Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

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sabato 11 maggio 2019

Risorgere dopo 20 anni di psicofarmaci

Ecco un'altra storia di recupero dal famigerato 'disturbo bipolare di tipo I ' considerata una delle più gravi condizioni psichiatriche. Precisiamo che a mio parere recupero non significa in generale tornare ad uno stato precedente la presunta 'malattia', né essere privo di sintomi o di ricadute. Si può essere privi di sintomi e di crisi importanti ma allo stesso tempo fare una vita  orribile con il desiderio costante di farla finita come succede spesso, ma non a causa della malattia, e come si evince da questa storia, proprio a causa della perfetta immedesimazione nel ruolo di 'malato mentale' e conseguente obbligo di trattamento a base di cocktails di neurotossine vita natural durante. 
Ecco qui alcuni estratti dai forum pro-psichiatria: 

30 Aprile LC scrive:
"qualcuno forse sa se gli psicofarmaci vanno presi a vita, ma è vero? 
.. ma prenderli a vita come diventeremo? Ho paura.."

28 Aprile  RC scrive:
"Mi voglio suicidare ho trovato un sito che vende medicinali per l'eutanasia, sto di merda niente ha più senso ormai. "

25 Marzo RS scrive: 
"qualcuno sa se è legale l'eutanasia? 
Ho 37 anni Bipo misto mi arrendo, stop. "
nei commenti aggiunge: 
"Prendo rivotril, paroxetina, depakin, litio e quietapina" (!!!!)

11 Marzo ED scrive: 
" E' inutile combattere e cercare aiuto, ho perso troppi anni a lottare ma ha sempre vinto lui, il demone che si è impossessato di me. Non ci sono farmaci, anzi, peggiorano solo il tutto... la morte è l'unica soluzione perché non è un male fisico per cui una persona può sperare nella medicina e i suoi progressi... è un male dell'anima e non si sa la sede dell'anima dove sia e quindi solo la morte mi darà sollievo. Il problema è trovare il coraggio ma soprattutto il modo, non andrò all'inferno perché l'inferno è questo."

20 Aprile  CV scrive : 
"Ho 52 anni . Sono avvilito, quasi disperato. Non provo più amore per mia moglie ma non ho il coraggio di separarmi, ho lasciato il lavoro e i miei unici introiti sono il sussidio di invalidità di 289 euro. Prima di ammalarmi ero una persona brillante, avevo centinaia di amici e amiche mentre ora soffro la solitudine in modo indicibile [..] Mi sento come se fossi il fantasma di me stesso. Ho fallito in tutto e spesso penso al modo meno tragico per farla finita..che devo fare Gesù mio che posso fare!!!" 

Questi non sono scritti sporadici in mezzo ad una moltitudine di altri interventi di persone felici e contente, pienamente soddisfatte della loro vita e del loro trattamento. Questi sono  la norma in tali forum, la punta di  un iceberg fatto di sofferenza indicibile. Sono inoltre convinto che la maggioranza sofferente non ha neanche la forza o la voglia di condividere un tale inferno con gli altri.

Graciela ha sopportato tutto questo per ben 20 anni, prima di 'svegliarsi' e risorgere.  
Dato che sono stato accusato di fare del terrorismo, preciso ancora una volta che non tutte le persone che assumono diligentemente neurotossine stanno continuamente male. Possono avere una vita 'normale' anche se sotto-soglia, e generalmente sta meglio chi ne assume meno o è in mono-terapia ad esempio con il litio o un altro stabilizzatore dell'umore. 
Leggo anche  di una persona che si 'cura' diligentemente da 30 anni e giura di essere in perfetta salute, (tranne che avere il 100% di invalidità). Tutti hanno  uno zio o un vecchio parente che ha vissuto 90 anni nonostante facesse una vita di eccessi a base di Bacco Tabacco... e Venere. Ma non voglio dilungarmi in quanto ho già scritto in precedenza della fallacia aneddotica di chi difende gli psicofarmaci. 

La giovane donna, protagonista di questa storia scrive: 
"il peggior effetto collaterale dei farmaci e del sistema è stata la perdita del mio senso di agire. Non ho mai affrontato la questione che mi ha catapultato nel sistema. Non ho mai trovato un significato nella mia esperienza di vita.."
Questo è quello che fanno le maledette neurotossine: tolgono la capacità di agire, per affrontare i problemi in modo radicale e risolutivo. 
La sua salvezza è stata la lettura di un paio di libri:   A Promise of Hope di Autumn Stringam e Med Free Bipolar dI Aspen Marrow. Ha poi trovato sulla sua strada le persone giuste che sono state in grado di aiutarla ad uscire dalla  trappola in cui era finita per tanti anni. 
Ora Graciela ha una nuova consapevolezza. Non importa quanto potrà durare ancora  la sua condizione di benessere prima di un'altra eventuale ricaduta, gli auguro naturalmente che non succeda mai più, ma non è questo il punto. La cosa più importante è che adesso sa come affrontare al meglio i suoi problemi e capire il senso di quello che gli succede.  



Istantanee di primavera: in viaggio con gli psicologi dopo 20 anni di conformità

Di Graciela Pilar Signes 
30 aprile 2019

Prima della primavera del 2016, la mia capacità di dire "no" al suicidio era aggrappata a un filo. Volevo stare bene o volevo essere morta. Non potevo più sopportare una via di mezzo. Il mio mondo interiore stava diventando sempre più oscuro. I ricoveri l'avevo sempre sentiti come dei santuari deformati, dove un sofisticato bulldozer  demoliva il poco senso che mi era rimasto mentre mi teneva, impotente, in uno stato di trance. Non volevo finire di nuovo lì.

Dopo il divorzio dei miei genitori e il mio primo tentativo di suicidio, nella primavera del 1998 mi venne diagnosticato un disturbo bipolare di tipo I. Da allora mi è stato diagnosticato l'ADHD, il disturbo borderline di personalità, la psicosi, ecc. Ho tentato il suicidio e sono stata ricoverata molte volte . Per circa 20 anni, ho fatto del mio meglio per adattarmi e conformarmi ai diversi cocktail di farmaci che mi erano stati prescritti. Immediatamente mi hanno mandato lontano e nella mia mente, e per l'enorme costo del trattamento, il sistema non mi ha mai insegnato o incoraggiato a guarire me stessa. Invece, mi è stato detto che la mia condizione era incurabile. Il termine "recupero" all'interno del sistema era un concetto vago e confuso. Non significava che avrei recuperato il mio vero sé, ma  cercavo disperatamente sollievo pur rimanendo resistente ai trattamenti. Recupero per me significava che mi stavo integrando nella società come un'ombra, il mio cervello era invaso da droghe psicotrope estranee, che presumibilmente sapevano come gestire la mia vita meglio di me. Sapevo che le avrei dovute prendere a vita e alcune volte hanno fornito un pronto soccorso effimero, ma piuttosto che affrontare i miei problemi originali, li soffocavano e ne aggiungevano di nuovi.

