Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

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giovedì 2 febbraio 2017

L'eccezione che conferma la regola


Passando casualmente su di un forum tematico sul cosiddetto 'disturbo bipolare', mi sono soffermato su una frase piuttosto consueta per gli 'psichiatrizzati' soddisfatti della loro 'cura' chimica. Era una donna che chiamerò Emma, che rispondendo ad una domanda di un'altro partecipante, preoccupato per dover assumere benzodiazepine, diceva come sua madre ultra 90 enne aveva da 50 anni sempre preso questa roba, anche i barbiturici quando ancora le benzo non erano state inventate ed era (a suo dire) in perfetta salute fisica e mentale. 

Quindi non bisogna preoccuparsi, giusto? 

Si infatti quanti di noi hanno saputo, o anche hanno avuto il nonno fumatore accanito che è campato in 'perfetta salute' fino a 90 anni e passa ? 
Penso che ciascuno di noi scavando nella memoria possa tirare fuori un'eccezione che conferma la regola per qualunque tipo di eccesso: la prima persona ad esempio che mi viene in mente subito è il mio ex suocero che per tutta la sua vita ha bevuto almeno un litro di vino a pasto; 84 anni sempre vivo e vegeto anche se non tanto in forma..
Tempo fa vidi un film in cui il protagonista si faceva di eroina un giorno alla settimana regolarmente senza mai cadere nella dipendenza come le altre persone rovinate da questa sostanza micidiale. 
Abbiamo davanti agli occhi persone che sembrano immuni a qualunque cosa, sembra che niente li possa toccare. Ma quello che io chiedo: sono questi casi eccezionali o sono la regola? 

Quello che manca all'equazione è un metro di paragone. Quanti psichiatrizzati sotto terapia farmacologica sono completamente 'immuni' come la mamma di Emma? 
Se la maggior parte delle persone che prendono benzodiazepine non hanno alcun problema, ricevono solo benefici allora si possono anche trascurare i pochissimi che ne vengono gravemente danneggiati, d'altra parte è normale che vi sia qualcuno più sensibile di altri per queste cose. 
Ci sono anche bambini danneggiati dai vaccini, forse uno su centomila o uno su diecimila chissà. Questo fatto non implica affermare che i vaccini sono dannosi comunque. Il ragionamento non fa una piega. 

Quindi perché preoccuparsi degli psicofarmaci?

Lasciamo un momento perdere in questa sede tutti i possibili danni evidenti, sia fisici che cognitivi, gli effetti da dismissione, l'inferno che raccontano i sopravvissuti di avere subito per dismettere queste sostanze, per il quale rimando il lettore al mio articolo specifico del mese scorso. Qui si parla solo di problemi che portano a morte prematura.
Non ricordo dove ma sembra di aver letto da qualche parte che ad esempio i morti dovuti alla banalissima aspirina superino quelli dell'eroina! 
Questo perché su, ipotizziamo, un miliardo di consumatori una piccolissima percentuale di effetti avversi fatali o morte dovuta a overdosaggio diventa un numero comunque importante . Allo stesso modo si legge che i morti da benzo superano anch'essi quelli di tutte le droghe illegali messi insieme. 
Un milione di morti all'anno più o meno, che vengono stimati, dovuti a cause iatrogene (cioè effetti avversi) degli psicofarmaci o conseguenze della loro assunzione, dunque dovrebbero valere il beneficio ottenuto dalle nonne 91enni come la madre di Emma, che non ha trovato altro modo migliore e più sano in vita sua per gestire  la sua ansia o insonnia o qualunque altro simile problema ? 

Non serve una laurea in medicina per capire che qui c'è qualcosa che non quadra.

Mi si potrebbe obbiettare che i dati che ho qui fornito non hanno alcuna corrispondenza con la realtà. E infatti non è facile sapere quante persone vengono danneggiate fino alla morte perché nessuno si è mai preso la briga di fare uno studio serio e accurato in proposito. Forse non è nemmeno possibile farlo per tutta una serie di ragioni. Si possono solo fare delle stime basate su i feedback che vengono riportati dagli utenti agli organi ufficiali, meglio se indipendenti come ad esempio rxisk.org e siti simili. Il conto diventa una semplice operazione matematica. Si sanno gli introiti, per cui sappiamo quante persone prendono queste schifezze. Sappiamo da un campione di persone mettiamo di 10 mila l'incidenza in percentuale degli effetti avversi e che tipo di effetti ci sono. 

Precisiamo che qui non intendo solo la morte come diretta conseguenza dell'assunzione di farmaci, bensì anche quella prevista mediamente 25 anni prima della media dopo anni di 'cura', dovuta a conseguenze indirette, esempio essere sovrappeso, danni al sistema cardiovascolare ecc ecc. 
Se su 10 mila viene riportato un'incidenza di morte o gravi danni fisici di 10 persone (stima molto ottimistica per cause dirette e indirette) risulta l'uno per mille, che moltiplicato per 100 milioni fa centomila. 
Io ho stimato 100 milioni di consumatori di psicofarmaci nel mondo. Ma chi ci dice non siano di più? E' davvero così inverosimile la stima che ho letto di un milione di morti ammazzati dalle droghe psichiatriche in un anno?
In altre parole, è giusto accettare che ogni anno un milione di persone muoiono mentre altrimenti sarebbero sopravvissute se gli psicofarmaci non fossero mai stati inventati?

Dunque ripeto la mia domanda: davanti a tale ecatombe vale il beneficio della nonna novantenne? 

Allora quante vite si sarebbero risparmiate se le automobili non fossero mai state inventate?
Occorre accettare che  le automobili producono incidenti (o meglio chi le guida) in una certa percentuale perché non è facile oggi farne a meno. Degli psicofarmaci al contrario, si può fare  a meno eccome. 



Ma, allora, tutti i morti di cancro a causa del tabacco e quelli da incidenti, demenza o cirrosi epatica a causa dell'alcool? Li avremmo risparmiati senza queste sostanze. Dovremmo bandire alcool e tabacco. 
In effetti bisognerebbe bandire alcool e tabacco così come vengono bandite tutte le altre droghe ricreative. Il problema è che Bacco e tabacco piacciono, fanno divertire e svagare, hanno un loro grande business, e fondamentalmente non vengono prescritti dai medici! 
La gente li assume volontariamente e generalmente sapendo a cosa possono andare incontro, basta guardare come si ingegnano a dissuadere i fumatori con immagini shock sui pacchetti di sigarette. 
Le droghe 'ricreative' poi danno tutte più o meno evidenti effetti piacevoli, chiedete agli eroinomani cosa hanno provato le prime volte: è amore assoluto. 
Le droghe psichiatriche , a parte forse gli stimolanti non vanno tanto bene per 'sballarsi', e comunque vengono prescritte da medici e fatte passare come sostanze relativamente innocue, proprio aspettandosi di avere come pazienti tutte persone come la nonna 90 enne immune, felice e contenta di drogarsi a vita con psicofarmaci. 

