Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

sabato 16 dicembre 2017

La famiglia Iatrogenica

    

La cultura farmaceutica induce un falso senso di benessere, così bene spinto dai media attraverso la pubblicità, in cui vediamo persone giovani e belle preoccupate dai piccoli acciacchi della vita quotidiana, per lo più dovuti ad uno stile di vita eccessivo e contro natura. 
In realtà la TV non ci dirà mai né  mai lo vedremo  scritto sui giornali e le riviste e neppure sarà mai sulla bocca dei nostri cari medici di famiglia: il termine Farmaco deriva dal greco Pharmakon che significa rimedio, medicina ma anche VELENO. 
Ogni farmaco è quindi una sostanza tossica per il nostro organismo, il quale infatti non ne può tollerare più di un certo quantitativo. Basti pensare ad esempio alla banale aspirina e quanto relativamente poca ne basterebbe per ucciderci.

Migliaia di tipi diversi di farmaci vengono ingoiati a tonnellate nell'era moderna per 'curare' ogni disturbo possibile e immaginabile; tutti o quasi hanno un effetto sintomatico, cioè tendono a ridurre o far scomparire un sintomo, ma quasi mai riescono ad intaccare e correggere  la vera causa del malessere. Sarebbe come avere il motore della macchina surriscaldato per una falla sul radiatore, e il meccanico anziché correggere la falla, cioè cambiare o riparare il radiatore lo riempisse soltanto di Coca-cola  ogni volta  che la macchina si deve muovere. La Coca-cola,  come saprete contiene acido solforico, un potente corrosivo per i metalli. Alla lunga il motore si rovinerebbe irrimediabilmente. 

Così a poco a poco il veleno agisce producendo gli inevitabili effetti indesiderati. Si perché qualunque farmaco purtroppo ha immancabilmente questa comune caratteristica: "può avere effetti indesiderati anche gravi" . Già mi immagino il fastidio che questa frase provoca nei  produttori e venditori di farmaci. Cavolo, ci deve essere per legge non possiamo farne a meno, il bugiardino però nessuno lo legge grazie al cielo. Ma tanto si sa, il beneficio di non avere mal di testa, di denti o la febbre proprio prima di fare qualcosa di divertente o importante vale bene il rischio da correre. Si, poco importa se alcuni più sfortunati, e si parla di migliaia di esseri umani, vengono danneggiati in modo grave a causa di questi effetti. Poco importa se per esempio il numero dei morti dell'aspirina supera quello di quelli morti per overdose di eroina. Sono cose che non dovrebbero preoccuparci, giusto? Già, finché non diventiamo noi le vittime designate va tutto bene. Come succedeva in un vecchio racconto di Dino Buzzati, la bomba atomica per fortuna era destinata solo a un  vicino di casa. 

Oggi assistiamo a pubblicità, oltre che ingannevoli anche assassine che di questi veleni ti consigliano addirittura la confezione formato famiglia da 36!
E' bene averne in casa in abbondanza, a parte quelli che si buttano via perché non si pagano, se ne usano solo una parte (e meno male) e poi scadono, in casa non devono mancare mai i farmaci cosiddetti da banco, per ogni evenienza. 

Il bimbo ha qualche linea di febbre?  Giù di Tachipirina. 
E' arrivato il ciclo nella donna giovane? Giù di Brufen, Oki, ecc qualunque cosa basta che passi più in fretta possibile. Mal di denti? Mal di schiena? Mal di testa? Tutti questi sintomi hanno le loro cause , principalmente dovute ad uno stile di vita innaturale o troppo stressante per l'organismo. Troppe sostanze non proprio salutari ingerite in modo assai disinvolto ogni giorno, a colazione,  pranzo  cena, negli spuntini ecc ecc, una continua esposizione a tossine ambientali, scarso esercizio fisico ecc.. 
Siamo quindi arrivati al punto che (ormai da anni) è perfettamente normale per un bambino di 10-12 anni avere già i denti cariati per l'eccessivo consumo di zuccheri nelle merendine  industriali e nelle bibite consumate a litri. Ma questo è solo un effetto palese, non si vedono gli effetti occulti che crescono e sbocciano in età adulta in patologie croniche come il diabete, l'ipertensione, l'asma ecc. quando va bene. 
Ma che importa? Tanto per ciascuna di queste patologie inguaribili esiste la relativa 'cura' a base di pillole, anche se c'è la seccatura di doverle prendere ogni santo giorno fino alla morte, anche se si entra nel panico quando la farmacia non ce l'ha pronte, anche quando ci si dimentica di prenderle con effetti non proprio piacevoli ecc.
Poi per colmo della sfiga arriva una malattia ben più seria, in grado di minacciare la vita stessa e si pensa subito al caso o la fatalità, nemmeno ci sfiora per l'anticamera del cervello l'idea che vi possa essere una relazione causale con gli insulti che abbiamo inflitto al nostro corpo per tutta la vita e che ora sia arrivata la resa dei conti. 

La famiglia 'Iatrogenica' dunque è quella che coltiva una sempre maggiore dipendenza da farmaci, che con molta probabilità deriva in parte dai farmaci stessi, unito allo stile di vita, che ricordiamolo giammai verrà messo in dubbio in primo luogo. 

Dopo attenta osservazione della mia stessa famiglia in cui sono capitato, sono arrivato  alla conclusione che la fonte di tutto questo sfacelo sia fondamentalmente l'ignoranza e la paura. L'ignoranza che viene coltivata da una eccessiva acriticità verso i messaggi veicolati da gente senza scrupoli che lucrano sulla pelle della gente. Dai medici stessi che raramente usano cautela nel prescrivere tali veleni, che raramente danno consigli sullo stile di vita, o se lo fanno non hanno alcun effetto. La paura della  sofferenza e del dolore, la ridotta capacità di sopportazione che tutti abbiamo acquisito. La paura della malattia che se 'non curata a dovere' arriva ad uccidere. 

Ora non mi si fraintenda: sono da benedire tutti i farmaci salvavita atti debellare un problema serio: un'infezione grave,  una malattia virale particolarmente aggressiva , un grave trauma  ecc.  Penso che sia ingiusto demonizzare la medicina tutta. Ma purtroppo gran parte risulta dannosa, tanto che la morte per Iatrogenia ( dovuta a effetti avversi dei farmaci) sta rapidamente diventando  la prima causa di morte della civile popolazione  occidentale , ora al terzo posto in classifica dopo il cancro e le malattie vascolari. 

Dalla classe medica poi ci si aspetterebbe un consumo di farmaci almeno pari a quello di tutti gli altri, dato che ne dispensano continuamente a piene mani, così per i farmacisti, gli oncologi, i pediatri, i cardiologi, eccetera. Invece statistiche alla mano si scopre che sono quelli più restii a prenderli, probabilmente proprio perché sanno cosa sono in realtà.  Mio padre, laureato in medicina ci pensava più volte prima di  somministrare un farmaco quando noi figli avevamo qualche problema di salute non grave. Lo faceva in rarissimi casi e solo se il problema non si risolveva da solo con l'adeguato riposo e la guarigione spontanea in capo a qualche giorno. Nella maggioranza delle  famiglie moderne invece questi rimedi chimici sono diventati così di routine che non fa alcuna differenza che si tratti di caramelle o medicinali. 
Mio padre purtroppo è venuto a mancare troppo presto e non l'ho visto invecchiare. Mia madre è invecchiata e come quasi tutte le persone anziane, con un carico di malattie croniche e farmaci annessi, ma stai sicuro che per ogni minimo problema che potresti manifestare la frase di rito è sempre la stessa:  "ma non hai preso nulla?".
Io ha fatto 'voto' di non prendere alcun farmaco, escluso emergenze, e sono med-free da oltre 10 anni. Come conseguenza di questo mio comportamento scellerato non ne avverto più il bisogno o la necessità. Se mi viene l'influenza passa da sola dopo un paio di giorni di riposo. Difficilmente ho mal di testa e altri disturbi minori. 
Se fosse per me, le farmacie potrebbero anche chiudere, anziché prosperare oggi come non mai, la mia spesa sanitaria mensile è pari a ZERO euro in confronto ai 200 di media (solo di farmaci non gratuiti) della famiglia iatrogenica.  

Quindi in conclusione, statemi lontano non seguite il mio esempio; solo gli animali allo stato libero e i pazzi come me non vogliono vedere medici né prendere medicinali.  

Pace e bene

Recuperamente

martedì 5 dicembre 2017

Per gli psichiatri il cervello è un tumore maligno

E pensare che il mio medico olistico me lo disse : gli antipsicotici (più corretto chiamarli neurolettici) sono gli unici farmaci che non hanno una funzione terapeutica, ma solo quella di danneggiare le funzioni cerebrali più importanti , quelle del SNC (Sistema Nervoso Centrale).
Quindi è più corretto chamarli neurotossine e l'articolo che segue di Peter Breggin lo conferma. 
Egli si spinge perfino a dichiarare scherzosamente ma non troppo, che per gli psichiatri il cervello, l'organo più prezioso che abbiamo, equivale ad un tumore maligno quindi oggetto dei più aberranti insulti, basta leggere la storia della psichiatria per sincerarselo. 
Io auguro, questa volta veramente con tutto il cuore, che ogni psichiatra che ama prescrivere e somministrare con la forza queste neurotossine, come è stato fatto a me varie volte durante i miei ricoveri coatti, riceva la giusta retribuzione karmica, non importa se in questa vita o la prossima. Meglio sarebbe in questa vita ma il karma come si dice è insondabile.  La corretta retribuzione è quella di ricevere lo stesso trattamento cerebro-debilitante e capire una volta per tutte in prima persona cosa significa sentirsi il cervello in pappa. 



Psichiatria: il cervello è un tumore maligno!
Di Peter Breggin, MD
24 novembre 2017

Venni introdotto alla psichiatria organizzata quando, come matricola del college, mi unii a un programma di volontariato di Harvard presso l'ospedale psichiatrico statale locale. Trascorsi centinaia di ore in reparto e alla fine diressi il programma di volontariato.

