Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

venerdì 21 settembre 2018

Dialogo tra un malato di mente e un ribelle non conforme

Prologo
Enrico, (nome di fantasia) è amministratore di un gruppo virtuale di psichiatrizzati, chiamato "noi malati di disturbo bipolare" nome sempre di fantasia.  Enrico capita per puro caso nel blog di Recuperamente (me) , grazie ad un link postato da un componente del gruppo, e dopo aver letto due righe dell'introduzione scrive subito un post nel suo gruppo per mettere in guardia gli amici iscritti. Recuperamente legge il post di Enrico perché è pure lui iscritto a quel gruppo, pur non avendo mai scritto nulla e decide di rispondergli in privato. Questo scambio dura da alcuni anni e si evolve con una graduale presa di consapevolezza da parte di Enrico, il quale tuttavia rimane fermo nelle sue posizioni pro-psichiatria finché...






Enrico scrive al gruppo "noi malati di disturbo bipolare":
Dobbiamo proteggere i nostri amici dalle idee anti-psichiatriche. Sono malati e non sanno quanto può essere pericoloso per la loro salute abbracciare l'anti-psichiatria. Vi invito a fare attenzione quando postate quel genere di link in questo gruppo. E' bene che la gente malata non sappia queste cose, non legga i bugiardini dei farmaci che prende, perché sono persone molto sensibili e suscettibili di essere manipolati a piacimento da persone malintenzionate. Diffondere le idee anti-psichiatriche è un'azione criminale, perché porta i malati ad abbandonare le loro cure necessarie e salvavita e ritornare in balia della terribile malattia mentale, la quale potrebbe portarli a porre fine prematuramente alla loro esistenza tramite il suicidio oppure attraverso azioni sconsiderate quando vanno in crisi psicotica o maniacale. Perciò mi raccomando state lontano dagli anti-psichiatri! 

Recuperamente:
Ciao Enrico, forse non ti rendi conto che così facendo fai tu il danno maggiore ai tuoi amici. Incoraggiandoli a perseverare nelle loro 'terapie' tossiche sei  tu che compi  un'azione criminale in quanto inevitabilmente le neurotossine che prendono così assiduamente chiederanno il loro tributo di sangue prima o poi, è solo questione di tempo. Tu consigli di non leggere i bugiardini; sai che è previsto anche il suicidio, tra gli altri innumerevoli effetti indesiderati dei farmaci? Ti risulta che i suicidi siano diminuiti da quando esistono gli psicofarmaci? 
Una corretta disinformazione implica anche dare buoni consigli come quello di evitare ad esempio l'abbandono repentino dei farmaci, azione che porta spesso ad un improvviso aggravamento dei sintomi. Scegliere di non 'curarsi' come dicono gli psichiatri non implica necessariamente non fare nulla per i propri problemi. Qui non sto negando i problemi di salute mentale ma piuttosto affermo che questo tipo di problemi possono essere affrontati in modo diverso, senza avvelenare il corpo al solo scopo di eliminare i sintomi come invece fa la psichiatria. Questo perché quelle che tu chiami malattie in realtà non sono mai state dimostrate tali, infatti non esiste nessun esame o test clinico per diagnosticare in modo inequivocabile una qualunque malattia mentale che non sia una malattia organica conosciuta. 


E: So benissimo che gli psicofarmaci non sono caramelle, tuttavia sono il male minore rispetto alla gravità delle malattie mentali. E' un piccolo prezzo da pagare per sopravvivere in modo decente. Io mi sto curando da 20 anni è non ho mai avuto i temuti problemi che tu invece dici arrivano inevitabilmente. Grazie alle mie cure sono riuscito ad avere una vita, fare un lavoro e costruirmi una famiglia. Senza psicofarmaci la mia malattia mi avrebbe fatto distruggere tutto quello che avevo faticosamente costruito. Devo solo ringraziare il mio medico curante, il mio psichiatra e tutti gli amici e i familiari che mi hanno costantemente incoraggiato a curarmi come si deve, altrimenti sarei probabilmente già morto da tempo. 
Non è vero che le malattie mentali non esistono o non sono vere malattie, allora gli psichiatri che cosa hanno studiato per tanti anni? Figuriamoci se non lo sanno loro chi altri lo sa? Tu che ti presenti nel tuo blog con uno pseudonimo, che non hai nemmeno un titolo di studio adeguato, chi sei tu per giudicare? 
Inoltre conosco tantissime persone come me che stanno bene grazie alla psichiatria mentre altrimenti sarebbero dei relitti umani, in preda alle loro problematiche. 


R: Lo sciocco (se mi passi il termine) vede solo quello che desidera vedere anche davanti all'evidenza più schiacciante. Se io ti dicessi che ti potevi risparmiare 20 anni di veleno che sicuramente ti avrà danneggiato in modo irreversibile anche se adesso non lo vuoi ammettere? E i problemi gravi di salute che hai avuto in questi anni, come la tiroide distrutta, l'aumento ponderale, i calcoli ai reni e chissà quanto altro che non hai ancora detto o che ti arriverà  dici che non c'entrano nulla con le tossine che così diligentemente hai preso per tutto questo tempo?  Che importa se la pressione del sangue va alle stelle? Tanto esistono gli anti ipertensivi, vero? Chi se ne frega del diabete? tanto esiste l'insulina e via discorrendo.  Non ti accorgi che stai vivendo in uno stato fisico sempre più deteriorato? Tu prendi ad esempio solo i pochi esigui casi di presunto successo che ti interessa vedere ignorando tutti gli altri, estremamente numerosi che stanno sempre male nonostante, anzi proprio grazie alle cure psichiatriche, lo leggi costantemente nei resoconti e le lamentele infinite dei tuoi amici iscritti del gruppo eppure non te ne curi e consideri tutto conseguenza della terrificante malattia mentale. Questo tuo comportamento ha un nome , si chiama 'fallacia aneddotica' significa che tu hai un'idea positiva dalla psichiatria solo grazie alla tua esperienza personale e quella di pochi altri come te mentre la maggioranza viene danneggiata. La statistiche parlano chiaro: a fronte di una piccola minoranza di 'successi' per la grande maggioranza vi è un peggioramento delle loro condizioni o se va bene nessun miglioramento. 
Questo dicono le revisioni degli studi , gli autori indipendenti, tutti quei ricercatori che non sono collusi con le aziende farmaceutiche. Insomma è stato dimostrato che le cure psichiatriche non solo non funzionano per una maggioranza di persone, ma che quando sono protratte danneggiano gravemente la salute psicofisica dei 'malati'.   Questo è talmente elementare che lo capirebbe anche un bambino ma tu evidentemente hai un blocco che ti impedisce, o meglio hai proprio un rifiuto psicologico di sentire queste cose perché probabilmente senti irritazione in quanto percepisci che hanno un fondo di verità. 
Quanto all'anonimato sul mio blog è una scelta per me obbligata proprio grazie allo stigma che i tuoi amici psichiatri mi hanno regalato con la loro diagnosi. Io non sono medico, solo figlio di medico ma ti posso assicurare che su certi argomenti ho messo già in crisi  degli psichiatri che sono rimasti ammutoliti senza sapere cosa rispondermi. Leggiti ad esempio questo articolo.


