Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

martedì 25 febbraio 2014

Morire di psichiatria

Morire di psichiatria non è affatto una cosa rara. La maggioranza delle morti accadono per iatrogenia ma in tal caso la fine arriva più lentamente e per gradi. Sono le morti dovute ad un degrado  fisico molto lento e graduale, inevitabile conseguenza del trattamento farmacologico. Si stima che le cure psichiatriche somministrate vita natural durante comportino un abbassamento di circa 20-25 anni dell'aspettativa di vita media. 
Ma qui sto per parlare di morti più dolorose, improvvise, impreviste , non annunciate. Giovani vite spezzate a causa di un ricovero in reparto psichiatrico, a causa di complicazioni dovute ad una massiccia somministrazione forzata di farmaci tossici.    
Durante il mio ultimo ricovero, quando forzatamente mi furono somministrati questi veleni, mia suocera mi ha ricordato aver parlato con lei dicendogli che sarei presto morto se non mi avessero dimesso a breve. Lei e gli altri mei familiari pensavano che questo facesse parte del mio delirio ma io sono ora convinto che se provavo queste sensazioni significa che avevo delle buone ragioni. Se rivedo un breve  filmino che mi sono fatto in quel periodo col pc, noto con orrore che la mia faccia era una smorfia, tutta contratta, la voce impastata e gli occhi stretti tanto che facevo fatica a tenerli aperti. 
A chi non ha mai provato cosa sia quella agitazione tutta  interiore , l'impossibilità di formulare un pensiero , quello strano non-essere che spinge alcuni fino al suicidio, dovrebbe provare almeno una volta nella vita un neurolettico, tanto per capire come si sta.  
La scrittrice di questo articolo si è immedesimata in una di queste morti improvvise, realmente accaduta in Inghilterra nemmeno tanto tempo fa. 
La vittima, un giovane uomo di 32 anni, morto per attacco cardiaco.



Olga Runciman

11 gennaio 2014


MORTE

L'ultima fine


Assaporo quelle parole, le sento rotolare intorno alla bocca e le ripeto, le papille gustative cominciano a registrare solo incredulità.
"No, non è  mio figlio , lui ha solo 32 anni come può essere, devono aver fatto un errore." Attacco di cuore, hanno detto? "Ah," da ridere ", allora davvero devono aver fatto un errore, lui è giovane e in forma, inoltre non abbiamo infarti nella nostra famiglia." Morte, morte, faccia blu, scuoto la testa, " no, no smetti di dire quelle parole stupide, ovviamente non è morto, ho parlato con lui soltanto ieri sera, stavamo progettando il nostro week-end insieme come si può essere così crudeli e continuare a ripetere quelle parole " suo figlio è morto". Mio figlio è vivo, zitto, chiudi quella bocca FINISCILA! .. mi dispiace, non volevo gridare, volevo dire, smettila per favore, perché mi stai spaventando con le tue parole. Lui ha tutta la vita davanti a sé, lui ha tutti i suoi sogni.. d'accordo, ha problemi in questo momento, è per questo che è con voi, avete promesso di aiutarlo, è per questo che lui è lì, nel vostro reparto psichiatrico".

Ma ora la paura si fa strisciante, morte blu, faccia di morto, si tenta di nuovo. "La prego di verificare ancora una volta che si riferisce a mio figlio, è sicuro che non sia il vecchio che viveva nella stanza accanto, quello che vagava senza meta in giro con quegli occhi vuoti e borbottava da solo frasi incoerenti? Non aveva nulla per cui vivere, l'ho potuto constatare, e poi lui è vecchio, vecchio come le colline, è lui, deve essere lui, oh Dio, prego che possa essere lui, o qualcun altro, chiunque altro, semplicemente non mio figlio , NON MIO FIGLIO!".

Ti senti urlare e le parole - morte, figlio - ora sembrano echeggiare intorno alla stanza che si avvicina sempre di più, come una danza macabra di luce e di tenebre, colore e oscurità, vita e morte e. . . Oh Dio, è Pietro lì in mezzo, che lotta per il suo diritto alla luce, al colore, alla vita e sta perdendo..   vostro figlio è morto, è morto per un attacco cardiaco la scorsa notte nel suo letto , ti interrompe ancora e ancora e ancora questa figura professionale, questo medico lontano, e ogni volta che dice qualcosa tu urli "no, non è vero!" Ma la morte del figlio si sente molto più vicina ora. "Pietro!" urlo "vieni qui dietro di me, mi batterò con la morte per te, sei troppo giovane devo morire io prima di te, è nell'ordine naturale delle cose, io sono tua madre,  permettimi di lottare per te , per favore lasciatemi morire al posto suo"

