Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

giovedì 22 febbraio 2018

Fine di un amore

Come ho scritto altre volte, sono disposto anche a cambiare opinione fino a ribaltare totalmente le mie credenze quando scopro, o mi si dimostra in modo inequivocabile il mio essere in errore. 
Questa 'rivoluzione' è accaduta riguardo alla cannabis. 
Come molti della mia generazione, sono cresciuto dentro la cultura dello sballo, e devo dire che sono stato più fortunato di numerosi miei coetanei che invece sono scomparsi prematuramente a causa di problematiche derivate dalla dipendenza da droghe pesanti. Forse sono scampato a questo destino anche per merito di un contesto familiare tutto sommato tranquillo, con genitori dotati di buon senso  e una certa cultura, in special modo mio padre.

Anche se ero troppo giovane per cavalcare l'ondata rivoluzionaria del '68, verso la fine degli anni '70 a scuola superiore cominciava ad essere  molto popolare fumare uno 'spinello' per divertimento. 
Gli amici che avevano già provato raccontavano con dovizia di particolari quanto fosse bello 'sballarsi' e gli effetti piacevoli quali l' aumento della percezione visiva dei colori, un miglioramento del gusto e più o meno di tutti i sensi. Perciò, mangiare un gelato dopo aver fumato una 'canna' o guardare un bel film, diventava un'esperienza molto coinvolgente, figuriamoci allora fare l'amore come doveva essere sublime! 

E poi leggevamo riviste 'alternative'  che elogiavano la cannabis, tralasciando  le problematiche annesse. 
Si perchè i problemi c'erano, al di la dell'illegalità. A volte si poteva cadere in un cosidetto 'bad trip' con paranoie e ansia centuplicati. Sotto l'effetto del THC (il principio attivo della cannabis) si potevano sperimentare stati allucinatori con conseguente rischio per la guida e l'attività in genere. Un altro effetto immediato poteva essere quello di fissarsi su delle idee balorde, come credere di avere scoperto qualcosa di importante. 
La compromissione della memoria e dell'attenzione è un effetto palese, tale che difficilmente si riesce a portare a termine un compito che richiede molta concentrazione, e inoltre si pùò dedicare un'infinità di tempo dietro a particolari insignificanti. Poi vi erano problemi dovuti alla tossicità della sostanze di taglio, specialmente quando si fumava l'hashish, cioè il derivato dal polline della pianta. 
Tutto sommato però i benefici dello sballo passavano oltre a tutti questi inconvenienti e quelli come noi apprezzavano la sensazione di 'stacco' non tanto dalla realtà ma da una forma di pensiero riduttiva,  avere la sensazione di una mente spalancata per ricevere ciò che nella modalità ordinaria veniva filtrato. Quindi lo stato della mente diventava l'ideale per riflessioni profonde e meditabonde.
Non che fossi un 'vizioso' assiduo; passavano mesi e talvolta anni senza toccare uno spinello ma ogni tanto poteva capitare la mandata buona, l'amico compiacente e allora diventava quasi un rito girnaliero fintanto che la sostanza era disponibile. 

Per molto tempo ho ostinatamente negato il nesso che legava il THC e le mie crisi psicotiche, cercando, informandomi per vedere di trovare le prove a sfavore di questa tesi.  Ma bastava la semplice constatazione che alla base di tutte le mie crisi passate vi era sempre stato presente un periodo di abbandono alla voluttà del THC, sufficentemente lungo da scatenare l'escalation verso l'euforia. Nonostante ciò amavo troppo lo sballo, anche se in quello cercavo una piccola parte del tutto, tolto il senso di cappa alla testa, tolta la confusione, tolta la mancanza di attenzione ecc: cioè una sorta di 'click' che ti cambia improvvisamente modo di pensare, dal negativo al positivo. Dove ai pensieri cupi e ordinari si andavano immediatamente a sostituire magicamente pensieri di speranza e di ottimismo, oppure semplicemente i pensieri negativi smettevano di opprimermi e l'attenzione si dirigeva da altre parti. 
Si dice che la gente assume queste sostanze ricreative per evadere dalla realtà. Non è proprio così; più precisamente nel mio caso lo facevo per vedere la realtà come realmente è, senza filtri e condizionamenti. Per questo motivo si può facilmente soffrire di ansia e depressione, semplicemente perché il mondo che vediamo non ci piace quando rientriamo nella percezione 'ordinaria'.  

