Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

venerdì 4 ottobre 2019

Come la psichiatria rovina le giovani vite

Questo potrebbe essere uno degli ultimi post del presente blog. Non è che non vi sia più altro da scrivere riguardo alla psichiatria e le cosiddette 'malattie mentali', ma credo che il mio impegno qui sia a conclusione dato che da poco è nato il sito che raccoglie l'eredità (se così si può dire) e integra questo blog in modo migliore di quello che avrei potuto fare io con meno rabbia e vena polemica. D'altronde io non avrei potuto  esprimermi diversamente in quanto vittima in passato di trattamenti psichiatrici aggressivi.
Questo blog rimarrà comunque a testimonianza di un lavoro e un percorso di consapevolezza a beneficio di chiunque vorrà approfondire certe tematiche. Non è diretto a chi è ormai plagiato al punto da rifiutare categoricamente ogni evidenza contraria al proprio pensiero 'malato' o asservito ad una casta di intoccabili quali i vari medici psichiatri plagiati anch'essi dalla loro stessa formazione unidirezionale.
Oggi vorrei fare una cosa mai fatta prima: dare risalto ad una delle tante testimonianze che mi arrivano per e-mail o nei commenti di questo blog. Un blog di un amico che seguo con interesse anche se non condivido in toto il suo pensiero adopera sempre tale sistema di scrittura, commentando le domande dei suoi lettori e le loro storie spesso drammatiche di persone assoggettate alla supremazia psichiatrica.
In breve una storia esemplare che evidenzia ciò che qui scrivo da anni, ossia che una diagnosi psichiatrica è come una profezia auto avverante.  Questa è la cosa più triste ma allo stesso tempo anche la chiave  per una 'guarigione'. Arrivare a prendere consapevolezza di questo aspetto essenziale è quindi della massima importanza ma anche la cosa più difficile da mettere in atto. Inoltre occorre ribadire ancora una volta che la 'malattia' o come si voglia chiamare una serie di sintomi di un certo tipo non può essere una condanna nè la conseguenza di dover scontare un determinato karma personale, ma nemmeno una cosa aleatoria che capita per puro caso.  In sintonia con quello che è il pensiero esoterico credo che la malattia in generale indica una condizione di disarmonia che il corpo e la mente sono naturalmente portati a correggere allorquando viene compreso il significato e lo scopo 'didattico' di tale evento. Ne consegue che il superamento del disagio non può portare semplicemente  alle condizioni antecedenti la 'malattia' ma ad una nuova visione globale di sè, più completa.
Tale superamento non può avvenire quando le neurotossine che si assumono ci mantengono perennemente in uno stato di confusione rendendoci incapaci di qualsiasi progresso della coscienza di sè. Si potrà forse arrivare ad un equilibrio comunque molto precario  ma con un prezzo da pagare altissimo in termini di salute fisica e spesso anche psichica.


Unknown ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Dismissione psicofarmaci: come fare?":

"Mio figlio ha 24 anni gli hanno diagnosticato il doc ...all eta di 18 anni ha iniziato ad autolesionarsi da qui curato con serenase e EN per un ansia generalizzata eccessiva ...miglioramento poco ..distacco assoluto dal sociale e un continuo dormire ....dal 2015 prende Abilify ( neurolettico) Maveral (antidepressivo) Xnax(ansiolitico)...miglioramento scarso ...decide di lasciare le medicine con mio grande stupore all inizio senza effetti collaterali (gravi) ma con alti e bassi stati di agitazioni e calmezza dopo un anno più o meno arriva il vero effetto collaterale (allucinazioni delirio confusione una persona irriconoscibile niente ansia ma azioni senza un senso logico cosi anche in parole in poche parole PAZZO)....Sono ritornata dalla psichiatra e con grande fatica e prendendo nuovamente i farmaci già descritti sopra gli effetti devastanti sono spariti e lui e ritornato nella sua letargia quotidiana ...abbiamo intrapreso da pochissimo una terapia psicologica cognitiva comportamentale dove entrambi ci siamo aggrappati per arrivare almeno ad una sufficienza di una vita quotidiana da vivere ...nel frattempo lui passa le giornate o a dormire e quel poco che non lo fa a ripetere se avrà mai LA SUA VITA ...da mamma e struggente vedere un figlio soffrire ed essere inerme aspettando un miracolo. "

Quindi a fronte un disagio esistenziale profondo che ha come effetto l'autolesionismo' anzichè indagare su potenziali cause organiche o psicologiche si preferisce mettere a tacere i sintomi con un mix composto da un potente neurolettico tipico tra i più devastanti e una benzodiazepina, data naturalmente per un periodo maggiore di quello consigliato dal buon senso e dalle stesse linee guida del farmaco, pardon neurotossina. Successivamente si cambia con una versione atipica del neurolettico e si aggiunge un antidepressivo perchè nel frattempo le altre neurotossine hanno provocato depressione. Sfido chiunque a diventare felice tramite alto dosaggio di Serenase.. poi naturalmente Xanax perchè ormai siamo anche assuefatti alle benzo e l'ansia è peggiorata.
Ma il bello deve ancora venire, infatti la brusca sospensione di questo mix provoca a distanza di un anno una ricaduta tale che compaiono sintomi mai visti prima: alla diagnosi di DOC si aggiunge anche qualcos'altro che comprende sintomi psicotici, come ad esempio un disturbo schizo-affettivo, o bipolare se non addirittura schizofrenia . Quale sia il verdetto finale, il malcapitato viene prontamente reimmesso del suo consueto cocktail che dovrà assumere  immagino a questo punto per il resto della sua vita.  
Questa madre può scegliere se adattarsi e pendere dalle labbra dei vari esimi dottori, come tanti genitori di mia conoscenza, o fare leva sul suo amor proprio e specialmente l'amore verso suo figlio e darsi da fare, intanto per comprendere che quello che sta succedendo può essere anche una grande occasione per dimostrare al mondo che si può fare diversamente e meglio.
Mi viene in mente una madre che abita nel regno unito e si fa chiamare Rossa Forbes con un figlio con una grave diagnosi di schizofrenia e che non si è mai rassegnata. Ha fatto un percorso enorme esplorando il vastissimo panorama olistico ed aumentato così la sua cultura a dismisura. Che io sappia non ha 'guarito' completamente suo figlio ma lo ha portato a vivere in una condizione tale che non sarebbe mai stato possibile con le sole cure psichiatriche.  Ma la cosa secondo me più importante è che lei così facendo ha incoraggiato e sta incoraggiando centinaia di persone in tutto il mondo che hanno lo stesso problema con i loro figli. Ecco dunque che la sua 'disgrazia' diventa l'occasione per svolgere la sua grande missione di incoraggiare gli altri, spingendoli a rivedere e spesso a combattere anche l'evidenza più eclatante del dogma psichiatrico.
Non essendo un medico non posso consigliare né prescrivere alcunché a questa mamma per suo figlio anche se ho scritto da altre parti qui cosa si può tentare nel campo dei rimedi alternativi. Ma se io fossi nei suoi panni, tenterei tutte le strade possibili purché abbiano un senso , o meglio per dirlo i altro modo che abbiano un cuore. Buona fortuna.