Sentivo di aver fallito con mia madre, la mia roccia, così tante volte nella vita, non potevo mancarle adesso che aveva bisogno di me. Il suo morbo di Alzheimer stava peggiorando rapidamente e lei mi aveva nominato la sua amministratrice di sostegno. Prima, durante e dopo il lavoro, facevo cose per mia mamma tutti i giorni, ma fino alla primavera del 2016,  stavo giocando nella mia vita con scene mortali che mi frullavano nella testa. Ad ogni svolta, una parte di me ruminava sul suicidio in modo incontrollabile. Il mio cervello recitava repliche della varietà più oscura in cui ero allo stesso tempo preda e  predatore. Con il passare delle settimane, divenne sempre più difficile resistere alla tentazione di agire. Molte volte facevo un sogno ad occhi aperti ricorrente (occupando troppo del mio spazio mentale):  io che andavo al negozio accanto, rubavo una pistola da un poliziotto, e tornando a casa sparavo prima a mia madre, poi a me, quindi nessuno di noi sarebbe stato più un peso.

Altre volte immaginavo di affittare un magazzino, di parcheggiare la macchina all'interno e di lasciarmi andare con la CO2. Abbracciavo stretta mia madre come se fosse per l'ultima volta mentre pensavo di assumere una badante per prendersi cura di lei, qualcuno dolce e intelligente, non il maledetto pasticcio che avevo scoperto di essere, così avrei potuto uccidermi in pace. Non importa quanto pregassi, il suicidio stava diventando sempre più difficile da respingere. Dato che per parecchie volte non ero ancora riuscita ad uccidermi, andai su Amazon a comprare 'l' uscita finale' di Derek Humphry. Una volta online, invece, sono stata guidata a comprare 'A Promise of Hope' di Autumn Stringam e 'Med Free Bipolar' di Aspen Marrow. Mia madre e io abbiamo un debito di gratitudine con queste donne. La prima storia mi restituì lentamente la speranza e la seconda mi diede istruzioni su come eliminare i farmaci che probabilmente contribuivano, se non erano proprio la causa, delle mie idee suicidarie e le mie psicosi oscure.
Con l'aiuto del libro di Aspen Marrow, iniziai a considerare quello che stavo mettendo nel mio intestino e nel gennaio del 2017 aggiunsi micronutrienti al mio nuovo piano di trattamento. Volevo morire ed essere qualcun altro e, a poco a poco, è esattamente ciò che sta accadendo. Le parti necrotiche della mia vita stanno lentamente cadendo sul ciglio della strada o vengono ripristinate alla salute.

Nel corso degli anni, la parte peggiore è stata il continuo offuscamento della linea tra ciò che era un effetto collaterale, quale risposta a uno stimolo, un sintomo dei cosiddetti disturbi  o anche quale fosse la mia personalità. Era difficile essere me stessa, ammesso che esistesse ancora. Non ero più in grado di coinvolgere completamente la mia corteccia prefrontale e tutto ciò che vi era collegato. Alcune medicine hanno reso molto difficile la mia deglutizione. Il mio corpo ha una forma fluttuante come un bracciale per la pressione sanguigna. Ho avuto una terribile acne da adulta. Di notte, mi sono sentita paralizzata, incapace di muovere il mio corpo nel letto con molta difficoltà a respirare, consumata dalla paura, sentendo  cose strisciare su di me e inseguita dai demoni. Quasi tutti i giorni credevo di essere stata punita da Dio perché ero così disonesta per l'umanità.


Sono anche stata arrestata. Ho dovuto fare rapporto agli agenti di libertà vigilata. Ho fatto tante cose che per me non hanno senso adesso. Ho lasciato casa per diventare senzatetto, ho dormito in metropolitana o nella Port Authority, ho chiesto soldi agli estranei. Sono stata in disabilità. Ho raccolto i mozziconi di sigaretta dal marciapiede per fumarli. Mi sono sentita più in basso del mozzicone sul marciapiede che era stato calpestato tutto il giorno. La maggior parte di me sembrava avesse perso il controllo e qualsiasi parvenza di sé e autostima mi si fosse rigirata contro. Dalla a ragazza brillante che ero una volta, mi ero trasformata in spazzatura. Come la maggior parte della gente, però ho anche avuto innumerevoli esperienze di volare in alto nella vita, seguite da atterraggi di schianto. Ho perso dei buoni rapporti con il mio comportamento indisciplinato. Ho perso posti di lavoro e opportunità come se fossero dei granelli di sabbia che mi scivolavano tra le dita senza essere in grado di aggiustare la presa. Le mie trascrizioni universitarie sono piene di lettere di ogni genere e io rimango senza una laurea.

Ho toccato "il fondo" infinite volte per scoprire che si trattava, in effetti, di un pozzo senza fondo. Finché c'è un impulso, la vita può sempre peggiorare. Ho sofferto di acatisia e discinesia tardiva a causa del mio regime di farmaci, ma il peggior effetto collaterale dei farmaci e del sistema è stata la perdita del mio senso di agire. Non ho mai affrontato la questione che mi ha catapultato nel sistema. Non ho mai trovato un significato nella mia esperienza di vita. Sono soltanto diventata una "malata di mente" e mi sono vista come un estraneo inaffidabile che ha dovuto consultare terapeuti e psichiatri per ogni mossa che facevo riguardo alla mia vita, il che era peggiore del danno cerebrale, della perdita di memoria, del malfunzionamento cognitivo, della minaccia di sviluppo del diabete e insufficienza d'organo tra tutti gli altri effetti avversi dai farmaci che mi sono stati prescritti.

Nella primavera del 2017, ho preso una lezione di Narrative Healing online con il Teleosis Institute, seguita da un insegnante, autore e insegnante di inglese delle superiori, Reggie Marra. La classe mi ha aiutato a migliorare il mio percorso verso un "nuovo modo di essere". Gli incarichi di scrittura erano come una terapia fisica per la mia mente mentre stavo lavorando con tessuto cicatriziale mentale a basse dosi di farmaci in un ambiente di supporto. Una delle letture assegnate alla classe era del dott. Lewis Mehl-Madrona, MD Ph.D. che si è laureato alla Stanford University e all'Istituto di studi psicologici. È un prodigio, psichiatra, geriatra, autore, ecc. Con decenni di esperienza nell'aiutare molti a guarire da malattie mentali e fisiche. Uno studente per tutta la vita, che integra la cultura degli indigeni.

Quando ero a un mese al largo dalle medicine, il dottor Mehl-Madrona accettò di assistermi, e nelle nostre sessioni, ha trattato la mia mente, il mio corpo e lo spirito senza partizioni usando la Medicina narrativa, il rilascio miofacciale osteopatico e la cerimonia all'interno di una comunità. L'integrazione della prospettiva nativa nel mio recupero ha offerto al mio intelletto affamato una potente dose di buon senso che ha risuonato profondamente e messo radici. Il modo in cui i guaritori della Prima Nazione riconoscono l'ambiente e l'individuo che è afflitto ha più senso della dissezione dell'afflitto (e dell'afflizione) dal suo ambiente che   viene maltrattato in modo indipendente dal suo contesto, che era stato per lo più il mio caso nella cura tradizionale. Tutto è connesso. Il dottor Lewis mi ha anche presentato a The Red Road. La sua profonda semplicità lo rende un modo pratico per tornare in linea con ciò che è importante quando mi sento fuori strada. Anche se il mio tempo come cliente è stato breve, posso testimoniare che mentre la sua combinazione di pratiche è atipica, questa consumatrice resistente agli ex trattamenti è più una prova dell'efficacia dei suoi metodi. Recentemente, la sua partner e moglie Barbara Mainguy, MAE, ha accettato di diventare la mia terapeuta. Psicoterapeuta canadese di arti creative e altre discipline, ha una buona conoscenza della psicologia quantistica e ha implementato con me una varietà di modalità che nei miei vent'anni e più di terapia non sapevo nemmeno esistessero. Un professionista laborioso e lungimirante; non è allarmata quando le mie presunte "psicosi" emergono. 