Come è stato dunque possibile rinunciare al mio passatempo preferito? 
Semplicemente dalla 'scoperta' che ciò che in realtà stavo cercando l'avrei ottenuto anche in altro modo, utilizzando il potenziale naturale che tutti abbiamo nella nostra mente. L'idea è cominciata a balenarmi quando un giorno leggevo l'intervista ad una persona definita 'saggia' sulla cannabis. Diceva di avere provato a fumarla ma che non era cambiato proprio nulla, perchè quello che avrebbe prodotto la droga era già il suo stato mentale ordinario.
La sostanza diventa perciò inutile. Noi siamo naturalmente portati ad avere uno stato mentale del genere, solo che la nostra vita, educazione, condizionamenti ecc. ce lo tengono nascosto molto bene. Per capire meglio di cosa sto parlando, si legga ad esempio 'Il potere di adesso' di Echart Tolle oppure se siete troppo pigri  si guardi il video  "lo sfidante" su Youtube.

Vorrei comunque precisare che, anche se ho ribaltato la mia idea sulla cannabis, non sono improvvisamente diventato un bacchettone, contrario ad ogni sostanza ricreativa che altera la mente. Sono sempre convinto ad esempio che il THC sarebbe preferibile all'alcool se proprio vogliamo legalizzare qualcosa. E che l'alcool a conti fatti potrebbe essere enormemente più dannoso, sia a livello fisico che a livello cognitivo. Il mix alcool THC mi fa veramente schifo.
Non sono portato a credere che la cannabis sia sempre l'anticamera per provare sostanze più 'pesanti' questo lo vedo più legato a ciò che la persona cerca nello sballo. Sono sempre convinto che il proibizionismo della canapa a favore dell'industria del petrolio ha fatto danni enormi alla natura. E anche convinto che vi possono essere numerosi utilizzi medici della cannabis come farmaco, con ridotti effetti collaterali rispetto ad altri.  

Sono poco convito però dell'utilizzo in ambito psichiatrico. In effetti non mi sorprende che si possa utilizzare come farmaco contro la psicosi proprio una sostanza che la provoca nelle persone 'sane' che hanno questa predisposizione. 

L'articolo che ho tradotto riguarda una esperienza di liberalizzazione della cannabis fatta in Colorado. Il punto critico è l'eccessiva concentrazione di principio attivo nei ceppi di canapa moderni, ma si parla anche del punto sulla ricerca in ambito medico per questa sostanza.  



Le conseguenze non intenzionali dell' "esperimento sociale" del Colorado
Di Elizabeth Stuyt, MD
8 settembre 2017

Negli ultimi 27 anni, lavorando come psichiatra sulle dipendenze, ho lottato con le grandi industrie che spingono i loro prodotti più per il loro guadagno finanziario piuttosto che per gli interessi dei clienti che servono. La cosa  più sconcertante si verifica quando i medici o altri fornitori di trattamento o enti governativi sembrano essere influenzati dalla grande industria, seguendo la linea di partito e minimizzando eventuali problemi del prodotto. Ho già sperimentato questo con l'industria del tabacco, l'industria farmaceutica e ora con l'industria della marijuana.

Mi è chiaro che, ovunque si verifichi, la spinta a legalizzare la marijuana medica è semplicemente uno sforzo, da parte dell'industria, per legalizzare la marijuana al dettaglio. Tuttavia, la mancanza di qualsiasi regolamentazione sulla potenza del THC nei prodotti della marijuana in Colorado ha permesso all'industria della cannabis di aumentare la potenza del THC fino a proporzioni astronomiche, causando una crescente crisi della sanità pubblica.

La potenza del THC nella marijuana attualmente disponibile è quadruplicata dalla metà degli anni '90. La marijuana degli anni '80 aveva il THC al 2%, il 4,5% nel 1997, l'8,5% nel 2006 e entro il 2015 la potenza media del THC nel fiore era del 17%, con prodotti concentrati in media con THC al 62%.

Purtroppo, le concentrazioni di cannabidiol (CBD) nella marijuana attualmente disponibile sono rimaste uguali o diminuite. Il CBD è il componente della marijuana che sembra bloccare o migliorare gli effetti del THC. Le piante che vengono allevate per produrre concentrazioni elevate di THC non possono produrre contemporaneamente elevato CBD. Una maggiore potenza del THC è stata ottenuta con piante geneticamente modificate per produrre più THC e quindi impedire l'impollinazione in modo che l'impianto metta più energia nel produrre cannabinoidi piuttosto che semi. Questo tipo di cannabis è indicato come sinsemilla (spagnolo per senza seme). (È stato anche definito "scuro" a causa del forte odore).

A mio parere, questo non è diverso da quando l'industria del tabacco ha aumentato la potenza della nicotina mediante l'elaborazione genetica delle piante di tabacco per produrre più additivi della nicotina e poi usati come l'ammoniaca per aumentare l'assorbimento della nicotina. Gli sforzi dell'industria per aumentare la potenza di una sostanza coinvolgente sembrano essere fatti puramente con l'idea di rendere dipendenti il maggior numero possibile di persone per garantire clienti continui. Questo certamente ha funzionato per l'industria del tabacco. E abbiamo sempre più evidenza che l'uso THC a potenza elevata nella cannabis  è associato ad una maggiore gravità della dipendenza da cannabis, soprattutto nei giovani.