D'accordo, ma l'obiezione che a questo punto viene fatta è se queste persone 'sono' malate di una malattia mentale, sarebbero comunque morte di questo male, forse in numero molto maggiore di questo milione che muore ogni anno per causa diretta o indiretta degli psicofarmaci. 
Intanto resta ancora da dimostrare che queste 'terribili malattie mentali' in effetti esistono come entità distinte. Inoltre nessuno ha mai dimostrato che si possa morire direttamente a causa di ansia, depressione, psicosi o qualsivoglia sintomo psichiatrico 'non trattato'. 
Si muore nella maggior parte dei casi come conseguenza del trattamento psichiatrico  o della negligenza nell'assistere le persone in difficoltà. Tanto per gradire, da studi fatti pare che il rischio di morte per suicidio sale di 18 volte per quelli appena dimessi da un ricovero ospedaliero in psichiatria, ove sappiamo bene che il trattamento standard è a base di massicce esposizioni alle loro amate tossine farmacologiche. 
Peter Gøtzsche, psichiatra, stimato ricercatore indipendente , dopo tutti i suoi studi e osservazioni ha concluso che tutto sommato sarebbe stato molto meglio per il modo se in primo luogo gli psicofarmaci non fossero mai stati inventati. 

Insomma, non ci dovrebbe essere il bisogno di drogare le persone a vita, per farle stare meglio dato che ci sono una miriade di sistemi efficaci che purtroppo hanno solo il piccolo difetto di richiedere un certo impegno. rispetto alla semplicità disarmante di buttare giù una pillola.
E poi, nonostante queste fantastiche pillole le persone stanno sempre peggio, la malattia mentale è sempre più fiorente. Questa semplice osservazione dovrebbe bastare ad istillare almeno un piccolo sospetto che ci sia qualcosa che non va. 

Quindi è con tutto il cuore che mi viene da rispondere a Emma nel modo seguente: 

"Hai tutto il diritto di sottoporti volontariamente e consapevolmente alle pratiche e ad accettare l'ideologia psichiatria, ma è irresponsabile incoraggiare gli altri a fare lo stesso quando non si ha chiaramente alcuna comprensione dei pericoli che possono potenzialmente distruggere la vita delle persone".

Pace e bene.

domenica 1 gennaio 2017

L'inferno della benzo dipendenza

Le 'Benzo', diminutivo usato per indicare una classe di psicofarmaci che si chiamano Benzodiazepine, sono  anche descritti come tranquillanti minori. 
L'esigenza che ha portato alla loro scoperta e successivo utilizzo è stata principalmente quella di trovare una sostanza che avesse il potere 'anestetico' e sedativo dei barbiturici ma senza i grossi problemi di questi vecchi farmaci, i quali come si saprà avevano fra gli altri effetti la particolarità di essere letali ad un dosaggio  superiore al consentito. Quindi altamente efficaci per farsi fuori dato che oltretutto si moriva nel sonno senza forse rendersene nemmeno conto. 
Con le Benzo il sovradosaggio non dovrebbe dare grossi problemi, nel senso che per togliersi di mezzo non basta farne fuori una boccetta o una scatola tutta in una volta, ma ne dovrebbe servire una dose molto, molto più grande. 
Si può quindi immaginare la gioia degli psichiatri e delle compagnie farmaceutiche quando si era finalmente trovato il sedativo perfetto per l'ansia che affliggeva e affligge tutt'ora forse la maggioranza delle persone, vuoi per cause organiche dovute anche ad uno stile alimentare malsano, vuoi per altre cause sempre relative alla vita stressante che molti fanno oggi, sempre di fretta e in continua tensione.
L'ansia portata ai massimi livelli sfocia nella crisi di panico, a quanto dicono una delle cose più terribili che possono capitare ad un essere umano. Fortunatamente non ho mai avuto la sventura di subirne una, se non forse qualche timido accenno in situazioni particolari della mia vita. D'altra parte l'ansia sembra una costante tra quelli che hanno una diagnosi come la mia, mentre io non ho quasi idea di cosa significa. Questo dimostra in primis che il valore delle diagnosi è molto relativo, e secondariamente che ciascuno di noi ha una sua personale risposta ad una condizione chiamiamola di 'disagio mentale'. 
Quindi abbiamo sotto mano a disposizione il farmaco perfetto per gestire comodamente l'ansia, per aiutare il sonno, insomma per vivere meglio? 
Toppo bello per essere vero. 
In effetti le benzo hanno raggiunto in poco tempo una vastissima popolarità, ci manca solo che vengano vendute al bar tra un martini e un campari soda, magari insieme al caffè tanto per dare una colpo di eccitante e uno di tranquillante tutto insieme allegramente. Una bella ginnastica per il nostro organismo così come lo è ad esempio fumare e bere alcool in contemporanea: uno è vaso costrittore, l'altro vaso dilatatore. 

Insomma vengono prescritte da chiunque a piene mani, da medici distratti che forse solo per pigrizia non hanno letto le avvertenze importanti che accompagnano tali psicofarmaci : sono suscettibili di provocare dipendenza, proprio come ad esempio l'alcool, la nicotina e altre simili droghe, e pertanto non potrebbero venire assunte per un periodo maggiore di due - quattro settimane.  
Lungi da rispettare queste direttive quasi tutti i medici, anche quelli generici, non solo gli psichiatri lasciano che i loro clienti le prendano vita natural durante, anche perché da un certo punto in poi non potranno più smettere.

Ma siamo sicuri che queste sostanze sono davvero così innocue come vengono dipinte? O forse la realtà è che grazie a queste innocue benzodiazepine è in atto una pandemia di propozioni enormi? 
Quello che non ci viene detto, che i medici non sanno o fingono di non sapere  è l'enorme danno iatrogeno che queste sostanze provocano allorquando si tenti di farne a meno. Si dice che smettere di prendere benzo sia peggio che smettere di farsi di eroina. Si incorre in una crisi che per chi la vive è un vero e proprio inferno. Non solo, quando per esempio nel caso dell'eroina tutto passa in capo a una settimana o due, la crisi da dismissione di benzo può durare mesi, anni e dulcis in fundo può anche essere irreversibile nel senso che tali danni o parte dei danni subiti ci si dovranno portare addosso per il resto della vita. Niente male vero? Che bella invenzione eh?