E: Sei un folle, un irresponsabile, non ti darò mai la soddisfazione di convertirmi al tuo credo anti-psichiatrico. Ho conosciuto gente come te, che parlano bene ma razzolano male. Non sono affatto tranquilli, sono sempre incazzati o in preda delle loro emozioni. Si alterno per un nonnulla e vogliono avere sempre ragione loro. Cosa ne posso sapere io di te? Tu mi potresti dire  di stare bene, non avere alcun sintomo ma che ne so se stai dicendo la verità? Io so soltanto che chi non si cura a dovere, così come prescritto sta sempre male, e alla fine combina casini e si rovina la vita. Così mi succedeva prima di trovare la mia strada e la mia cura corretta. 
Inoltre tu non hai considerato che negando la malattia mentale  apri la porta a vedere sotto una luce  negativa le persone con tali problemi. Lo stigma purtroppo è sempre presente e nell'immaginario collettivo la follia è sempre stata vista come qualcosa di cui avere timore e da allontanare. Hai presente le navi dei folli e i manicomi di vecchia data?  Secondo te quelle persone che stavano anni li rinchiuse avevano solo problemi temporanei risolvibili con un po' di psicoterapia? Ti avrebbero fatto delle grosse pernacchie in risposta alle tue argomentazioni! E mo te ne faccio una grossa pure io : PRRRRRRRR!


R: Grazie per le gentili effusioni, dimostri di sapere svicolare bene le argomentazioni scottanti. Quando non sai come confutare una mia argomentazione preferisci cambiare discorso, oppure attacchi ad personam, è una tattica che ho visto applicare tante volte nelle discussioni virtuali. E' comunque vero che non sai nulla di me e che ti potrei raccontare un mucchio di favole, ma questo vale anche per te. Occorre ad un certo punto darsi un minimo di fiducia reciproca, per quanto le nostre opinioni possono divergere, entrambi non sembriamo proprio stupidi o sprovveduti, abbiamo la stessa veneranda età di mezzo secolo, scommetto che ci piace anche lo stesso tipo di musica, alcuni piatti e chissà quante altre cose abbiamo in comune. Vedi, io a differenza tua posso portare solide prove a sostegno delle mie argomentazioni, mentre tu mi puoi soltanto parlare di esperienze singole che non hanno peso nella nostra discussione, oppure citarmi studi pilotati e testi psichiatrici viziati di dogmatismo medico. Anche io ti potrei portare esperienze singole in controtendenza, compreso la mia ma non lo faccio perché incorrerei nello stesso errore. Nonostante ciò non dico che le esperienze di recupero siano inutili, anzi sono preziose così come è prezioso l'eventuale aiuto di chi c'è passato ed ha superato il problema in questo modo. 
Comunque devo dire che almeno in una cosa siamo d'accordo, come sicuramente ci saranno altri punti di convergenza. Lo stigma esiste ed è palpabile, il pregiudizio e la paura del folle sono profondamente radicati in tutti noi. 
Tuttavia a proposito di stigma contrariamente a quello che tu possa pensare, l'avere 'inventato' le malattie mentali non ha portato ad una diminuzione dello stigma, anzi come ho già scritto in precedenza lo stigma è aumentato, ti consiglierei di leggerti l'articolo  in proposito. 
Le ragioni per cui le persone rinchiuse nei manicomi ci passavano la vita possono essere diverse ma non hanno a che vedere con quello che si pensa sia una ipotetica malattia della mente. Una ragione che supporta tale ipotesi biologica comunque esiste, si stima che almeno una cospicua percentuale di internati soffrisse davvero di una condizione biomedica; esistono vere malattie come la 'pellagra' o altre condizioni simili come la pyroluria (malvaria)  tanto per citarne un paio e queste si, sono vere e proprie malattie biologiche riconosciute solo in tempi recenti e che producono sintomi simili alle cosiddette malattie mentali. 
In secondo luogo si può dire che la stessa istituzionalizzazione portasse ad auto-considerarsi inguaribili ma questo succede ancora adesso, infine le persone lungodegenti potevano rimanere solo perché non avevano più alternative accettabili. Per questo argomento ti consiglio vivamente la lettura di libri sul manicomio e l'esperienza di Giorgio Antonucci, medico molto attivo nel campo anti-psichiatrico e dei diritti umani, collaboratore di Basaglia.


E: D'accordo, leggerò qualcosa su questo Antonucci, comunque voi anti-psichiatri siete piuttosto incoerenti non è vero?
Prima dite che non è accettabile prendere psicofarmaci, che tra questi e le droghe di strada non vi sarebbe alcuna differenza, e allo stesso tempo siete per la liberazione delle droghe e l'antiproibizionismo.
Mi sembra un bel comportamento ipocrita questo! 
Siete contro la terapia farmacologica quando ovunque si vada a vedere su qualsiasi sito medico che si rispetti viene indicata come necessaria , perfino nei siti di medicina alternativa la considerano fondamentale. Infatti la medicina alternativa e i trattamenti cosiddetti alternativi vengono definiti integrativi, non sostitutivi della terapia chimica.