Ma non si può arrivare a lui, non importa quanto duramente si tenta, - tuo figlio è morto, è morto per un attacco cardiaco a la scorsa notte nel suo letto, interrompe il medico. Improvvisamente, indissolubilmente, la morte e il figlio sono uniti. Essi sono divenuti uno e la luce inizia a cambiare, diventando sempre più oscura, il colore inizia a drenare, cambiando, sempre più nero e la morte, la morte con la faccia blu, per ora sta cercando lui, tuo figlio, e il suo volto è contorto, non blu come avevano cercato di mettervi in guardia, ma più verso il viola. La madre quasi non lo riconosce e i un ultimo patetico tentativo prova ad urlare "non è lui!", lui non ha mai avuto quello sguardo, lui è bello, con una pelle pallida e bella. Gli occhi sono verdi, non  così pieni di sangue, non così violacei, questa persona sembra un mostro uscito da un film dell'orrore, come puoi essere così crudele e farmi credere quasi che potrebbe essere lui,  NON E'MIO FIGLIO !" 

Ma adesso sto singhiozzando, un profondo fremito di singhiozzi mi torce le budella e improvvisamente, vomito e un infermiere mi porge un asciugamano per asciugare la fronte, il mix di singhiozzi e vomito.

Come si fa a sopravvivere a una perdita così grande, così devastante? Una volta dove c'era la luce, ora c'è solo il buio che si estende da orizzonte a orizzonte, infiltrandosi nell'anima, paralizzando, portando via il colore lasciando solo oscurità, risucchiando la gioia di vivere, lasciando un corpo tormentato e  miserabile, a contorcersi a terra in totale,  disperata agonia.


BIG PHARMA

THE UNHOLY ALLIANCE

Come si fa a sopravvivere a una perdita così scioccante? Scioccante perché è indotta dal sistema in nome della cura. Vengono a predicare il vangelo della normalità, dicono che hanno mangiato dall'albero della conoscenza e partecipato al rito del sangue da bere, ma, in realtà, sono le lettere di sangue dei giorni passati, sono gli assassini di stato, gli assassini in bianco. "Sappiamo che cosa ha di sbagliato tuo figlio" dicono, "noi lo possiamo aiutare, sappiamo cosa fare, vieni portiamolo dentro. Gli daremo un letto e un cuscino per riposare la sua testa matta". La bibbia della follia viene consultata  e le pagine sfogliate, "ah, ecco qui, uno schizofrenico, nientemeno!", dicono e le loro espressioni diventano gravi come appaiono su quella Bibbia e spiegano alla madre, al padre, e sua sorella: "Questa è una malattia grave che richiede farmaci, per fortuna abbiamo  una nuova pillola, quella che noi sappiamo essere perfetta per lui. 
"Serdolect è il suo nome", dicono con un sorriso rassicurante. 
Serdolect è speciale - solo che loro dimenticano di dire perché - , è stato un farmaco bandito dalla produzione, ha ucciso, ha provocato attacchi di cuore, non una buona cosa, almeno sulla carta. Ma il denaro rende ciechi, i soldi fanno dimenticare, i soldi promuovono l'avidità e l'etica va a qual paese.

Otto anni passano e poi Serdolect fa il suo "debutto", "la nuova pillola sul blocco di partenza" dicono, tutti si pavoneggiano con orgoglio per questa buona pillola, "è così speciale", dicono, che solo gli psichiatri sono autorizzati a prescriverla , e come un servizio extra ci sarà un monitoraggio del cuore e tutti  meravigliati per tale buona offerta, non riescono a vedere il messaggio, il messaggio nascosto di morte potenziale.

La macchina dello stato sanzionato e condonato di morte ha schierato una nuova vittima nel mirino. E 'stato selezionato o dovremmo dire, Serdolected : "lui è un pazzo, un pazzo, un schizoide, chi se ne frega se muore fintanto che otteniamo i nostri soldi. Probabilmente è meglio morto, ma se siamo onesti, vogliamo che ingoino vivi le nostre pillole per il resto della loro vita, perché è lì che i nostri profitti diventano enormi. Siamo in  recessione? Non l'abbiamo notato, siamo immuni a questo genere di cose. Quando tutti gli altri soffrono nella morsa economica, noi continuiamo a sorridere perché il nostro esercito in bianco sta compiendo la nostra profezia onnisciente e stanno riempiendo le bar.. ehm, scusate... le casse con i soldi. Così alcuni muoiono, muoiono sulla strada, una perdita economica per noi, ma non importa: per il resto ci assicuriamo che moriranno, ma non completamente. Li abbiamo appena  derubati della loro anima, la loro essenza, li facciamo diventre zombie, morti viventi che  diranno al mondo che sono così perché soffrono di una grave malattia e noi abbiamo la cura. Altre pillole, diciamo, costano un bel po ', ma sono davvero di aiuto, soprattutto quelle nuove, la seconda generazione, che le rende molto migliori di quelle vecchie, quelle vecchie che, tra l'altro, non hanno più brevetti, e costano un centesimo a pillola, che come potete apprezzare non è vantaggioso per noi. Ma la nostra seconda generazione di pillole, oh siamo così orgogliosi che abbiamo sbirciato nella nostra Bibbia, il nostro libro sacro della diagnosi e abbiamo creato queste pillole che costano un sacco, ma sono, lo ripetiamo,  molto, molto meglio! "

Non ci sono prove o segni per dimostrare che la schizofrenia esiste, che Pietro soffriva di questo cosiddetto squilibrio chimico del cervello, e dal momento che la psichiatria non crede che la vita possa  giocare un ruolo nel dolore della psiche -  dopo tutto non ci sono soldi in questo - nessuno gli ha mai chiesto: "Pietro come possiamo  davvero aiutarti?" 