Anche se la marijuana è stata utilizzata da migliaia di anni per varie condizioni mediche, non abbiamo idea se il beneficio proviene dal THC o dal CBD o da uno degli altri cannabinoidi multipli presenti nella sostanza o una loro combinazione. E non abbiamo idea di quanto sia necessario o quanto spesso assumerla. La maggior parte della ricerca indica che è probabile che il CBD è più utile, ma ovviamente abbiamo bisogno di più ricerca su questo. Non vi è alcuna evidenza che aumentare la potenza di THC abbia alcun vantaggio medico. Infatti, uno studio sui vantaggi della cannabis fumata per il  dolore ha dimostrato che un'elevata dose di THC può causare iperalgesia - simile a quella osservata con gli oppiacei ad alto dosaggio - il che significa che la persona diventa più sensibile al dolore con l'uso continuato. Hanno trovato che il 2% THC non ha avuto alcun effetto sul dolore.

La scoperta del "componente attivo" nella marijuana che la rende così desiderabile è un fenomeno abbastanza recente. THC e CBD sono stati scoperti per la prima volta nel 1963 in Israele.

Troppo poca ricerca è stata fatta  sulla cannabis negli Stati Uniti e la maggior parte delle indicazioni per la marijuana medica hanno ben poche ricerche che ne sostengono l'uso. La sostanza chimica del corpo interessata al recettore che ospita il THC è stata scoperta nel 1992.

Il ricercatore l'ha chiamato anandamide chimico che significa "gioia suprema" in sanscrito.

Tuttavia, risulta che il sistema endocannabinoide svolge un ruolo molto importante nello sviluppo del cervello durante l'infanzia e l'adolescenza. Controlla il glutammato e l'omeostasi GABA e svolge un ruolo nel rafforzare e potare le connessioni sinaptiche nella corteccia prefrontale. Le conseguenze dell'utilizzo dei prodotti con THC ad alta potenza in questo periodo della crescita, in particolare senza i vantaggi protettivi del CBD, sono molteplici e comprendono disturbi del sistema endocannabinoide, che possono portare ad una riduzione dello sviluppo cognitivo, a un basso QI e ad un aumento del rischio di psicosi.

Ci sono anche prove che l'uso della marijuana favorisce l'ansia e la depressione. Un grande studio prospettico fuori dall'Australia ha tracciato 1600 ragazzi per 7 anni e ha scoperto che coloro che hanno usato marijuana ogni giorno avevano 5 volte più probabilità di soffrire di depressione e ansia rispetto agli altri.


Gli adolescenti che hanno usato la sostanza almeno una volta alla settimana avevano due volte più probabilità di sviluppare la depressione rispetto coloro che non l'hanno usata. In questo studio, l'uso di cannabis prima di 15 anni ha anche dimostrato un aumento del rischio di sviluppare i sintomi della schizofrenia.

Mentre ci sono sicuramente persone che possono usare marijuana in modo responsabile senza effetti visibili, similmente a come alcune persone possono bere alcool in modo responsabile e non avere problemi, ci sono persone molto sensibili agli effetti del THC e il suo uso può precipitarli nella psicosi. Quanto più alta è la potenza di THC tanto più diventa probabile che ciò possa accadere e non abbiamo idea di come prevedere chi sarà colpito. In uno dei primi trial randomizzati controllati con placebo sulla cannabis fumata (con un massimo dell'8% di THC) per il trattamento del dolore, un partecipante ha avuto una reazione psicotica e questo ha quindi richiesto che tutti i futuri partecipanti allo studio di avere qualche esperienza con la marijuana fumata.


Uno studio del 2015 a Londra ha analizzato 780 persone di età compresa tra 18 e 65 anni, 410 dei quali con la prima psicosi episodica e 370 controlli sani, si è scoperto che gli utenti di cannabis ad alta potenza (THC> 15%) hanno tre volte più probabilità di avere un episodio psicotico rispetto alle  persone che non usano mai la cannabis e il rischio è di cinque volte in soggetti che fumano cannabis ogni giorno.  Non c'era associazione di psicosi con livelli di THC inferiori al5 %. La maggior parte della marijuana negli Stati Uniti è della varietà con alto THC. Molti rivenditori in Colorado vendono ceppi di erbaccia che contengono il 25 per cento di THC o più.