Tra le stupefacenti esperienze educative che ebbi, una delle più sbalorditive fu la mia conversazione con lo psichiatra che gestiva la stanza dello shock insulinico in cui il personale iniettava overdosi di insulina ai degenti ivi detenuti fino a quando il loro cervello cominciava a morire, mandandoli in convulsioni, incoscienza e poi in coma profondo. A volte si contorcevano, a volte giacevano immobili come i morti che stavano diventando, fino a quando non venivano salvati con dosi di zucchero.

Chiesi allo psichiatra: "Come può aiutare il coma insulinico?"

Lui rispose con certezza: "Uccide le cellule cerebrali cattive".

Al secondo anno, mentre ero ancora una scettica matricola universitaria, iniziai a leggere per conto mio  sui trattamenti che  l'istituzione  psichiatrica regolarmente aveva inflitto ai suoi pazienti. C'era lo shock da insulina, che uccideva innegabilmente le cellule cerebrali. I campioni di tessuto  mostravano la cellula morta e morente. L'elettroshock distrugge il cervello e uccide i neuroni di centinaia di migliaia di persone in America oggi, così come il ricorso meno comune alla lobotomia, che consiste nel tagliare o bruciare parti del normale tessuto cerebrale. Ho faticato molto nella mia mente, come giovane studente universitario per capire cosa potesse motivare chiunque a infliggere tali dannosi assalti al cervello di altre persone.

Molto più di recente, infatti, nell'ultimo anno, sono tornato a studiare le origini del primo farmaco miracoloso: la torazina (clorpromazina). Ho già pubblicato alcuni dei documenti di ricerca originali dei primi anni '50 scritti dai pionieri Delay e Deniker sul mio Antipsychotic Resource Center gratuito ( www.123antipsychotics.com ). Dopo aver sperimentato i nuovi farmaci per circa due anni e aver visto la torazina diventare virale in tutto il mondo, i francesi si resero conto che il farmaco si stava comportando come un agente dell'encefalite epidemica. Si resero conto di aver scoperto una neurotossina !

Il lavoro promozionale di Delai e Deniker aveva già portato milioni di pazienti ad essere danneggiati dalle nuove neurotossine, con inevitabili sofferenze causate da terribili reazioni neurologiche e fisiche. Nel 1957, sapevano in dettaglio come i loro farmaci imitassero una ben nota epidemia neurotossica chiamata encefalite letargica.

Quindi cosa hanno fatto i due dottori? Hanno scritto e telefonato ai loro colleghi per dire "Aspettate! Abbiamo fatto un errore terribile. Stiamo diffondendo neurotossine sula faccia della terra " ?

No, non l'hanno fatto. Invece, contattarono la compagnia farmaceutica e chiesero: "Nei vostri studi sulle scimmie, qual è il farmaco più neurotossico di tutti, quello che causa il danno più grave al sistema nervoso?" Ricevettero rapidamente una serie di agenti mortali e iniziarono a darli ai loro pazienti. Fuori dal loro approccio arrivarono droghe come l'Haldol (aloperidolo), probabilmente tra gli agenti più tossici in medicina, forse superato solo dai più radicali trattamenti contro il cancro.

Adesso forse la mia conclusione inizia ad avere più senso, cioè che la psichiatria ha sempre considerato il cervello come un cancro. Consciamente o inconsciamente, la psichiatria vede il cervello come un cancro maligno e incurabile che può essere controllato solo da farmaci che uccidono le cellule cerebrali e accorciano le vite. E se i farmaci non funzionano, c'è la macchina dello shock per far esplodere il cervello fino alla morte. E naturalmente, come per ogni cancro, c'è sempre il bisturi o la sonda rovente, in questo caso la lobotomia e nuove forme di psicochirurgia, inclusa la radiazione. Sì, radiazioni, proprio come un trattamento contro il cancro.

Prima che dedicassi cinque anni della mia vita a fermare la rinascita della psicochirurgia in  tutto il mondo nei primi anni '70, uno dei più stimati neurochirurghi britannici, Geoffrey Knight, eseguiva la sua lobotomia impiantando sostanze radioattive nei lobi frontali dei suoi pazienti! Mi fa pensare che devo avere ragione: gli psichiatri e alcuni neurochirurghi aberranti credono davvero che il cervello sia un tumore maligno.

Sono quasi arrivato, finalmente a spiegare cosa rende gli psichiatri e alcuni neurochirurghi così irrazionali e persino pazzi. Pensano che il cervello sia un tumore maligno, che, per ragioni pratiche, non può mai essere completamente sradicato, ma che deve essere gestito e controllato per tutta la vita del paziente, per quanto il trattamento la possa accorciare.

Spiega anche perché tutti i nostri sforzi scientifici e attentamente motivati ​​per criticare gli psicofarmaci, il trattamento d'urto e la lobotomia sono caduti così in sordina. Queste persone, questi psichiatri e neurochirurghi, non pensano di trattare un cervello normale con una mente e uno spirito, una persona vivente - pensano di trattare una forma sottile e talvolta flagrante di cancro.

Ora, naturalmente, parlano di squilibri biochimici e di come i farmaci li correggono. Ma sanno che non è vero. L'evidenza è che gli unici squilibri biochimici presenti nel cervello dei loro pazienti sono quelli che essi stessi producono con le loro neurotossine e le loro scosse elettriche.

Quindi perché gli psichiatri non prestano attenzione a quelli di noi che scrivono così tanti articoli e libri scientifici su ciò che Peter Gøtzsche chiama 'Psichiatria mortale'  e ciò che ho descritto come 'Psichiatria tossica e Trattamenti disabilitanti al ​​cervello' ? Perché respingono il caos provocato dalle loro droghe, trattandolo come un mero danno collaterale in una guerra che giustifica e richiede l'uso di armi chimiche mortali?

Questi cervelli malati devono essere portati a un passo dalla morte, se necessario; e anche se molti milioni di cervelli all'anno vengono uccisi o mutilati, insieme ai loro proprietari, è lo stesso tipo di rischio che deve essere assunto con il trattamento di qualsiasi tumore mortale. Dopotutto, questi cervelli uccidono le persone che li abitano e talvolta uccidono altre persone. Peggio ancora, questi cervelli emanano gli orrori più inimmaginabili della vita: emozioni forti e talvolta travolgenti che non possono essere controllate senza ricorrere a neurotossine e scosse elettriche alla testa.

Prima che la mia intuizione ti faccia sentire sopraffatto dal risentimento o da altre brutte emozioni in agguato nel tuo cervello maligno, pensa a questo: cosa devono pensare questi psichiatri sterminatori di cervelli dell'organo all'interno della propria testa? Pensa a quanto devono sentirsi tristi e disgraziati riguardo al loro cervello e quindi a sé stessi.

Concludo con l'intuizione più importante di tutti. Abbiamo costantemente fallito nel tentativo di influenzare la psichiatria con argomenti scientifici perché consideriamo il cervello come normale mentre loro pensano che sia un cancro. Immagina quanto possa sembrare strano a loro: stiamo parlando del cervello, il tesoro più prezioso dentro le nostre teste, e lo stanno osservando nel modo in cui un chirurgo studia un neuroblastoma - o un assassino vede l'oggetto del suo odio. 

Quindi, quale nuova strategia nasce da queste intuizioni? Dobbiamo convincere gli psichiatri che il loro cervello non è cancerogeno. Dobbiamo aiutarli a capire che tutte le emozioni che combattono dentro di sé fanno parte dell'esperienza umana - che è normale, anzi che è auspicabile, che noi esseri umani siamo così pieni di emozioni e passioni, dolorose ed elettrizzanti, deprimenti ed esaltanti, alla fine è comunque amore.

fonte: madinamerica.com

venerdì 1 dicembre 2017

25 buoni motivi (e oltre) per abolire la psichiatria

Come afferma lo psicologo americano Philip Hickey:
"La psichiatria non è una cosa buona che ha bisogno di alcune correzioni minori. La psichiatria è qualcosa di fondamentalmente sbagliato e marcio"
Quindi andrebbe abolita. Se avete ancora dei dubbi sulla necessità di mantenere una simile istituzione ecco una serie di buoni motivi per abolirla.
Sentitevi liberi di aggiungere i vostri personali motivi nei commenti a questo articolo.



25+ BUONI MOTIVI PER ABOLIRE LA PSICHIATRIA

di Don Weitz


1. Perché gli psichiatri causano spesso danni, disabilità permanente, morte fisica e morte dello spirito.

2. Perché gli psichiatri violano spesso il giuramento di Ippocrate che ordina a tutti i medici "Primo non nuocere".

3. Perché gli psichiatri illudono le persone, specialmente i loro pazienti.

4. Perché la psichiatria non è una scienza medica.

5. Perché la psichiatria è ciarlataneria, una pseudo-scienza che manca di test diagnostici indipendenti, ipotesi testabili e cure appropriate per   tutti i tipi di presunte "malattie mentali" o "disturbi mentali".

6. Perché gli psichiatri non sono in grado di predire in modo accurato e affidabile la pericolosità, la violenza o qualsiasi altro tipo di comportamento umano, ma si considerano "testimoni esperti" e tramite i media promuovono il mito / stereotipo del "malato mentale pericoloso".

7. Perché gli psichiatri hanno provocato un'epidemia mondiale di danni cerebrali promuovendo e prescrivendo trattamenti disabilitanti per il ​​cervello come i neurolettici, gli antidepressivi, la terapia elettroconvulsiva  (elettroshock) e la psicochirurgia (lobotomia).

8. Perché gli psichiatri fabbricano centinaia di "disturbi mentali" classificati nella loro bibbia chiamata "Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali" (un moderno manuale di caccia alle streghe); tali "disturbi mentali" e "sintomi" sono in realtà giudizi morali e culturali negativi di classe  per modi dissidenti di affrontare problemi personali e modi alternativi di percepire, interpretare o essere nel mondo.