Sarebbe ormai ora che le numerose terapie "non convenzionali" di lunga data ed efficaci venissero coperte dall'assicurazione. Hanno bisogno di essere introdotte nel mainstream in modo che più persone abbiano le risorse per recuperare dalla malattia mentale invece di continuare a perpetuare la loro malattia entro i parametri limitati del sistema attuale. 
Mentre sto tra le rovine del mio passato, parti di me che pensavo fossero morte in qualche modo continuano a strisciare fuori dalle macerie. La mia vita ha molto margine di miglioramento, ma non potrei essere più felice con questo ritorno a casa, che la psichiatria tradizionale non è stata in grado di offrirmi. Nella primavera del 2018 fui abbastanza forte da andare in pellegrinaggio lungo il Cammino di Santiago nel nome della mia defunta madre, nove mesi dopo la sua morte e sei mesi dopo aver lasciato gli psicologi. Questa missione mi ha fortificato in molti modi.

Per essere onesti, ho passato un sacco di bei momenti per tutta la vita, ma ho sentito di fraintendere le regole del gioco, cercando di nascondere le crepe nella mia migliore faccia da poker e tenendo una mano di carte che non sapevo come leggere, mentre stavo in equilibra su un filo alto cercando di scuotere l'implacabile paura di cadere liberamente nell'abisso al successivo passo falso. 
È difficile avere il controllo sulla tua vita quando ingerisci sostanze di controllo mentale prescritte che non sono state progettate per un uso a lungo termine per buone ragioni.

Ora, nella primavera del 2019, sto riconciliando il mio passato con il mio presente con l'intento di avere un miglior domani rispetto ai miei ieri. Ho 39 anni e vivo senza farmaci dal compleanno di mia madre, il 2 dicembre 2017. Al di fuori delle medicine, non riconosco la mia vita come la mia. Mi sento come un sopravvissuto che inciampa nel suo stesso punto zero, guardando da sopra la sua spalla, incerto su cosa sia appena successo, su come sono ancora viva o su come e se è sicuri di costruire una vita degna di essere vissuta. Non importa quanto avrei preferito non svegliarmi da quell'inferno e forse reincarnandomi come qualcos'altro, sono riuscita a sfuggire al sistema ed eccomi qui nella stessa vita, viva e vegeta. La mia preghiera per togliermi dalla mia infelicità fu esaudita, ma non come immaginavo. Mi sento fuori dalla mia profondità con la mia nuova prospettiva di vita.

Sono una non fumatrice e vivo senza farmaci dopo 20 anni di dipendenza. La mia vita potrebbe non sembrare gran che dall'esterno, ma per me è tutto. Sono così grata di riconquistare l'uso del mio cervello! Vivo in un accogliente piccolo appartamento da sola e ho mantenuto lo stesso lavoro per quasi 10 anni. Sono una superstite psichiatrica che fa piccoli e decisivi cambiamenti verso una nuova vita. Sì, a volte ho sintomi intensi che ora riesco a gestire, senza essere ostacolata dagli psicofarmaci. Mentre rimappo la mente, il mio cervello si ripara da solo. La pratica di eseguire nuovi circuiti nel mio cervello apre alla possibilità che forse i cosiddetti sintomi siano una buona cosa, rendendomi umana invece che un membro dei morti che camminano.

La visione senza sostanze psicotrope è così diversa, a volte vertiginosa con la meravigliosa vastità della vita. Poiché essere libera dai farmaci ha fatto esplodere la mia coscienza, ho difficoltà con la meccanica di base e il mantenimento della vita. È una sfida trovare il mio posto nella società e non perdermi nello shuffle. Sono incasinata da cose banali che prendo come promemoria per me per stare calma, lenta e costante, il che rende una sfida integrare più cambiamenti di vita più rapidamente. Il tempo continua a scivolare via e non ho raggiunto gli obiettivi che avevo in mente per il mio primo anno senza farmaci, ma ringrazio il Creatore per questa mia esperienza passata estremamente frustrante e umiliante. Ho così tanto di cui essere grata. Posso dormire senza droghe e posso piangere quando ne ho bisogno di nuovo! Ogni giorno sto diventando sempre più capace di usare le parole per mostrare a qualcuno la vita dal mio punto di vista - che era una prelibatezza riservata a rare occasioni speciali. 

Spero non sia troppo chiedere che non finisca mai. Mi sembra di avere un merito, o forse mia madre sta mettendo una buona  parola per me, mi è stato permesso di tornare nella razza umana. In un certo senso, mi sento come un adolescente di quasi quarant'anni che sta finalmente attraversando una specie di pubertà. Spero che il processo non venga interrotto di nuovo. Mentre percorro con cautela questo spazio mentale condiviso, splendidamente modellato e infinito all'interno e tra tutti noi, prego di continuare a prosperare affinché un giorno la mia esperienza possa essere di servizio agli altri che potrebbero trovarsi in un vicolo cieco nell'ambito della cura psichiatrica tradizionale e hanno bisogno di una mano. Questo nuovo percorso potrebbe non avere alcun segno o garanzia, ma ha più senso dell'inferno ardente da cui sono sorta. Potrei aver fatto molta strada, ma sono appena all'inizio.

In chiusura, vorrei ringraziare le persone che ho menzionato sopra, e i loro pari, per non arrendersi quando il sistema ha fatto loro resistenza per osare pensare, praticare la medicina e costruire vite al di fuori della normale "scatola nera" . Se non fosse per loro, non sarei qui. Sono i pionieri e i fari di luce che continuano a illuminare il sentiero oscuro verso una nuova alba all'interno del nostro sistema sanitario.

fonte:madinamerica.com

venerdì 10 agosto 2018

Perché dovresti smettere : storia di JanCarol

Ecco un'altra storia di recupero. Questa volta non sarà la classica storia di malattia-diagnosi-apertura occhi-recovery ma ci concentreremo solo sulla parte del processo di dismissione dei farmaci. Infatti questo è un post che fa parte di un forum pubblico, molto frequentato, specializzato nello scalaggio e dismissione degli psicofarmaci, qui chiamati comunemente 'droghe'. 

Quello che risulta evidente fin dall'inizio è la necessità di avere una grande determinazione per farcela, supportata dall'esperienza di numerose altre persone che a loro volta ce l'hanno fatta. Come risulta altrettanto importante riuscire a svuotarsi la testa dei preconcetti inculcati dalla psichiatria, sul fatto di essere malati, cronici e con tutto quello che ne consegue. 

Anche in questa esperienza è interessante notare delle cose comuni alle altre esperienze di recupero, cose che se ignorate possono perfino decretare il fallimento con conseguente ritorno allo status di psichiatrizzati conformi e intossicati a vita. 

Abbiamo visto che dovremmo agire sia dal punto di vista biologico che dal punto di vista psicologico. Questo modo di fare indica che niente viene tralasciato o disatteso. E comunque, come si suol dire, nel dubbio meglio abbondare che deficere. Solo la psichiatria è così sicura del suo dogma biologico che non è capace di fornire altro che le sue soluzioni chimiche. 