R: Tu mi sembri un tantino confuso al riguardo. In genere chi professa le idee anti-psichiatriche non è contrario all'utilizzo degli psicofarmaci quando una persona è consapevole di quello che sta assumendo e correttamente informato dei rischi annessi. Questo è quello che si chiama 'consenso informato' una cosa che oggi manca quasi sempre. A parte che tu continui a etichettarmi anti-psichiatrico, solo per le mie idee , non c'è nulla di male in questo, solo che io non mi considero tale.  Io abbraccio le idee e i principi della non-violenza , quindi direi più che 'anti' io sono 'non' psichiatrico, ovvero nego direttamente la validità della psichiatria, di questa psichiatria bio-medica. 
Detto ciò, personalmente io si in effetti sono molto sfavorevole all'utilizzo di farmaci e di tutte le droghe che alternano la mente. Lo so che alcune sostanze sono state utilizzate da millenni per alleviare le angosce e il peso di vivere, ma  passato l'effetto si ritorna gli stessi idioti di prima con in più nuovi problemi legati all'abuso e all'uso continuativo di tali sostanze che proprio del tutto innocue non sono. 
Le endorfine cerebrali possono produrre da sé tutta la gamma di effetti prodotti dalle sostanze, e questo è un modo molto naturale di 'sballarsi' ma alla fine la sola cosa che ha un senso fare è risolvere prima il problema per cui nasce il bisogno. Tanto per fare un esempio, l'alcolista trova in questa sostanza all'inizio un modo per liberarsi velocemente dall'angoscia o dall'ansia mentre successivamente beve per placare l'angoscia e l'ansia dovuta alla crisi di astinenza da alcool nell'organismo, innescando così un circolo vizioso in cui cade in trappola. Ha iniziato a bere per un motivo ben preciso, ed è inutile lavorare su altre cose se non si risolve prima di tutto questo problema fondamentale. C'è comunque da dire che tale problema può anche non essere risolvibile o può avere cause sconosciute. Ma questo non implica necessariamente che l'alcool sia un trattamento adeguato. Tutte le droghe, compresi gli psicofarmaci, rispondono quasi tutte ad una domanda ben precisa, ovvero quella di togliere la sofferenza in modo più semplice e rapido possibile. Questo non è detto che sia una cosa negativa, però può diventarlo  se si offre solo questa strada, e grazie agli psicofarmaci si impedisce di fare il vero lavoro importante su di sé per liberarsi dal problema una volta per tutte. In secondo luogo, nessuno dovrebbe essere costretto ad assumere una sostanza psicotropa se non lo desidera, ma la psichiatria fa proprio questo, infischiandosene alla grande dei diritti umani elementari, compreso quello di curarsi come si vuole. Questa è una cosa molto grave, già condannata dall'ONU ma ancora purtroppo disattesa dappertutto. E' già stata definita tortura dall'ONU, perché viene violato il corpo delle persone in cura psichiatrica introducendo delle neurotossine, cioè dei veleni con la forza e l'inganno. Prima si usa la forza durante i ricoveri coatti (TSO) poi si convincono i pazienti ad assumere questi veleni volontariamente, meglio attraverso iniezioni depot mensili a lento rilascio in modo tale che non sussiste nemmeno il problema della conformità alle cure. 
Su internet tu continui a vedere solo quello che desideri vedere, sono d'accordo che però la maggioranza delle informazioni che si trova  sono conformi alla ortodossia psichiatrica; questo ci dà la misura di quanto sia diffuso e radicato il dogma bio-psichiatrico. Hanno fatto davvero un ottimo lavoro di marketing per convincere tutti quanti, ma non hanno fatto i conti con la realtà delle cose la quale non potrà rimanere nascosta per sempre, i responsabili di questo sfacelo non saranno eternamente impuniti e se non verranno castigati dalla legge secolare, saranno puniti severamente dal loro karma, questo è fuori ogni dubbio. 



E: D'accordo ma allora alla fine che alternative ci sono? Cosa consigliate voi alle persone che vanno fuori di testa, rovinano sé stessi e chi gli sta intorno? Le lasciate libere di fare danni in nome di un libero arbitrio, un principio morale, libertario o cosa?  
Hai mai visto una persona in mania florida? Come la trattieni? Lasciarlo libero di far quello che vuole, di andare dove desidera, questo sì che è un comportamento irresponsabile! Questo equivale a spingere giù una persona che sta per buttarsi da un ponte o dalla finestra. Ad offrire una cicuta, una corda con il cappio, un coltello o una pistola carica ad un depresso aspirante suicida!