9. Perché gli psichiatri, accecati dai loro pregiudizi basati sul modello medico, patologizzano fraudolentemente ed etichettano la vita delle persone o le crisi esistenziali come "sintomi" di "malattia mentale" o "disturbo mentale" come "schizofrenia", "disturbo affettivo bipolare" e " disturbo della personalità".

10. Perché gli psichiatri aggravano questa frode rivendicando falsamente, senza prove scientifiche, che questi "disturbi mentali" sono causati da uno "squilibrio biochimico" nel cervello, da fattori genetici o da "predisposizioni genetiche", nonostante il fatto che non vi siano prove di fattori genetici nella "malattia mentale".

11. Perché gli psichiatri spesso disinformano i loro pazienti, le famiglie e il pubblico sostenendo che le procedure di disabilitazione del cervello come le neurotossine (es. "Farmaci antipsicotici" e "antidepressivi"), la terapia elettroconvulsiva (ECT o TEC), la psicochirurgia ( lobotomia) e altre procedure di controllo della mente sono "sicure, efficaci e salvavita". L'esatto opposto è invece tragicamente vero.

12. Perché gli psichiatri ingannano abitualmente o mentono ai pazienti, alle loro famiglie e al pubblico.

13. Perché gli psichiatri violano regolarmente e volontariamente il principio  etico medico del "consenso informato" disinformando o non informando i loro pazienti sui numerosi effetti tossici, invalidanti e spesso permanenti dei  neurolettici come perdita di memoria, discinesia tardiva, psicosi tardiva, parkinsonismo , demenza (tutti i segni di danno cerebrale) e morte.

14. Perché gli psichiatri minacciano, intimidiscono o costringono spesso molti pazienti - in particolare le donne, i bambini, gli anziani e i detenuti - ad acconsentire a "trattamenti" minacciosi o dannosi per la salute come assunzione di antidepressivi, neurolettici, elettroshock ed esperimenti rischiosi.

15. Poiché gli psichiatri spesso non riescono a informare pienamente i loro pazienti  sulle alternative esistenti, sicure e non mediche nella comunità come centri di crisi controllati dai sopravvissuti,  gruppi di auto-aiuto o di difesa, dieta, massaggi,  medicina olistica, alloggi a prezzi accessibili e posti di lavoro.

16. Perché gli psichiatri sono sessisti verso le  donne in crisi spesso stereotipate come "isteriche" o "eccessivamente emozionali", incolpando le donne ogni volta che esprimono  lamentele e i loro reali sentimenti ed emozioni. Perchè prescrivono massicce dosi di tranquillanti e antidrepressivi a un numero sproporzionatamente grande di donne tra le quali quelle che  aggrediscono sessualmente nei loro uffici e istituzioni.

17. Perché gli psichiatri, in particolare gli psichiatri maschi bianchi, sono omofobi - l'American Psychiatric Association (APA) una volta etichettava l'omosessualità come una "malattia mentale" o "disturbo mentale", ed ha usato forzatamente l'elettroshock  sulle lesbiche, cercando di costringerle ad adottare un stile di vita eterosessuale.

18. Perché gli psichiatri non hanno remore  nella prescrizione di tranquillanti, antidepressivi ("farmaci") e d elettroshock per un numero sproporzionato di persone anziane; una vera e propria forma di abuso sugli anziani.

19. Perché gli psichiatri sono razzisti nel rinchiudere e drogre  in modo sproporzionato  persone di discendenza africana, persone aborigene, altre persone di colore  etichettandole come "psicotiche" o "schizofreniche".

20. Perché gli psichiatri violano regolarmente i diritti civili delle persone, i diritti umani e i diritti costituzionali come l'imprigionamento di persone innocenti senza processo giudiziario o pubblico ("impegno involontario o TSO") sottoponendoli a punizioni crudeli e inusuali o torture come iniezioni forzate, elettroshock , psicochirurgia, isolamento e restrizioni chimiche.

21. Perché gli psichiatri hanno architettato l'omicidio di massa di centinaia di migliaia di persone vulnerabili tra cui bambini disabili, anziani e pazienti psichiatrici durante l'Olocausto nella Germania nazista (programma di eutanasia T-4). Fatti storici ancora mancanti nei libri di testo e nella storia della psichiatria.

22. Poiché gli psichiatri hanno partecipato volontariamente e amministrato esperimenti di controllo mentale negli Stati Uniti e in Canada fin dai primi anni '50, i loro obiettivi principali erano pazienti poveri, donne, dissidenti e prigionieri.

23. Perché la psichiatria, in particolare la psichiatria istituzionale-biologica, si basa sulle 3 F : paura (fear), frode e forza.

24. Perché la psichiatria è una forma di controllo o punizione sociale - non una cura.

25. Perché la psichiatria, in particolare la psichiatria istituzionale-biologica, è fascista - una minaccia diretta alla democrazia, ai diritti umani e alla vita.

Una nota dell'autore: Questo elenco è una versione leggermente modificata dell'originale scritto nella primavera del 1998. Sentiti libero di aggiungere e pubblicare le tue ragioni. Sono un sopravvissuto psichiatrico e attivista antipsichiatrico che è stato coinvolto nel movimento di liberazione psichiatrica dei sopravvissuti per 24 anni. Sono anche co-editore di "Shrink Resistant: La lotta contro la psichiatria in Canada" (1988), produttore ospite del programma antipsichiatrico "Shrinkrap" sulla radio CKLN (88,1 FM) a Toronto, membro del People Against Coercive Treatment (PACT ) e membro dell'Ontario Coalition Against Poverty (OCAP).]

PER FAVORE  COPIA E PUBBLICA QUESTA DICHIARAZIONE COMPRESO LA NOTA. NESSUN COPYRIGHT O AUTORIZZAZIONE E' RICHIESTA.



E per concludere aggiungo altri 4 motivi io:

26. Perché la stragrande maggioranza degli psichiatri danneggiano ulteriormente  i loro pazienti, dicendogli che i sintomi di astinenza significano che sono ancora malati e hanno ancora bisogno di psicofarmaci.

27. Perché da quando sono stati introdotti gli psicofarmaci il tasso di disabilità per malattie mentali è aumentato esponenzialmente (10 - 20 volte).

28. Perchè negli stati uniti, in meno di 10 anni (1994 -2003) il numero dei bambini bipolari è cresciuto di circa 40 volte.

29. Perchè la maggior parte degli assassinii di massa e altri orribili episodi di violenza che erano sconosciuti solo venticinque anni fa sono stati compiuti da persone sotto l'effetto di psicofarmaci che erano stati regolarmente prescritti.

lunedì 20 novembre 2017

La maledizione della diagnosi psichiatrica

Una delle cose più difficili da capire, e non mi stancherò mai di ripeterlo, è la faccenda della 'profezia che si autoavvera' riguardo alle diagnosi psichiatriche. 
Difficile perché è una cosa talmente sottile e ben architettata che gli stessi artefici delle diagnosi non ne sono consapevoli e spesso agiscono credendo di fare la cosa giusta e per 'il bene del paziente'. 
Quindi sono contento che nel mondo qualcuno ne parla e prontamente io traduco il seguente articolo, scritto da uno psicologo con una lunga esperienza dal 'fronte' come attivista dissidente. 
Il temine 'maledizione' di per sé ha ben poco di scientifico, evoca oscure pratiche, la supertizione, la credulità popolare ma in questo contesto sembra il più appropriato. 
Ricordo che venne usato, forse per la prima volta da Thomas Szatz nella sua celebre frase: 

"Quando un prete benedice l'acqua, la fa diventare santa, e,in tal modo, portatrice dei più benefici poteri. In modo analogo, quando uno psichiatra maledice un essere umano, esso diventa uno schizofrenico, e, in tal modo, portatore dei più malefici poteri.
Come "divino" e "demoniaco", "schizofrenico" è un concetto meravigliosamente vago nel suo contenuto e terribilmente spaventoso nelle sue implicazioni"

Se posso immaginare quello che state pensando a questo punto, sarà qualcosa tipo: "si d'accordo ma.. nel mio caso è diverso" bla bla ecc, è naturale, d'altronde è quello che ho sempre pensato anche io. E' difficile da capire anche perché somiglia molto a quelle 'baggianate' sulla legge di attrazione dove  all'inizio magari uno pensa che, ok potrebbe essere così , poi prova a mettere in pratica quello che dicono e non succede proprio un bel nulla, oppure  le cose vanno ancora a peggiorare. 
Beh, in effetti io credo che la legge di attrazione funzioni, ma funziona ancora meglio in negativo perché non è necessario alcuno sforzo perché le cose vadano a ramengo. Mentre al contrario può essere necessario un grande sforzo per trasformare una tendenza vitale da negativa in positiva. 

Il mio umile consiglio è quello di riflettere bene sulle parole che seguono, chissà , magari si accende una piccola lampadina e vi viene la voglia di fare qualcosa per cambiare in meglio una situazione dolorosa e pesante che vi trascinate dietro da anni, una volta per tutte. 




La diagnosi psichiatrica ha l'impatto di una maledizione medica?

Di Michael Cornwall, PhD
24 settembre 2017


Negli ultimi 40 anni come terapeuta e attivista dissidente, ho conosciuto molte persone che sono state talmente influenzate negativamente dalla loro esperienza soggettiva di ricevere e indefinitamente sopportare una diagnosi psichiatrica, che sono propenso a considerare tale etichettatura disumanizzante come un qualcosa che equivale ad una maledizione medica.

Una maledizione è definita come: "Una solenne affermazione per invocare un potere soprannaturale per infliggere danni o punizioni a qualcuno". Naturalmente, i professionisti della salute mentale non intendono danneggiare nessuno quando solennemente proclamano dalla loro posizione di autorità medica che una persona ha un disordine o una malattia psichiatrica permanente, come definito nel modello di malattia psichiatrica e codificato nel DSM. Ma più e più volte ho visto le conseguenze di quel potente rituale di ricezione e di internalizzazione di una diagnosi permanente e patologica. Queste etichette del modello di malattia non considerano le perdite personali, le esigenze non soddisfatte, l'isolamento, i traumi e la tossicità sociale che influenzano le nostre vite in modo doloroso.