Si ma qualcuno potrebbe  obbiettare che almeno si conosce l'efficacia di questi farmaci e forse il danno è il male minore rispetto al loro beneficio nel breve periodo. 
Certo, ci mancherebbe solo che non producessero alcun beneficio per chi le assume, allora non sarebbero più benzo bensì neurolettici...
L'ansia viene ridotta, ma al prezzo di vedere la propia sensibilità all'ansia aumentata di parecchio. Il farmaco aiuta il sonno ma al prezzo di un tipo di sonno innaturale, e con ridotta capacità di ritornare ad un sonno naturale, alias capacità di addormentarsi. Senza poi considerare altri problemi più o meno gravi che possono insorgere: problemi cognitivi, grave compromissione della memoria, demenza, e altri eventuali problemi fisici legati al loro utilizzo continuativo.  Insomma sembrano fatti appositamente per incatenere le persone vita natural durante. Fra l'altro non vengono solitamente passati dalla mutua e uno se li deve pagare per intero. 
Conosco una persona a me vicina diventata ormai schiava di questa droga legalizzata. Se capita che in farmacia non sia disponibile entra nel panico finchè non trova il prodotto specifico, non va bene nemmeno la versione generica. 
Ha nel tempo sviluppato problemi organici e cognitivi che tuttavia non si sogna lontanamente di mettere in relazione a questa sostanza. E,cosa ancora più sorprendente, il suo medico continua tranquillamente a firmargli le ricette che gli servono, mese dopo mese, anno dopo anno. 

Un altro grosso problema oggi sottovalutato è dato dai risultati di mescolare tipi diversi di 'farmaci' o droghe. Mentre i risultati di assumere un solo tipo di farmaco sono relativi e circoscritti agli effetti del singolo tipo, un risultato assai diverso si ottiene grazie alla 'sinergia' cioè l'apporto reciproco di tipi differenti di farmaci o droghe. Ad esempio si è visto come sia deleterio l'accostamento benzodiazepine e oppiacei. Generalmente l'effetto sinergico provoca una sorta di effetto amplificato che può coincidere come pericolosità al sovradosaggio del componente mescolato alle benzo. Quindi si assume un antidolorifico con noncuranza insieme ad una benzodiazepina e come risultato si ottiene la morte per blocco respiratorio. 
Non ci è purtroppo ancora dato sapere quanta gente è già morta così, alcune stime prudenti parlano di un'ecatombe. Probabilmente anche gente famosa è morta in tal modo.  

In modo simile l'accostamento tipico benzo e alcool potenzia gli effetti reciprocamente con il risultato di avere veri e propri 'black out' in cui non si è coscienti del tempo e dello spazio. Ci si trova in un posto ad un certo punto senza sapere come ci si è arrivati.  Lascio immaginare se un tale evento si verifica alla guida.. quanti incidenti saranno accaduti così e si da subito (giustamente) la colpa all'alcool? 
Per fare un incidente grave ci vuole molto, molto alcool in corpo, ma se si è già preso una benzo ne basta moolto meno.

Dopo tutto questo vale ancora la pena prendere queste schifezze? 
  
Sentiamo cosa dice il Prof. Ashton, un vero esperto di benzo. 
Seguiranno altre citazioni di medici e studiosi. 

Questi farmaci deteriorano in modo specifico la capacità d'apprendimento di nuove abilità, comprese le strategie per gestire lo stress. Normalmente, tali abilità vengono acquisite in modo continuativo mano a mano che si accumulano esperienze di vita in un processo che va dall'infanzia fino alla mezz'età ed anche più tardi. Lo sviluppo di questo apprendimento può rimanere bloccato per alcuni anni a causa dell'assunzione di benzodiazepine. Dopo la sospensione del farmaco, invece, la persona viene lasciata in uno stato di vulnerabilità e con una ridotta capacità di affrontare situazioni stressanti. La completa guarigione può impiegare molti mesi, mesi in cui si imparano nuove tecniche per gestire lo stress e che servono a sostituire l'apprendimento che non ha avuto luogo durante gli anni in cui queste abilità erano coperte dalle pillole.
In secondo luogo, la sospensione delle benzodiazepine può lasciare scoperti alcuni problemi esistenziali che non sono mai stati risolti in modo soddisfacente. Ad esempio, il deterioramento della memoria provocato dalle benzodiazepine può impedire la normale risoluzione di problemi personali come, ad esempio, la perdita di un caro od un incidente stradale. E' possibile che queste esperienze dimenticate a metà o sepolte nella memoria debbano essere nuovamente affrontate dopo la sospensione del farmaco e questo può prolungare sia lo stato d'ansia che la depressione. Non è poco frequente che una vedova o un vedovo ai quali sono state prescritte benzodiazepine dopo la perdita del coniuge, debba attraversare il doloroso processo di lutto per la prima volta dopo la sospensione della droga, sebbene il vero lutto si sia verificato molti anni prima.
[..]
Sebbene sia un fatto arcisaputo che le benzodiazepine danneggiano la memoria ed alcune funzioni cognitive, in particolare la capacità di mantenere l'attenzione, alcuni consumatori cronici di benzodiazepine lamentano una costante perdita delle capacità intellettive che persiste anche dopo la sospensione del farmaco. Alcuni studi svedesi hanno trovato che il deterioramento cognitivo, seppure fosse migliorato, si manifestava anche dopo 4 - 6 anni dopo la sospensione totale delle benzodiazepine.

Le Benzodiazepine e i sonniferi agiscono sul GABA (acido gamma-aminobutryic), il recettore più diffuso nel sistema nervoso centrale. GABA è il grande filtro del corpo umano, agisce come calmante e controlla l'azione di adrenalina, noradrenalina e dopamina, impedendo ai messaggi correlati allo stress di raggiungere il cervello. Le Benzodiazepine inizialmente migliorano il  GABA, creando un senso di calma, ma con l'uso continuato (anche a breve termine) l'effetto calmante del GABA diminuisce e l'attività dei neurotrasmettitori  eccitatori aumenta. Le benzodiazepine aumentano il dolore, l'ansia, la depressione, l'insonnia, la rigidità muscolare, e alterano il modo in cui consideriamo e siamo coinvolti nel mondo. L'effetto sistemico di dipendenza da benzodiazepine colpisce ogni sistema del corpo e può interferire con le attività della vita quotidiana.