R: Calmati mi sembri un tantino nervoso. Tu chiedi alternative agli anti-psichiatri. L'antipsichaitria non si pone come alternativa alla psichiatria, non esiste  alcun 'trattamento' anti-psichaitrico, anche se a livello pratico un gruppo che abbraccia le idee anti-psichiatriche  potrebbe prendersi carico di una persona che va fuori di testa. Nel tempo si sono trovati 'trattamenti' alternativi alla psichiatria, anche con un certo successo, il concetto è quello di  "stare con" anziché "fare a". Questo modo di agire lo si vedeva nei luoghi di supporto alle crisi, come le case Soteria e altri santuari simili.  La persona che va fuori di testa non ha alcun bisogno di venire violentata dalla psichiatria come si usa fare oggi,  aggiungendo trauma ad altro trauma moltiplicando il disagio.  Tu parli della necessità di contenere, isolare, violentare chimicamente un individuo che potenzialmente potrebbe fare del male a sé stesso o agli altri, ma non ti poni minimamente il problema del male, della violenza  che in nome del trattamento verrà inflitta alla persona e come questo male la porterà a peggiorare e inasprire il suo odio verso gli operatori e i familiari che dispongono il suo ricovero coatto. 
Chi semina violenza raccoglie solo odio e violenza. Questo lo si è capito da millenni ma ci si ostina a ignorare un semplice dato di fatto che anche un bambino può comprendere. E' come per un genitore prendere a sberle il  figlio che fa le bizze dichiarando che questo è il metodo educativo  per eccellenza. D'altronde cosa ci si deve aspettare da una società che inventa le bombe intelligenti, le guerre giuste contro i cattivi di turno e i bombardamenti chirurgici? Che usa veleni con l'allopatia non per curare ma solo per mettere a bada i sintomi quanto questi ultimi sono soltanto avvertimenti che qualcosa non va più profondamente? Qualcuno non ricordo chi, disse che l'indice di sviluppo di un paese si capisce da come tratta i propri concittadini che stanno male o manifestano questo tipo di  problemi. 
Il modo per approcciarsi ad una persona che va fuori di testa esiste, solo che è infinitamente più semplice, sbrigativo e perfino falsamente economico violentare le persone e chiamare 'terapia' questa violenza.  Se comunque vuoi maggiori dettagli su questo tema leggiti l'articolo apposito. 

Tornando invece alle cure alternative esistono eccome. Ci sono migliaia di approcci olistici che possono essere messi in atto tra i quali anche alcuni  di tipo organico, il primo tra questi, quello che ritengo più importante è la cosiddetta medicina ortomolecolare che si basa sul principio di correggere eventuali squilibri riequilibrando tutto l'organismo tramite il corretto e necessario apporto ottimale di micronutrienti. Ma anche su questo tema ho scritto in abbondanza qui. E qui lo ripeto ancora una volta, davanti a questi problemi anche non fare nulla può essere sempre meglio del trattamento psichiatrico. 


E: Ok, tu dici che non ha valore prendere come esempio valido un'esperienza singola e nemmeno considerare la propria, però io non posso evitare di ripeterti che la psichiatria mi ha letteralmente salvato la vita, perché vengo da un passato in cui periodicamente distruggevo tutto quello che avevo faticosamente costruito e così come me ho conosciuto decine di persone che hanno smesso di avere crisi importanti dal momento in cui hanno messo la testa a posto come si suol dire, acconsentendo a farsi curare con stabilizzatori dell'umore come il litio, il Valproato, gli anti-epilettici  o i nuovi neurolettici atipici. A queste persone cosa consiglieresti? Di perdere anni ed anni  dietro a ipotetiche cure alternative che non risolvono un bel nulla? Tu dici che la malattia mentale non esiste, bene, allora queste persone cosa hanno ?  Sono semplicemente pazzi? 


R: Forse non sei stato attento quando ti ho detto che quello che in realtà ti ha salvato non è stata affatto la psichiatria ma piuttosto la tua nuova consapevolezza che ti ha mostrato quanto era poco sano il tuo stile di vita mentre eri  preda dell'altalena. Il litio e gli altri cosiddetti stabilizzatori di per sé non hanno nessun effetto 'curativo' a questo proposito ti consiglio di leggerti il mio articolo in merito e anche gli studi della Moncrieff. Più esattamente secondo altri studi sarebbe proprio il litio responsabile delle ricadute per effetto rebound cioè della sua improvvisa dismissione. Ora ti faccio questa domanda: perché tante  persone  hanno crisi su crisi nonostante assumono  stabilizzatori? Pensa ad una risposta sensata a questa domanda, senza mettere in ballo la chimica individuale e altre  simili menate.  
La 'guarigione' se così si può dire ma è un termine sbagliato in quanto non c'è nessuna malattia da cui 'guarire' , più esattamente la stabilità emotiva è una questione di coscienza individuale, la quale può maturare grazie ad un duro lavoro interiore, oppure è un processo che può sopraggiungere naturalmente, questo si chiama maturità. Ecco perché tanti psichiatri sono concordi nell'affermare che questi 'sintomi' tendono a  diminuire con l'avanzare dell'età. Tranne rimangiarsi la parola quando invece dicono che la 'malattia' mentale non curata a dovere tende a peggiorare nel tempo. Allora, mettetevi d'accordo una buona volta! 
Testi antichi di psichiatria (pre-psicofarmaco) raccontano di come una particolare condizione chiamata psicosi maniaco-depressiva fosse una caratteristica assai rara e che gli intervalli tra le crisi erano mediamente di 20 anni. C'era pure chi aveva una sola crisi durante tutta la vita. Oggi grazie a diversi fattori tra cui i farmaci, lo stile di vita eccessivo, l'abuso di sostanze, l'inquinamento ambientale, ecc questo problema è diventato molto più diffuso e con crisi assai più frequenti. 
La mia storia conferma l'ipotesi di una volta e forse anche la tua nonostante le tue amate sostanze neurotossiche. Per questo motivo ti ho detto che ti potevi tranquillamente risparmiare 20 anni di avvelenamento. Non ti dico che il tuo problema poteva risolversi subito, ci sarebbe voluto più tempo. Tu mi chiedi cosa consiglierei a una persona con questi problemi? Di fare un bel corso accelerato di 'maturità', scherzi a parte, consiglierei di essere seguito da un amico, un pari che ha già risolto lo stesso problema in questo modo. Purtroppo qui da noi esistono i pari (peers) ma il loro aiuto è dannoso in quanto vengono utilizzati solo per convincere gli altri e seguire diligentemente l'ortodossia psichiatrica e quindi la necessità di assumere farmaci neurotossici per tutta la vita. 
Queste persone che tu definisci 'malate', che si identificano in una diagnosi, in questo caso di bipolarismo, alla fine non hanno niente che non va. I loro problemi diventano tali allorquando non sono in grado di gestire determinate condizioni mentali che fanno semplicemente parte da millenni del ventaglio delle possibilità umane. Queste condizioni particolari possono sorgere per tanti motivi, per esempio dopo  l'uso di sostanze psicoattive,  oppure possono essere effetti di una forma di meditazione, di respirazione, una danza particolare ecc. Se chi subisce questi effetti e manifesta particolari segni di 'squilibrio' non è in grado di collocarli nella giusta posizione e contestualizzarli allora nascono le difficoltà e quindi i problemi si ingigantiscono fino a arrivare alla cosiddetta 'rottura psicotica' con conseguente intervento della psichiatria che ti spedisce in TSO. Se ad esempio leggi i testi di Stanislav Grof, capisci che determinate situazioni e stati alterati chiamati 'psicosi' altro non sono che passaggi necessari ad ottenere un livello  maggiore di autocoscienza e consapevolezza. Queste 'crisi evolutive' non andrebbero fermate ma piuttosto accompagnate verso la loro naturale estinzione. D'altra parte, se prese in carico dalla psichiatria  diventeranno vere crisi ricorrenti e dolorose, quindi diagnosi che comportano stigma, malattia e compagnia bella. Una volta qualcuno ha detto che Buddha, Gesù, Maometto e San Francesco   sono stati molto fortunati  a non avere la psichiatria alle costole. Non sarebbero mai potuti diventare  punti di riferimento per milioni di persone perché prontamente rinchiusi e imbottiti di neurotossine fino al midollo sarebbero rimasti insignificanti 'babbani'. 
Ora con questo non voglio dire che qualunque problema mentale è sempre una crisi evolutiva. Ci sono problemi dovuti a condizioni che al contrario sono degenerative, si pensi alla demenza senile, al morbo di Parkinson, all'Alzheimer tanto per citarne alcuni. Perciò è importante capire bene cosa abbiamo di fronte. Ed è perciò consigliabile fare prima tutte i test necessari per scovare eventuali condizioni organiche di questo tipo.  


