Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

giovedì 1 giugno 2017

Gli psicofarmaci sono la terza causa di morte dopo le malattie cardiache e il cancro

Da sempre lo sto scrivendo su questo blog, in ogni modo cerco di avvicinare le persone a ragionare con la propria testa. E' un lavoro difficile, perché purtroppo l'opera di convincimento della psichiatria con la complicità dei medici di famiglia è enorme e capillare. Ma il succo della questione si può riassumere come questa semplice frase del medico ricercatore Peter Gøtzsche, autore di questo articolo.  
"Le idee sbagliate dei medici sui farmaci che prescrivono stanno trasformando dei problemi temporanei in malattie croniche."
E' indubbio che egli sia una persona informata sui fatti e dotata di una certa autorevolezza in materia. Ma  sono pronto a scommettere che nessun medico o psichiatra che lo leggerà avrà il benché minimo rimorso o almeno un legittimo dubbio sul proprio operato. 

Voglio dedicare questa ennesima denuncia, questa volta molto autorevole a tutti gli amici che sono stati convinti a intraprendere un percorso di 'malattia' (che io chiamo iatrogena, cioè farmaco-indotta) e costretti con le buone o con le cattive ad assumere veleni per il resto delle loro misere vite, e pure a quelli convinti che la psichiatria abbia 'salvato loro la vita'. 

Altri modi non farmacologici per risolvere problemi di questo tipo esistono, lasciamo i farmaci al loro compito corretto: salvavita nelle situazioni di vera emergenza e pericolo imminente di morte.  



INIZIARE UNA GUERRA AGLI PSICOFARMACI

Prof. Peter Gøtzsche per il Daily Mail

Pubblicato il 15 settembre 2015 


Articolo originale:
http://www.dailymail.co.uk/health/article-3234334/Prescription-pills-Britain-s-biggest-killer-effects-drugs-taken-insomnia-anxiety-kill-thousands-doctors-hand-like- Smarties.html

Abstract

Le pillole da prescrizione sono il terzo più grande assassino in Gran Bretagna: gli effetti collaterali dei farmaci presi per l'insonnia e l'ansia uccidono migliaia di persone. Perché allora i medici li distribuiscono come se fossero caramelle?
Nel Regno Unito ogni anno vengono scritte 80 milioni di ricette per i farmaci psichiatrici.   
Gli psicofarmaci sono al terzo posto tra i principali killer dopo le malattie cardiache e il cancro. 
Il professor Gøtzsche rivela la portata del problema in un nuovo libro.
A Luke Montagu, 45 anni, erede del conte di Sandwich, è stato erroneamente prescritto antidepressivi e gli sono voluti sette anni per disintossicarsi.

***

Un' impennata di (ab) uso di droga, un crescente numero di tossicodipendenti, pochissime cliniche per il trattamento disintossicante e un numero di vittime in crescente aumento. Questo potrebbe sembrare lo scenario di un paese impoverito, gestito dai cartelli della droga - ma è, di fatto, la realtà giornaliera per i pazienti del NHS (National Health Service, sistema sanitario britannico ndt)  ai quali  vengono prescritti psicofarmaci per trattare l'ansia, l'insonnia e la depressione.

Più di 80 milioni di prescrizioni per farmaci psichiatrici ogni anno vengono fatte nel Regno Unito. Non solo questi farmaci spesso sono del tutto inutili e inefficaci, ma possono anche trasformare i pazienti in tossicodipendenti, causare invalidanti effetti collaterali  e infine, uccidere.

Per esempio, gli antipsicotici, comunemente somministrati ai pazienti affetti da demenza per tenerli buoni, aumentano il rischio di malattie cardiache, diabete e ictus. Gli psicofarmaci rendono anche le cadute più probabili, e la rottura di un anca può abbreviare la vita in modo significativo, mentre alcuni antidepressivi sono collegati a un battito cardiaco irregolare potenzialmente mortale.