Credeva nel sistema, si fidava come tanti fanno. "Gli psicofarmaci  sono grandi, davvero funzionano!" L'ironia di tutto questo, l'orrore di tutto questo, perché era lui che è stato ucciso, lui che è stato assassinato, era lui l'unico che credeva veramente che questa era la cura la strada da percorrere, ma ora è morto.

Prendeva già un dosaggio massimo e ora aveva bisogno di altro, o almeno così ha detto, "è necessario aggiungere una nuova pillola, Zyprexa è il suo nome e aiuta davvero. Si, può fare ingrassare, vi darà il diabete e con l'altro farmaco potrebbe.. oops in realtà non lo sappiamo, non abbiamo studiato la combinazione dei due, ma ci basterà scrutare nella nostra sfera di cristallo e.. sì, questa è una combinazione perfetta per te. L'OMS e il Ministero della Salute raccomandano un solo antipsicotico alla volta, ma anche se non sei in pericolo per gli altri o per te stesso, pensiamo che hai bisogno di due tipi, quelli di seconda generazione, naturalmente, molto più denaro per le nostre casse.. oh caro, nel tuo caso, ora che sei morto, si scopre che eravamo noi il pericolo per te, non tu stesso - vabbè, non importa.


Dedicato a Roberto Melino, Francesco Mastrogiovanni, Giuseppe Casu e innumerevoli altri che non  ho citato.



Fonte: madinamerica.com

mercoledì 19 febbraio 2014

E la chiamano terapia

E' incredibile quanto agli psichiatri piaccia difendere le loro idee malsane anche contro ogni evidenza. 
Un caso eclatante è la cosiddetta terapia elettro-convulsiva o TEC che suona meglio rispetto al suo vero nome che aveva in origine : elettroshock. 
E' ormai evidente che la classe medica psichiatrica ignora e viola sistematicamente il primo principio Ippocratico di 'non nuocere al paziente'. Nessun 'trattamento' psichiatrico che si voglia chiamare così, che sia chimico o fisico fa eccezione alla regola generale di produrre danni a chi lo riceve, ma questo in particolare,  è l'ultimo baluardo rimasto di una serie di trattamenti inumani che hanno caratterizzato la  storia della psichiatria: vere e proprie torture inflitte a persone che disgraziatamente cadevano sotto le grinfie di questi aguzzini, che sarebbe un'eresia chiamarli medici nonostante si fregiassero di questo titolo. 

Fu verso la fine degli anni 30 che lo psichiatra Ugo Cerletti, osservando i maiali in un mattatoio che venivano resi docili da forti scosse elettriche alla testa pensò bene di usare lo stesso sistema per rendere calmi i pazienti psichiatrici troppo agitati. Il 15 aprile 1938 Cerletti provò la sua invenzione sul primo essere umano, un paziente maniaco-depressivo. Dopo la prima scossa questi rimase talmente 'shoccato' che scongiurò il Cerletti di non ripetere l'applicazione pensando che sarebbe sicuramente morto. Naturalmente lo psichiatra, per il bene della scienza ripetè più volte le applicazioni e ancora oggi si parla di 'cicli' di applicazioni di TEC.  

Elettroshock sui bambini

Lauretta Bender era una psichiatra americana negli anni 50 che durante la sua brillante carriera ha somministrato la TEC a circa 500 bambini ed è stata uno degli psichiatri più onorati del suo tempo. Nel 1955 racconta di avere somministrato 20 trattamenti di TEC ad un bambino sotto i 3 anni, ricoverato nell'ospedale di Bellevue a New York. Ecco cosa scriveva:

E 'il parere di tutti gli osservatori in ospedale, nelle aule scolastiche, dei genitori e degli altri tutori che i bambini sono stati sempre un po' migliorati dal trattamento di shock, in quanto erano meno disturbati, meno eccitabili, meno ritirati e meno ansiosi. Erano meglio controllati, sembravano meglio integrati e più maturi ed erano maggiormente in grado di soddisfare le situazioni sociali in modo realistico. Erano più composti, più felici, e sono stati più in grado di accettare l'insegnamento o la psicoterapia di gruppo o individualmente.