E: Mah.. sono andato a leggere il tuo e-book, più precisamente l'estratto che hai pubblicato qui.  Se  fosse tutto vero quello che tu  dici sull'inganno ben congegnato per rendere clienti a vita le persone psichiatrizzate  sarebbe veramente da imbracciare fucili, picconi asce e forconi e andare a fare la rivoluzione. Perchè allora la gente comune non si ribella?   Che io sappia, come del resto chiunque  conosca, non c'è n'è uno che non abbia qualche parente coinvolto in qualche modo con la psichiatria direttamente o indirettamente quando ad esempio assumono psicofarmaci per questioni minori, come una lieve insonnia o stress  con prescrizione del proprio medico di base. Questo secondo me dimostra come tu sia poco credibile, anzi, forse c'è qualcosa di vero in fondo ma tu stai volutamente esagerando, stai gonfiando le cose come quando affermi che la psichiatria con i suoi psicofarmaci produce più morti di tutte le droghe illegali messe insieme o che le persone psichiatrizzate grazie ai farmaci vivono 25 anni in meno di media. Questo è tipico del  fanatismo, voler vedere solo dove ci piace vedere e tralasciare tutto il resto. Inoltre tu affermi di detestare il metodo allopatico, cioè contesti tutta la medicina moderna. Voglio proprio vedere se ti viene un'infezione batterica o virale, un ictus, un incidente grave cosa faresti! 


R: Ebbene si, ho scritto questo libro 'finto' perché in realtà non esiste nessun libro, tutto quello che c'è l'ho scritto nell'articolo. Ma si capisce che è più che altro un presa per i fondelli di quelli che promettono mari e monti e scrivono un sacco di fregnacce allo scopo di vendere qualcosa e tirare su un po di $$. Ma attenzione: 'finto' non significa falso, tutto quello che ho scritto secondo il mio modesto parere rappresenta la cruda verità, e se poi sei anche un fumatore incallito ti consiglierei di leggere con attenzione anche l'originale da cui ho preso spunto, chissà che tu riesca a smettere questo vizio orribile. 
Purtroppo la maggioranza delle persone ha un'idea distorta della psichiatria, pensa che sia una vera scienza medica, e finché non ne saranno personalmente coinvolti ed avranno esperienze negative non apriranno gli occhi. Spesso anche avendo brutte esperienze  continuano a pendere dalla labbra dei loro 'esimi' prof. i quali gli riempiono la testa di luoghi comuni, dogmi psichiatrici e falsità che a loro volta hanno appreso durante la loro formazione. Ora non credere che io pensi male di tutti questi medici. Sicuramente alcuni fanno il loro sporco lavoro convinti di fare la cosa giusta, così come erano convinti di fare la cosa giusta gli psichiatri che nell'era nazista uccidevano i 'mangiatori inutili', cioè  gli handicappati e i pazienti psichiatrici gravi. Ma poi hanno pensato bene che è più vantaggioso economicamente mantenere questi 'pazienti', costantemente malati e bisognosi di cure per tutta la vita. Il business che gira sotto le farmaceutiche già ha  superato quello del tabacco e forse anche degli alcoolici. 
Io non sto volutamente esagerando, purtroppo vorrei davvero con tutto il cuore che le cose fossero migliori di quello che sono. I 25 anni di vita in meno sono il risultato di uno studio vero pertanto non sono il solo a dirlo. Peter Gotsche, un ricercatore indipendente e molto attivo nell'indagine medica ha calcolato che uno solo dei nuovi antipsicotici atipici che forse non è neanche il più usato ha 'prodotto' dalla sua nascita almeno 250.000 morti che rappresentano già quelli stimati nella famosa Action T4 dei nazisti. Altre fonti stimano almeno 500 mila morti all'anno nel mondo dovuti solo a conseguenze dell'uso indiscriminato di psicofarmaci. Si parla ormai di terza causa di morte dopo il cancro e le malattie cardiovascolari. Ma questo grande 'successo' della medicina moderna non implica che io non farei nulla per curarmi se davvero vi fosse la necessità. Sicuramente sono più attento della maggioranza delle persone, ed evito di prendere farmaci anche per problemi di una certa rilevanza, per quanto possibile; infatti sono 10 anni circa che non prendo un antidolorifico, un antibiotico e perfino una banale aspirina, che tanto banale non è. L'unica eccezione è stata una tachipirina per una brutta febbre recidiva che non mi voleva passare l'inverno scorso. Nonostante questa mia avversione però, prima di soccombere in caso di urgenza sono quasi certo che mi curerei da protocollo, sono critico verso la medicina allopatica ma non completamente idiota da rifiutare delle cure salvavita e urgenti. C'è qualcosa che ancora si salva della medicina grazie al cielo! Hai mai guardato gli episodi di Doctor House? 


