Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

sabato 4 dicembre 2021

La mia esperienza con il cosiddetto covid-19




Si lo so, volevo smettere di aggiornare questo blog ma non ho resistito alla tentazione di narrare la mia esperienza con questa famigerata malattia tanto temuta che da quasi 2 anni è così di  moda.

Lo scorso settembre, più o meno verso la metà del mese mi è capitato una cosa della quale ho avuto forse solo una sola esperienza in 60 e rotti anni di vita: mentre ancora la calda estate imperversava ,  ho preso l'influenza. La  volta precedente avevo circa 15, 16 anni, ero al mare e mi beccai una bella febbre dovuta ad una 'frescata' perché mi immersi in apnea fino a 10 metri senza tuta di protezione.

Quindi con mia grande sorpresa è arrivata; non me la sarei mai aspettata in tale periodo, inoltre pure in misura ridotta stavo continuando la mia integrazione a rinforzo del sistema immunitario. Cominciava però a ventilarsi l'adozione del lasciapassare verde obbligatorio per lavorare ed io ero fermamente deciso a non cedere alle lusinghe di tutte le persone care e conoscenti  per spingermi ad accettare la santa inoculazione dell'elisir di lunga vita. Quindi ero combattuto sul da farsi e angustiato per non dire angosciato dalla possibilità di lasciare un lavoro che in fondo mi piace e che mi lascia del tempo libero. Non è che mi spaventa la possibilità di rimettermi in gioco, di ripartire da zero, piuttosto mi spaventa ritornare ad una condizione che ho già sperimentato di vita in continuo affanno nella cronica penuria di risorse economiche, nello ingegnarsi giorno dopo giorno per riuscire a sbarcare il lunario. In altre parole, sono ri-diventato  succube dello stipendiuccio sicuro e puntuale ad ogni fine del mese.

Era venerdì 10 quando alla fine del mio turno di lavoro mi accingevo ad uscire con uno strano malessere addosso: mi sentivo dolorante e febbricitante,  mantenendomi in tali condizioni per un paio di giorni passando un fine settimana a casa con circa 38 - 39 di febbre. Altri sintomi erano la mancanza quasi totale di appetito e un dolore diffuso verso la bocca dello stomaco di notte. Il lunedì sarei dovuto andare da mia madre per accompagnarla ad una visita medica e lei, terrorizzata più o meno come tutti quelli che seguono diligentemente i telegiornali mi impone di andare subito in farmacia a tamponarmi per verificare di avere il 'codice' come lei dice..

Naturalmente il tampone ha un esito positivo anche se debole, e il farmacista mi consiglia di fissarne un altro regolare con il mio medico. Il tampone eseguito il giorno dopo avrà esito positivo sia per me che per mia madre.  

Insomma sono rimasto a casa una settimana con sintomi lievi, niente febbre, con inappetenza e parecchio sonno: dormivo anche 14 ore al giorno.  Tranne una cura di antibiotici praticamente imposta da mia madre e dal medico per una tosse insistente non ho preso nessun altro farmaco, pur continuando e anzi, aumentando molto l'assunzione di Acido Ascorbico fino ad anche 30-40 grammi /die circa nei due giorni più critici.

 A mia madre che invece segue diligentemente i consigli del suo medico , naturalmente allineato con le linee guida attuali, ovvero tachipirina a gogo, vigile attesa e antibiotici, ha sviluppato una polmonite che gli è costata un mesetto tra ricovero in ospedale e clinica di riabilitazione. In tale occasione ha chiesto  ai medici perché si fosse ammalata nonostante la doppia inoculazione. Gli hanno prontamente risposto che dopo 3 mesi l'intruglio magico pare perdere di efficacia e comunque la malattia sviluppata sarà più lieve senza conseguenze fatali proprio grazie a tale siero salvifico, così giusto per non sfiduciare completamente i numerosi pazienti, tutti devotamente bi-punturati ospiti come lei del sanatorio.