Ok ma sentiamo cosa ne pensano invece le vittime di questo meraviglioso trattamento: 

Avevo sei anni [nel 1944]. Mia madre era stata rinchiusa in un ospedale psichiatrico poco prima che io nascessi. Una psichiatra al Bellevue Hospital di New York, il Dr. Lauretta Bender, aveva appena iniziato la sua serie infame di esperimenti con il trattamento TEC sui bambini, e aveva bisogno di più soggetti. Così fui diagnosticato come "schizofrenico infantile," strappato dai miei genitori adottivi, e mi furono somministrati 20 trattamenti d'urto ....in 18 dei quali venni trascinato lungo il corridoio gridando, con un fazzoletto farcito in bocca in modo da non mordermi la lingua. Mi sono svegliato [dopo il trattamento d'urto] senza sapere dove ero, o chi ero, ma la sensazione era come se avessi subito l'esperienza della morte. Dopo quattro mesi di questo calvario tornai finalmente alla mia casa adottiva. Il trattamento di shock mi aveva cambiato: da  ragazzino timido che amava sedersi in un angolo e leggere ero diventato un bambino terrorizzato che voleva aggrapparsi solo alla sua madre adottiva e piangere. Non riuscivo a ricordare i miei insegnanti. Non riuscivo a ricordare il ragazzino che mi era stato detto fosse il mio migliore amico. Non riuscivo nemmeno a trovare la mia strada intorno al mio quartiere. L'assistente sociale che mi visitava ogni mese disse ai miei genitori adottivi che la mia perdita di memoria era un sintomo della mia malattia mentale. Pochi mesi dopo, fui spedito in un ospedale statale a trascorrere i successivi 10 anni della mia vita.
Questa cosidetta terapia è appannaggio di alcuni sadici isolati, qualche scienziato pazzo che ama praticarla di nascosto? No, la psichiatra che mi ha fatto questo a me e diverse centinaia di altri bambini è ancora una leader nel suo campo, con molti articoli pubblicati su riviste psichiatriche prestigiose, lei riceve ancora uno stipendio dal Dipartimento di Igiene Mentale dello Stato di New York. E non una sola voce è mai stata sollevata all'interno dell'intera professione psichiatrica per protestare contro quello che aveva fatto. (Ted)

Ted non è stato il solo che si è lamentato del trattamento ricevuto. Nonostante che la zelante psichiatra Bender pubblicasse articoli entusiasti, una analisi più approfndita su diversi bambini 'shoccati' ha rivelato che questo trattamento li rendeva sicuramente peggiori di quanto già non fossero. Uno di loro a 9 anni finì pure per tentare il suicidio, disse che "aveva paura di morire e voleva farla finita in fretta". La maggioranza diventarono violenti e furiosi cronici. 

Ma vediamo più da vicino come funziona questa meravigliosa elettro-terapia: 

La scienza  
L' Elettroshock viene definito dagli psichiatri come terapia elettroconvulsiva o ECT (TEC in italiano) perché comporta la produzione di forti convulsioni, simili ad un attacco epilettico, applicando fino a 600 volt di tensione elettrica sulle tempie e facendo attraversare alla corrente il cervello per quattro secondi. Prima dell'applicazione, ai soggetti vengono somministrati anestetici e farmaci per paralizzare i muscoli, per sopprimere la paura e il dolore e per ridurre il numero di ossa rotte - soprattutto nella spina dorsale, un evento comune, prima quando non venivano utilizzati tali farmaci.
La convulsione indotta di solito dura 30-60 secondi, può produrre complicazioni pericolose per la vita, come l'apnea e l'arresto cardiaco. La convulsione è seguita da alcuni minuti di incoscienza. L'Elettroshock è generalmente somministrato in ospedali attrezzati per gestire le situazioni di emergenza, compresa la morte, che si possono sviluppare durante o subito dopo la scossa.
 