Purtroppo, il Colorado, e diversi altri stati  hanno aderito per approvare il PTSD (Disturbo post traumatico ndt) come indicazione per l'uso della marijuana medica. La marijuana non "tratta" il PTSD più che le benzodiazepine oi oppiacei "trattano" il PTSD. Tutti questi farmaci non fanno altro che mascherare i sintomi, permettendo alla persona di continuare la vita inalterata dalla memoria del trauma. Tuttavia, il trauma psicologico non è mai stato risolto e l'individuo deve continuare ad utilizzare la sostanza per far fronte ai suoi problemi. Ciò determina lo sviluppo della dipendenza dalla sostanza o dall'uso di altre sostanze coinvolgenti. Non c'è assolutamente alcuna buona ricerca per sostenere l'uso della marijuana per il PTSD, e ci sono dati osservazionali che questa sarebbe una cattiva idea, a meno che questo utilizzo non fosse supportato da una ricerca longitudinale molto più ampia (e meglio progettata).

In un eccellente studio longitudinale osservazionale dal 1992 al 2011, su 2.276 veterani ammessi a programmi di trattamento specialistico VA per PTSD avevano i loro sintomi valutati all'assunzione e quattro mesi dopo il rilascio.

Hanno trovato che coloro che non hanno mai usato marijuana o smesso di usarla durante il trattamento avevano i più bassi livelli di sintomi di PTSD, mentre quelli che hanno continuato ad usarla o hanno iniziato ad usare la marijuana dopo il trattamento, avevano peggiori sintomi di PTSD. Quelli che avevano iniziato ad usare il farmaco durante il trattamento avevano livelli superiori di comportamenti violenti.

Quelli di noi che lavorano 'in trincea' in Colorado stanno vedendo i disagi di quello che il nostro governatore ha chiamato "uno dei più grandi esperimenti sociali del XXI secolo". I medici del pronto soccorso stanno vedendo un aumento significativo delle persone che sperimentano le conseguenze derivanti dall'utilizzo della marijuana da quando è stata legalizzata. Un medico di questi ha scritto un pezzo molto commovente sulla sua esperienza tornando nella sua città natale di Pueblo, in Colorado, dove ora sta praticando.

Le sue esperienze sono totalmente sostenute dalla relazione  Rocky Mountain High-Intensity Drug Trafficking, volume 4  del settembre 2016, che documenta l'aumento significativo delle visite guidate di emergenza (49%) e delle ospedalizzazioni legate alla marijuana (32%) rispetto ai tassi prima della legalizzazione al dettaglio . Questo rapporto documenta inoltre un aumento significativo dell'uso della marijuana da parte della gioventù, mentre per la gioventù del Colorado "l'uso di marijuana del mese passato" per il 2013/2014 è del 74% superiore alla media nazionale, contro il 39% del 2011/2012.

A Pueblo, in Colorado, dove pratico, si è sviluppata una tempesta perfetta. Secondo l'  indagine Healthy Kids Colorado,  nel 2015, abbiamo la più alta incidenza di uso della marijuana giovanile nello stato, con il 30,1% di denunce degli utilizzatori di marijuana negli ultimi 30 giorni.

La legalizzazione della marijuana al dettaglio sembra riflettere anche nel crescente abuso di oppiacei e di eroina. Oltre ai più alti tassi di uso della marijuana da parte dei giovani, Pueblo ha i  più alti tassi di decessi correlati all'eroina nello stato .

Questa è una correlazione molto inquietante che richiede attenzione. Ho sicuramente visto nella mia pratica che la marijuana agisce come un farmaco di ingresso per gli oppiacei e per ricadere negli oppiacei dopo il trattamento se la persona torna all'uso della marijuana. Gli  approcci intelligenti al rapporto di stato della marijuana, che valuta la conformità statale alla politica federale di applicazione della marijuana, in seguito a quanto è noto come memo di Cole, documenta che il Colorado, quattro anni dopo la legalizzazione, non ha soddisfatto i requisiti specifici del DOJ per controllare la produzione, la distribuzione e l'uso della marijuana ricreativa. Questo rapporto documenta un aumento significativo degli incidenti automobilistici sotto effetto di droghe, dell'uso della marijuana giovanile, di un fiorente mercato nero e delle vendite di alcool che non supportano l'idea che le persone non stanno usando la marijuana anziché l'alcool ma piuttosto in aggiunta all'alcool.

Nonostante tutte queste informazioni, potenti persone del governo del Colorado hanno ridotto al minimo le conseguenze. Larry Wolk, MD, Chief Medical Officer del Dipartimento della sanità pubblica e dell'ambiente del Colorado,  ha riferito di non avere "visto problemi significativi"  con la legalizzazione della marijuana.

La risposta di Governatore Hickenlooper alle sessioni della Procura generale  sulle recenti domande sulla conformità hanno ridotto al minimo l'uso adolescente della marijuana dicendo che l'uso di marijuana da parte della gioventù in Colorado è "rimasto stabile sin dalla legalizzazione". Questo non è vero per Pueblo, ma in ogni caso l'uso della marijuana da parte dei giovani in Colorado non dovrebbe essere minimizzato e dovrebbe essere una preoccupazione importante per le generazioni future.