E il numero di morti causati da queste pillole è stato grossolanamente sottovalutato. Come rivelo in un nuovo libro:  Psichiatria mortale  e crimine organizzato, la cifra reale è terrificante: secondo i miei calcoli, basati su dati provenienti da fonti edite e inedite,  i farmaci psichiatrici sarebbero il terzo killer dopo le malattie cardiache e il cancro.

Come investigatore indipendente per la Cochrane Collaboration - un organismo internazionale che valuta la ricerca medica - il mio ruolo è quello di controllare  le prove forensi sui trattamenti.
In precedenza questo mi ha portato a sfidare l'ipotesi largamente diffusa sui benefici dello screening preventivo del cancro al seno (Ho calcolato che ogni anno nel Regno Unito, migliaia di donne subiscono un trattamento non necessario a causa di overdiagnosi), dei Check up medici, dei consulti per diagnosticare gli attacchi di asma utilizzando speciali coperture.
Tutto questo è sicuramente scandaloso, ma quello che ho scoperto sui danni causati dai farmaci psichiatrici supera di gran lunga qualsiasi altra cosa che ho identificato.

In realtà, i dati su questo problema sono disponibili se si sa dove guardare, ma io sono la prima persona che ha tirato le somme mettendo tutto insieme - per esempio, ho trovato  che il numero di suicidi tra adulti e bambini che assumono farmaci antidepressivi è in realtà 15 volte maggiore del numero calcolato dall'osservatorio dei farmaci degli Stati Uniti, la Food and Drug Administration.
Eppure, gli psichiatri e i medici in generale ignorano o negano la scala spaventosa di questo danno da farmaci che vengono troppo spesso usati senza una giustificazione medica.
Proprio questo mese, per esempio, uno studio pubblicato nel BMJ (Giornale Medico Britannico ndt) ha scoperto che a migliaia di persone in Inghilterra con difficoltà di apprendimento vengono regolarmente prescritti farmaci antipsicotici: questi farmaci non fanno nulla per aiutare questi pazienti, ma sono usati come un manganello chimico.

Sono stato avvisato sui problemi  degli psicofarmaci otto anni fa, quando uno dei miei studenti post-laurea mi suggerì un'idea per la sua tesi di dottorato: 'Perché la storia si ripete? Uno studio sulle benzodiazepine e gli antidepressivi '.
Il mio studente spiegò che aveva scoperto che i tranquillanti popolari come il Valium (la benzodiazepina più  conosciuta popolarmente come 'il piccolo aiutante della mamma'), proprio come  era successo prima con i barbiturici, vennero descritti come molto sicuri alla loro introduzione, ma poi si sono  rivelati capaci di produrre forte dipendenza.
Quando gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (gli antidepressivi conosciuti come SSRI) arrivarono ​​sul mercato 20 anni fa, il loro grande punto di forza nella vendita era che non provocavano dipendenza. Cosa che si è rivelata altrettanto sbagliata.

Ho deciso di scavare a fondo in questo settore, e attualmente ho tre studenti di dottorato che stanno indagando cosa fanno realmente alle persone questi farmaci psichiatrici.
Quello che abbiamo trovato è davvero sorprendente. I medici li dispensano in gran numero perché credono, guardando i report sulle sperimentazioni di questi farmaci,  che siano sicuri ed efficaci, ma le prove si basano su di una cattiva scienza.
Gli scheletri nell'armadio delle compagnie farmaceutiche stanno cadendo fuori ad un ritmo allarmante. I sonniferi, per esempio, smettono di essere utili, dopo un paio di settimane, ma i pazienti sono lasciati su di loro per anni, mentre gli antipsicotici sono concessi in licenza se mostrano un effetto in due studi placebo, non importa quanto questo effetto sia piccolo.