Molte persone lottano per decenni o  effettivamente soccombono e perdono la loro vita a causa del dolore emotivo e del peso corrosivo della loro esperienza di essere così inequivocabilmente etichettati. La loro etichetta psichiatrica è oggettivamente e fortemente rafforzata dai trattamenti psichiatrici pregiudizievoli che accompagnano e seguono sempre l'etichetta dichiarata ufficialmente.

Inoltre, anche se i trattamenti dannosi vengono sempre forniti con  intenzioni benevole, se non benigne,  ogni ospedalizzazione,  appuntamento clinico e prescrizione scritta e consegnata di farmaci psichiatrici è un verificatore oggettivo e in tempo reale a rinforzo del "fatto" indelebile della validità dell'etichetta diagnostica, che dovrà essere mantenuta per il necessario "trattamento" medico continuativo.

Nel mio articolo precedente "Il processo della diagnosi psichiatrica si qualifica come una cerimonia di degradazione?" Illustro le dinamiche sociali che consentono agli specialisti di condurre rituali medici nella nostra società e di essere investiti con il potere di ridefinire definitivamente la persona del "paziente mentale": identificare valutare, diagnosticare e trattare.

In questo scenario rituale di diagnosi / degradazione, credo che si verifichi un'antica esperienza soggettiva umana nella persona diagnosticata, il quale ha tutti gli elementi per diventare il destinatario di ciò che può essere descritto solo come una maledizione.

Qualche anno fa, un mio buon amico, ora ottantenne,  stava lottando per realizzare un libro sulla sua vita che aveva voluto scrivere per decenni. Mi raccontò che quando era un giovane paziente in un ospedale psichiatrico,  disse al suo psichiatra che voleva scrivere un libro sulla sua vita. Il suo psichiatra rispose: "L'idea che stai per scrivere un libro è una grande illusione, è un sintomo della tua malattia mentale!"

Il mio amico mi chiese: "Pensi che ciò che lui disse molto tempo fa abbia ancora l'effetto di trattenermi, Michael? Mi ricordo che la sensazione terribile di affondare, di sentirmi dire che è stata solo una grande illusione della mia malattia, ogni volta che ho iniziato a scrivere il mio libro non ci sono riuscito,  sembra che in qualche modo mi faccia smettere di cercare di scrivere ".

Gli risposi: "Tu sei stato  maledetto".

Gli occhi del mio amico  si spalancarono e la mascella cadde mentre disse: "Cosa hai detto?"

"Ho detto che ti hanno maledetto. Credo che lui ti abbia dato una maledizione medica dalla sua posizione di alto potere su di te, e dalla sua totale convinzione che solo lui conosce la verità sulle tue capacità. Lui credeva che tu avessi manie di  grandezza, dato che ti ha visto come sempre come una persona  compromessa e malata mentale a causa della diagnosi che ti aveva dato. "

Il mio amico poi pianse dolcemente mentre scuotendo la testa  disse ripetutamente: "Mi ha maledetto. Mi ha veramente maledetto ".

E finalmente disse: "Scriverò quel dannato libro, fosse l'ultima cosa che faccio!"

Non credo che possiamo sottovalutare il potere spaventoso di ricevere tali proclamai sulla nostra personalità da parte delle persone deputate dalla nostra cultura a servire come arbitri di verità, come il potere sacerdotale dei loro predecessori che maledicevano chi credevano che  meritassero tali conseguenze.

E' una parte della distorsione, della confusione e della mistificazione dell'esperienza che RD Laing ha descritto, che accade quando siamo catturati in un legame ricevendo due messaggi contraddittori di noi stessi da altri, che aiuta a creare l'aura torbida di una maledizione medica quando siamo etichettati.

Questo doppio legame insostenibile avviene quando in sostanza ci viene detto con gentilezza: "Sono un medico che ha a cuore solo il tuo interesse, proprio come tutti i numerosi medici, infermieri e personale sanitario che ti hanno aiutato sin da quando eri un bambino piccolo e fragile. Sulla base della mia formazione e della migliore scienza medica di oggi, è necessario riconoscere che adesso ti viene diagnosticata una grave malattia mentale o un disturbo psichiatrico con cause principalmente genetiche, biologiche e neurologiche. Quando ti riceviamo in ospedale contro la tua volontà e ti diamo forti iniezioni di droga psichiatrica nel tuo corpo contro la tua volontà, mentre sei immobilizzato con diverse legacci sulla pelle, ma è sempre per il tuo bene. La tua rabbia, paura e tristezza che esprimi in risposta a questo nostro trattamento  necessario sono sintomatici della tua malattia mentale."

In altre parole, il messaggio dice: " A noi ci interessi anche quando ti sezioniamo e tu non puoi accettarlo, sempre  per la tua malattia che ci impone di continuare a farti del male a tempo indefinito".

Penso che la natura umana regredisca e si senta molto vulnerabile quando siamo spaventati e isolati, e che le figure quasi parentali di medici, infermieri e altri addetti ai servizi sanitari diventano per noi così importanti nei nostri momenti di necessità che le loro parole ci arrivano dritte al cuore.

Ma questo processo di internalizzazione può distruggerci. Perché sbagliano su ciò che sta causando e ha causato la nostra sofferenza emotiva.

Non sanno che sbagliano, quindi lavorano come  operatori professionali che vogliono solo il meglio per noi, perché credono effettivamente di sapere cosa è meglio per noi. Tragicamente, le loro opinioni grossolanamente false su di noi, che ci impongono, possono diventare così distruttivamente potenti come se ci avessero maledetto.

Sarebbe molto meglio, perché allora potremmo capirlo, se tale maledizione medica venisse da loro data, urlando furiosi di condanna, piuttosto che dai loro volti placidi e professionali - volti che spesso, senza conoscenza di sé stessi e di solito sconosciuti, stanno esprimendo un amichevole fascismo.

In memoria del celebre Matt Stevenson, blogger MIA e compagno pieno di cuore.

fonte: madinamerica.com

mercoledì 8 novembre 2017

Come è perché si diventa e si muore malati mentali

In questo ennesimo scritto vorrei parlare ancora dei danni della psichiatria, perché anche se sono cose già scritte c'è sempre il bisogno di ridondanza, per arrivare alla mente e si spera anche al cuore delle persone ignare, magari già inserite dentro un sistema di cui non hanno la più pallida idea di quello che gli sta facendo e dove li porterà.



Tutto il baraccone, messo su in poco più di 60 - 70 anni, ossia dall'avvento della psicofarmacologia, poggia in realtà sull'incertezza, su un grosso equivoco. L'assunto principale su cui si basa tutta la 'scienza' psichiatrica si erige sulla sabbia, ossia sul fatto dato per certo ma mai dimostrato, che tutti o quasi tutti i 'disturbi' elencati sul DSM (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) sono vere e proprie malattie organiche. 
Ne conseguono tante cose, tra cui le più pericolose per i 'pazienti' sono : 

1 - Inguaribilità 

Da tali malattie non si potrà mai guarire, tuttavia potranno essere curate, proprio come qualunque altra malattia cronica sarà possibile tenerne a bada i sintomi grazie a 'proiettili' chimici mirati chiamati psicofarmaci. Tali sostanze sono tutte più o meno tossiche per l'organismo e hanno tutte chi più chi meno i loro bravi effetti indesiderati, i quali spesso mimano perfettamente i sintomi della presunta malattia che intendono curare. In questo modo per esempio gli effetti della dismissione, cioè quando si tenta di smettere di prendere psicofarmaci, vengono sovente considerati come il ritorno della presunta malattia. 

"Se voi e le persone intorno a voi credete che la vostra mente sarà difettosa e malata per il resto della vostra vita,  sarete lasciati senza la speranza di avere la capacità di costruire una vita. Questa previsione terribile può diventare una profezia che si auto-avvera."

Sembra una cosa inverosimile, assurda. Ma è proprio quello che succede nella realtà. Si diventa 'malati' per tutta la vita  non in seguito ad una crisi o ad una sintomatologia ben precisa, ma esclusivamente dopo una diagnosi psichiatrica fatta dopo un breve colloquio.  
E' chiaro che senza sintomi o senza alcun problema percepito, nessuno si rivolgerebbe mai ad uno psichiatra. Qui non nego la realtà di queste condizioni, qui sto cercando di dimostrare come dei problemi temporanei vengono trasformati in malattie croniche. 

"Una volta che l'albero di decisioni è attivato, gli atti del sistema medico, come una macchina, la responsabilità, i protocolli e le procedure sono i  soli considerati,  mentre il paziente si allontana da essere umano e diventa un oggetto. Ad ogni turno successivo della strada, fatidiche decisioni dannose possono essere prese e rovinare una persona per tutta la vita o ritardare inutilmente il suo recupero per anni. Parole nocive possono essere convogliate per distruggere la dignità e l'individualità di una persona"

2 - Dis-empower (Impoverimento delle risorse personali) 

Eventuali risorse personali, modi per far fronte  al disagio diversi dall'assumere una pillola diventano inutili e spesso sconsigliati, perfino impediti dalle stesse cure. Tanto è una malattia, la responsabilità di questo stato è nella genetica, nella sfortuna, nel cattivo karma, pertanto c'è poco da fare, ci si deve convivere con le buone o con le cattive. Non vale la pena darsi da fare per scavare a fondo in sé stessi per cercare di capire, non c'è proprio niente da capire! 

" In Amore, Medicina e Miracoli , il dottor Bernie Siegel, un pioniere della connessione mente-corpo in medicina, dice che i medici possono letteralmente uccidere i loro pazienti con le informazioni che trasmettono. Dicendo "non c'è più niente che io possa fare" o "mettere le cose in ordine" può determinare il destino dei loro pazienti. Queste prognosi causano paura e mettono i pazienti in una risposta allo stress perpetua, chiudendo in tal modo le loro capacità di guarigione naturale. Il Dr. Siegel ha detto: "Tutti i pazienti devono essere concordi con la convinzione che si può guarire, non importa quante sono le probabilità. " 

Tale convinzione  viene distrutta, cancellata dalle parole degli psichiatri, sepolta per sempre quando,  grazie ai loro trattamenti, la presunta malattia anziché guarire peggiorerà manifestando nuovi sintomi, finanche nuove diagnosi in un circolo vizioso senza fine. 
Per essere più precisi diciamo che vi può essere un miglioramento iniziale, dovuto più che altro alla fiducia e all'effetto placebo. Un miglioramento che  se si è molto fortunati può durare anche a lungo. Le persone si aggrapperanno a questo risultato effimero come ad un salvagente in un naufragio; per tutto il resto della loro misera vita ricercheranno il magico effetto di una cura risolutiva che non arriverà mai. 