Quindi riepilogando , vediamo quali sono gli aspetti prettamente biologici:

1- Alimentazione : 

Probabilmente la cosa più importante, in effetti ciò che mettiamo dentro dall'esterno è il carburante, la base chimica da cui si sviluppano tutte le molecole essenziali per un corretto funazionamento del corpo e del cervello. Inoltre, è stato dimostrato che i neurotrasmettitori si 'fabbricano' nell'apparato digerente. Strettamente collegato a questo aspetto vi è:

2 - Attenzione a derminate sostanze 

Questa è la trappola in cui cascano la maggioranze delle persone che intendono recuperare, e allo stesso tempo non possono rinunciare alle loro sostanze tanto care. E qui si va di solito a considerare le sostanze di abuso più comuni, tra le quali senz'altro ci sono le sostanze psicoattive, gli stupefacenti e l'alcool ma nache roba più 'innocente' come la caffeina e gli zuccheri, perfino glutine e latticini, poi ovviamente sono da includere tutti i farmaci da prescrizione. 

3 - Supplementi

In un corpo intossicato con un intestino che non funziona come dovrebbe, è molto probabile che non vi sia una corretta assimilazione dei nutrienti essenziali, intesi come vitamine e minerali. Quindi risulta spesso necessario integrare per sopperire a queste carenze. Jan Carol ha considerato di usare il magnesio e l'olio di pesce perché ha visto che ne trae giovamento e così sarà stato per molti altri che ha conosciuto, tuttavia questa è una ricerca personale e il fabbisogno di questi elementi dovrebbe essere individuale. La cosa interessante è che i micronutrienti non sono farmaci, e il loro uso e perfino sovradosaggio non produce danni. Pertanto è possibile sperimentare dei trattamenti con queste sostanze relativamente senza rischi. 

4 - Esercizio fisico, aria aperta e esposizione alla luce solare

Ultimo aspetto 'biologico' importante: esercizio fisico all'aria aperta, possibilmente nella natura in una zona non soggetta ad inquinamento dell'aria. L'esercizio moderato favorice l'ossigenzione e le endorfine benefiche purchè diventi una consuetudine. La quantità ottimale di esercizio può variare ma non meno di 20 minuti al giorno e 8 mila passi di camminata sarebbero un obbiettivo da mantenere. Infine l'esposizione alla luce solare, è importante anche per la produzione naturale della vitamina D. 

Passando ora agli aspetti psicologici: 

1 - Praticare una forma di meditazione

JanCarol ha scelto il Tai Chi e ha preferito non essere coinvolta in alcuna organizzazione di tipo religioso perchè ha avuto esperienze negative in passato. 

Anche se ciò mi trova completamente d'accordo non mi sento di sconsigliare ad alcuno di seguire anche con passione e senso di missione una qualsiasi forma di fede purchè sia compatibile con i valori etici universalmente riconosciuti. 

La mindfulness ad esempio è una forma di meditazione che nonostante provenga dal Buddismo non è considerata una religione. Così altre pratiche tendono a convergere tutte ad ottenere quel distacco necessario e sviluppare la nostra parte spirituale sopita. Occorre qui fare però attenzione perché per alcune 'patologie psichiatriche' un 'risveglio' spirituale può facilmente venire scambiato come un sintomo della malattia mentale che riemerge. 

2 - Rapporti umani 

Avere relazioni soddisfacenti non intendo solo a livello amoroso / sessuale anche se lo ritengo molto importante. Una misura contro l'isolamento che inevitabilmente si abbatte nelle persone psichiatrizzate (anche in tante altre che non lo sono). 

JanCarol ha conosciuto tante persone virtualmente nel suo forum e può darsi che dopo sia accaduto a lei come a me di arrivare a conoscere le persone anche fisicamente. Questa è una buona cosa ma anche le relazioni di amicizia sono impermanenti. Sta alla volontà individuale e alle possibilità logistiche riuiscire a mantenere vivi tali rapporti. Non sarebbe poi male che in caso di bisogno vi fosse una sorta di rete di protezione. 

3 - Desiderare di aiutare gli altri in situazioni simili

Un aspetto che non emerge direttamente dalla storia di JC ma che si può immaginare ad esempio da suo impegno nel trasmettere la sua esperienza agli altri e il sua partecipazione al forum. 
Con una diagnosi di questo tipo, e dai farmaci che questa donna prendeva, posso intuire che sia stata diagnosticata 'bipolare di tipo I' ovvero maniaco-depressa come me dunque soggetta a sbalzi di umore tali da passare dal delirio di onnipotenza alla depressione più nera. 
Una storia dove non manca un passato di abuso di sostanze, di eccessi e conseguenti incidenti di percorso anche importanti, tali da richiedere interventi chirurgici. 
Non è il mio caso , tuttavia ho conosciuto persone così e posso bene comprendere come siano diventati assidui difensori e strenui assuntori delle loro terapie farmacologiche. Benché siano anche loro stati convinti della necessità di assumere vita natural durante delle neurotossine, ne hanno combinate di così grosse che il solo pensiero di poter tornare maniacali e/o nella depressione terribile che segue è una cosa insopportabile , pertanto sono disposti a fare di tutto, anche sopportare il 'male minore' di intossicarsi inutilmente a vita. Dico inutilmente perché i farmaci non hanno di per sé il merito di 'tenera a bada' la bestia, anzi, sono proprio queste sostanze 'demoniache' a cronicizzare il problema. Ma tale è la convinzione dei bravi pazienti della necessità delle droghe psichiatriche che pensano bene anche a rigare dritto, ovvero smettere di desiderare emozioni forti, anche perché no, resi disinteressati al sale della vita dagli stessi farmaci che arrivano ad assumere così diligentemente. 

Quindi se un effetto 'terapeutico' ce l'hanno questo effetto dipende essenzialmente da una menomazione importante. Allo stesso modo in cui in passato si otteneva una docile remissione dei sintomi più importanti dopo avere praticato una bella leucotomia transorbitale, alias distruzione di pezzi di cervello con uno strumento che veniva introdotto nella cavità oculare.

Posso capire, dicevo, queste persone e la loro paura di tornare preda della terribile condizione di 'folli' ma a loro è stato detto che da soli non possono farcela, devono necessariamente rivolgersi agli 'esperti' e alle magiche pillole necessarissime , indispensabili, inoppugnabili, indiscutibili e tassativamente assunte a vita eterna amen.
Ma c'è una frase che la 'ragazza poster' scrive ad un certo punto: "Nessuno ti dice che puoi gestire il tuo stato d'animo. In effetti, nessuno ti dice che sei l' unica persona in grado di gestire il tuo stato d'animo!"
La mia storia così come questa storia e quella di tante altre persone con questo genere di problemi dimostra come sia possibile vincere la 'bestia' senza usare neurotossine a vita, senza bisogno di menomarsi emotivamente, fisicamente e intellettivamente. 


Il nocciolo della questione è decidere una volta per sempre di cambiare, di passare dello status di 'cattivo ragazzo' a 'bravo ragazzo'. Con 'cattivo ragazzo' non intendo semplicemente indicare una persona ribelle o non conforme o dedita all'abuso di droghe, ma essenzialmente una persona che non si comporta bene con sé stessa. Una persona viziata, viziosa a cui manca la capacità di auto regolarsi. Nonostante molti storceranno il naso, me compreso, temo che questa sia una caratteristica predominante in questo tipo di temperamenti, specialmente per quelle persone che non riescono ad uscire da questo giro di schiaffi. Parlo di quelli che arrivano alla diagnosi dopo anni e anni di cicli estremi, di montagne russe , di tutto di più senza soluzione di continuità. 