Mentre ci sono persone che credono che dobbiamo applicare la legge federale e tornare a rendere illegale la marijuana, temo che il cavallo sia già fuori dal fienile e non possa essere rimesso in quanto abbiamo già diversi stati con marijuana "legale" al dettaglio e di più con la "marijuana medica". Non posso concepire in alcun modo che questo potrebbe essere invertito a questo punto, quando la maggioranza della società sostiene la legalizzazione della marijuana.

Le soluzioni ai nostri problemi con la marijuana devono essere realistici verso la nostra attuale situazione / ambiente. La soluzione numero uno è una maggiore  istruzione. Molte persone sembrano non avere una vera comprensione del farmaco e tutte le potenziali conseguenze negative del THC più potente. Ecco perché l'istruzione è così importante. Gli adulti dovrebbero avere il diritto di prendere le proprie decisioni, ma hanno bisogno di un consenso informato, proprio come con qualsiasi altro farmaco.

La preoccupazione più importante è con l'uso negli adolescenti e il cervello in via di sviluppo. Ciò richiede molta più istruzione e maggiori sforzi per la prevenzione, l'intervento precoce e il trattamento. Credo alla società gioverebbe veramente un divieto federale di tutta la pubblicità delle droghe che danno dipendenzae tra cui l'alcool, il tabacco e la marijuana, così come tutti i farmaci. La decisione di utilizzare un prodotto farmaceutico dovrebbe essere tra il paziente e il medico, non influenzata dalla grande industria. Abbiamo chiaramente le grandi industrie - l'alcool, il tabacco e la marijuana - che stanno facendo tutto il possibile per influenzare il pubblico e convincerli ad utilizzare i loro prodotti.

Dal momento che a questo punto abbiamo solo prove aneddotiche che la marijuana può aiutare qualsiasi condizione medica, raccomando di eliminare la "marijuana medica" e avere solo marijuana al dettaglio con limiti per THC e regolamenti simili all'alcool e al tabacco. Ciò potrebbe aiutare a togliere la percezione, che gli adolescenti e gli altri hanno, che deve essere sicura perchè è "medica". Per poter dire che è medica dovrebbe subire gli stessi standard per testare la sicurezza e l'efficacia di qualsiasi altro farmaco da prescrizione.

Dal momento che la marijuana è stata usata come medicinale per migliaia di anni, credo che meriti qualche ricerca vera per determinare se e quali parti della pianta sono utili come medicinali. I rapporti che l'uso della marijuana ha portato a meno del 10% il rischio di diventare dipendenti sono stati fatti negli anni '90 quando i livelli di THC erano inferiori al 5%. Dal momento che stiamo assistendo ad un aumento significativo delle persone che hanno sviluppato  disturbi derivati d'uso della marijuana con le dosi più elevate di THC, forse il limite sul THC dovrebbero essere fissato a meno del 5%.

Fonte: madinamerica.com

domenica 11 febbraio 2018

Come stanno uccidendo i nostri figli

Anche se l'articolo è scritto da uno psichiatra americano, ciò non significa che qui da noi il problema non ci sia. In effetti in misura minore ma anche qui da noi gli psichiatri infantili fanno diagnosi di ADHD e prescrivono gli stessi farmaci, vere e proprie droghe stimolanti che provocano dipendenza. 
Il target di  questi esseri spregevoli che unicamente per profitto producono  e commercializzano tali sostanze coinvolgenti, con la complicità della psichiatria si è allargato sui nostri bambini, le persone più vulnerabili e delicate. E in tal modo stano seriamente mettendo a rischio il loro futuro.  
Come se non bastasse il disastro iatrogeno che sta avvenendo grazie alle altre finte malattie del DSM, adesso cosa ci dovremmo aspettare? Il trattamento prenatale dei feti in gestazione? 
Ormai nessuna fascia di età rimane libera dalle grinfie della psichiatria organicista.
Si può solo sperare, come dice Breggin, che lo sdegno dell'opinione pubblica metta un freno a tutto questo sfacelo. Ma il problema grosso è che l'opinione pubblica è convinta che la psichiatria sia una cosa buona e giusta, finché la gente non cade nella trappola psichiatrica e si rende conto personalmente dell'errore, e nonostante questo rimangono spesso vittime inconsapevoli e compiacenti. 