3 - Sei difettoso/a

Una malattia mentale organica, di origine genetica implica un difetto da qualche parte del cervello. Anche se non vi sono prove di difetti nel cervello in corrispondenza di ogni presunta malattia mentale, non significa che non ve ne siano, nascosti molto bene. Si tratta solo di trovarli e la ricerca ogni anno che passa si avvicina sempre di più alla soluzione, da 100 anni a questa parte, con fantastiliardi di dollari spesi, ha sempre dichiarato di essere a un passo dalla soluzione!  Ogni nuova 'conquista' di tale scienza, ogni nuova scoperta viene puntualmente smentita dopo poco tempo, molto in sordina naturalmente rispetto al clamore iniziale.  
Gli psichiatri difficilmente ascoltano con attenzione i loro pazienti cercando di capire cosa possono avere. Forse quelli che si fanno pagare l'onorario fanno un tale sforzo di astrazione. Ma tutti indistintamente hanno in testa solo la malattia e i farmaci prescritti e da prescrivere. 
Quello che succede dopo brevi domande su come si sente il paziente, è solitamente un piccolo aggiustamento della terapia o un grande cambiamento se siamo davanti ad una crisi di una certa gravità. Ma non  si esce da questo ragionamento circolare: sintomo = farmaco = sintomo collaterale = rifarmaco.

"Non ho mai conosciuto uno psichiatra che  ascolta; che sa ascoltare veramente. Immagino che ce ne siano alcuni da qualche parte; ma io proprio non li ho trovati. Ma nemmeno la maggior parte dei "terapeuti" mi ha mai veramente ascoltato.
Tutto quello che uno psichiatra deve fare è prescrivere farmaci. Tutto quello che il terapeuta deve fare è ottenere in un certo tipo di "terapia" o "programma" che disumanizza ulteriormente, svilisce, e rafforza la BUGIA assoluta che ci ripete che siamo difettosi. Vi prego di perdonare il mio cinismo, ma dopo anni nel settore delle malattie mentali sono così stanco di essere considerato inferiore ad un essere umano, di non avere alcuna intelligenza, e di essere coinvolto in presunte attività "terapeutiche" senza senso. Non voglio più terapie. Voglio solo essere considerato il talento umano è che il buon Dio ha "così meravigliosamente fatto." È troppo chiedere ciò in  questo mondo?"


4 - Lasciate ogni speranza  

L'unica speranza che un malato di mente ha è quella di trovare, magari dopo anni e anni di esperimenti chimici sulla propria pelle, il 'perfetto' miscuglio di sostanze tossiche tale che riesca a farlo stare, non dico bene sarebbe troppo, diciamo che riesca a sopravvivere, forse anche a lavorare. 
Naturalmente sarà una vita senza grandi aspettative; un lavoro preferibilmente compatibile con lo status di 'malato', quindi di basso profilo. Se è una donna è meglio non avere l'obbiettivo di procreare, in quanto sappiamo che vi è il forte rischio di mettere al mondo un altro malato/a mentale. E comunque una madre gravemente malata, come può allevare dei figli correttamente?    

"Io lavoro in un reparto psichiatrico dell'ospedale statale. Ho chiesto a due utenti che cosa hanno fatto quando non erano in ospedale. Siete andati a pescare, avete fatto giardinaggio, oppure letto dei libri o siete andati a visitare degli amici? Hanno risposto alla mia domanda affermando che erano dei "pazienti." Ho provato  a riformulare  questa domanda in molti altri modi per assicurarmi che non avessero frainteso  e ogni volta l'unica risposta che ho ottenuto era che erano "pazienti". Alla fine gli ho chiesto quali fossero i loro sogni e le loro speranze. Uno mi ha detto che non aveva speranze e sogni. Il secondo si è seduto a pensare per po' e alla fine mi ha detto: "Non ho mai pensato di poter avere delle speranze e dei sogni." Sono andato a casa molto triste quel pomeriggio."

5 - Paternalismo 

Incombe su tutti quelli che hanno una diagnosi psichiatrica grave. Lo si sente nell'aria, lo si può notare anche tra i professionisti più progressisti e critici della psichiatria ortodossa. E' un atteggiamento mentale che fa vedere l'altro, il diverso, attraverso un muro di separazione immaginario invalicabile. Il 'noi' e 'loro' , inequivocabilmente diversi. 
Ne consegue che ogni  tentativo di relazionarsi con questi 'soggetti' più deboli, più 'incapaci', sarà al livello infantile, come se ci trovassimo di fronte a dei bambini o comunque delle persone immature. 

"La parte più straziante del lavoro all'interno del sistema pubblico di salute mentale è l'ascolto di dichiarazioni spaventose sulle persone che presumibilmente serviamo, fatte casualmente senza che nessuno batta ciglio. Nella sua forma peggiore, prende la forma di vero e proprio fanatismo che parla di altri esseri umani come se fossero meno che umani. Nella sua forma leggermente più sofisticata, diventa paternalismo - l'atteggiamento per cui le persone sono così debilitati e disabili che in realtà non hanno più autonomia o intuizione di un bambino, e che i "professionisti" hanno il diritto di ordinare a queste persone come devono vivere, muoversi e respirare".
    

Un modello di recupero fallimentare

"[Noi] abbracciamo un modello di recupero e di cura che sostiene che le persone con una malattia mentale potranno adattarsi alla propria disabilità per mezzo di un processo continuo di accettazione e di adattamento, lo sviluppo di una positiva immagine di sé, e la riformulazione delle loro aspirazioni di vita."

Ogni volta che leggo questa frase, provo una punta di tristezza. 
Si perché penso al mio percorso e a quello che sarei potuto diventare se avessi seguito il modello di recupero che mi avevano proposto. Con tutta probabilità non sarei ancora qui a questa età. Mi sarei forse già fatto fuori come conseguenza di una crisi di disperazione dovuta alla mia misera prospettiva di vita, oppure più semplicemente sarei morto di una malattia  cardiovascolare, un'ictus, o una crisi renale grave dovuta a decenni di Litio carbonato ad alto dosaggio. 
Anche ammettendo di essere ancora vivo, non avrei mai potuto svolgere un lavoro che richiede concentrazione, attenzione e grande capacità di problem-solving come quello che sto svolgendo attualmente alle dipendenze di una grande azienda.
Ho conosciuto si, persone che nonostante le cure psichiatriche  riuscivano a svolgere il loro lavoro anche complesso, ma perché essenzialmente avevano già anni di lavoro alle spalle e una conoscenza tale che praticamente il lavoro andava avanti da solo.  Mettersi però a fare qualcosa di completamente inedito la vedo molto dura. 

A questo punto una domanda sorge spontanea: 

Come si fa a recuperare la propria vita trovandosi in tali situazioni? 

La risposta, purtroppo non è semplice. Ho già affrontato la questione della liberazione dalla morsa psichiatrica nel mio lungo articolo : "Liberarsi dalla psichiatria è facile se sai come farlo" quindi non sto qui a ripetermi e rimando il lettore a questa imprescindibile lettura.    


Poesia  

Il recupero non è gestire la malattia, 
è'la scoperta del benessere

Il recupero non è aggiustare ciò che si è rotto,
E 'ricerca di totalità, di significato e scopo
Di amore per la vita

Il recupero è un viaggio
Una riconnessione a sé, agli altri, la natura, e lo Spirito
La volontà di perdonare, l'apertura verso la riconciliazione
Una ricerca per la pace

Il recupero richiede disciplina, ascolto, apprendimento e crescita
Un apprezzamento per le lezioni di passione e sofferenza
Un amore per l'umorismo

Ci vuole fede - perseveranza, e forza
Senza garanzia, senza certezza

Il recupero non è per i deboli di cuore
E 'riservato al combattente

Colui che si rifiuta di dire "morire" - 
Fino a quando lo spirito ha davvero vissuto

Vi auguro di sperimentare il recupero - 
Con tutta la sua sfida, in tutta la sua bellezza

(Duane Sherry) 


Fonte delle citazioni: 

Utenti sopravvissuti e professionisti della salute mentale in USA.  

mercoledì 1 novembre 2017

L'inferno del TSO e la psichiatria coercitiva

Una delle cose più odiose del sistema di salute mentale così com'è concepito attualmente nei nostri 'civili' paesi industrializzati è senza ombra di dubbio la coercizione. Le persone comuni, fintanto che rimangono estranee a questo sistema terapeutico, quando non sono coinvolte in prima persona,  non riescono a capire il trauma e il danno che viene inflitto ai 'pazienti' involontari, ricoverati e medicati con la forza. 
In medicina, se ci capita una qualunque malattia fisica siamo liberi di scegliere se sottoporci o meno ad un trattamento medico appropriato per quella particolare patologia, oppure scegliere un trattamento alternativo. In psichiatria invece si è obbligati a subire un trattamento farmacologico scelto dai medici psichiatri per una presunta  malattia, per la quale ripetiamolo, non esiste alcun esame specifico che ne dimostri l'esistenza. 
Tali 'cure' anziché puntare all'eradicazione delle cause del problema, servono solo a mascherare i sintomi in modo da rendere il paziente più gestibile e conforme.



Quindi esiste un grande problema di rispetto dei diritti umani, tanto che l'alto commissariato dell'ONU ha stabilito che il trattamento coercitivo tramite somministrazione forzata di neurotossine equivale alla tortura. E infatti è una tortura a tutti gli effetti per chi la subisce, ma gli psichiatri ignorano allegramente questa direttiva appellandosi alla ormai nota pericolosità potenziale dei 'pazzi'. 