Probabilmente la ragazza di questa storia è stata una caso di questi. Tuttavia anche lei dopo anni di conformità e assoluta convinzione di essere gravemente malata dunque convinta e obbligata ad assumere neurotossine a vita ha cambiato idea. E' bastato informarsi meglio, una ricerca, un libro e qualcosa in lei è scattato dentro. Ma soprattutto ha visto gente che prima di lei ce l'ha fatta. 

Se penso alle persone che leggo nei vari gruppi di gente conforme su Facebook sono così inquadrati e cervello-lavati che se vedono una persona di questo tipo pensano come del resto pensano gli psichiatri che sono casi rari di diagnosi sbagliate o persone mai state malate o irriducibili malati infelici, problematici inconsapevoli di esserlo.

Sono talmente assuefatti al verbo psichiatrico che tendono a rimuovere ogni possibilità che possa esistere una via di uscita differente, fuori dalle grinfie della psichiatria. Tali individui suscitano in me sentimenti di estrema compassione mista a rabbia. Rabbia perché difficilmente potranno salvarsi dalla rovina. 





Storia di recupero di JanCarol


Inizierò con la parte di successo, prima di spiegare la storia.

Sono una classica storia di "Why You Should Taper" (perchè dovresti scalare ndt) per ragazze poster. Pensavo che non potevo uscire dalla droga psichiatrica, ero convinta di essere una "bipolare biologica" - ma usando la conservazione del 10% o meno del sistema di diminuzione di SA (forum Surviving Antidepressant ndt), Questa volta non ho avuto effetti da ritiro, ho potuto controllare i miei sintomi e lasciare spazio ai miei fattori di stress. Sono un esempio vivente del perché qualcuno dovrebbe dismettere e trattenere per poterne uscire. E non esiste una cosa troppo lenta.

Attribuisco il mio successo al cono di SA, e un certo numero di strategie di coping.

Ho avuto il supporto di uno psicologo, che era del tutto favorevole. Ho maltrattato il mio psichiatra per fare il cono "a modo mio" invece che a modo suo. In realtà mi aveva dato anche suggerimenti utili per i cambiamenti dello stile di vita. Ho avuto un agopunturista, un massaggiatore e in seguito ho aggiunto un medico ortomolecolare e un osteopata. L' ho detto a mio marito e a tutti i miei amici. Mi sono preparata per il mio cono.

Devo così tanto a coloro che hanno percorso questa strada davanti a me: AltoStrata, GiaK, Rhiannon, Petunia, BrassMonkey, MammaP, Bubble, Dalsaan, MeiMeiQuest, CymbaltaWithdrawal5600 e molti altri. E - per andare più lontano - Robert Whitaker per il suo eccellente libro, "Anatomy of an Epidemic", e Will Hall per la "Icarus Harm Reduction Guide to Coming off Psychiatric Drugs" per avermi mostrato che si poteva fare, e come. E per aiutarmi ad accettare che io possa essere diversa - ma questa diversità non è una condizione medica.

Mi sono incuriosita e ho letto tutto quello che potevo sul web; ho imparato molto. Ho imparato di più da SA e Beyondmeds.com. La maggior parte di ciò che ho scritto come moderatore non è originale - ma è qualcosa che ho imparato qui o nelle mie ricerche, che ho applicato alla mia vita e che ho trovato efficace.

Il mio psichiatra ha resistito al mio desiderio di diminuire, ma mi ha detto che mi avrebbe sostenuto se avessi messo alcune cose a posto. Abbiamo stabilito un contratto con il mio maritino, in modo che se fossi uscita dai binari, sarebbe stato in grado di ottenere un aiuto per me. Non mi assottigliava i farmaci se non mi impegnavo a fare passeggiate al sole per la terapia della luce e la stabilizzazione dell'umore. Mangio anche carne e pesce per la stabilizzazione dell'umore e la nutrizione del cervello. Ho iniziato una pratica di Tai Chi e ho trovato uno studio di yoga che mi supporta. I miei compagni di karate mi hanno sempre supportato, anche quando stavo troppo male per partecipare.
Nel frattempo, la mia psicologa andò a sentire una conferenza di Robert Whitaker e realizzò quanti dei casi che vedeva erano persone che soffrivano degli effetti degli psicofarmaci. Ha scritto lettere di progresso incandescenti al mio psichiatra, il quale non ha avuto altra scelta che dire "Ok, immagino che stia andando bene".

Insomma, ho impiegato un anno per eliminare una bassa dose di reboxetina (è il SNRI meno efficace al mondo, in realtà meno efficace del placebo) e altri 2,5 anni per togliere il litio. Poiché soffrivo di tossicità da litio (diabete insipido), ho alternato alcuni dei miei coni SNRI con il cono di litio. Ho diminuito del 10% al mese, o se durante il taglio a secco, dovevo diminuire del 15% (il mio cono maggiore), l'avrei tenuto un mese in più. Lo mantenevo un mese in più se avessi avuto problemi o fattori di stress: funerali, viaggi, malattie, cattive notizie, ecc. L'ho mantenuto 3 mesi dopo che lo SNRI era sparito prima di diminuire di nuovo il litio. 

Le mie candele erano relativamente prive di sintomi. La maggior parte dei miei sintomi derivavano dalla preoccupazione che io fossi davvero pazza - e c'erano stati dei picchi dell'umore finché non ho imparato a gestire il mio umore da sola. 

Questo è ciò che avrei dovuto sapere quando sono stata diagnosticata 20 anni fa. Nessuno ti dice che puoi gestire il tuo stato d'animo. In effetti, nessuno ti dice che sei l' unica persona in grado di gestire il tuo stato d'animo!

Ho ridotto notevolmente il glutine, in particolare il grano e il latte. Ho tagliato il caffè. Inizio la giornata con proteine (buone per le ghiandole surrenali) e finisco la giornata con i carboidrati. Faccio bagni di magnesio ogni volta che mi sento "croccante" e dopo ogni sessione di allenamento. Bevo frullati di cibi crudi 2 volte alla settimana. Prendo un certo numero di supplementi per gestire la mia salute senza farmaci. I più importanti: magnesio e olio di pesce. Per l'umore ed energia: NAC (N-Acetyl Cysteine) ndt. 

Non potevo ricominciare la meditazione, a causa degli abusi di setta nel mio passato, ma posso praticare il tai chi e lo yoga e amo la meditazione del respiro e della consapevolezza. Ho trovato un grande beneficio nella pratica sciamanica, perché non consiste nell'adorazione di alcuna divinità straniera o guru, e la mia esperienza interiore è la guida di ciò che sto imparando e di come sto crescendo.

Ho ripreso a fare pratiche creative, come la musica, il disegno, la pittura e la scrittura. Sono in corrispondenza con persone speciali qui su SA e in altri luoghi, così ho potuto imparare e crescere condividendo con gli altri. 

Sono stata ben supportata da tutte queste persone e queste pratiche e sento di avere una rete che mi proteggerà se mai dovessi di nuovo cadere.

A volte adesso mi manca una pratica. Potrei non far entrare tutto il sole, o potrei mangiare grano o latte. Ma ora sto abbastanza bene - sono abbastanza gagliarda - e ho abbastanza pratiche - sufficenti per cui se mancano uno o due blocchi Jenga non fanno cadere la torre (Jenga è un gioco da tavolo con blocchi di legno da sovrapporre ndt). Aiuta anche a non avere una torre troppo alta - la nostra società chiede troppo a noi, credo, a volte è inumana)

Quando torno, racconterò di più sulla mia storia: pazza, abusata, selvaggia, suicida, depressa, con inesorabile fatica, e di come ero convinta di essere "bipolare".