Io dopo una settimana circa di scarso appetito e molto sonno, sono ritornato in forze, ma confinato in quarantena fino al 21 esimo giorno e in ferie forzate dal lavoro finché il tampone settimanale restava seppur debolmente positivo.

Mi chiedo a questo proposito perché si sente dire dai 'complottisti' che la validità dei tamponi è uguale al lancio di una monetina. Nel mio caso hanno risposto esattamente alle aspettative, se fossero stati veramente  aleatori o comunque maggiormente predisposti a rivelare una positività avrei avuto risposte differenti, o no?

Alla fine mi sono rinegativizzato collezionando una 35 ina di giorni di assenza dal lavoro.

L'esperienza di restare completamente isolato, senza poter ricevere nessuno o uscire se non dopo la quarantena di 21 giorni mi ha fatto riconsiderare l'ebbrezza del vivere da scapolo felice. Senza obblighi di sorta, senza orari, stress o affanno tale da rigenerare assai il mio stato mentale. Libero  di dedicarmi ai miei 'balocchi' , occupazioni ludiche per tenere ferma l'attenzione, sviluppare nuove capacità ed abilità.  Come ad esempio fare cose per le quali  non si era proprio portati fin dalla nascita. Una di queste è il disegno e la pittura per esempio e perciò armato  di matite mi sono messo ad imbrattare decine di fogli e un blocco da disegno.

Ma questo è solo una delle numerose attività, e qui veniamo alla stranezza che ho riscontrato che mi premeva qui esporre.


Da piccolo amavo seguire mio padre nelle sue passioni. Essendo egli ricercatore per hobby e medico veterinario di formazione aveva una certa dimestichezza con la biologia e coltivava i suoi studi su una sostanza da lui scoperta che pare avesse proprietà antitumorali. Nonostante la sua formazione medica lavorava come insegnante di matematica e scienze alle scuole medie. Si era quindi fatto prestare dalla scuola un microscopio monoculare con caratteristiche di poco superiori ad un giocattolo, con un massimo di un centinaio di ingrandimenti più o meno.

Io mi divertivo a giocarci quando lui  non lo usava per i suoi studi:  ricordo  di avere avuto improvvisamente accesso ad mondo sconosciuto nell'osservare le ali di una mosca, un capello, cristalli di sale, i puntini delle immagini stampate ad offset, la buccia di un arancia, e qualunque altra cosa che mi capitasse sotto tiro.

Purtroppo dopo qualche tempo dovette restituire lo strumento alla scuola e questo mi intristì parecchio anche perché non ci saremmo potuti permettere  un altro microscopio, neanche  giocattolo.

Verso i miei interessi e hobbies non sono stato mai troppo costante; le passioni più tenaci che ho avuto sono state la chitarra comunque appesa al chiodo per oltre 15 anni e l'elettronica che a periodi alterni tornava in auge.  Adesso che sono in prossimità della vecchiaia  e potrei godermi la pensione ammesso che me la diano,  stanno tornando anche vecchi interessi come la chimica, organica e inorganica.

Per questo un giorno al mercatino dell'usato mi casca l'occhio su una strana scatola di legno marrone con su scritto 'Bresser'.

Era un microscopio di quelli ottici monoculari che arriverebbe fino a 1200 ingrandimenti, dotato perfino di telecamerina da collegare al pc. Così sono tornato ad osservare un mondo quasi dimenticato, con in più la possibilità di filmare quello che vedevo sia in tempo reale che in modo accelerato o 'Time-Lapse'.

Rispetto a strumenti più sofisticati si ottengono immagini a bassa risoluzione ma tuttavia sufficienti per divertirsi un po'.

Mi ero procurato dell'acqua di fiume stagnante e stavo osservando i  microorganismi presenti individuandone 3 tipi: dei parameci che sono organismi monocellulari, delle larve, e altri esseri molto più piccoli non identificati.

Allora, cosa è accaduto?

Mi è venuto spontaneo analizzare il muco espettorato quando è comparsa una fastidiosa tosse grassa, dopo l'accertamento della positività.