Danni cerebrali
I medici, così come le imprese di costruzioni, fanno del loro meglio per impedire alla gente di essere ferita da scosse elettriche. Alle persone sono somministrati farmaci anticonvulsivanti per prevenire crisi epilettiche, perché sono note per danneggiare il cervello.
Il cervello funziona naturalmente in millivolt di elettricità. Con l'ECT, tuttavia, si applicano scossoni al cervello con una media di 150-400 volt di elettricità. L'ECT induce un attacco epilettico ed è ovvio che l'elettroshock provoca danni al cervello.
Il professor Peter Sterling dell' università di neuroscienze della Pennsylvania   si esprime così in una testimonianza nel corso di un'audizione nel 2001 sull' ECT al comitato permanente di New York dell'Assemblea sulla salute mentale, ritardo mentale e disabilità dello sviluppo:
"L' ECT indiscutibilmente danneggia il cervello. Il danno è dovuto ad una varietà di meccanismi noti:
1) L'ECT è stato progettato per evocare una forte crisi epilettica che coinvolge una massiccia eccitazione dei neuroni corticali che provocano anche l'eccitazione di strutture cerebrali inferiori. La crisi provoca un aumento acuto della pressione sanguigna nella gamma ipertensiva, e questo provoca spesso piccole emorragie nel cervello. Ovunque si verifica una emorragia nel cervello, le cellule nervose muoiono - e queste cellule non vengono sostituite.
2) L'ECT rompe la 'barriera emato-encefalica.' Questa barriera impedisce normalmente a molte sostanze nel sangue di raggiungere il cervello. Questo protegge il cervello, che è il nostro organo più chimicamente sensibile, da una varietà di potenziali infortuni. Quando questa barriera viene violata, le cellule nervose sono esposte a danni e possono anche morire. La rottura di questa barriera porta anche un 'edema' (gonfiore), che, poiché il cervello è racchiuso dal cranio rigido, porta all'arresto locale di afflusso di sangue, anossia [mancanza di ossigeno], e morte dei neuroni.
3) L'ECT provoca nei neuroni il rilascio grandi quantità di un neurotrasmettitore, il glutammato. Questo prodotto chimico eccita ulteriormente l'attività neuronale che rilascia ancora più glutammato, portando a 'eccito-tossicità' (letteralmente i neuroni muoiono a causa di iperattività). Tale eccito-tossicità è stata riconosciuta relativamente di recente ed è ora un importante argomento di ricerca. E 'nota per accompagnare le crisi e più  applicazioni ripetute di ECT possono avere un contributo significativo all'accumulo di danni cerebrali.
 "
La linea di fondo è che l'ECT "funziona" nella misura in cui danneggia e disabilita il cervello. 
Perdita di memoria
La perdita della memoria è un fattore chiave che indica l'esistenza di un danno cerebrale. E 'altamente significativo, poi, che l'industria dell'elettroshock tenta di negare o minimizzare la perdita di memoria elettroshock-indotta.
Nel 2001, il leader ricercatore e sostenitore dell'ECT, lo psicologo Harold Sackeim ha ammesso in un editoriale del "The Journal of ECT" che "virtualmente tutti i pazienti avvertono un certo grado di persistente e, probabilmente, amnesia retrograda permanente". Anche i più ardenti sostenitori dell'elettroshock "esperti" ora ammettono la perdita di memoria.
Più di recente, Sackeim ed i suoi colleghi hanno pubblicato i risultati di un importante studio nel numero di gennaio 2007 della Neuropsicofarmacologia. Essi hanno riconosciuto che l'elettroshock può causare amnesia permanente e deficit permanenti nelle capacità cognitive, che influiscono sulla capacità di funzionare: "Questo studio fornisce la prima prova in un grande futuro campione che gli effetti cognitivi negativi possono persistere per un lungo periodo, e che caratterizzano il trattamento di routine con ECT in contesti comunitari."
 
Morte
Il risultato peggiore dell'elettroshock è la morte. Leonard Frank ha fornito una delle migliori sintesi dei dati esistenti sulla morte elettroshock-indotta, mostrando che le stime variano ampiamente. La  giornalista Sandra Boodman fornisce un po 'di prospettiva:
Secondo l'APA (Associazione Psichiatrica Americana) in una  relazione del 1990, uno in 10.000 pazienti muore a causa della moderna ECT. Questo dato deriva da uno studio di morti entro 24 ore dalla ECT riferito ai funzionari della California tra il 1977 e il 1983. Ma le statistiche più recenti indicano che il tasso di mortalità può essere più alto.
I funzionari del Dipartimento del Texas di Salute Mentale e Ritardo Mentale riportano che tra il 1 Giugno 1993 e 1 settembre 1996, hanno ricevuto segnalazioni di 21 morti tra i circa 2.000 pazienti.
In uno studio è emerso che uno su 95 pazienti erano morti entro 14 giorni dall'applicazione di ECT. Un altro studio  riporta i risultati sul trattamento di 65 pazienti anziani depressi di 80 anni di età o più Un anno dopo il trattamento, gli autori hanno trovato 10 decessi  tra i 37 pazienti che hanno subito l'ECT e 1 decesso tra i 28 pazienti che non lo hanno subito.
 
Efficacia
Oltre al fatto che elettroshock viola direttamente il primo giuramento di Ippocrate di non nuocere non è stato nemmeno dimostrato che fornisce un beneficio a breve termine. Sono stati fatti studi prospettici, randomizzati, controllati con placebo confrontando l'amministrazione di veri ECT rispetto a farre finta in condizioni di doppio cieco. Nella finzione dell' ECT, i pazienti ricevono un anestetico generale, sono collegati alla macchina ECT, il pulsante viene premuto, ma nessuna corrente viene generata. Come riporta lapsichiatra Colin Ross nella sua recensione della letteratura, questo finto elettroshock (anestesia, ma non l'elettroshock) ha gli stessi risultati a breve termine, come il vero elettroshock, e non vi è alcuna prova che fornisce un effetto benefico duraturo. Molti studi non sono riusciti a trovare una differenza neanche durante il trattamento. 

