Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

venerdì 7 dicembre 2012

Luoghi comuni in psichiatria IX


9 - Gli psicofarmaci  riducono il rischio di suicidio e atti violenti

Questo è il cavallo di battaglia, la scusa maestra che la psichiatria organicista usa per giustificare l'utilizzo degli psicofarmaci. Il suicidio è il più grande spauracchio messo in campo che legalizza e giustifica ogni violenza e coercizione verso i pazienti, in nome della cosiddetta pericolosità per gli altri fino al caso estremo (omicidio) e per sé stessi (suicidio).
Peccato che le statistiche non mentono. In primo luogo non vi è nessuna evidenza di un numero maggiore di crimini commessi dai cosiddetti 'malati di mente' rispetto alla popolazione considerata sana. La presunta pericolosità è una scusa fomentata dai luoghi comuni , dall'enfasi con cui i media si accaniscono sui casi di cronaca nera in cui sono coinvolti i presunti 'malati di mente'.
E a tale proposito, quasi sempre si sente dire che tali persone erano malate e perciò 'seguite' e 'curate' dal locale centro di igiene mentale. In altre parole stavano assumendo psicofarmaci.
Il sito ssristories.com sta raccogliendo storie di violenza scaturita in seguito all'uso di antidepressivi SSRI. Al momento sono state raccolte circa 5000 testimonianze di fatti violenti collegabili all'uso di tali antidepressivi. Le case farmaceutiche produttrici di questi farmaci sono state costrette ad includere il suicidio tra gli effetti indesiderati dei loro prodotti, dopo che sono fioccate azioni legali contro di esse, relative a casi molto espliciti di rapporto causa-effetto.
Se veramente questi farmaci fossero in grado di evitare i suicidi, si dovrebbe notare una netta diminuzione di questi atti che attualmente ammontano a circa 10 milioni ogni anno nel mondo, tra tentativi con circa un milione di 'successi'. I farmaci antidepressivi sono tra quelli più comunemente prescritti anche con estrema disinvoltura da qualunque medico non necessariamente psichiatra.
Statisticamente i suicidi sono in aumento, contrariamente a quello che ci si dovrebbe aspettare.
Ma non sono in causa solo gli antidepressivi, leggiamo cosa scrive il dott. Healy, noto psichiatra molto critico verso gli psicofarmaci:
I pazienti con schizofrenia hanno 10 volte più probabilità di essere morti alla fine del primo anno di trattamento rispetto a 100 anni fa. Non vi è alcuna altra malattia in medicina, dove una tale affermazione potrebbe essere fatta.
La morte nei primi anni di schizofrenia non viene da attacchi di cuore o ictus - proviene da suicidio. Nel loro primo anno di trattamento, i pazienti con schizofrenia hanno oltre un centinaio di volte più probabilità di commettere suicidio rispetto al resto della popolazione.
La schizofrenia ha provocato il suicidio?
No, non è così. I dati storici mostrano che i suicidi non provengono dalla malattia. I pazienti che 100 anni fa non si erano suicidati - non sembra essere un rischio significativo inerente alla malattia.
Che cosa provoca i suicidi? L'evidenza indica gli antipsicotici. In studi clinici controllati con placebo in doppio cieco, questi farmaci presentano un eccesso di suicidi e atti suicidari con i farmaci come Zyprexa con il più alto tasso di suicidi e di atti suicidari nella storia della sperimentazione clinica.

Quindi anche gli antipsicotici presentano questo rischio maggiore di suicidio.
In sostanza allora quasi tutti i farmaci psichiatrici anziché contrastare ed evitare il suicidio e i tentativi suicidari lo promuovono! Questo è veramente sorprendente, ed è una cosa che viene puntualmente ignorata dai professionisti della salute mentale.
Cosa bisogna aspettarsi nel futuro?
Io spero solo che la gente si svegli e metta fine a questo scempio: 25 sono gli anni di aspettativa di vita in meno per chi viene medicalizzato a vita. Innumerevoli sono le morti dovute a problemi fisici, agli effetti iatrogeni di queste sostanze. A queste dobbiamo aggiungere anche una parte di suicidi.
Auspico che le vittime e le famiglie si riuniscono in class actions e a colpi di risarcimenti miliardari mettano fine a questo crimine legalizzato..