E: Mitico Doctor House! E' stata una delle mie serie preferite quella. Vedi però che anche lui medico, per i suoi problemi fisici assume un antidolorifico mi pare si chiami Vicodin che è un oppiaceo, non proprio acqua fresca, tanto che mi pare sia diventato dipendente.  Pensi che lui non sia adeguatamente informato sui pericoli ? O non abbia fatto i dovuti conti rispetto ai benefici? Mia zia assume ogni notte una benzodizepina altrimenti non dorme e questo va avanti da 20 anni senza che abbia mai mostrato particolari problemi. 

R: Sei proprio di coccio eh? Vai avanti con esempi aneddotici tralasciando le moltitudini danneggiate. Il Dottor House ha deciso di prendere l'oppiaceo per il suo problema specifico, così come il protagonista di un film di cui non mi sovviene il titolo   decise di farsi di eroina un solo giorno alla settimana. Non mi sento di condannare questi comportamenti anche se non li approvo e non lo farei mai per me stesso (forse). Ti ripeto che ognuno dovrebbe essere libero di assumere neurotossine con piena conoscenza di ciò che fa e perfettamente consapevole dei rischi. Quello che non sopporto proprio è che qualcuno nella fattispecie gli psichiatri ti obblighino in qualunque modo ad assumere questi veleni contro la tua volontà.  Nessuno dovrebbe essere costretto in tal modo,  un malato grave di cancro può rifiutare la chemioterapia  ad è perfettamente libero di farlo. Perchè allora un 'malato di mente' no? 
Tua zia è incappata nella trappola della dipendenza da benzodiazepine. Dicono che sia più facile smettere di farsi di eroina in confronto. Tutti dicono che non hanno mai avuto problemi; è una grossa balla, hanno sicuramente avuto problemi, semplicemente non li hanno mai associati alle benzo. Conosco anche io una persona diventata dipendente da questa droga coinvolgente. I suoi problemi di ansia che l'hanno fatto iniziare sono peggiorati, adesso ha un sonno molto irregolare, si sveglia sempre di pessimo umore. Con l'avanzare dell'età mostra sempre più problemi cognitivi, specialmente di memoria, perde continuamente le cose e non si ricorda quello che ha fatto il giorno prima. Ha sviluppato problemi di tachicardia da attacchi di panico e crede di avere un difetto congenito al cuore tanto che ha deciso di assumere a vita un altra sostanza per 'fluidificare' il sangue. Dunque si è creato così una miriade di altre problematiche tali che non mangia più in modo corretto, evitando specialmente frutta e verdure con conseguente ipovitaminosi, oltre a grossi problemi di emorragia  se si fa qualche ferita perchè il suo sangue stenta a coagularsi. Si tratta di scelte, mio caro, opinabili quanto vuoi ma sulle quali è difficile intervenire. Io vorrei solo capire come può il suo medico continuare a scrivergli la ricetta per le benzo pur sapendo che le linee guida per tali sostanze sconsigliano l'assunzione per più di 2 settimane. 

Passano alcuni mesi..

E: Mi sembra di capire che tu, contrariamente agli altri antipsichiatri che ho sentito, non credi molto alle cause psicologiche delle malattie mentali. Eppure è stato per molto tempo il dogma principale della psichiatria prima dell'avvento degli psicofarmaci e della concezione prettamente biologica. Oggi anche gli psichiatri comunque assumono una posizione più cauta, parlando di origine multifattoriale delle malattie biologiche, un mix di cause psicologiche, organiche, ambientali, con una predisposizione genetica. 
In questo modo si spiega perchè individui con lo stessa esposizione a situazioni stressanti e traumi non sviluppano la malattia. 

R: Lo dici tu che non credo alle cause psicologiche; comunque in parte hai ragione, forse perché mi viene più difficile pensare ad un origine traumatica dei  problemi che ho avuto io. Per esempio il fatto di subire del bullismo nella prima infanzia può dipendere da un carattere sensibile, quindi una caratteristica innata o formatasi ancora prima per altre vie ad esempio una scarsa attenzione dei genitori troppo presi da qualcos'altro. Lo potrei capire, ma non ho mai avuto sentore di una spiegazione psicologica, del tipo che ciò che viene chiamato 'mania' possa dipendere per esempio da un desiderio represso di rivalsa. 
Io credo che tuttavia non si può scindere nettamente la mente e il corpo, che in fondo l'una influenza l'altro. Ne consegue che anche ammettendo un'origine psicologica di un problema di questo tipo, è possibile risolvere agendo biologicamente. Alla fine è questo che farebbero gli psicofarmaci con la differenza sostanziale che non vanno ad intaccare la radice dei problemi, in quanto sono soltanto sintomatici e alla lunga creano più danni che benefici. Ho sentito parlare tanto di terapia integrativa in aggiunta a quella farmacologica che rimane comunque sempre indispensabile. Peccato che spesso non sia possibile praticare alcun tipo di psicoterapia proprio a causa dell'intorpidimento mentale dovuto alle neurotossine assunte. Senza chiarezza mentale cosa vuoi scavare? Inoltre che utilità può avere un incontro ogni mese come fanno tanti psicoterapeuti nel pubblico? Io ho provato anche  questa esperienza ma è stata fallimentare; non ha minimamente scalfito il problema. Avevo una terapista di lunga esperienza, ma nonostante ciò neanche si è accorta che stavo andando fuori di testa. 
A parte situazioni come la mia, sono propenso a vedere in generale questo tipo di problemi come possibili conseguenze di una cattiva nutrizione o ambienti 'tossici' compreso l'ambiente familiare. Ma potrei anche  sbagliarmi.  
C'è una persona, ex maresciallo dei carabinieri che si è fissato sulla 'guarigione' da questi problemi proponendo a tutti la soluzione radicale di diventare vegan crudisti fruttivori in altre parole, igienisti. Non sarebbe un'idea malvagia , in fondo sarebbe la stessa idea che sta alla base della medicina ortomolecolare, tuttavia mi sembrano queste posizioni un tantino estreme e di non facile attuazione per tutti. Ma ripeto che ha senso per me lavorare anche con psicoterapia su un corpo biologicamente sano, piuttosto che intossicato da neurotossine e cibo spazzatura. Oggi cosa succede? Un 'malato' psichiatrico  viene quasi costretto a fumare come tre Turchi, a bere un caffè dopo l'altro nel tentativo di svegliarsi dall'apatia densa in cui è costantemente immerso, sente un irrefrenabile bisogno di cibo spazzatutra, dolci in particolare perchè ha bisogno di 'sballarsi' con gli zuccheri.  Naturalmente nessun medico gli dirà mai di fare attenzione alla dieta, perchè non è importante. L'unica cosa importante e assumere neurotossine necessariamente per tutto il resto della  sua breve vita. 
Comunque esistono situazioni per i quali ho veramente difficoltà a comprendere quanto influenzano le neurotossine e quanto siano invece psicologicamente causate, una di queste è l'autolesionismo. Non mi voglio addentrare in una questione così complessa anche se qualche idea ce l'avrei. Ho pure scritto qualcosa in passato. 