Io ho avuto il 'privilegio' di subire finora 5 TSO , la maggior parte dei quali concentrati nel periodo di 6 anni in cui ero conforme alle cure psichiatriche, cioè convinto della necessità di assumere farmaci psichiatrici per tutta la vita. Ironia della sorte, proprio le cure psichiatriche anziché, 'stabilizzarmi' verso la 'normalità' mi aumentavano la frequenza delle crisi. Eppure secondo la logica psichiatrica dovrebbe succedere il contrario: la presunta malattia  mentale non curata a dovere tramite psicofarmaci (alias neurotossine) dovrebbe peggiorare,  la frequenza delle crisi dovrebbe aumentare così come la qualità della vita peggiorare progressivamente. Così mi hanno sempre detto, così è stato insegnato ai medici, e così starà scritto in qualunque manuale di psichiatria.  

Un novizio del TSO, una persona non preparata a questo trattamento potrebbe forse anche attraversarlo in modo tale che l'esperienza soggettiva non lasci grossi strascichi. Basti pensare ad esempio che la sedazione che viene inflitta con la forza è talmente potente che si perde la memoria di quello che ci è accaduto per i 3 o 4 giorni del picco della crisi. Ma quello che resta, specialmente la memoria dei momenti dell'arresto, fino alla consegna al reparto e la prima iniezione forzata rimane scolpito in modo indelebile nella memoria ed è fonte di grande sofferenza nei successivi ricordi. Alle persone che per loro carattere o natura reagiscono alle ingiurie e alla violenza con altrettanta violenza andrà molto peggio, perché saranno quelle più maltrattate. 
Io sono una persona generalmente calma e pacata , tranne quando mi faccio sopraffare dalla rabbia che esplode come una bomba atomica.  
Per fortuna in quei frangenti ho imparato subito che arrabbiarmi in modo spropositato sarebbe stato inutile e controproducente, in quanto sarei stato trattato molto peggio, come è capitato a tanti compagni di sventura di venire per esempio legati al letto per giorni interi, con estrema umiliazione. Quindi la mia rabbia veniva sfogata verbalmente e sugli oggetti inanimati come porte chiuse e muri, colpiti con pugni di tale violenza da provocarmi forti dolori alle mani per le brutte contusioni. 

Ma la forte sedazione, dopo un po' eliminava anche questa rabbia lasciando la sensazione di non avere più la capacità di pensare, di riflettere. Gli unici pensieri che mi attraversavano la mente in quel frangente, erano di morte. Pensavo ad un modo per 'fargliela pagare' provocandomi la morte per soffocamento per esempio, oppure in modo più eclatante con una potente 'craniata' sul massiccio termosifone di ghisa al termine di una lunga rincorsa. Tali erano i miei pensieri costanti, successivamente  ho compreso meglio perché i suicidi sono di circa 30 volte più probabili dopo un ricovero coatto. 

Sotto l'effetto di queste 'droghe',la mia voce diventava impastata e disarticolata come quella di un ubriacone, gli occhi stentavano a rimanere aperti, la deambulazione era precaria, con strascicamento e movimenti stile zombie. La mente, che soltanto pochi giorni prima era molto brillante, reattiva e vivace, era diventata una coclea ruminante di pensieri oscuri di annullamento. 

L'acatisia è una condizione per alcuni insopportabile. Può insorgere subito dopo il trattamento oppure dopo qualche tempo. E' difficile da descrivere perchè non esiste al mondo niente di simile durante l'esistenza ordinaria, come se si volesse far capire l'effetto dell'eroina o dei funghi allucinogeni senza sperimentare queste sostanze. Si può tentare di spiegare a parole ed io pur non avendo mai provato queste droghe di strada mi posso immaginare qualcosa, come un profondo rilassamento in un caso e allucinazioni in un'altro ma ovviamente non è come sperimentarlo  di persona. 
Dunque l'acatisia è una condizione tale di tormento  interiore che non si riesce a stare da nessuna parte in nessun modo. Io ho sperimentato ad esempio un dolore fisico forte e protratto nel tempo provocato  dalle emorroidi ma questo  è ancora nulla in confronto. Perfino un forte mal denti lo si può affrontare al limite con un antidolorifico. Ma l'acatisia è una vera tortura, un tormento che non ha uguali nel mondo fisico, perché non è un dolore fisico, di origine fisica. Non vi è salvezza, distrazione, trattamento in grado di attenuarla se non il sonno. Per questo motivo  quando si protrae sovente porta al suicidio come unica soluzione per fermarla. Per dire la verità il  trattamento per l'acatisia esiste, sono gli stessi psicofarmaci che la provocano! 

Infatti ricordo che feci presente questo problema alla giovane psichiatra che mi aveva in carico al Centro di igiene mentale, mi rispose che avrei dovuto farmi delle iniezioni depot per almeno un anno. Pensate un po' un anno intero di non-vita e annullamento di ogni slancio vitale. Gli risposi no grazie, e per tutelarmi dissi al  mio medico olistico di fiducia di scrivere una dichiarazione in cui sconsigliava espreessamente tale 'terapia'. 
Per mia fortuna, di li a poco la psichiatra venne rimossa dall'incarico ed io avevo già preventivamente scelto uno psichiatra privato per ogni evenienza, di una eventuale rivalsa del CIM. 

Ma questi effetti neurotossici dei farmaci  non sono l'unico aspetto sgradevole del TSO, anche se potenzilamente letali. La vergogna di venire trattati come infanti, l'estrema umiliazione per uomini e donne  di una certa età, rispettabilità, dignità non ha eguali. 
Non ti puoi sottrarre alle loro cure. Non puoi semplicemente trattenere quelle maledette pillole in bocca per poi sputarle alla prima occasione. E' inutile perchè magari le pillole solide hanno un minimo effetto rispetto alla sostanza liquida dal sapore amaro che viene mescolata all'acqua che serve per ingoiarle.  
Ricordo che protestai con gli infermieri e lo psichiatra per gli effetti sgradevoli del neurolettico che mi costringevano a ingoiare. Come risultato lo psichiatra decise di farmi una iniezione a lento rilascio dello stesso farmaco in modo tale che non mi sarei potuto sottrarre in alcun modo. Ricordo molto nitidamente il suo ghigno sadico mentre pronunciava quelle parole, e in quel preciso momento non posso negare di avere avuto forti fantasie omicide nei suoi confronti. 
Ma io credo nell'esistenza del karma, pertanto non posso che considerare quanto triste e terribile sarà la sua prossima vita (se non proprio questa) o quando insomma verrà il momento di scontare gli effetti di tutte le sue retribuizioni karmiche dovute al male inflitto agli innumerevoli esseri umani, pazienti passati sotto le sue grinfie. Ho saputo di uno psichiatra in america che ha aperto gli occhi e si è accorto dei danni che aveva inflitto ai suoi pazienti, è rimasto talmente colpito da questo che è andato personalmente  da ognuno di essi per scusarsi profondamente. 

I miei soggiorni forzati in SPDC (servizi psichiatrici diagnosi e cura) sono capitati quasi sempre nel pieno dell'estate quando tutti gli altri 'sani' sono per la maggior parte a godersi le meritate vacanze. Già questo pensiero di passare li le mie vacanze era assai deprimente, se si aggiunge poi la mancanza di aria pura,  la natura che si poteva solo osservare delle finestre chiuse, serrate per impedire a noi pazzi di penzolare fuori, la mancanza di ogni tipo di distrazione, escluso guardare la tv in saletta fumatori ove si scandivano anche le sigarette razionate ogni mez'ora, rimaneva solo la possibilità di fare due chiacchiere con gli altri degenti sempre se le proprie condizioni lo permettevano, oppure passeggiare in tondo nel corridoio come muli alla macina per passare in qualche modo quelle ore interminabili. 
Allora ti fermavi un attimo a riflettere, considerando  che con quello che lo stato spendeva al giorno per te potevi permetterti un viaggio in un luogo esotico, con soggiorno in albergo a 4 stelle comprensivo di vitto, trattamento completo di massaggi, e ogni tipo di terapia olistica da effettuarsi nella Spa. 


Questa mattina stavo ascoltando alla radio un dibattito sulla necessaria 'riforma' del TSO. 
Libertà di cura,tutela legale, diritti umani.. parole sacrosante, ma quando sento parlare di riforma trovo che non si combina molto bene con l'altro termine, TSO. 
Cerco di spiegarmi: a mio parere il TSO va semplicemente abolito. Perchè riformare un'aberrazione? Sarebbe come dire: "riformiamo i campi di sterminio" oppure, "riformiamo la schiavitù", vi sembra che suoni bene?. 
Riformiamo la guerra, troviamo un modo non violento di fare la guerra. Pensate a quanto è assurda questa affermazione. Allora perchè non può essere altrettanto assurda l'idea di riformare il TSO? Va semplicemente abolito, punto.  
Ma allora come facciamo con i matti violenti, come possiamo tutelare le persone civili, quelle normali che si troverebbero così alla loro mercè? 
Intanto follia non è sinonimo di violenza, almeno non più della violenza commessa dai cosiddetti 'normali'.
E inoltre, le persone tutte sono continuamente esposte a pericoli provenienti da individui che mai verrebbero diagnosticati. Per questo esistono le forze di sicurezza preposte alla nostra protezione. 

Finché la follia verrà considerato un problema medico, tutte le possibilità saranno escluse. Allora non sarà colpa della società assurda in cui viviamo, della povertà, dell'emarginazione, del disagio sociale, e relazionale; vanno a sparire le comunità e con queste il mutuo aiuto, in favore dell'individualismo, anzi le comunità si spostano nel mondo virtuale. 
Dobbiamo farci una semplice domanda: perchè le popolazioni più civilmente 'arretrate' non hanno così tanti problemi di salute mentale come i nostri ? 
Capita che le persone vadano 'fuori di testa', ma oggi il trattamento riservato a queste persone serve soltanto a certificare e cronicizzare la loro condizione di 'malati di mente'. 
Perchè non si è mai fatto nulla per capire cosa realmente sta accadendo a queste persone, per poi scoprire che sono cose che fanno parte delle possibilità della ente umana, non sono soltanto errori cone la psichiatria ci vuole far credere. Qualcuno ci ha provato a capire ma sono piccole gocce in un mare di violenza istituzionale. 