"La vita moderna offre comfort e le comodità senza precedenti, ma, in cambio, esige un tributo enorme in termini di tensione e di ansia. La nozione di dissipare tali preoccupazioni con sostanze stupefacenti neurotossiche non è solo mal concepita, pericolosa, e diseducativa; è di una oscenità disumanizzante."


aDal 1990 1l 1996 nel regno unito, il numero di morti da benzodiazepine ha superato quello dei deceduti a cusa di droghe pesanti.
La storia delle benzodiazepine è di proporzioni impressionanti ed è stato descritta come uno scandalo nazionale. L'impatto è troppo grande da affrontare per i governi, le autorità di regolamentazione e l'industria farmaceutica, così lo scandalo è stato spazzato sotto il tappeto. 

Dopo questa lunga premessa veniamo al nocciolo dell'articolo. Una fra le inummerevoli esperienze di astinenza da benzo vista dall'interno. A chi potrebbe obbiettare che questo è un caso raro consiglierei di dare uno sguardo ai vari siti tematici che trattano problemi di dismissione da benzo, giusto per vedere quanta gente sta ancora soffrendo in modo atroce a causa di queste 'innocue' diaboliche sostanze. 



La prescrizione che ha cambiato la mia vita
Danielle S.
13 Dicembre 2016 


Sono una tossicodipendente accidentale. Sono anche una psicoterapeuta. Ho praticato privatamente fino a un mese fa, quando ho bruscamente mandato una lettera a tutti i miei pazienti per informarli del mio  congedo medico.

E' stato inaspettato per me come lo era per loro. Stavo  micro assottigliando una benzodiazepina, dopo un ritiro accidentale 'tacchino freddo' (dismissione totale di botto ndt)  una ignorante, riduzione veloce disinformata che mi ha lasciato su tutto il corpo lividi con grave acatisia e vampate di calore. E' stato a dir poco orribile. L'unico modo che posso descrivere quelle settimane è la sensazione di essere sotto acido e meth allo stesso tempo. Ma io ho rispolverato una vecchia amicizia di uno sponsor del recupero che mi ha detto: "Non sei una farfalla unica, le persone cercano di scalare le benzodiazepine continuamente."

Ma io credo che in un certo modo le mie reazioni sono estreme e diverse. Chi è che rimane dipendente dall'Ativan dopo averlo preso solo tre volte a settimana per quattro mesi, dopo una brutta reazione a degli steroidi? Io l'ho fatto. Molte, molte, molte persone lo fanno. Stavo pensando "positivamente" su questo 'cono' (riduzione ndt)  più lento, stavo meditando, sono andata alle riunioni di recupero basate sulla filosofia buddista. E' stata dura, ma alla fine ho sentito che potevo farcela. E poi un giorno mi sono ritrovata a sentire come micropunture su tutto il corpo, rannicchiata in posizione fetale con dolori lancinanti, acatisia e irrequietezza. In pochi secondi, la positività se nè andata fuori dalla finestra.  Da allora, sto ancora  cercando di ritrovare la stabilità e la mia sanità mentale.

Forse adesso non è il momento migliore per scrivere queste cose. Sto scrivendo mentre sono nel bel mezzo del caos. Allo stesso tempo però, questo mi dà la possibilità di accedere a ciò che significa a livello psicologico dismettere gli psicofarmaci, come ci si sente in questo momento, mentre sta accadendo in tempo reale. Quando il dolore diventa troppo grande, il nostro cervello ci protegge da esso. Ora non vi è alcuna protezione da questa profonda ferita cavernosa. Per 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana  prego che io possa sopravvivere.

Quest'ultimo mese mi è sembrato un decennio. Lo vedo grigio e smunto. Sto sprofondando in una profonda agonia e terrore chimico giorno dopo giorno. Sento questa lotta implacabile e ingestibile. Diverse settimane fa, quando mi sono svegliata col dolore, terrorizzata con i nervi scoperti in tutto il corpo e riuscivo a malapena ad andare in bagno, ho avuto un pensiero molto grave: non so se posso farlo. So che altri lo hanno fatto, ma non so se io posso. Sto ancora lasciando in sospeso questa domanda.

Devo sopravvivere a questo.

Forse questo non è il tipo di racconto che state cercando. Forse questo doveva essere scritto dopo che io sono diventata una "storia di successo", quando avrò trovato lo scopo e il significato di questa sofferenza oscura. Forse questo ha bisogno di essere salvato fino quando la polvere avrà coperto tutto e io sarò tornata indietro nella mia vita. Non so quando sarà. Ho perso così tanto negli ultimi mesi: la mia attività e la mia passione, la capacità di essere moglie, madre amica, e le mie finanze (io non sono ammessa per ottenere la sovvenzione per diabilità perché ho lavorato per conto mio). Ho perso un senso di sicurezza nel mondo e nei medici professionisti di cui mi fidavo che non avrebbero potuto nuocere.

Vedete, sono stata spinta a prendere Ativan. Non voglio sembrare  una vittima, ma semplicemente lo sono stata. Sono andata da un medico olistico ben intenzionato, dopo una reazione scioccante agli steroidi e antibiotici. Non riuscivo a dormire. Questo è tutto quello che volevo: dormire tutta la notte. Ha preso in mano due ricette: .5 di Ativan e .5 di Klonopin - e in modo convincente, mi ha detto, "Tu non sei una drogata, hai bisogno di dormire; quindi, prendi questi.". Gli Ho detto che avevo paura di prenderli, ma ha nuovamente respinto le mie preoccupazioni e mi ha detto di non preoccuparmi, che non era un grosso problema.

Voglio dire, .5 mg sembra così piccolo non è vero? Come una dose da bambino? Non sapevo come poteva essere ingannevole che .5 è  l'equivalente di 5-10 mg di Valium !!! 
Quando l'ho mollato di botto  (non ero stata istruita che avrei avuto bisogno di diminuire gradualmente e non mi è mai venuto in mente da quando ho smesso di prenderlo) sono arrivata nel suo ufficio tremante con un livello di magnesio di 0,2, il dottore ha respinto ancora una volta come un "errore di laboratorio" e mi ha detto " si sentirebbe troppo in ansia se non avesse dormito per diversi giorni."