Genitori attenzione: ecco come la psichiatria dopa e uccide i bambini negli USA
Di Lawrence Kelmenson, MD
23 ottobre 2017

Ho riportato in precedenza numerose statistiche che indicano la creazione dell' "ADHD" ( Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività ndt) della psichiatria come causa principale della nostra epidemia di eroina. Le overdosi stanno uccidendo così tanti giovani che hanno ridotto la vita media degli americani bianchi.   È probabilmente solo per i bianchi, dal momento che i bambini bianchi sono gli unici che vengono 'trattati' per 'ADHD'. Gli stimolanti sono la classe di psicofarmaci più prescritta agli adolescenti;  quasi il 10% degli adolescenti maschi americani sono avviati e trascinati in un percorso di tossicodipendenza permanente tramite la somministrazione giornaliera di stimolanti  per “l'ADHD.” (Gli stimolanti sedano i bambini piccoli ma producono euforia e sono coinvolgenti per gli adolescenti e gli adulti). Questi sono i farmaci da prescrizione che gli adolescenti amano abusare di più.  Queste anfetamine poi diventano spesso la porta d'ingresso per le pillole  di oppiacei, che possono poi a loro volta portare ad assumere eroina.

I medici cercano di giustificare le proprie azioni sostenendo che la dipendenza è meno probabile se questi farmaci vengono dispensati e 'sorvegliati' dai medici per "trattare una malattia" piuttosto  che ottenuti da rivenditori, genitori o amici per "uso non medico" (ad es. una festa). Ma la chimica corporea come può sapere per cosa  viene utilizzata la sostanza per poi decidere di causare dipendenza solo se viene ottenuta illegalmente? 
Uno potrebbe pensare in un caso: "Avrei dovuto comportarmi meglio e non causare problemi, dal momento che il dottore mi sta guardando da vicino"  e nell'altro: "Il dottore non è in giro, quindi posso  essere un vero ragazzo cattivo adesso. Quando il gatto non c'è, i topi ballano! ". 

Ovviamente no. Se una sostanza chimica è intrinsecamente coinvolgente, ti rederà dipendente se la prendi troppo a lungo, non importa come o perché la ottieni. Se sulla tua testa è caduto un masso da 10 tonnellate, non sarai meno ferito se il masso è stato buttato da un medico. D'altra parte, l'ADHD non è una vera malattia, per cui la stimolazione attraverso  farmaci prescritti non è un vero trattamento medico,  si stanno solo utilizzando delle droghe .

In realtà, la dipendenza è  più probabile che si sviluppi se si ottengono questi stimolanti dai medici. Se li  prendete da amici o rivenditori (pusher), probabilmente otterrete solo poche pillole alla volta a causa dei costi maggiori e dell'offerta limitata. Non sarà abbastanza per diventare subito dipendenti, soprattutto perché probabilmente verranno utilizzati solo nei week-end. Avrete il tempo di pensare che forse non sarebbe una buona idea ottenere più pillole dall'amico o dal rivenditore. 
Gli psichiatri tuttavia,  forniscono forniture di stimolanti a prezzi accessibili (assicurativi), in grande quantità ogni volta, dato che la prescrizione dice per uso quotidiano e inoltre vengono forniti con ricariche indefinite.

Anche se si prevede di utilizzarli solo alle feste nel fine settimana o durante le notti per rimanere svegli a studiare prima delle prove d'esame, con tante droghe  euforizzanti che si trovano a contorno, sarà difficile resistere a prenderli più spesso, dal momento che gli effetti dell'astinenza sono molto debilitanti e deprimenti. 

Tuttavia, entro la fine del mese non avranno più i loro effetti euforizzanti, e allora sarà necessario  porre un freno a prenderli ad un ritmo insostenibile visto che si è diventati dipendenti.
Questo spiega il motivo per cui gli studenti universitari che fanno uso di stimolanti per aiutarsi nello studio in realtà ottengono risultati molto più bassi. 

I venditori di droghe di strada e i medici che  vendono gli stimolanti, dipendono entrambi dal profitto. Quindi non c'è davvero alcuna differenza fra loro per quello che fanno, salvo che i medici hanno più successo, in quanto godono di molti vantaggi rispetto ai pusher illegali. I medici operano in modo trasparente e legale, quindi i clienti non hanno bisogno di sforzarsi, spendere più soldi o rischiare per ottenere i farmaci. I medici non possono essere licenziati per prescrivere l'uso di droghe, poiché stanno semplicemente facendo "il necessario trattamento medico." La sua legittimità gli consente di farlo apertamente in belle strutture che possono essere apertamente pubblicizzate. I diplomi di laurea dei medici permettono loro di inventare delle malattie legittime (come la diagnosi di bambini normalmente immaturi con "ADHD") per attirare le persone con farmaci facili da ottenere, con il desiderio altruistico di alleviare le sofferenze causate da tali malattie. 

Se i genitori scoprono che il loro figlio sta valutando di provare lo 'speed' da un pusher di strada, si arrabbiano e lo fermano. Ma se al figlio viene data la stessa amfetamina da un medico, non solo lo permetteranno, ma probabilmente verificheranno che il figlio la assuma quotidianamente per assicurarsi che "prenda le sue medicine". I bambini coinvolti nelle prove di affidamento, nei conflitti di custodia o in CPS possono persino avere un tribunale psico-giudiziario, che gli impone dei "trattamenti medici necessari" con questi farmaci.