"Abbiamo bisogno di iniziare a parlare e trovare un terreno e un linguaggio comune con le altre persone intorno a noi. Abbiamo bisogno di riunirci in gruppi e trovare un linguaggio per le nostre storie che abbiano un senso e farci sentire bene con noi stessi. Disimparare il condizionamento sociale su ciò che significa essere 'malato' e 'sano'. Abbiamo bisogno di recuperare i nostri sogni e il nostro piano  per realizzarli. Abbiamo bisogno di condividere tutto quello che abbiamo capito come esseri umani. Abbiamo bisogno di amare noi stessi così come siamo: Sensibili, intensi, potenti e spaventosi, indisciplinati e inclini al disordine. Capire che le erbacce sono semplicemente piante che rifiutano di essere addomesticate. "

venerdì 20 ottobre 2017

Lettera aperta al proprio psichiatra

Di storie dell'orrore se ne sente parecchie, ma con questo livello di crudele ottusità psichiatrica c'è da sperare che ve ne siano poche. 
Si comincia quasi sempre con una banale prescrizione, in questo caso  benzodiazepina per cercare di placare uno stato di forte stress. Si finisce, come è accaduto a questa persona, con la peggiore tortura e offesa che si può infliggere al cervello dopo la lobotomia. Una cura miracolosa chiamata TEC (terapia elettro convulsiva in inglese ECT) perché il nome originale 'elettroshock' evoca cose poco felici: torture da nazisti o dissidenti sovietici, contenzione, puzza di carne e capelli arrostiti, denti e ossa frantumati dalle violente convulsioni. 
Ma ho già scritto in precedenza di questa 'terapia' e non mi vorrei ripetere. 
Riscrivo soltanto che a mio parere il ricorso a questa TEC indica in modo inequivocabile l'assoluta incapacità della psichiatria e il suo fallimento nel trattare i problemi che si propone di curare. 
Questa persona ha avuto un 'recupero spontaneo' una volta cessato di assumere veleni psichiatrici, ma i danni inflitti dalle amorevoli cure sono ancora tutti integri, e le hanno rovinato la vita. In fondo le è andata bene rispetto alle altre sue amiche che non sono sopravvissute al 'trattamento'.    



Come  e perché mi hanno costretto a fare l'ECT - una pratica dannosa, da mani ignoranti e pericolose. 
......... .. 
Avevo preso una benzodiazepina a bassa dose a breve termine per uno stato estremo di stress. Quello che segue è un estratto della lettera aperta che ho scritto al mio medico. 

"Ho cercato di dismettere le benzo. Mi sentivo orribile. Ha insistito che ero "depressa". Mi ha detto che era a causa della mia infanzia traumatica. La mia infanzia non era la questione. La questione è stata la sua droga. 
............... 
Non ha riconosciuto le mie reazioni avverse alla benzodiazepina. E  non ha riconosciuto la sindrome di sospensione. Mi ha diagnosticato un 'disturbo d'ansia' e 'depressione'. Mi ha dato un antidepressivo. Quando sono diventata agitata e ho sviluppato un tremito come effetto collaterale, ha detto che avevo 'la depressione maggiore con agitazione'. Quando l'agitazione è diventata così grave che ho perso completamente il sonno, mi ha dato ancora più antidepressivi e aggiunto anche sonniferi. 
............... 
Ha detto che avevo un 'Disordine di Regolazione' - ma le uniche cose a cui non mi sono adattata sono stati i suoi farmaci. Sono crollata spesso, a volte in strada, e sono stato prelevata due volte dall'ambulanza fino al pronto soccorso. Non si è accorto che uno dei farmaci aveva causato la caduta repentina della pressione sanguigna.

Quando ho cominciato a tremare e scuotermi in modo incontrollabile, mi ha dato più pillole - da prendere tre volte al giorno e durante la notte. Quando mi sono addormentata durante un appuntamento, ha detto che avevo una 'Depressione Vegetativa'. Quando ero in movimento costante, mi ha detto che avevo un 'disturbo bipolare'. Quindi ci siamo stabiliti sulla "Depressione psicotica".

Mi ha dato antipsicotici. Ho cominciato a urlare come un cane. Marciavo sul posto. I miei movimenti del corpo sono diventati caotici. La mia faccia era una smorfia, e la mia lingua sballottava dentro e fuori dalla mia bocca.

Mi ha dato 35 diversi farmaci psichiatrici. Mi ha dato un nuovo farmaco quasi ogni settimana. Ha detto che stava 'disinfettando' i disturbi mentali. Non ha lasciato un periodo di tempo di 'lavaggio' tra i farmaci. Stava trattando gli effetti negativi della farmacia e della polifarmacia con più polifarmacia. Perché ho accettato tutti quei farmaci? Avrei fatto di tutto, acconsentito a qualsiasi cosa, ingerito qualunque cosa pur di  fermare l'orrenda agitazione che si chiama Akathisia. 
............... .. 
Non potevo smettere di muovermi. Mi ha detto che era un sintomo della mia malattia mentale. Mi ha detto che era demenza. Avevo paura di uccidermi.  Ho scritto una direttiva a Living Will e Do not Resuscitate (ordine di non essere rianimati ndt). Ho dato via i miei beni. Ho scritto lettere d'addio. Ho dettagliato come le mie ceneri dovevano essere smaltite. Ho chiesto a mio marito di radere il mio viso - uno dei  suoi farmaci ha causato la crescita di peli facciali. Mio marito mi guardava con immensa incredulità, orrore e dolore. 
................

Volevo smettere gli psicofarmaci e  andare in una struttura psichiatrica per un aiuto. Mi ha convinta e trattenuta forzatamente. Ha detto che avevo un 'Disordine dissociativo di Identità' e 'Disordine di somatizzazione'. Ha detto che ero "delusionale, assente, e violentemente agitata". Lei mi ha tolto di botto molti dei farmaci e ha scritto che ero "un eccellente candidata per l'ECT (elettroshock  ndt)". 

Ho rifiutato il trattamento, ma ha costretto mio marito a firmare. Gli ha detto che l'elettroshock era l'ultima e unica opzione. Sono rimasta per 10 settimane e mi ha trattato con 25 anestetici generali e 25 applicazioni bilaterali. Non mi ricordo molto, tranne la linea di montaggio delle guarnizioni nei giorni di shock. Cercavo di scuotermi dal terrore mentre guardavo il suo volto freddo aspettando l'oblio misericordioso  dall'anestesia. Mi ha dato  pillole per dormire - tre volte al giorno, una volta di notte e ha aggiunto nuovi farmaci. Mi ha detto che avrei avuto bisogno di essere istituzionalizzata, e dei farmaci per il resto della mia vita , oltre a dei trattamenti di ECT di mantenimento settimanalmente. Non sono tornata indietro per l'ECT di mantenimento e ho gradualmente mollato tutti i farmaci. Per anni ho vissuto con la paura che mi avrebbe nuovamente impegnato per più elettroshock. Non ero più una persona umana. Non avrebbe potuto essere più distruttivo. 
............ .. 
Quando si promette di non fare del male, si deve riconoscere quando succede e condividere in modo che non accada di nuovo. Non riconoscerà mai di aver fatto del male e nessuno avrà mai imparato dai suoi errori. Il giuramento che aveva fatto era quello di 'non ammettere alcun danno'. Ha anche preso "il giuramento del silenzio". 
.......... 
Dopo essere stata drogata per molti anni adesso non vedo nessuno psichiatra. Ho avuto un "recupero spontaneo" da ogni etichetta che mi è stata data quando ho smesso di assumere i suoi prodotti farmaceutici. Beh, non proprio. Quando ho cercato di ottenere aiuto per denunciare il trauma che avevo sperimentato, mi è stato detto che avevo "ideazione paranoica". Quando si promette di non fare del male, si dovrebbe riconoscere quando succede e condividere in modo che non accada di nuovo. lei non riconoscerà mai di aver fatto del male e nessuno potrà  mai imparare dai suoi errori. 

I medici hanno sistematicamente distrutto il mio cervello e il sistema nervoso con farmaci e elettroshock. Ho amnesia. Più di 20 anni della mia vita sono totalmente mancanti. La maggior parte della memoria della mia vita con mio marito è andata. Ho anche amnesia anterograda cioè la perdita della capacità di creare nuovi ricordi. Ho disfunzioni cognitive, danni ai nervi ottici, tremori, convulsioni, ticchettii vocali, diminuzione della capacità polmonare, scarsa capacità di lavoro e scarsa capacità organizzativa. Vado avanti con un muro di bigliettini per promemoria 
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Vivo nel terrore di coloro che hanno dimenticato che una volta hanno fatto un giuramento per non fare alcun male. Tuttavia, se incontrassi qualcuno di voi, i miei medici, per strada, non li riconoscerei. Avete rubato la mia memoria. 
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Tre delle dieci donne ricoverate con me sono morte - due suicidate, una da  infarto post-ECT. 
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I medici sono troppo ignoranti per fare una diagnosi corretta. Nessuno psichiatra dovrebbe usare l'ECT.

Fonte: madinamerica.com


mercoledì 11 ottobre 2017

Il sistema salute mentale visto dall'interno

"Sono più spaventato dal potere senza paura negli occhi dei miei colleghi psichiatri che dalla paura impotente negli occhi dei loro pazienti " 
(R.D. Laing)



La voce di una psicologa pazza 


Di H. Williams
10 giugno 2017


Sono una psicologa clinica, sto guidando per andare al lavoro mentre lotto  con le voci abusive  nella mia testa ...

Sento una voce che dice qualcosa tipo:

"Sei inutile."

“Tu non vali niente.”

“Tu meriti di morire.”

“Ucciditi.”