Una ragione per cui i medici hanno avuto rapporti così sbagliati è un difetto fatale nel modo in cui sono fatti questi test. Nessuno è tenuto a sapere a quale gruppo viene dato il farmaco  e a quale il placebo.
Ma nelle prove sono ampiamente noti quelli che prendono il farmaco psichiatrico perché accusano  precisi effetti collaterali come nausea e secchezza delle fauci. I medici designati  a registrare le risposte dei pazienti  per valutare l'efficacia del trattamento, tenderanno a riportare risultati migliori dal gruppo che ha preso il farmaco, ma questi risultati sono falsati dal fatto che sapevano che avevano preso il farmaco e non il placebo.
Sappiamo che questo accade perché l'analisi di studi del Cochrane Collaboration ha trovato che quando il placebo è stato progettato per provocare effetti collaterali simili a quelli del farmaco, gli psichiatri hanno riportato buoni risultati in entrambi i gruppi!

In altre parole, con questo sistema il farmaco risulta essere più efficace rispetto al placebo.

1 SU 11

E' la percentuale di adulti che si ritiene assumino un antidepressivo.

Sulla base dello stesso tipo di prove difettose (manipolate direi ndt), gli antidepressivi vengono anche distribuiti per condizioni come alimentazione incontrollata, disturbo di panico, disturbo ossessivo compulsivo e sintomi della menopausa.
I benefici dichiarati possono essere ridicolmente piccoli, per esempio, nella menopausa hanno tagliato il tasso di vampate di calore da 10 a 9 al giorno.
Eppure, nonostante la mancanza di prove valide per i loro benefici, 57 milioni di prescrizioni di antidepressivi sono distribuite un anno nella sola Inghilterra - ed i pazienti vengono lasciati su di loro per anni.

Un motivo per cui l'uso di psicofarmaci è in costante espansione è che non v'è alcun indicatore chimico per le diagnosi di depressione o ansia. Così cambiare umore tutti i giorni, come la sensazione di essere meno felice o più ansiosi, può essere un motivo per ottenere una diagnosi e quindi un trattamento farmacologico.
La maggior parte di noi potrebbe avere uno o più diagnosi psichiatriche se consultiamo uno psichiatra o un medico generico.

Un trattamento efficace per la depressione dovrebbe permettere alle persone di condurre una vita normale, di  tornare al lavoro, di salvare relazioni. Ma in tutte le migliaia di prove che ho visionato, non ho mai visto la prova che gli antidepressivi possono realizzarlo.
Alcuni pazienti possono diventare un po 'euforici o addirittura maniacali se prendono antidepressivi, ma nelle indagini sui pazienti molti riferiscono di sentirsi peggio, dicendo che le pillole cambiano la loro personalità, e non in senso buono; possono mostrare meno interesse per le altre persone e nei rapporti, sentirsi emotivamente insensibili. 'E' come vivere sotto una copertura piatta di formaggio,' è una descrizione tipica che pazienti utilizzano.
La funzione sessuale svanisce; la libido cala nella metà dei pazienti e l'altra metà non può raggiungere l'orgasmo o l'eiaculazione. Quindi gli antidepressivi non sono suscettibili di salvare relazioni intime - sono piuttosto più propensi a distruggerle.

Una volta ho tenuto una conferenza a psichiatri pediatrici australiani, uno di loro mi disse che sapeva di tre adolescenti che assumendo antidepressivi avevano tentato il suicidio perché non poterono avere un'erezione la prima volta che cercarono di avere rapporti sessuali.
Questi ragazzi non sapevano che fosse colpa delle pillole - avranno pensato che c'era qualcosa di sbagliato in loro. Anche se molti psichiatri credono ancora che gli SSRI hanno ridotto il rischio di suicidio che può avvenire con la depressione, è ben stabilito che questi farmaci effettivamente aumentano il rischio nei bambini e negli adolescenti, e molto probabilmente negli adulti.