Passano altri mesi ..

E: Ok, dopo quanto hai detto ho riflettuto e letto con interesse i riferimenti che mi hai dato, ho visto i siti di Peter Breggin, David Healy, Joanna Moncrieff , Robert Whitaker , Peter Gotsche insomma tutti questi personaggi che sono molto critici verso la psichiatria. Ebbene, checchè tu ne dica, loro non sono  contro gli psicofarmaci per partito preso (almeno non tutti) ma ammettono che in alcuni casi possono essere preziosi aiuti per uscire da una situazione di grave pericolo. Tu invece dici che non andrebbero usati per niente in ogni caso. 
In secondo luogo trovo comunque che quello che tu dici sulla profezia autoavverante sia veramente un'esagerazione, una bufala che stento a digerire, come la storia delle scie chimiche, del mancato sbarco sulla luna e del complotto mondiale. 
Per rinfrescarti la memoria, tu affermi che la diagnosi psichiatrica porta automaticamente a considerarsi malati ed entrare così in un 'giro di schiaffi' auto-alimentato da false credenze. Insomma in parole povere, prendi una persona sana, dagli una diagnosi e fargli credere di essere gravemente malato mentalmente, dagli psicofarmaci ecc, e  diventerà davvero un malato di mente.


R: Questo processo ha un nome: si chiama Gaslighting ma prima vorrei rispondere alla tua domanda sui farmaci. 
Si io sono piuttosto estremista in questo senso, ma anche se non lo farei io personalmente, non ho niente in contrario se qualcuno per alleviare il dolore in una situazione critica assume uno psicofarmaco. Io ho usato sostanze psicoattive quando la crisi raggiungeva un livello tale che non riuscivo più a dormire. Paradossalmente usavo l'alcool, che è pessimo per via del suo potere euforizzante ma tuttavia ottimo per me che non sono un bevitore abituale, dopo un bicchiere di più subentra il sonno e in tal modo riuscivo a dormire, senza bisogno di assumere tranquillanti neurotossici o peggio ancora  velenosi neurolettici. 
Quello che non tollero  non è l'uso sporadico che qualcuno consapevolmente ne fa  debitamente informato, ma la fissa degli psichiatri di imporre tali veleni neurotossici con la forza, questo è veramente grave. 

Sul gaslighting, sono d'accordo con te che è difficile da digerire, perché occorre avere fatto un lungo lavoro preliminare di pulizia mentale di tutte le nostre credenze assai radicate. Ma anche in questo modo si stenta a credere che ciò possa avvenire. 
Specialmente perché noi consideriamo che le esperienze degli psichiatrizzati nascono in seguito a problematiche reali dove le persone non sanno spesso dove sbattere la testa finché incappano in una diagnosi 'rivelatrice'.  Qui ripeto ancora una volta tanto per ribadire il concetto, noi che abbracciamo la non-psichiatria non ignoriamo o diciamo che i problemi mentali non esistono, diciamo semplicemente che tali crisi non sono necessariamente  'per sempre' e non dipendono da una ipotetica malattia della mente, o malattia organica tranne i casi conosciuti di vere malattie del cervello. Insomma, dato che generalmente le persone stanno bene prima di incorrere in tali problemi io dico che non c'è motivo che non possono ritornare a stare bene relativamente al peso dell'esperienza. Naturalmente esistono esperienze tali che è difficile ritornare come si era prima proprio perché si tratta di passaggi 'evolutivi'.  Per contro non posso negare che esistono anche situazioni, ma probabilmente sono la minoranza di persone che per qualche ragione non sono più in grado di riprendersi. Penso a Syd Barret tanto per citare qualcuno famoso,  che perse completamente la ragione in seguito all'uso di LSD e simili potenti droghe psichedeliche. E' stato detto da qualcuno che quello che chiamiamo schizofrenia sia anche a volte un modo per fuggire da una realtà troppo opprimente, una sorta di protezione. 
Caro Enrico, nessuno può sapere con precisione cosa succede nella testa di qualcun'altro, ma pretendere di saperlo con certezza, dargli un nome e un'etichetta  come fanno gli psichiatri è un grande atto di presunzione secondo me.
C'è uno psichiatra critico di cui ho tradotto alcuni articoli che crede senza dubbio nella storia della profezia auto-avverante, se vuoi farti un po di cultura puoi leggerti questo articolo e quest'altro
Un'ultima cosa: hai presente l'esperimento di Rosenham degli anni settanta? Sarebbe stato interessante vedere cosa sarebbe successo se alcune di quelle persone non si fossero mai 'rivelate'. Sarebbero con molta probabilità diventati malati di mente, a sostegno di questa tesi. Purtroppo e per fortuna non è eticamente possibile fare questo tipo di test.