Per diverse settimane, nel bel mezzo di questo recesso 'tacchino freddo', sono andata da endocrinologi, neurologi, agopuntori, cardiologi e psichiatri. Tutti pensavano che fossi un ipocondriaca, o peggio, un'avvelenata.  Ho fatto gli esami del sangue, MRI, test delle feci. Poi mi sono resa conto: ero in grave sindrome da sospensione. Oh. Mio. Dio.

Questa non è stata la mia prima introduzione alla benzodiazepine, ed è per questo che sto avendo probabilmente la reazione estrema che attualmente sto avendo. Mi venne dato il Valium intorno ai venti anni per una condizione della vescica chiamata cistite interstiziale. Si tratta di una terapia standard,  l'unica cosa che ho pensato mi avesse aiutato, ma come rifletto indietro mi rendo conto che ho avuto molti mini ritiri in passato. Potevo andare on / off con queste piccole pillole 2mg con apparentemente nessun problema. Non li ho mai prese ogni giorno e non ho mai avuto un problema di arresto, probabilmente perché la mia dose era così bassa, fino ad ora.

So che la resistenza a "ciò che è" provoca sofferenza. So tutto questo. Ma ancora non voglio essere in ora. Dal momento in cui mi sveglio, nonostante le risatine dei miei bambini e il calore di mio marito, io voglio tornare a dormire fino a quando tutto questo va via. Tutto quello che sento è il terrore chimico dalla mattina alla sera. Prego per avere giorni migliori e mi aggrappo a quello che dicono i veterani: "Noi tutti possiamo guarire" e "C'è di meglio." Prego che anche io possa raggiungere l'altro lato e aiutare ad educare e guarire gli altri.

Quello che ho imparato è che le benzodiazepine non discriminano. A loro non importa che si disponga di una laurea o che sei una brava persona nella Comunità o che stavi solo facendo quello che i medici ti hanno detto di fare, tristemente ignoranti e disinformati dei loro pericoli. No. Le benzodiazepine  sono viziose e crudeli. Loro verranno a prendervi per il bavero, per strangolarvi e farvi sputare per tutta la stanza, e proprio quando si pensa di poter respirare di nuovo faranno ripetere questo fino a quando ci avranno lasciati frementi in una pozza di terrore. Giorno dopo giorno. E peggio. Fino a quando non si ferma. So che avverrà, un giorno miracoloso.

Mi sento abbastanza stupida per essere  entrata in questo pasticcio e me ne assumo la piena responsabilità. Dopo tutto, ho lavorato con persone in recupero, persone con disturbi d'ansia, insonnia e traumi. Ho guidato, ascoltato e aiutato gli altri per 16 anni. Mi manca sentire le loro storie e seguire i loro drammi. Alcuni clienti si sono sentiti abbandonati per quello che era sbagliato in me. Non mi sono resa conto dell'impatto che ho avuto nella loro vita e anelo di tornare  al lavoro, anche con un carico di lavoro ridotto, nel più breve tempo possibile.

Per lo più, mi manca di essere in grado di sedermi e leggere un libro per i miei figli. Mi manca prendere i miei figli a scuola o portarli al parco o a prendere un gelato. Non sto bene. Per tutto l'anno non sono stata bene e ora sto molto, molto peggio e ad un punto morto. Cosa faccio? In quale direzione devo andare? Un medico mi ha detto che resterò così  per tutta la vita a causa della mia akathesia, e un altro vuole mandarmi in un ospedale. Non riesco a pensare chiaramente, si vede. Non ho mai sentito tanta confusione nella mia vita. Come diavolo sono arrivata fin qui, e soprattutto come faccio a uscire fuori da tutto questo? 
I medici che mi hanno assicurato che le benzodiazepine non sono state "un grosso problema" che le ho usate per il trattamento di un disturbo della vescica e un problemadi sonno minore erano solo in errore. Quindi molto male informati e scorretti.

Una cosa che ho capito è che finora avevo ignorato molti dei problemi dei miei pazienti che prendevano benzodiazepine. Quando hanno lamentato  stanchezza cronica, fibromialgia, tentato suicidio inaspettato, e avevano grave sofferenza gastrointestinale. Non ho mai fatto il collegamento con ciò che tutti avevano in comune: l'uso delle benzo. Ho avuto un paziente il cui padre è stato drogato in politerapia e dopo un colpo di steroidi ha appeso se stesso. Sono state le medicine, gente. Sono sempre state le medicine. E ora, orribilmente, io sono su tre farmaci per aiutarmi a finire questo ultimo frammento di Valium. Non mi sono mai mai sentita così lontano da me stesso come ora. Io sono certamente una combattente, ma questa lotta è la più difficile della mia vita.

Mi consolano le storie degli altri sui forum dedicati alle benzo e le splendide amicizie che ho fatto. Sono tata introdotto in un mondo sotterraneo, e i miei occhi sono stati aperti sulla grande tragedia che sta accadendo in psichiatria e in medicina in generale. Non si tratta solo di benzodiazepine, ma le sovra-prescrizioni sconsiderate di farmaci. Farmaci che potrebbero avere sicuramente un tempo e un luogo, ma sarebbe stato molto meglio se mi si fosse offerto un integratore di magnesio piuttosto che un veleno che ha ormai mangiato due anni della mia vita e la vita dei miei figli.

Non so che cosa mi aspetta in futuro. Spero per il meglio, e so che sto dirigendo in battaglia. Una battaglia che molti prima di me hanno subito e ne sono usciti.

Fonte: madinamerica.com

mercoledì 4 giugno 2014

Lettera al mio medico

Ho già scritto qui traducendo articoli sulle terribili esperienze che le persone attraversano quando vogliono dismettere i farmaci psichiatrici. Questo in particolare mi ha colpito per la sua lucida descrizione della sintomatologia che questa donna ha provato e continua a provare solo per aver scalato e dismesso una benzodiazepina, noto farmaco tranquillante che a detta degli esperti medici è uno dei farmaci più 'sicuri' e tollerati nonché probabilmente uno dei più usati al mondo. Le sue parole riescono ad esprimere meglio di ogni altra cosa quello che in realtà succede con tali sostanze, prescritte con infinita leggerezza anche dai medici di famiglia. 