La qualifica di MD (psichiatra ndt) consente ai clienti  di acquisire fiducia nei medici e seguire tutti i loro ordini, credendo che: "Deve essere sicuro, efficace e necessario se un medico lo ha prescritto per mio figlio". E quando i sintomi di astinenza inevitabilmente arrivano, i medici possono ingannare i loro clienti e convincerli a continuare con i farmaci dicendo che sono davvero i sintomi della loro malattia mentale sottostante, mentre al contrario i clienti delle  droghe di strada probabilmente si rendono conto di essere in astinenza e possono quindi considerare di porre fine al loro utilizzo. 
Tutti questi vantaggi hanno permesso agli psichiatri di adattarsi alla loro nicchia di terapia, usurpata dagli operatori sociali e dagli psicologi, e usurpare anche la nicchia dei rivenditori di droghe illecite. Ma sono molto peggio dei venditori illeciti, poiché almeno con questi sai cosa stai facendo, mentre con i medici potrebbe essere l'ultima cosa che ti aspetteresti.

Così cari genitori: siete avvertiti, svegliatevi  la vostra famiglia è sotto attacco! Non offrite i vostri figli in sacrificio sull'altare della psichiatria moderna. Gli psichiatri biologici non trattano malattie reali. Si inventano malattie disabilitanti nei bambini per  rovinare la loro educazione, alleggerire tutte le loro richieste,  e sostituire la disciplina con i sedativi. Quindi, come se questo non bastasse trasformano i ragazzi in tossicodipendenti. Questi psichiatri stanno veramente uccidendo i nostri figli.

fonte: madinamerica.com

sabato 3 febbraio 2018

Bipolarizzati : un film e una ipotesi

Non so bene per quale motivo ma io sono sempre stato scettico a 'sposare' l'idea che nelle cosiddette malattie mentali vi sia coinvolta una componente psicologica che riguarda traumi infantili o conflitti irrisolti. 
Questo articolo aggiunge però un punto a favore di suddetta tesi, in particolare permette di riflettere su di un tema che non avevo mai preso in considerazione. 
Anche se il tipo di conflitto d cui si parla in questo articolo riguarda il ruolo del padre, dipinto come 'eccessivo' sostenitore e dispensatore della 'mascolinità' sul figlio, genitori che spingono troppo sulle aspettative dei loro figli,  la parola chiave 'relazioni col padre' ha qualche senso per me.
Per quel poco tempo che l'ho conosciuto, è stato per me un genitore ideale, di quelli che amano la famiglia e passano molto tempo con i figli. 
Purtroppo mio padre è venuto a mancare in modo improvviso per attacco cardiaco quando avevo 13 anni e forse questo fatto ha creato o accentuato una mia vulnerabilità latente. Contrariamente a quanto afferma questa tesi, nel mio caso non vi è stato nessun comportamento  sbagliato dei miei genitori, ed ho trascorso una infanzia relativamente tranquilla, fino appunto a quel fatidico giorno della morte di mio padre. 

Questa articolo parla inoltre di un film, dove si racconta come il protagonista riesce a curarsi dal suo disturbo bipolare senza bisogno di assumere farmaci psichiatrici. 




Bipolarizzati e crimini contro la natura

Di RACHEL LEVY, LCSW
19 marzo 2016

Recentemente Ripensare Psichiatria ha mostrato  ' bipolarizzati' , un film pluripremiato che mette in discussione il paradigma dominante in tutto il trattamento del disturbo bipolare, e la diagnosi stessa.

Il protagonista del film, Ross McKenzie, Jr., appare in un primo momento con una vita veramente affascinante. È un bell'uomo bianco di famiglia benestante, ex atleta scolastico premiato. Tuttavia, ad un certo punto nella sua tarda adolescenza, sui 20 anni, la sua vita comincia a cadere a pezzi. Inizia a mostrare segni di mania da manuale  - per esempio, la sorella racconta di quando l'ha chiamata da New York City per dirle che stava dando via tutti i suoi soldi e beni a persone senza fissa dimora in strada e che poteva volare via dall'Empire State Building. In altri momenti, soffriva di attacchi di grave depressione debilitante, così come ansia opprimente.

A McKenzie è stato successivamente diagnosticato un disturbo bipolare prescritto  del litio. Dopo dieci anni di questo farmaco,  McKenzie ha ritenuto che lo stava trasformando in un "zombie" impedendogli di lavorare sulla vera causa principale dei suoi sintomi. Per questo motivo, ha scelto di svezzare gradualmente se stesso dai farmaci con l'aiuto di guaritori naturopati e cercare altre forme di trattamenti naturali.