Ora, non ho diagnosi (conservo la classificazione medica in modo da poter rifiutare i farmaci - "No dottore, non puoi darmelo, sono bipolare!"), Il mio corpo è danneggiato da interventi chirurgici, abuso di sostanze, incidenti e dolore. Il mio principale effetto duraturo dei farmaci è la disfunzione metabolica e autonoma, ma anche questi sono aggravati dagli interventi chirurgici. Ho ancora un grave disturbo del sonno a ciclo ritardato (ma ce l'ho sempre avuto: è la mia caratteristica ), e un inesorabile acufene.

Ma la mia vita mentale ed emotiva è più sana di quanto non lo sia mai stata prima. Ho compassione per i miei simili umani in un modo che non avevo prima. Ho passione per quello che sto facendo e un senso di scopo nella vita. 

Sono spinta a creare, condividere, imparare, crescere. Adoro incontrare persone e ascoltarle e mi sento così incredibilmente fortunata. Sono più vecchia e più saggia che mai, e ho ancora molte cure da fare. Ma sono sveglia, viva e grata di esserlo. 

Fonte survivingantidepressant.org

martedì 24 aprile 2018

Riforma della salute mentale in 20 punti

Anche se in alcune parti sono piuttosto critico, credo che Nikkel abbia fatto un buon lavoro cercando di mettere insieme una serie di punti chiave per realizzare un vero cambiamento in meglio nel paradigma della salute mentale. 
Come si può evincere dal suo articolo, la cosa più urgente è cercare di limitare l'uso di neurotossine dette farmaci psichiatrici prima di tutto. Questo porterebbe già al recupero vero di tutte quelle persone che ora stanno languendo, imprigionate dentro una gabbia chimica opprimente e aggressiva. 
Ma ancora non basterebbe. A mio parere andrebbe tolto di mezzo l'intero carrozzone basato sul paternalismo e il concetto stesso di 'assistenza' fatta dai cosiddetti esperti della salute mentale. Questo non significa naturalmente lasciare a sè stesse le persone in crisi, tutt'altro, significherebbe dare a queste persone l'aiuto di cui hanno veramente bisogno, senza la necessità di assegnare etichette diagnostiche, terapie mediche, malattie croniche e via discorrendo. Ma per fare ciò servirebbe anche un cambiamento radicale nella società tutta, nel ripensare in modo diverso la follia e gli stati estremi per dare un senso a determinate esperienze, per cogliere ciò che di buono hanno da insegnarci. 
In tal senso condivido l'aiuto prezioso che le persone pari (detti Peers) potrebbero fornire con le loro esperienze. Questi Pari tuttavia dovranno essere preventivamente formati prima di tutto dalle loro stesse esperienze di liberazione a loro volta dalla trappola psichiatrica.  



Come potremmo sapere se abbiamo riformato il sistema di salute mentale?

Di Robert Nikkel, MSW
13 dicembre 2017

Da qualche tempo mi chiedo come potremmo sapere se il sistema di salute mentale negli Stati Uniti è stato davvero riformato. È vero che ci sono "mille punti luce", molti grandi programmi vecchi e nuovi e iniziative là fuori con un enorme sostegno e sforzi per un cambiamento radicale. Ma quando un sistema lascia così tanti senza supporto orientato al recupero, è come nuotare controcorrente contro una corrente potente. Qui ci sono 20 punti che, se pienamente implementati, rappresenterebbero una riforma completa del sistema.


1. Non dire mai a nessuno di avere una "malattia mentale cronica". A tutti dovrebbe essere  detto che possono aspettarsi di riprendersi, cioè ottenere una vita che sarà ragionevolmente felice e produttiva.

Questo termine, insieme alla maggior parte se non a tutte le etichette diagnostiche, viene usato in modo così casuale che, a meno che tu non sia dall'una o dall'altra parte, non è nemmeno evidente che abbia un tale enorme impatto negativo. Inoltre, non è accurato. La maggior parte delle persone può riprendersi la propria vita, se il "sistema" rimane fuori o fornisce servizi in un modo veramente orientato al recupero. E per "modo orientato al recupero" non intendo sventolare il termine come una bandiera senza cambiare le pratiche. Il recupero è diventato uno slogan popolare, ma la realtà potrebbe non corrispondere all'iniziativa sulle pubbliche relazioni.


2. Ogni professionista che si occupa di prescrivere farmaci verrà istruito su quali ricerche imparziali e ben costruite indicano la relazione tra i farmaci psichiatrici e il recupero.

Gli sguardi vuoti che appaiono quando si parla del lavoro di Robert Whitaker, Peter Goetzsche, Martin Harrow e Lex Wunderink ci dicono molto su quanto i professionisti  prescrittori siano aggiornati su ciò che la ricerca effettivamente dice. Spesso ci sono reazioni ostili e difensive da parte di psichiatri legati alla tradizione, la maggior parte dei quali non ha mai letto o studiato il lavoro di questi coraggiosi ricercatori. Fortunatamente, c'è un numero crescente di tutti i tipi di professionisti della salute mentale che si stanno aprendo a questa base di conoscenze, a volte ammettendo che in segreto hanno letto Anatomia di un'epidemia. L'istruzione professionale  continua è un'esigenza critica.


3. Ogni persona che entra nel servizio riceve il pieno consenso informato sui farmaci psichiatrici.

Per ottenere questa riforma, gli standard di "trattamento comunitario accettato" dovrebbero essere modificati in modo significativo. Troppo spesso, la pratica attuale consiste solo nella revisione più superficiale dei possibili effetti collaterali come la secchezza delle fauci. Il pieno consenso informato è altamente inusuale. Questo è in parte correlato alla mancanza di conoscenza tra i medici stessi, ma alla base di questa dinamica è spesso qualcosa di più significativo: una mancanza di rispetto per il consenso informato stesso e una preoccupazione per la "conformità" - se un paziente sapesse davvero tutto sui farmaci, sarebbe non conforme. "Conformità" è un termine che dovrebbe essere eliminato perché riflette la convinzione che "i pazienti psichiatrici" sono inaffidabili, si ribellano contro l'esperienza psichiatrica o manchino di "intuizione". È urgentemente necessario un nuovo standard costruito con cura per ciò che costituisce il pieno consenso informato.


4. Ogni programma di salute mentale implementerà e manterrà un sistema di monitoraggio dei farmaci e lo userà per riconoscere i prescrittori e fornire loro ulteriore istruzione, monitoraggio e supervisione.

Nella maggior parte dei programmi è possibile creare uno strumento di garanzia della qualità digitale che tenga traccia di: 1) i farmaci psichiatrici 2) ciascun prescrivente nel programma sta prescrivendo, 3) in quali dosaggi 4) per quanto tempo, 5) a quali persone 6) con quale diagnosi e 7) l'età dei pazienti. Questi dati dovrebbero essere analizzati per determinare quali prescrittori stanno prescrivendo in eccesso rispetto a ciò che la ricerca e gli standard di sicurezza dovrebbero dettare. Si potrebbero quindi creare strumenti di formazione mirati per rendere i cambiamenti coerenti con le pratiche di farmaci basate sull'evidenza.