"Perché non ha capito che gli effetti collaterali delle benzodiazepine e degi altri psicofarmaci possono imitare ciò che la nostra società chiama "malattie mentali" e mantenere i pazienti in uno stato drogato zombie fino a quando (si spera) un giorno dicono "Basta!" e combattono per la loro via d'uscita?" 

Questa è la domanda chiave con  altre domande che si pone. Il terribile sospetto che si fa sempre più certezza: gli psicofarmaci promuovono la malattia mentale.



Lettera al mio medico 

Lisa D.


Dott. X,

Sto scrivendo questa lettera, dopo aver profondamente considerato  la riduzione delle benzodiazepine. Ho bisogno di essere una voce in mezzo al silenzio; ho bisogno di essere ascoltata prima che mi scriva ancora una prescrizione per una benzodiazepina o un qualsiasi altro farmaco che altera la mente. Scrivo questo nella speranza che cominci a farsi domande quando si siede di fronte ai suoi pazienti: "Perché  sono depressi, ansiosi, insicuri, affaticati, paranoici, agorafobici? Sono i farmaci che così facilmente prescrive che contribuiscono al loro declino fisico, mentale ed emotivo? Sono davvero questi farmaci la risposta? Che cosa stanno realmente facendo al loro cervello?

Una volta mi disse: "Tu sei il mio paziente più difficile, e qello che se la cava meglio di tutti." Ma per favore, mi sento come una persona che era una volta precedentemente sana, che stave bene, felice, sicura, energica. Questa è la mia verità.

Le istruzioni fornite con queste sostanze psicoattive sono da prendere sul serio; causano confusione, perdita di memoria, cambiamenti di umore, depressione, rabbia, agitazione, ansia, paranoia. Lo so perché è successo a me. Mi sono lentamente trasformata dentro un guscio, confusa paurosa, agitata, depressa, insicura, arrabbiata. Questi farmaci, in particolare le benzodiazepine nel mio caso, sono stati un succhia-anima, e credo che questo accade alla maggior parte delle persone nel tempo, causando una discesa nel mondo della diagnosi psichiatrica e farmaci da cui molti non potranno mai sfuggire.

Dopo che il nostro rapporto si è concluso, sono stata ricoverata per due volte, ho completato due ampi programmi parziali, e mi hanno dato più diagnosi e persino più farmaci. Ero convinta di essere malata di mente e che c'era una "pillola magica" che ancora non avevo trovato. Il 2012 è stato una porta aperta in un inferno che mai avrei creduto esistesse. Ma è davvero iniziato prima, molto prima, quando ho iniziato il ritiro del Klonopin nel 2009.

Il Klonopin, che mi ha prescritto costantemente per sei anni, ha dato l'impulso per i miei sempre più disastrati mente, corpo ed emozioni. Entro l'estate del 2009, versavo in una profonda depressione e restavo a letto ogni mattina disperando della vita, aspettando la mia piccola pillola gialla di fiducia che mi togliesse le scosse elettriche. A mezzogiorno, trascinavo il mio corpo stanco di lavorare, non vedevo l'ora di tornare a casa e sdraiarmi. Scrivevo nel mio diario regolarmente: "Mi sento come se il mio corpo fosse  passato attraverso un tritacarne, cosa c'è di sbagliato in me?  Non posso andare avanti. Quanto ne posso prendere in più?". A volte, una vocina dentro di me si chiedeva se fosse colpa del farmaco, ma era distante e poco  convincente, inoltre ogni medico che avevo sentito, aveva respinto facilmente tale ipotesi; dopo tutto, come potevo vivere senza la mia pillolina gialla?

Entro il 2011, ho cominciato a sentire un aumento della fatica, debolezza, muscli traballanti, nausea, reflusso acido, nebbia nel cervello, peggioramento insonnia e, ancora, una profonda depressione che consuma. Ancora ricoveri, diagnosi, più farmaci ... più disperata. Nel gennaio del 2012 nel reparto psichiatrico Waukesha ho dormito un'ora su quattro imbottita di farmaci sedativi ... Che cosa c'era di sbagliato in me?

Ho sofferto di stanchezza delle ghiandole surrenali, problemi alla vescica, problemi alla tiroide, grave IBS: un ricovero di tre giorni solo per quello (IBS = Sindrome del colon irritabile ndt). Ho passato tutto il 2012 come paziente medico a tempo pieno dagli specialisti, al pronto soccorso e cure urgenti. Con la caduta del 2012 avevo molta difficoltà a guidare e lavorare a causa della nebbia nel cervello e le vertigini. Ho anche avuto un improvviso distacco della retina con intervento chirurgico oculare di emergenza. Mi chiedo ancora se il Seroquel che avevo assunto per anni è stato il colpevole, lo sapevate che il sito ufficiale Seroquel cita possibili problemi agli occhi  e suggerisce un esame della vista ogni 6 mesi durante l'assunzione di questo farmaco? Questo non mi è mai stato detto da nessun medico che lo prescrive.

Sono atterrata al pronto soccorso di nuovo alla fine del mese di dicembre 2012 per estreme vertigini e finalmente ho sentito le parole che avrei dovuto sentire più volte prima dai miei medici: "Potrebbe essere il Klonopin"

Un gran numero di test neurologici del sangue erano tutti negativi e il 1 gennaio  2013, ho iniziato la mia riduzione graduale di 1,5 milligrammi in tre mesi  di Klonopin. Il mio psichiatra corrente era favorevole, ma molto male informato su come scalare correttamente il farmaco e io ero a casa, legata e costretta a letto all'inizio di febbraio 2013 con oltre trenta sintomi.

Ero molto malata, e lo sono ancora.

Ora so che l'ho scalato troppo velocemente,  avrei dovuto impiegare possibilmente diciotto mesi per diminuire questo farmaco insidioso al fine di consentire al mio povero cervello torturato, di regolare il proprio ritmo e tenermi funzionale. Non sono arrivata a questo se non fino alla scorsa estate, quando mi sono iscritta ad alcuni forum di Facebook gestiti dal gruppo più incredibile di guerrieri che io abbia mai incontrato. Sono persone che hanno sfidato questo e capito a proprie spese che i loro medici semplicemente non credevano che esistesse una cosa come il ritiro da benzodiazepine.

Ho esaurito gli ultimi 0,12 milligrammi alle 11:30 il 3 aprile 2013. E 'stato un momento eroico! Ma non sapevo che mi aspettava una discesa all'inferno ancora peggiore.