Molte persone hanno supposto che da momento che McKenzie proveniva da un ambiente così privilegiato e una famiglia apparentemente perfetta,  doveva aver avuto un "squilibrio chimico" che stava causando i sintomi. Tuttavia, si apprende più avanti nel film che la verità è molto più complicata.


Alcune persone hanno criticato il film perché non ha riconosciuto il privilegio di McKenzie. Questa è una critica valida - pochissime persone potevano permettersi di viaggiare in tutto l'emisfero occidentale alla ricerca di costosi trattamenti naturali, come ha fatto McKenzie. Il film sarebbe stato migliore se McKenzie avesse riconosciuto che molte persone non avrebbero avuto queste opportunità. Eppure, anche con tutto il suo privilegio, l'esperienza di McKenzie con il sistema di salute mentale corrente era ancora incredibilmente traumatica e disumanizzante.

E si scopre che la vita di McKenzie non era così perfetta come si presentava. Mentre il film si svolge, McKenzie e le sue sorelle maggiori rivelano che il loro padre (ora deceduto) era a volte verbalmente e fisicamente abusivo e che ha messo una forte pressione su suo figlio per avere successo in tutto - in particolare lo sport - e reprimere le sue emozioni. In altre parole, McKenzie era costantemente sotto pressione per essere l'ideale della società di  "vero uomo" - e alla fine, questa pressione è diventata insopportabile.

Questo mi ha fatto pensare a un one-man show chiamato "crimini contro natura", del Dr. Christopher Kilmartin - un professore di psicologia alla mia alma mater, l'Università di Mary Washington.

Il Dr. Kilmartin critica le nozioni principali della società di mascolinità come "crimini contro la natura." Ai ragazzi e agli uomini viene insegnato fin dalla tenera età a negare i loro pensieri e sentimenti, e di agire in un certo modo se ci si sente naturali oppure no. Essi sono tenuti a far finta di piacergli o non piacergli certe cose sulla base di ciò che a un "vero uomo", piace o non piace.

Il Dr. Kilmartin spiega che queste  viste irrealistiche, innaturali della mascolinità sono malsane per tutti. Questi standard sono un fattore significativo nella epidemia di violenza nella nostra società , in particolare la violenza domestica e sessuale. Inoltre, questi standard sono dannosi per i ragazzi e la salute mentale degli uomini. McKenzie parla ampiamente di come la pressione di essere un "vero uomo" - per essere sempre forte,  eccellere nello sport, e  reprimere le sue emozioni - ha giocato un ruolo importante nella sua lotta di salute mentale. Questi standard sono particolarmente dannosi per gli uomini che non possono vivere secondo gli standard della società, come gli uomini che sono gay, bisessuali, transgender o  uomini che non sono bravi in altre attività "maschili" come lo sport. Anche per gli uomini che sono cisgender, eterosessuali e atletici - come McKenzie - queste norme sono ancora spesso irrealistiche ed emotivamente dannose.  

McKenzie giunge alla conclusione che le sue lotte non sono semplicemente a causa del disturbo bipolare o di uno "squilibrio chimico". Egli giunge alla conclusione che i suoi sintomi erano dovuti ad una combinazione di fattori complessi, tra cui tossine ambientali, traumi passati e la pressione sociale a montare una definizione ristretta di successo e mascolinità.

Sia McKenzie che Kilmartin parlano ampiamente delle loro vite complicate, dei rapporti difficili con i loro padri. Entrambi vedono i loro padri come figure tragiche che erano rimasti intrappolati in stretti standard innaturali della loro società di ciò che rende  "veri uomini". In entrambi i casi, i loro padri erano miserabili, impossibilitati ad  essere il loro vero sé, e incapaci di essere emotivamente disponibili. Sia McKenzie che Kilmartin hanno dovuto fare un sacco di ricerca interiore e mettere in discussione il paradigma dominante della società per guarire.

Gli stretti standard semplicistici della società mascolina e stretti, punti di vista semplicistici della società sulle malattie mentali vanno di pari passo. In entrambi i casi, questi standard sono veramente "crimini contro natura".

Nel caso di McKenzie, queste norme hanno causato in lui la sensazione di  stare perdendo la sua mente. Mettere in discussione sia il dominante paradigma di salute mentale e il punto di vista della società mascolina era parte della sua guarigione.

Poche persone hanno i mezzi per perseguire le forme alternative di trattamento che McKenzie ha cercato. Anche se lo hanno fatto, quello che ha funzionato per McKenzie potrebbe non funzionare per tutti. Sia come sia, questo è stato un intrigante e stimolante film sulla discussione dei paradigmi dominanti sia della salute mentale che della mascolinità.

Fonte: madinamerica.com