Nell'immediato non si vedeva niente di particolare. Ma dopo un giorno, l'acqua di tale 'coltura' si popolava di organismi che avrei continuato a definire della stessa razza di quelli che stavo conservando raccolti nel fiume ma molto più numerosi e vivaci.


Anche l'acqua che conservavo in un bicchiere, che usavo per pulire la pipetta di gomma si popolava rapidamente degli stessi esseri.

Pensavo quindi che fosse una cosa normale trovare dei microrganismi nell'acqua lasciata per 24 ore o più in un bicchiere di plastica. Dopo tutto l'acqua stagnante, nel fiume si riempiva lo stesso di minuscoli protozoi e altro.

Fu quindi grande la mia sorpresa quando dopo qualche giorno non sono stato più in grado di trovare anima viva nell'acqua, né in quella coltivata e addirittura nemmeno nell'acqua piovana stagnante dentro un sottovaso. Pure il mio allevamento di fiume si era de-popolato in modo preoccupante.

Ora non sono molto ferrato in biologia quindi non so se devono sussistere particolari condizioni affinché si ottengano tali risultati. Ma le sole  variabili possibili sono il periodo, cioè la stagione più fredda e la positività al 'codice'.  

Non riesco a concepire l'ipotesi che vi sia una relazione, anche perché se così fosse veramente sarebbe saltata fuori: cosa ci vuole a  osservare al microscopio l'espettorato di un positivo messo in coltura come ho fatto io?

Quindi cosa è accaduto veramente?

La domanda è purtroppo destinata per ora a rimanere senza risposta.

Oppure la risposta è semplicemente: hai avuto una infezione batterica e quelli erano batteri, quindi la positività non c'entra nulla. E allora il "vairuss" non esiterebbe, perché si osserverebbero  le solite malattie   stagionali o infezioni batteriche, anche queste potenzialmente fatali con in aggiunta una grande carica di terrore instillato dai media di regime come già detto in precedenza mescolato a terapie altamente tossiche.



La cosa veramente sorprendente di questa cosiddetta fanta-pandemia non è tanto il numero delle persone coinvolte che deve comunque rispettare la narrazione 'scientifica' relativamente ad una epidemia, piuttosto l'uniformità di reazione nei paesi occidentali e la disparità di trattamento nel resto del mondo.

Se veramente il mostro malvagio esistesse e il suo potenziale di fare danni fosse veramente quello che dicono, allora nessun popolo al mondo dovrebbe sfuggire alla santa inoculazione giacchè basterebbe uno sparuto gruppo di persone in cui questo ipotetico animaletto non vivente venga fatto circolare liberamente a mettere in scacco l'intera popolazione mondiale. Ne consegue che se si vuole mantenere viva tale narrazione si deve coinvolgere veramente tutto il mondo. Purtroppo io ho l'impressione che qui da noi si ragioni e si agisca come se il problema riguardasse essenzialmente l'Italia e che raggiunto il risultato della santa inoculazione per tutti gli individui compresi bambini, animali e sassi ci salveremo dal mostro a prescindere da quello che fanno gli altri paesi.
Si può allora facilmente  capire che seguendo tali ragionamenti non si arriverà mai da nessuna parte, a meno che questo aggeggio, sempre ammesso che ci sia,  non decida autonomamente di sparire così come è venuto.

Ma oggi siamo arrivati a vedere le persone scappare a gambe levate davanti ad una 'banale' influenza e così terrorizzati da fare qualunque cosa pur di rimanere affannosamente immuni da una condizione che fa parte di una naturale reazione di difesa dell'organismo umano ad una aggressione. Disposti ora a farsi tutti i richiami consigliati e imposti per le categorie prescritte e molto probabilmente in un prossimo futuro, disposti pure a farsi impiantare un microchip e pagare di tasca propria ogni dose ad un prezzo maggiorato. Sempre nella continua illusione di sfuggire alla natura, al corso naturale della vita, perfino anche alla morte grazie al magico siero che renderà tutti Highlanders immortali. 
Magia delle scienza medica !

Drawings by Alon Leggs

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