5. Ogni programma di salute mentale offrirà servizi di pari e supporti per guidare verso il recupero.

Questo miglioramento del sistema potrebbe essere più lungo rispetto a qualsiasi altro elemento in questo blog. Ciò è in parte dovuto al fatto che ci sono stati servizi di pari e supporti offerti in molti stati per tre decenni o più. Un elenco di solo alcuni di quelli nella sola Oregon sarebbe il MindFreedom International di David Oaks, il Community Survival Project di Mind Empowered Inc, Folktime e Dual Diagnosis Anonymous. I lettori di questo blog saranno in grado di aggiungere molti altri come Hearing Voices Network e altri negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e molti altri paesi. Questi tipi di servizi e supporti dovrebbero essere richiesti, disponibili e accessibili a chiunque lo desideri.


6. Ogni programma fornirà una formazione eCPR per assicurare la sua inclusione in tutti i sistemi di servizio di crisi.

Questo è un perfetto esempio di qualcosa che le persone con esperienza vissuta conoscono e hanno sostenuto in modo quasi uniforme come alternativa all'approccio più tradizionale rappresentato dal primo soccorso per la salute mentale. Nessuno capisce veramente cosa significhi essere "gestito", spesso letteralmente, in una crisi, tranne coloro che lo hanno vissuto da soli. Sono stati apportati miglioramenti ad alcuni servizi di emergenza aggiungendo persone con esperienza vissuta a procedure operative standard, ma molto più deve essere fatto qui, e un punto di partenza sarebbe garantire che almeno una formazione eCPR o il suo equivalente sia implementata in ogni comunità .


7. Ogni programma fornirà servizi di sensibilizzazione, oltre che di persona, con personale istruito in pratiche di medicina psichiatrica per ridurre al minimo l'uso di farmaci e ottimizzare l'assistenza per recuperare il sonno e ridurre il disagio emotivo.

I programmi di crisi sono ancora quasi esclusivamente offerti nelle cliniche o tramite "hotline". E questi servizi spesso ruotano intorno a riportare la persona sui propri farmaci o ad avviarne di nuovi nel tentativo di "ripristinare lo squilibrio chimico". È necessaria una maggiore consapevolezza per riconoscere lo squilibrio chimico creato dai farmaci psichiatrici stessi. Quanti operatori di crisi conoscono la "supersensibilità alla dopamina"? Ci può essere l'esigenza di usare alcuni farmaci per aiutare a dormire o ridurre il disagio emotivo, anche il Dialogo Aperto usa farmaci in circa il 30% dei giovani serviti. Se la crisi dipende da una brusca interruzione o da una riduzione troppo rapida dei farmaci, potrebbe essere necessario un leggero aumento temporaneo. Ma queste considerazioni possono essere realizzate solo quando il personale è molto più istruito di quanto non sia ora.


8. Ogni pronto soccorso disporrà di personale specificamente formato su abilità, conoscenze e attitudini che accettano persone in gravi crisi emotive e forniranno un'unità specializzata per la valutazione della prima linea e il triage.

Recentemente ho parlato con un'infermiera psichiatrica specializzata nel lavorare in pronto soccorso in tutto il paese. Lei crede che una delle cose che peer e altri sostenitori potrebbero non riconoscere sempre è che in un pronto soccorso la priorità assoluta è il paziente - tutti i pazienti, psichiatrici e medici - e la sicurezza del personale. Ciò significa che la necessità di mantenere la  calma richiede spesso più farmaci e anche un certo grado di contenimento quando le cose vanno fuori controllo. Ma questo tipo di interventi sarebbe molto meno comune se i RER fossero ristrutturati in modo tale che ci sia un'unità separata che ha un ambiente tranquillo piuttosto che il solito caos di un ER normale. Sarebbe composto da persone che si sentono a proprio agio con esperienze psicotiche e che amano stare attorno a persone in crisi, arrabbiate, confuse, che sentono voci, o qualsiasi altra cosa. La pratica discriminatoria dove le persone in crisi sono vestite con abiti "colorati", dovrebbe essere eliminata. Inoltre, ogni programma di salute mentale della comunità dovrebbe avere una Soteria House o qualcosa di simile in modo che ci siano luoghi nelle vicinanze in cui una persona possa andare il prima possibile piuttosto che essere inviata a un'unità psichiatrica residenziale o ospedaliera.


9. Ogni unità di terapia intensiva sarà finanziata in modo tale da aumentare la durata del soggiorno e ridurre drasticamente la dipendenza da farmaci eccessivi.

Una delle ragioni per cui le persone over-medicate sono in crisi è che la maggior parte delle unità è finanziata per soggiorni estremamente limitati. Le durate di 6-8 giorni in media sono comuni, quindi la priorità è una "stabilizzazione" rapida che sottomette i sintomi più drammatici e scarica il paziente. Questo cambiamento richiede un'attenta analisi di quali fondi aggiuntivi saranno necessari per consentire più giorni per aiutare una persona a ritrovare sufficiente stabilità per trasferirsi a casa o in un ambiente più ricettivo senza eccessivi farmaci.


10. Ogni programma comunitario avrà un dialogo aperto o un programma simile  di intervento precoce nella psicosi per sostenere i giovani e le famiglie che attraversano un primo episodio importante.

Nell'ultimo elenco di programmi di intervento precoce di psicosi negli Stati Uniti ci sono oltre 100 progetti di questo tipo. Alcuni sono modellati sull'approccio del dialogo aperto finlandese. Un esempio è il programma Collaborative Pathway in Framingham, Massachusetts. Un nuovo progetto è ora ad Atlanta, in Georgia. Entrambi usano i farmaci psichiatrici con parsimonia e in modo molto simile al modello originale della Lapponia occidentale. Altri programmi usano una combinazione di supporto psicosociale, familiare e in misura maggiore o minore, ma si concentrano su giovani e famiglie che vivono chiaramente un primo episodio psicotico. Il programma Oregon EAST / EASA ha visto esiti drammatici, solo un esempio è che un giovane uomo che aveva minacciato di uccidere suo padre nel cortile di casa con una pala opo qualche anno  sta lavorando come infermiere.


11. Ogni programma di salute mentale della comunità avrà sia un servizio ambulatoriale che una struttura per assottigliare i farmaci psichiatrici e supporti per il ritiro.

I programmi hanno l'obbligo di sostenere coloro che scelgono di ridurre i farmaci e alla fine dismetterli in modo sicuro ed efficace. Molti lo hanno fatto senza molto sostegno e certamente è possibile. Tuttavia, a volte è un processo difficile e solitario. Stiamo ancora imparando cosa funziona e gli attuali webinar di Mad in America Continuing Education sono incentrati su questo argomento e possono essere consultati. Questi centri per il ritiro dovrebbero impiegare persone pari che hanno sperimentato personalmente il processo.


12. Ogni sistema di crisi sarà riorganizzato per ridurre la dipendenza dal trattamento involontario ed eliminare i farmaci forzati.

Questa riforma richiede importanti cambiamenti nella politica sociale e riflette molto più del compito impegnativo di riorganizzare i servizi di crisi descritti al punto 7 sopra. Ci sarebbe bisogno di riqualificare i tribunali e il personale dell'ER / medico / psichiatrico per pensare oltre a risolvere crisi immediate sfruttando la "cooperazione" attraverso la "conformità". I pari che hanno attraversato episodi in cui vi era il rischio di danneggiare se stessi o altri verranno coinvolti a lavorare a stretto contatto in un sistema riorganizzato. Credo che dobbiamo andare molto oltre gli argomenti spesso retorici su tutti i fronti e andare a lavorare su soluzioni pratiche.