Si dice che questa 'terapia' sia molto efficace nella depressione più resistente, quella che non passa nemmeno con i farmaci più potenti. Quando qualcuno in tali condizioni tenta il suicidio, e a causa di ciò va in coma o subisce un grosso trauma, solitamente quando il peggio è passato la sua depressione è magicamente sparita e sta bene per un po di tempo. Questo allora significa necessariamente che per far passare una depressione occorre massacrare di botte il paziente? Questa è l'idea che probabilmente ha spinto gli psichiatri quando usavano per esempio portare vicino alla morte i loro pazienti attraverso il coma insulinico, ed è più o meno lo stesso principio ad essere applicato per quanto riguarda la TEC: a riempire di botte il bambino troppo vivace sicuramente si calma. A volte una tv guasta riprende a funzionare se viene percossa. Ma questo significa che tale violenza sia la cosa corretta da fare?  
Cosa rimane della  umana pietà in questi individui col camice bianco? 
Possibile che non capiscano il male che provocano?
E pensare che dicono di farlo per il bene del paziente!
E' il momento di abolire questa pratica assurda. Non è cosa degna di un paese che si voglia chiamare civile.  

Rcuperamente


Il fatto che abbiamo bisogno di argomenti contro l'elettroshock ai bambini dimostra quanto la nostra società assurda e crudele è vicina a completare il proprio collasso.
Sharon 

Tutti coloro che sono sopravvissuti a questa atrocità devono alzarsi e raccontare le loro storie con la forza e la chiarezza della verità. 
Dorothy

La psichiatria è una dannato spettacolo dell'orrore, non un trattamento o un aiuto o qualcosa di simile.
Copycat

E' così triste che questo deve ancora essere discusso. Ti fa chiedere se molti psichiatri siano veramente crudeli e sadici.
Madincanada

Solo psichiatri e medici nazisti potevano usare strumenti di tortura e chiamarli "trattamento!"
Stephen

Ciò che è affermato  essere il miglior trattamento di salute mentale è spesso indistinguibile dalla punizione.
Joe

Fonte delle citazioni : Madinamerica.com

mercoledì 5 febbraio 2014

10 Miti in psichiatria

Quasi all'inizio di questo blog, ho scritto di alcuni luoghi comuni in psichiatria, cioè degli assunti che vengono presi per veri nella pratica psichiatrica pur non avendo alcuna giustificazione razionale. 
Adesso ho trovato un articolo che ho tradotto di un medico ricercatore che riprende alcuni di questi 'miti' e ne aggiunge altri che io non avevo considerato.  



Luoghi comuni (miti) in psichiatria

Peter Gøtzsche, MD

28 gen 2014


Mito 1: La malattia mentale è causata da uno squilibrio chimico nel cervello

Alla maggior parte dei pazienti viene detto questo, ma è completamente sbagliato. Non abbiamo alcuna idea quale interazione di condizioni psicosociali, processi biochimici, recettori e vie neurali portano a disturbi mentali e le teorie che i pazienti con depressione sono privi di serotonina e che i pazienti affetti da schizofrenia hanno troppa dopamina sono da tempo confutate. La verità è esattamente l'opposto. Non c'è squilibrio chimico per cominciare, ma quando trattiamo le malattie mentali con psicofarmaci, si crea uno squilibrio chimico, una condizione artificiale che il cervello cerca di contrastare.

Questo significa che si sta peggio quando si tenta di arrestare il farmaco. Un alcolista sta peggio quando non c'è più alcol, ma questo non significa che gli mancava l'alcol nel cervello quando ha iniziato a bere.

La stragrande maggioranza dei medici danneggiano ulteriormente i loro pazienti, dicendo che i sintomi di astinenza indicano che essi sono ancora malati e hanno ancora bisogno dei farmaci. In questo modo, i medici trasformano le persone in malati cronici, compresi quelli che sarebbero stati bene anche senza alcun trattamento. Questo è uno dei motivi principali per cui il numero di pazienti con disturbi mentali è in aumento, e che il numero di pazienti che non tornano nel mercato del lavoro aumenta. Ciò è dovuto ai farmaci e non alla malattia.

Mito 2: Non ci sono  problemi a interrompere il trattamento con antidepressivi

Un professore danese di psichiatria ha detto questo in una recente riunione per gli psichiatri, solo dopo che avevo spiegato che era difficile per i pazienti  smettere. Fortunatamente, è stato contraddetto da due docenti stranieri anche nel corso della riunione. Uno di loro aveva fatto una prova con pazienti affetti da disturbo di panico e agorafobia e la metà di loro ha trovato difficoltà a smettere anche se hanno diminuito lentamente le dosi. Non può essere perché la depressione è tornata, perché i pazienti non erano depressi all'inizio. I sintomi di astinenza erano dovuti principalmente agli antidepressivi e non la malattia.