Questa è la mia vita da quando ho fatto il "salto" più di undici mesi fa:
Vivo in una realtà alterata di depersonalizzazione e derealizzazione; in ogni momento della giornata, niente sembra,  o lo sento reale. Non vedo le mie mani come mie  mentre sto scrivendo questo; sono stupita mentre guardo i miei piedi che si muovono. Ho messo lo yogurt nel gabinetto e un hamburger di carne nel ripostiglio delle pulizie. Il mio cervello è a pochi secondi indietro rispetto ai movimenti del mio corpo che mi mantiene in un perpetuo stato di confusione. La mia realtà attimo per attimo è composta da un tormento costante senza alcun sollievo, nessuna tregua. Non posso fuggire a me stessa e al sentirmi imprigionata in un cervello malato. Mi sento claustrofobica, incassata in profondità dentro di me ad osservare la vita da qualche luogo lontano impossibilitata ad accedere a un qualsiasi livello normale. Ho trascorso molte ore vicina a uno stato catatonico, lo sguardo fisso.
Non riesco ad accedere ai miei ricordi, e mi sento come se avessi avuto un vita precedente, ma, a volte vengono  a galla improvvisamente troppi ricordi, troppo velocemente, che sembrano più reali del mio "adesso".

I miei pensieri sono contorti, densi e ammantati di negatività; sono ossessiva e ruminante, tetra e paurosa. Ho pensieri orribili intrusivi che lampeggiano nella mia mente, molti violenti e disgustosi, rendeno impossibile  cercare di riposare gli occhi durante il giorno. Tutto il mio sistema nervoso è in estrema sovraeccitazione, sono diventata iper-vigile.

Non c'è pace.

La paura e il terrore chimico mi stanno consumando e mi visitano ogni mattina. La depressione è diventata più profonda  e trovo quasi impossibile sorridere e ridere, la mia faccia è rigida come il mio corpo, che si sente come compresso in una morsa. L'ansia grave è iniziata a Luglio e solo ora, dopo otto mesi, si è calmata un po'. (Qualsiasi ansia che avevo prima era come un blip sul radar rispetto a questa "ansia chimica"). Ero senza fiato, vicino all'iperventilazione per gran parte del tempo, e le mie palpitazioni cardiache erano gravi. Ma sento ancora una continua apprensione, agitazione e nervosismo. Sono costantemente in movimento, dondolo, mi tiro su i capelli e prendo le mie cuticole. Come dice il 'benzo-guerriero' Matt Samet: "Mi sentivo come un frigorifero mezzo rotto ".

I miei occhi sono doloranti, secchi e vitrei,  spesso li sento delle dimensioni di palline da golf. Mi sento tagliare visivamente fuori dal mondo. Per molti mesi la luce del giorno è stata molto dolorosa. Le mie orecchie sono alle prese con acufeni, gorgoglii e 'pop', e sono piene di estrema pressione. Il mio udito è distorto, facendomi sentire rumorosamente tagliata fuori dal mondo. C'è così tanta pressione nella mia testa che la sento come se dovesse esplodere. A volte, ho spasmi del collo e la sensazione che la mia mascella potrebbe incrinarsi. Ho distorsioni facciali: sento le mie labbra enormi, oppure il mio naso come se premesse in faccia. Sento le mie mani e i piedi un po' intorpiditi come la mia pelle. Vi è un implacabile ronzio elettrico su ogni centimetro della mia pelle (anche nei miei denti). Le contrazioni muscolari, i brividi, il mal di testa, le gambe gelatinose, la debolezza e l'affaticamento osseo per i primi mesi sono migliorati, ma altre cose hanno preso il loro posto.

Nel mese di Luglio un'estrema sensazione "come essere su una barca" ha preso il mio corpo, mi ha fatto sentire come se fossi tirata e spinta in giro qua e la. Ho inciampato a volte e ho dovuto tenere le gambe sul mio comodino mentre stavo sdraiata perché mi sembrava di venire catapultata fuori dal letto. Ci sono delle volte in cui mi sento davvero alta e altre volte come se dovessi sprofondare nel terreno, e  sento una forte pressione che spinge sul mio corpo dall'interno, simile a quella nella mia testa, facendomi sentire come se dovessi esplodere attraverso il mio petto, costringendomi a tossire. La stanza mi gira intorno e spesso mi sento come mi limitassi a galleggiare lontano. Non posso stare ferma; devo oscillare incessantemente per tentare di contrastare i movimenti di controllo. Ho urlato, calciato e pianto in crisi isterica. Ho pianto su un albero fuori in pigiama per sfogare la mia "benzo rabbia." Mi sono tirata i capelli e battuto il mio cuscino cercando di liberarmi da questa tortura. 
Mi sento come se stessi impazzendo per gran parte del tempo. Ora so perché alcune persone si fanno del male ... per sfuggire al dolore emotivo.

Questo è quanto ho vissuto ogni giorno dallo scorso Febbraio. Non riesco a guidare e non ho nemmeno tentato di lavorare più di un  po' di tempo. Il lavoro di ufficio è molto difficile, posso completare solo le attività rudimentali perché il mio cervello non in grado di elaborare qualcosa di più complicato. I miei dipendenti vedono davanti a loro una persona fremente, agitata e frammentata. Riesco a fare le faccende semplici ma tutto quello che faccio richiede uno sforzo erculeo. Devo chiamare a raccolta tutta la mia energia emotiva, fisica e mentale per tutto quello che faccio. Non vi è alcun movimento fluido naturale, nessuno stato di calma rilassante, non c'è pace ... mai.

Ho sentito che possono occorrere da sei a diciotto mesi per guarire, e per i recettori GABA danneggiati tornare normali. Sono in contatto con  sopravvissuti che sono da due anni fuori dai farmaci e ancora soffrono notevolmente. Non ho avuto le finestre e le onde di cui parlano gli altri (finestre = sprazzi di benessere , onde = miglioramento graduale a ondate  ndt), non ho idea di quando questo finirà, il mio cervello è talmente malandato.

Ho bisogno di chiedere: perché?

Lo sapeva che questo è stato possibile? Sapeva che c'era la possibilità che avrei sofferto così se e quando avrei  cercato di liberarmi da questo farmaco maledetto? E se sì, perché non sono stata avvertita e se non lo sapeva, è perché non è vero?

Perché mi è stato prescritto regolarmente per sei anni, quando la FDA lo raccomanda solo per quattro settimane? 