13. Ogni programma creato per rispondere ai requisiti di deistituzionalizzazione di tipo Olmstead svilupperà una vera iniziativa di integrazione della comunità per garantire che gli individui diventino parti dei quartieri e non solo vivano in essi.

Nel 1994, l'Oregon chiuse un ospedale statale da 300 letti e noi eravamo molto orgogliosi di agire "nel modo giusto" creando programmi e posizionamenti comunitari per ogni persona in grado di essere dimessa. Coloro che non potevano essere dimessi furono trasferiti temporaneamente in altri ospedali statali. Ogni anno per  i successivi sei o otto anni abbiamo creato circa 100 nuovi posizionamenti in modo che ce ne fossero altri 1.000 disponibili in quello che era chiamato il sistema Extended Care. I migliori medici dello stato vennero assunti per lavorare con le persone dimesse e con i programmi per assicurarsi che stessero ricevendo il giusto livello di assistenza e non solo scaricati per spostarli su livelli inferiori di assistenza. 

I membri di NAMI (associazione americana delle famiglie dei malati mentali ndt) hanno sostenuto la creazione di cinque programmi lì. I residenti delle case di gruppo e le unità abitative supportate sono raramente visti fuori dalle loro case o appartamenti. Quando li vediamo, è abbastanza ovvio che stanno tappati in casa perché sono quasi tutti accasciati, camminano a testa bassa, chiaramente vittime della sindrome metabolica. Sono isolati come quando erano nel loro ospedale di stato. 

Un sistema riformato troverebbe dei modi per integrarli veramente con il coinvolgimento e l'educazione dei vicini, avviando cose come scambi di regali durante le festività natalizie, organizzando attività sociali presso il centro della comunità e facendo in modo che gli individui si sentano  benvenuti. 


14. Ogni programma fornirà lavoro, istruzione e alloggio a tutti coloro che lo desiderano.

Questo è un altro bisogno significativo dato l'alto tasso di disoccupazione tra le persone con gravi problemi di salute mentale. Lo stesso vale per l'alto tasso di rischio di senzatetto. Molte persone hanno interrotto la loro istruzione e non hanno mai ricominciato a causa della loro iniziale crisi di salute mentale. Questi modelli esistono da molti anni e sono ancora operativi in ​​molte comunità, ma sono lontani dal soddisfare le esigenze.


15. Ogni programma fornirà assistenza a carceri, strutture per la correzione dei minori e prigioni per garantire transizioni e supporti che includano informazioni sui farmaci psichiatrici e pianifichi di ridurli in un tempo ragionevole.

Un grande clamore esiste in ogni forum di advocacy, dalla NAMI, ai sostenitori dei bambini e dei giovani, a quelli con esperienza vissuta, ai professionisti della salute mentale, alle prigioni, alle strutture di correzione giovanile e alle prigioni stesse. La realtà dentro è che molti sono eccessivamente medicati e tenuti confinati individualmente o collettivamente. Sono isolati dalle loro comunità di appartenenza, dagli amici e dai servizi di supporto. Poiché circa il 90% (Linda Teplin della Northwestern University) ha dimostrato di avere anche problemi di alcol e di altre sostanze, hanno bisogno di un'attenta valutazione per stabilire se i loro sintomi di salute mentale fossero o meno principalmente legati al loro utilizzo. Dovrebbe essere noto che l'alcol e le droghe di strada possono imitare qualsiasi disturbo di salute mentale. Per coloro che hanno problemi di salute mentale, ci dovrebbe essere più conoscenza sull'uso dei farmaci e un programma di riduzione in ogni struttura. Una migliore pianificazione delle dimissioni collegherebbe le persone con il supporto di pari come DDA e altri servizi per ottenere transizioni di successo nella comunità.


16. Ogni programma chiederà di risparmiare sul bilancio dalla riduzione dell'uso di farmaci psichiatrici e reinvestire nei servizi di questo elenco, se necessario, e guidati da input tra pari.

Le corporazioni farmaceutiche hanno esercitato con successo pressioni con le legislature statali per mantenere intoccabile il budget per gli psicofarmaci. In termini pratici, gli amministratori della salute mentale nei programmi pubblici (ad eccezione forse degli ospedali statali) di solito hanno poca o nessuna idea di quanto costano questi farmaci pericolosi, costosi e abusati. In Oregon, abbiamo stimato che del budget biennale è di circa 1 miliardo di dollari, lo Stato stava spendendo altri 300.000.000 $ o più in psicofarmaci per tutti i programmi che servivano a persone con problemi di salute mentale: ambulatoriale, ospedaliera, residenziale. I potenziali risparmi sono considerevoli e dovrebbero essere reinvestiti nella riforma del sistema di salute mentale. La lotta con Big Pharma e i suoi alleati sarebbe così incredibilmente accesa.


17. Ogni programma avrà un organo consultivo politico composto da almeno l'80% di difensori dei pari.

Da quanto tempo gridiamo "Niente di noi senza di noi"? Stati come l'Oregon hanno un tale consiglio con il 100% dei pari. Questo tipo di organo consultivo sarebbe un inizio, ma sarebbe necessario un ulteriore sostegno per ottenere il rispetto e l'attuazione delle raccomandazioni emanate da tali organismi.


18. Ogni programma avrà un'iniziativa di formazione continua che utilizza forum di apprendimento online e di altro tipo.

La maggior parte, se non tutti, dei cambiamenti necessari per riformare il sistema richiederebbe un'intensa iniziativa di educazione continua come il progetto Mad in America per l'educazione. È probabile che questo tipo di risorsa per la formazione continua debba essere imposto da governi statali o organizzazioni di credenziali professionali, sebbene i servizi e i supporti di maggior successo potrebbero essere abbastanza stimolanti da rendere la partecipazione volontaria una motivazione sufficiente.


19. Tutti gli amministratori e i dirigenti del programma saranno tenuti a leggere 'Anatomia di un'epidemia' e 'Psichiatria sotto l'influenza' come risorse di conoscenza di base.

Questi due libri hanno costituito la base per ripensare il ruolo dei farmaci psichiatrici e l'enorme influenza delle corporazioni farmaceutiche nel plasmare gli interessi corporativi degli psichiatri. Ci sono molti altri leader di pensiero che dovrebbero essere inclusi, come Peter Breggin e Peter Goetzsche, ma i libri di Whitaker sono luoghi chiave di partenza e porterebbero a più libri, articoli e ricerche che supportano tutti i cambiamenti necessari per riformare il sistema.


20. Tutte le risorse di finanziamento saranno orientate verso la realizzazione e il mantenimento di tali cambiamenti piuttosto che la presentazione di ostacoli.

Forse questo cambiamento avrebbe dovuto essere elencato per primo. Una delle difficoltà nel rendere possibile la riforma è la molteplicità e complessità dei finanziamenti per la salute mentale. Medicaid è un gioco da ragazzi che costituisce ancora la base di molti aiuti finanziari pubblici. È per definizione un modello medico, quindi richiede una notevole creatività e una flessibilità burocratica per farlo funzionare per molti degli articoli di questo elenco. Una delle lacune che esistono per noi nella comunità di advocacy è la conoscenza di come funzionano questi tipi di risorse amministrative e di budget. Abbiamo bisogno di rafforzare le nostre conoscenze come ingrediente critico nella nostra difesa.

Fonte: madinamerica.com