Mito 3: Gli psicofarmaci per la malattia mentale sono come l'insulina per il diabete

La maggior parte dei pazienti con disturbo bipolare o schizofrenia hanno sentito questa menzogna più e più volte, quasi come un mantra, in TV, alla radio e sui giornali. Quando si dà l'insulina ad un paziente con il diabete, si dà qualcosa che al paziente manca, cioè l'insulina. Dal momento che non siamo mai stati in grado di dimostrare che a un paziente con un disturbo mentale manca qualcosa che alle persone che non sono malati non manca, è sbagliato usare questa analogia.

Ai pazienti con la depressione non manca la serotonina, e in realtà vi sono farmaci che funzionano per la depressione, anche se abbassano la serotonina. Inoltre, a differenza dell'insulina, che sostituisce proprio quello che al paziente manca, e non fa altro, gli psicofarmaci presentano una vasta gamma di effetti in tutto il corpo, molti dei quali sono nocivi. Quindi, anche per questo motivo, l'analogia con l'insulina è estremamente fuorviante.

Mito 4: Gli psicofarmaci riducono il numero dei malati cronici

Questo è probabilmente il peggior mito di tutti. Il giornalista scientifico americano Robert Whitaker dimostra in modo convincente in "Anatomia di un'epidemia", che il crescente uso di psicofarmaci non solo mantiene i pazienti bloccati nel ruolo di malati, ma si aggiugono molti problemi che sarebbero stati transitori nelle malattie croniche.

Se ci fosse stato qualcosa di vero nel mito dell'insulina, ci saremmo aspettati di vedere un minor numero di pazienti che non possono badare a se stessi. Tuttavia, è accaduto il contrario. La prova più evidente di questo è anche la più tragica, ovvero il destino dei nostri figli dopo che abbiamo iniziato a trattarli con i farmaci. Negli Stati Uniti, lo psichiatra raccoglie più soldi dai produttori di farmaci dei medici in qualsiasi altra specialità e coloro che prendono più soldi tendono a prescrivere più spesso antipsicotici ai bambini. Questo solleva il sospetto di corruzione.

Le conseguenze sono schiaccianti. Nel 1987, poco prima che  i nuovi antidepressivi (SSRI o pillole della felicità) fossero arrivati sul mercato, pochissimi bambini negli Stati Uniti erano disabili mentali. Venti anni dopo Erano più di 500.000, che rappresenta un aumento di 35 volte maggiore. Il numero di disabili malati di mente è esploso in tutti i paesi occidentali. Una delle peggiori conseguenze è che il trattamento con i farmaci ADHD e pillole della felicità ha creato una malattia completamente nuova in circa il 10% di quelli trattati - il disturbo bipolare  - che abbiamo precedentemente chiamato malattia maniaco-depressiva.

Gli psichiatri hanno affermato che è "molto raro" che i pazienti su antidepressivi diventino bipolari. Non è vero. Il numero di bambini bipolari è aumentato di 35 volte negli Stati Uniti, il che costituisce un serio sviluppo,per l'utilizzo di farmaci antipsicotici per questo disturbo. I farmaci antipsicotici sono molto pericolosi ed è  uno dei motivi principali per cui i pazienti con schizofrenia vivono 20 anni in meno di media rispetto ad altri. Ho stimato nel mio libro,  'Medicina mortale e criminalità organizzata' , che soltanto una delle molte preparazioni, Zyprexa (olanzapina), ha ucciso finora 200.000 pazienti in tutto il mondo.

Mito 5: Gli antidepressivi non provocano suicidio nei bambini e negli adolescenti

Alcuni professori sono disposti ad ammettere che le pillole della felicità aumentano l'incidenza di comportamento suicidario negando che questo porta necessariamente a più suicidi, anche se è ben documentato che le due cose sono strettamente correlate. Il CEO di Lundbeck, Ulf Wiinberg, è andato anche oltre in un programma radiofonico nel 2011, dove ha sostenuto che le pillole della felicità ridurrebbero il tasso di suicidi in bambini e adolescenti. Quando il giornalista gli ha chiesto sbalordito perché poi fu scritto un avvertimento contrario nei foglietti illustrativi, ha risposto che si aspettava che i volantini sarebbero stati modificati dalle autorità!
Sono stati riportati anche suicidi in persone sane, innescati dalle pillole della felicità. Le aziende e gli psichiatri hanno sempre accusato la malattia quando i pazienti si suicidano. E 'vero che la depressione aumenta il rischio di suicidio, ma le pillole della felicità l'aumentano ancora di più, almeno fino a circa 40 anni, secondo una meta-analisi di 100.000 pazienti in studi randomizzati condotti dalla US Food and Drug Administration.

