Recupero
Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?
Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.
Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.
martedì 5 aprile 2016
Medical holocaust
martedì 27 gennaio 2015
L'olocausto psicopatico psichiatrico
Mio nonno |

Ho studiato molto questo argomento per vent'anni e c'è una cosa che ho capito solo ora. Credetemi, la sterilizzazione di massa di persone considerate 'inferiori' e la loro uccisione non ha niente a che fare con il nazismo; è un'idea più remota. La psichiatria non è stata costretta a fare alcunché dai nazisti. Essa ha utilizzato Adolf Hitler e il nazismo, se posso dirlo in termini estremi, per poter realizzare il suo programma omicida e continuare la distruzione della persone inutilizzabili; essa distingueva fra i pazienti che riteneva inutilizzabili e quelli che essa credeva di poter curare per renderli nuovamente utilizzabili. Per il programma di distruzione di questi ultimi la psichiatria usò il nazismo. Nessuno venne costretto a fare alcunché; gli psichiatri lo facevano di propria iniziativa e volontà.
"Cosa successe con queste persone che poi divennero assassini? Klaus Dorner, uno psichiatra di Gutersloch, che si è occupato molto intensamente di questo tema, è dell'opinione che gli psichiatri hanno inteso l'uccisione, l'omicidio, come atto terapeutico. Erano disposti a difendere e intercedere per i pazienti che ritenevano guaribili ed uccidevano quelli ritenuti inguaribili, per evitare di essere confrontati con i loro insuccessi."
"Se la psichiatria avesse preso una posizione di netta opposizione all'uccisione di massa dei pazienti tedeschi prima della guerra, c'è da pensare che l'intera idea e la tecnica dei centri di sterminio per il genocidio non si sarebbero materializzati".
Mentre l'omicidio di pazienti mentali era in pieno svolgimento in Germania, neurologi e psichiatri americani non volevano saperne di esserne tagliati fuori. Nel 1942, l'American Psychiatric Association tenne un dibattito su "sterilizzare o uccidere i bambini considerati "ritardati" perché avevano un basso QI una volta raggiunta l'età di cinque anni". Quelle erano le sole due scelte nel dibattito: sterilizzazione o morte.
Dopo il dibattito, la Gazzetta ufficiale dell'Associazione psichiatrica americana pubblicò un editoriale in cui dichiarava di aver scelto a favore dell'omicidio ("eutanasia" nell'American Journal of Psychiatry, 1942, volume 99, pp. 141-143). Dice che gli psichiatri dovrebbero fare appello a tutte le loro abilità psicologiche per mantenere i genitori lontani dal sentimento di colpevolezza per aver accettato di avere fatto uccidere i loro figli.
Sentiamo cosa scrive un attivista americano Stephen Gilbert:
"E devo nuovamente sottolineare che Hitler non fu il creatore delle camere a gas e dei forni. Egli semplicemente adottò il metodo dalla psichiatria tedesca che aveva gasato pazienti psichiatrici per anni, con la benedizione e l'approvazione del governo tedesco. Siamo stati etichettati come "mangiatori inutili" e assassinati impunemente. Ed ecco un altro piccolo bocconcino da rosicchiare e far pensare: Il programma psichiatrico tedesco di "eutanasia" praticato contro i cosiddetti "malati di mente" è stato approvato da molti qui negli Stati Uniti. L'oratore principale alla riunione annuale della American Psychiatric Association nel 1941 sostenne questo tipo di distruzione di massa del "malato di mente" qui in questo paese. Egli lo affermò molto chiaramente nel suo discorso. Anche un editoriale anonimo nella pubblicazione di questo gruppo sostenne tale omicidio di massa. Solo uno psichiatra parlò contro, ma il suo ragionamento era che saremmo arrivati a raccogliere la spazzatura e fare tutti i lavori umili se avessimo ucciso i 'deficienti' nel nostro paese. Alcuni di noi sono stati considerati preziosi almeno in questi tipi di mansioni manuali.
[Pertanto questo unico pensiero contrario non era per motivi etici o morali, piuttosto per motivi strettamente pratici.Questo significa ancora una volta che i 'deficienti' erano considerati meno che umani ndt]"
"I produttori dei farmaci, tutto l'estabilishment psichiatrico fino ai medici prescrittori hanno un'enorme responsabilità sulla vita delle persone. Quando il profitto proviene dalla corruzione e dalle tangenti è deprecabile anche se in tal caso non è solitamente a rischio la salute della popolazione. Ma se invece il profitto deriva dall'avvelenare centinaia di migliaia di persone e condannarle ad una vita miserabile non c'è cosa più odiosa. Chi guida tali menti criminali non può che essere un dèmone che non ha alcuna considerazione dell'umana pietà e del rispetto per la vita, proprio come chi usa e sperimenta gli ordigni nucleari,o gli arsenali chimici e batteriologici. Sono anche peggio delle narcomafie che tuttavia almeno rispondono ad una precisa domanda dei consumatori.
Non sto parlando di quelli che, pur facendo parte della psichiatria, con umiltà, pazienza e dedizione si dedicano agli altri con la profonda convinzione di fare del bene, ma a veri e propri dèmoni, criminali psico-sociopatici che andrebbero messi in condizione di non nuocere per il bene dell'intera umanità e delle generazioni future."