Nonostante la mancanza di un marker chimico per qualsiasi disturbo psichiatrico, gli psichiatri sostengono spesso che i farmaci funzionano correggendo uno squilibrio chimico nel cervello.
Dicono che è come l'insulina per il diabete - i pazienti non possono produrre abbastanza serotonina. Mi è stato detto da un professore di psichiatria che fermare un antidepressivo sarebbe come rubare l'insulina da un diabetico.
Ma è una sciocchezza: nessuno ha mai trovato che le persone depresse hanno meno serotonina nel cervello,  in effetti, la serotonina con alcuni antidepressivi in ​​realtà diminuisce.
Questa fiaba si è dimostrata molto dannosa e può portare i pazienti a diventare dipendenti. Gli vengono date più pillole o una dose più forte, nella speranza che lo 'squilibrio' si aggiusti, lasciandoli così per anni.

Quando poi cercano di smettere di prendere queste  pillole diventa un'esperienza molto spiacevole, con  inevitabili effetti collaterali, allora ai pazienti gli viene detto che loro sintomi sono il risultato della loro malattia che ritorna.
Questo tiene conto del fatto che gli effetti di astinenza dei farmaci sono  in grado di simulare i sintomi dei disturbi psichiatrici. Inoltre non è in sintonia con ciò che accade quando i pazienti in preda alla disperazione riprendono i farmaci di nuovo: nel giro di poche ore si possono sentire meglio. La depressione vera e propria non svanisce così in fretta.
Le idee sbagliate dei medici sui farmaci che prescrivono stanno trasformando problemi temporanei in 'malattie' croniche.

Secondo il gruppo parlamentare  sulla  tossicodipendenza involontaria da tranquillanti, più di un milione di persone nel Regno Unito sono diventate dipendenti da sonniferi e ansiolitici, anche se per anni il parere ufficiale è stato quello di non prescriverli per più di quattro settimane.
Le indagini sui pazienti rivelano che in modo simile, grandi numeri di persone hanno problemi a dismettere gli antidepressivi. Il caso di Luke Montagu, descritto di seguito, è un vivido esempio sconvolgente della distruzione che antidepressivi e benzodiazepine possono causare.
Luke soffre ancora degli effetti invalidanti sette anni dopo la dismissione di farmaci, che non avrebbero mai dovuto essere prescritti in primo luogo.
Eppure il NHS non fa quasi nulla per aiutare queste vittime. Ci sono disgraziatamente poche strutture per un trattamento disintossicante - meno di dieci in tutto il paese, e tutte sono gestite da piccoli enti di beneficenza, alcuni dei quali stanno chiudendo a causa della mancanza di fondi.

Abbiamo bisogno di educare i medici in modo che sappiano come questi farmaci funzionano davvero, e mostrare loro come aiutare i pazienti a smettere di prenderli in modo corretto (riducendo molto delicatamente la dose).
Secondo i miei calcoli, se gli psicofarmaci venissero prescritti solo per poche settimane in situazioni acute, avremmo bisogno solo del 2 per cento delle prescrizioni scritte in questo momento per l'insonnia, depressione e ansia. Il risparmio in termini umani e finanziari sarebbe enorme.

Alla fine di questa settimana, parlerò in una grande conferenza su come possiamo ridurre l'uso di questi farmaci, che fanno più male che bene: "Affrontare L'epidemia di farmaci psichiatrici", organizzata dal Consiglio per la Psichiatria Evidence-based (basata sull'evidenza ndt) presso l'Università di Roehampton a Londra.
La mia proposta è quella di avviare una campagna per dire no, per dire che è giunto il momento per fare la guerra agli psicofarmaci.


Note sull'autore:

Peter Gøtzsche è uno specialista in medicina interna e professore nel design di ricerca clinica e di analisi presso l'Università di Copenhagen. Il suo nuovo libro, Deadly Psychiatry and Organised Denial, è pubblicato dalla stampa popolare. Visitare www.deadlymedicines.dk. Il link consigliato per l'Evidence-based Psychiatry è www.cepuk.org.

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