Mito 6: Gli antidepressivi non hanno effetti collaterali

In una riunione internazionale sulla psichiatria nel 2008, ho criticato gli psichiatri per voler esaminare molte persone sane per la depressione. I test di screening raccomandati sono così poveri che uno su tre persone sane saranno erroneamente diagnosticati come depressi. Un professore ha risposto che non importava che le persone sane venissero trattate con pillole della felicità perchè non hanno effetti collaterali!

In raltà gli antidepressivi hanno molti effetti collaterali. Essi rimuovono sia la parte superiore che la parte inferiore delle emozioni, che, secondo alcuni pazienti, ci si sente come vivere sotto un coperchio di un piatto di formaggio. Ai pazienti importano di meno  le conseguenze delle loro azioni, perdono l'empatia verso gli altri, e possono diventare molto aggressivi. Nelle  sparatorie a scuola negli Stati Uniti e in altri Paesi un numero impressionante di persone prendevano antidepressivi.

Le aziende ci dicono che solo il 5% manifesta problemi sessuali con le pillole della felicità, ma non è vero. In uno studio volto a guardare a questo problema, i disturbi sessuali si sviluppano nel 59% dei 1.022 pazienti che avevano tutti una vita sessuale normale prima di iniziare ad assumere un antidepressivo. I sintomi includono diminuzione della libido, nessun orgasmo o eiaculazione ritardata, e disfunzione erettile, il tutto ad un tasso elevato, e con una bassa tolleranza tra il 40% dei pazienti. Le pillole della felicità, pertanto, non sono state commercializzate per la depressione per la quale l'effetto è piuttosto piccolo, ma piuttosto come pillole che distruggono la vostra vita sessuale.

Mito 7: Gli antidepressivi non creano dipendenza

Invece sicuramente la creano e non c'è da meravigliarsi perché sono chimicamente correlati per agire come le anfetamine. Le pillole della felicità sono una sorta di narcotico su prescrizione medica. La peggiore argomentazione che ho sentito sul fatto che queste  pillole non causano dipendenza è che i pazienti non necessitano di dosi più elevate. Dovremmo poi anche essere convinti che le sigarette non creano dipendenza? La stragrande maggioranza dei fumatori consuma lo stesso numero di sigarette per anni.

Mito 8: La prevalenza della depressione è aumentata molto

Un professore ha sostenuto in un dibattito televisivo che il grande consumo di pillole della felicità non era un problema perché l'incidenza della depressione era aumentata notevolmente negli ultimi 50 anni. Ho risposto che era impossibile dire molto su questo perché i criteri per fare la diagnosi erano stati abbassati notevolmente durante questo periodo. Se si desidera contare gli elefanti in Africa, non possiamo abbassare i criteri per ciò che costituisce un elefante e includervi tutti gli gnu.

Mito 9: Il problema principale non è la sovramedicazione, ma la sottomedicazione

Ancora una volta, gli psichiatri sono completamente fuori dalla realtà. In un sondaggio del 2007, il 51% dei 108 psichiatri ha detto che hanno usato troppi farmaci e solo il 4% ha dichiarato di utilizzarne troppo pochi. Nel 2001-2003, il 20% della popolazione statunitense di età compresa tra 18-54 anni ha ricevuto un trattamento per problemi emotivi, e la vendita di pillole della felicità sono così alti in Danimarca che ognuno di noi potrebbe essere in trattamento per 6 anni della nostra vita. 
Questo è malato.

Mito 10: Gli antipsicotici prevengono i danni cerebrali

Alcuni professori dicono che la schizofrenia provoca danni al cervello e che è quindi importante utilizzare gli antipsicotici. Tuttavia, gli antipsicotici portano al restringimento del cervello, e questo effetto è direttamente correlato alla dose e alla durata del trattamento. Ci sono altre buone prove che suggeriscono che si dovrebbe usare gli antipsicotici il meno possibile, in quanto i pazienti poi se la passano meglio nel lungo periodo. Infatti, si può completamente evitare di usare antipsicotici nella maggior parte dei pazienti affetti da schizofrenia, il che aumenterebbe significativamente le probabilità che essi diventeranno sani, e anche aumenterebbe l'aspettativa di vita, perché gli antipsicotici uccidono molti pazienti. 

Come dovremmo usare gli psicofarmaci?

Io non sono contro l'uso di psicofarmaci, a patto che sappiamo quello che stiamo facendo e li usiamo soltanto in situazioni in cui fanno più bene che male. Gli psicofarmaci possono essere utili a volte per alcuni pazienti, in particolare nel trattamento a breve termine, in situazioni acute. Ma i miei studi in questo campo mi portano a una conclusione che mi mette molto a disagio:

I cittadini starebbero molto meglio se rimuovessimo tutti i farmaci psicotropi dal mercato, e i medici che sono in grado di gestirli. E 'inevitabile che la loro disponibilità crea più male che bene. Gli psichiatri dovrebbero quindi fare tutto il possibile per trattare con psicofarmaci il meno possibile, nel tempo più breve possibile, o per niente.

Fonte: madinamerica.com