Anni dopo...

E: Ciao , avevi ragione tu, mi sono dovuto ricredere sulla psichiatria, purtroppo troppo tardi. Ho un grosso problema di insufficienza renale causato dal Litio carbonato che ho assunto diligentemente per tanti anni a dosi 'terapeutiche', e adesso devo fare le analisi ma si prospetta la dialisi a vita o il trapianto. Ho pure subito un  ictus cerebrale e adesso sono diventato gravemente disabile, con invalidità al 100% e accompagnamento. Sto scrivendo con una sola mano perchè la parte sinistra è completamente inerme, dal lavoro sono andato in pensione anticipatamente. Mi vengono i brividi pensando a quante persone ho consigliato caldamente questo 'trattamento'  e alle quali ho tolto ogni dubbio sulla sua sicurezza. Ho paura di aver creato un karma troppo pesante e in questa vita lo sto scontando interamente prima della partenza finale. Nel gruppo che gestisco molte persone stanno sempre male tantissime sono sparite , gente di cui non si sa più nulla, di alcune sappiamo che sono morte,  per propria mano o per la salute compromessa, molto probabilmente dai farmaci che tu chiami neurotossine che hanno preso per tanto tempo.
Mi domando se a questo punto posso rimediare in qualche modo.. con quel poco di vita che mi rimane. Oppure sto pensando seriamente come non mai a mettere fine una volta per tutte a questo calvario. A tale scopo ho raccolto tutte le capsule di Litio carbaonato che avevo,  estratto la polvere che ho messo in  un barattolo saranno 50 grammi. Basteranno? 


R: Ciao Enrico, mi dispiace immensamente di sentire queste nuove da te. Non posso negare che una voce demoniaca dentro di me dice cose che non posso comunicarti per rispetto della tua sofferenza. Ma adesso è ora di mettere da parte le recriminazioni e pensare a come rimediare a questa incresciosa situazione. Mi dispiace solo che tu non abbia fatto prima quello che andava fatto specialmente per salvarti i reni , per quanto poi riguarda il resto, non si può dire che vi sia una stretta relazione causa-effetto tra l'ictus e le tue cure, penso che anche il tabacco ha fatto la sua parte.  
Non venire a dire a me, che ho fatto un patto con la nera signora con la falce, che intenzioni hai con quel litio che hai messo da parte, ti consiglio caldamente di buttare il contenuto del barattolo nel cesso. Quando sarà il nostro tempo non ci è dato saperlo ma anticiparlo non mi pare una buona soluzione, specialmente considerando che non è escluso che sconteremo questo nostro karma nella prossima esistenza.  Allora credo che sia meglio tirarsi su le maniche e finché siamo vivi,  cominciare ad approvvigionare il nostro magazzino karmico di materiale buono già fin da adesso. Non è mai troppo tardi per accumulare cause positive, ma la cosa importante è capire cose è positivo e cosa invece al contrario è negativo. 
Un vecchio proverbio cinese recita: anziché regalare del pesce insegna a pescare.  Quindi io la smetterei  di consigliare agli altri di rivolgersi agli psichiatri che li portano come hai visto alla tomba più velocemente, piuttosto esortali ad uscire da queste trappole. Una tale  azione , come ogni azione che nasce dal cuore di chi offre aiuto in modo disinteressato che porta all'emancipazione da una qualsiasi forma di oppressione produce buone cause. Certo che tu potresti ribattere che le cause positive sono altre, mentre consigliare di abbandonare farmaci e psichiatria sia una cosa negativa perché si lascerebbero le persone in balia dei loro problemi. 

Lo so , non è facile in questo mondo di saha riuscire a distinguere ciò che è buono da ciò che non lo è ma vi è un metodo molto semplice: basta osservarsi personalmente e osservare le persone che hanno fatto scelte diverse. Vedere come procede la loro vita. E comunque quello che conta è seguire un sentiero che ha un cuore, come diceva un certo Carlitos. Tu alla fine proponi una via, se le persone poi seguendo questa via si perdono non è tua responsabilità, come il costruttore di una strada  non può essere ritenuto responsabile dell'incidente dovuto a sbadataggine del conducente. Certo che se non ti avesse creduto le cose avrebbero potuto andare diversamente, così come probabilmente il guidatore non sarebbe passato da quella strada ma avrebbe comunque avuto l'incidente da un'altra parte. Il nostro karma si dice che sia insondabile.  Tu in passato hai usato la tua lingua per condurre per mano i tuoi amici verso l'inferno senza fine delle diagnosi e la coercizione psichiatrica, adesso puoi usare la stessa lingua e la stessa tastiera per rendere le persone libere da questa trappola.  Devi tuttavia essere molto cauto senza mai imporre agli altri il tuo punto di vista , e soprattutto senza farti prendere mai dall'emotività. Ma queste cose le sai meglio di me, che sono dovuto allontanarmi dai gruppi proprio a causa della mia reazione spropositata, tuttavia giustificata da quello che ho capito ed imparato in tutti questi anni sulla psichiatria. Certo è che rattrista molto vedere così tanta gente perdersi e non poter fare nulla per cambiare questa situazione. Fa male vedere come le persone vengono assorbite lentamente come in una sorta di religione totalitaria, dogmatica, a dispensare consigli dannosi credendo di fare del bene, come del resto la maggioranza degli psichiatri io credo che sia convinta di stare facendo la cosa giusta e più corretta per i loro ignari pazienti. Basta , grazie di avermi scritto, e benvenuto dall'altra parte della barricata. Spero di avere ancora tue notizie in futuro, ma buone però. 

Continua?

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