Perché , quando questo farmaco è consigliato solo per 2-4 settimane, e non ci sono studi di follow-up sugli effetti collaterali a lungo termine (almeno che io sappia), ci sono pazienti che sono trascurati e derisi quando segnalano questi sintomi di ritiro? Non dovrebbero la FDA, i medici e aziende farmaceutiche essere allarmati e alla ricerca di risposte? La gente sui forum sono regolarmente spazzati via dai loro medici e ridicolizzati. Il mio neurologo, dopo aver sentito tutti i miei sintomi e visto i miei risultati dei test, si strinse nelle  spalle, mi diede uno sguardo interrogativo, e uscì.

Perché , quando ho sperimentato l'insonnia e panico come il risultato di un periodo di stress nella mia vita e non avevo precedente storia di problemi di salute mentale, mi hanno dato  tre farmaci che alterano la mente e lasciato su di loro (e più) per sette anni?

Perché, quando ho chiesto se la corrente elettrica che sentivo era il mio corpo in astinenza che chiedeva il farmaco, non ha detto: "Forse si"? Invece lei ha detto, "No, quella è l'ansia." Era convinto che aveva davanti un caso cronico incurabile di grave ansia.

Perché , quando ho chiesto se stavo diventando dipendente dai farmaci lei ha detto: "No, non hai una personalità dipendente"? Perché non sapeva niente di dipendenza fisica, o se lo sapeva, perché non è stato onesto con me circa questa possibilità?

Perché , quando nel 2009 è iniziata la depressione e ho chiesto se il farmaco poteva esserne la causa, ha respinto la mia domanda e continuato a giocare alla roulette russa con il mio cervello, convincendomi che avevo la depressione clinica e quindi sempre più farmaci?

Perché non ha capito che gli effetti collaterali delle benzodiazepine e degi altri psicofarmaci possono imitare ciò che la nostra società chiama "malattie mentali" e mantenere i pazienti in uno stato drogato zombie fino a quando (si spera) un giorno dicono "Basta!" e combattono per la loro via d'uscita?

Perché non mi è stato detto nulla sul consenso informato?

Perché , dopo avere (stupidamente) smesso di colpo  tre  farmaci nel 2006 e dicendovi che sentivo come se degli insetti strisciassero tutti su di me, mi disse che "suonava come un bambino di sei anni," quando io ora so che è un effetto collaterale chiamato formicolio. Perché non lo sapevate?

Perché ci sono decine di migliaia di altri che soffrono da soli, senza assistenza medica?  Perché questo non è riconosciuto nella comunità medica?

Perché ci viene detto c'è un "squilibrio chimico nel cervello", quando non esiste alcun test diagnostico per dimostrare questo?

Perché andava bene per lei mantenere aggredito il mio cervello con più farmaci che alterano la mente, senza alcuna responsabilità e neanche, a quanto pare, la consapevolezza di come sono invalidanti?

Perché , nella nostra epoca moderna, colta, società socialmente in rete sta succedendo questo?

Perché non ha mai guardato su internet per scoprire cosa sta realmente accadendo nella vita delle vittime innocenti di psicofarmaci? (E se lo ha fatto, cosa sta facendo in proposito?) Le persone stanno perdendo posti di lavoro, matrimoni, case e vita cercando di liberarsi dalla morsa di questi farmaci. È la beatitudine dell'ignoranza ? Spero di no.

Perché l'esperienza umana ha bisogno di essere etichettata ? Perché  qualcuno non può essere triste, ansioso, malinconico, agitato,  timido, iperattivo, aggressivo, ribelle, irritabile o semplicemente "diverso" senza che sia un "disordine"? Senza che venga drogato? Si tratta di soldi? Potenza? Orgoglio? Ignoranza?

So che lei è una brava persona, e so che si preoccupa per i suoi pazienti. So che ci teneva a me, ho visto le lacrime agli occhi a volte quando abbiamo parlato. So che non ha mai intenzionalmente cercato di farmi del male ed è per questo che le scrivo .. Lo so che le interessano.

Se questo le parla, se risuona a qualsiasi livello, spero che farà ulteriori ricerche. Vi consiglio di leggere il Manuale di Ashton online, scritto dal Dr. Heather Ashton, che gestiva una clinica di disintossicazione dalle benzodiazepine in Inghilterra per anni ed è una miniera di informazioni. 
Consiglio anche di leggere  'Benzo Buddies' per le storie personali di recupero e diversi libri di sopravvissuti, tra cui Matt Samet Death Grip e Bliss Johns '.  Ci sono anche molti blogs sul ritiro presso il sito Mad in America. Le consiglio anche vivamente di vedere un breve video su YouTube dell'illustre Dr. Peter Breggin del titolo "Semplici verità sulla  Psichiatria", e il suo libro, "il tuo farmaco può essere il tuo problema" .

Non so cos'altro dire,  questa è una epidemia mortale silenziosa che deve essere portata alla luce. Medici e pazienti sono stati ingannati dalle aziende farmaceutiche multi-miliardarie  e mi spaventa quando ho letto che la FDA è gestita da molti CEO in pensione da tali società. Siete responsabili di sapere, molte più informazioni rispetto a quelle a voi fornite  dalle aziende farmaceutiche.(1)

Sono felice di dire che, anche se sto ancora soffrendo molto, la mia tiroide è tornata alla normalità, la mia IBS è migliorata, le mie ghiandole surrenali sono in guarigione, e ho più energia. Posso sentire tornare la mia salute. Ora sto dormendo otto ore con appena sei milligrammi di Seroquel, il mio ultimo psicofarmaco, che molto presto lascerò del tutto. La vita sarà di nuovo buona, meglio che mai ... ho solo bisogno di tempo. Tempo per il mio cervello molto danneggiato per imparare a funzionare da sola, senza una neurotossina dentro. 

Mi è stato chiesto se mi dispiace che io abbia mai preso quella prima benzodiazepina per dormire. Io non sono dispiaciuta. Non so che altro mi avrebbe fatto dormire. Mi dispiace, però, che sono stata lasciata sulle benzodiazepine e diversi altri psicofarmaci nel corso dei successivi sette anni ... il che è una farsa.

Prego per un miglioramento giorno per giorno.

Lisa D.

Fonte: madinamerica.com

Note:
1 - FDA = (Food and Drugs Administration) Ente nazionale americano per l'approvazione dei farmaci.
 CEO = (Chief Executive Officer) Posizione più alta all'interno di un'azienda equivale all'amministratore delegato.