Quando arrivo al lavoro, partecipo a un incontro durante il quale a una paziente che sta ascoltando voci simili, che riguardano anche l'abuso che ha sofferto quando era bambina, viene detto che soffre di 'schizofrenia'. Lo psichiatra la informa che dovrà prendere farmaci antipsicotici per tutta la vita, che non ha “alcuna speranza di avere una vita normale”, che “non funzionerà mai”, “non potrà mai migliorare o recuperare” e non dovrà più guidare la sua automobile. Parla di documenti per il rilascio delle licenze, al fine di avere la patente ritirata, in modo tale che non le sarà più permesso di guidare.

La paziente protesta dicendo che ha bisogno della macchina per andare a prendere i figli a scuola. Che cosa sta succedendo, chiede, come farò  senza la mia macchina? Io cerco di parlare in sua difesa. Spiego che le voci che lei sente riguardano l'abuso che ha sofferto da bambina. Ci sono modi per  aiutarla a capire il significato delle voci e gestirle da un punto di vista psicologico.

Tuttavia, le sue proteste e le mie spiegazioni sono tutte vane. Le nostre voci non vengono ascoltate. L'unica voce che conta è quella dello psichiatra. Egli informa la paziente e la squadra che mi sbaglio; la storia di abusi da piccola è irrilevante e non correlata alle difficoltà di questa paziente. Ci viene detto, invece, che lei soffre di “una malattia cerebrale incurabile chiamata "schizofrenia” per la quale “deve assumere farmaci anti-psicotici per tutta la vita.”

Così inizia un altro giorno nella vita della psicologa 'pazza'.

Almeno questa volta, lo psichiatra risponde alla formulazione che gli fornisco, sia pure per respingerla completamente. Spesso vengo semplicemente  ignorata quando parlo di  abusi sui minori e traumi. Nel corso della mia carriera, ho incontrato pochissimi psichiatri che capiscono l'importanza di un trauma, se vissuto durante l'infanzia o in età adulta, e il danno che può fare per le persone. Non riescono a capirlo  perché non gli è stato insegnato. Invece, sono stati addestrati a considerare il  disagio e i traumi collegati come prova della patologia di base - dei processi di malattia biologici, disturbi cerebrali e geni difettosi.

E 'molto raro vedere uno psichiatra discutere con i suoi pazienti sulla natura delle voci che sentono. Per la maggior parte degli psichiatri, non appena un paziente risponde “sì” alla domanda “Senti delle voci?” Cominciano a diagnosticare la 'schizofrenia.' La prova che l'esperienza di udire voci è varia e significativa (Romme e Escher, 1993 1 ; Romme et al., 2009 2 ; McCarthy-Jones, 2012 3 2017 4 ; Longden 2013 5 e il 2016 6 ; McCarthy-Jones e Longden, 2013 7 ;. Corstens et al, 2014 8 ) è regolarmente respinta e ignorata. Non v'è alcuna comprensione che  quella particolare voce possa avere un contesto, che può essere significativo, e che spesso si riferisce a esperienze di vita delle persone, in particolare le esperienze di abusi e i traumi. Gli psichiatri sono addestrati a lavorare con una lista di controllo, che ha lo scopo di diagnosticare le persone con 'malattie mentali' secondo il Manuale Diagnostico e Statistico. Tuttavia, questo è un modo tutt'altro che utile per comprendere e sostenere le persone in difficoltà.

Come faccio a sapere cosa sta succedendo a questa persona? Come sono io in grado di capire il legame tra  la voce che sente e la storia di abusi sui minori? Non è certo perché ho imparato a conoscere questo  legame durante la mia formazione di salute mentale, o perché questo è il modo in cui il sistema lo capisce. Anzi, al contrario. Io so perché un dato paziente sente le voci e come queste si riferiscono alle sue esperienze di vita, perché io stessa sono un'ascoltatrice di voci con la mia esperienza di lavoro e di apprendimento insieme a molti altri uditori di voci nel corso degli anni.

Come se fosse una bambina, la paziente viene gravemente rimproverata dallo psichiatra che dice  senza mezzi termini che non dovrà più guidare la sua macchina perché ha  “sofferto di una ricaduta” ed è “troppo malata.” Il farmaco che prende è di nuovo aumentato contro la sua volontà, e si parla di ECT (elettroshock ndt) se le voci non vanno via. la paziente viene rimproverata e  umiliata davanti alla squadra da parte dello psichiatra col suo approccio giudicante e punitivo.

Lo psichiatra non ha idea che anche la collega che è stata seduta di fronte a lui dall'altra parte della stanza per tutti questi anni, che guida la macchina e torna dal lavoro ogni giorno, che lavora a tempo pieno e non prende alcun psicofarmaco, ascolta anche lei simili voci angoscianti, e per ragioni analoghe. Io non sono in grado di condividere queste informazioni, anche privatamente, da collega a collega. Ma senza dubbio so che, se dovessi farlo, mi verrebbe immediatamente detto di lasciare questo lavoro.

La prossima volta che vediamo questa paziente, le viene ancora una volta chiesto dallo psichiatra se sta sentendo le voci. Questa volta, risponde di no. Quando lascia la stanza, lo psichiatra si congratula, dicendo che il farmaco ha avuto “un grande successo.” Egli è completamente ignaro del fatto che le difficoltà della paziente non sono in alcun modo migliorate. In realtà, sono peggiorate con l'aumento del farmaco. Ha mentito sulle voci che sono andate via, mi dice poi in privato, al fine di evitare che i farmaci siano ancora  forzatamente aumentati. Si fida di me abbastanza da confidarsi, mi ha messo in una posizione difficile, anche se capisco il motivo per cui ha scelto di farlo. Vuole assecondare  lo psichiatra, per evitare ulteriori aumenti di farmaci, così come la possibilità di avere un ECT, e spera di riavere indietro la sua patente di guida. Capisco le sue preoccupazioni sull'ECT, dopo averlo visto somministrato con la forza nel corso degli anni, e assistito al notevole danno che può fare.

Lei è stata costretta in un angolo, come tante persone nel corso degli anni, con la sensazione che l'unica strada percorribile per il suo benessere nelle attuali circostanze sia quella di mentire, per giocare il gioco in modo da mantenere contento il medico. Naturalmente gli psichiatri non hanno  mai saputo nulla perché in genere non hanno alcun modo di conoscere le difficoltà dei loro pazienti, di quello che scelgono di dire, o di non dire, come in questo caso. In questo senso, come in tanti altri modi, la pratica della psichiatria non è scientifica; non ci sono modi obiettivi di verificare le segnalazioni dei pazienti.

Il modello medico prevalente implica che la maggior parte degli psichiatri attribuiscono i problemi e le soluzioni a fattori biologici. Se qualcuno è in difficoltà, significa che ha bisogno di più farmaci; se migliorano, allora questo è dovuto agli effetti dei farmaci e / o all'ECT, indipendentemente da ciò che sta succedendo nella vita delle persone. Questo modello mantiene gli psichiatri lontano dalla comprensione dei più ampi contesti di vita delle persone, incluso l'impatto di abusi, traumi e avversità.

Mi mordo il labbro e trattengo la mia rabbia e il mio dolore. 
Al prossimo paziente ... 

Questa è un'altra persona con una storia di abusi sui minori, con sintomi simili ai miei. E 'ancora una volta diagnosticata dallo psichiatra con 'schizofrenia.' A lei e la sua famiglia gli viene detto che “non funzionerà mai”, che “dovrà prendere farmaci per il resto della sua vita” e che “non potrà mai migliorare o recuperare.”

Nel corso dei mesi, mi siedo a guardare mentre sprofonda in uno stato di disperazione e di impotenza per l'istituzionalizzazione. Osservo come la persona  è sempre più influenzata dagli effetti negativi del cocktail di farmaci psichiatrici che gli danno. La forza vitale, l'energia, l'entusiasmo e lo zelo per la vita che una volta aveva, si stanno gradualmente allontanando da lei. Quella che era una persona vivace, interessata e interessante - una persona  attivamente impegnata con la vita, che aveva speranze, sogni e obiettivi, ma che era in un momento di profondo dolore e angoscia - viene trasformata in un individuo intorpidito, confuso,  un'ombra di sè stessa. Ancora una volta, non posso fare niente per aiutarla.

Dando  fiducia agli psichiatri, accetta ciò che gli viene detto, prende il suo farmaco obbediente come “una brava ragazza.” Nonostante il fatto che sia una donna adulta sulla trentina, anche il medico la chiama “brava ragazza”, quando lei segue i suoi consigli. Finché lei continua a fare quello che le viene detto, allora sarà considerata “conforme” e si dirà che “ha una visione corretta della sua condizione.” il dottore ne sa di più ... A quanto pare.

Passiamo alla prossima paziente. 

Questa ha problemi  di autolesionismo, si fa dei tagli sulle braccia e sulle gambe. Ha anche una storia di gravi abusi subiti da piccola. Viene portata nella stanza, cosa piuttosto scoraggiante perché piena  di vari professionisti della salute mentale, allo scopo di discutere i dettagli del suo autolesionismo. E' ancora una volta un'esperienza degradante, umiliante e intimidatoria. Le vengono sparate numerose domande personali e intrusive. Tuttavia, lo psichiatra non sembra accorgersi del suo evidente disagio. Se gli altri se ne accorgono, allora sanno di tacere. Come innumerevoli altri pazienti nel corso degli anni, sarà rimproverata dallo psichiatra con termini più duri possibili,  per i suoi comportamenti auto-danneggianti, allo scopo di farle provare vergogna, imbarazzo e sentirsi una nullità, parlando come se fosse una bambina stupida, cattiva e disobbediente. Riguardo all'autolesionismo, le viene detto  soltanto di “Fermarsi”, “Basta smettere di  tagliarsi”, “Basta smettere di essere così stupida.”

Si tratta di un'esperienza estremamente scoraggiante e umiliante, e mi sento molto preoccupata per il benessere di questa paziente quando lascerà la stanza. Mi preoccupo che possa uccidersi a causa del crudele approccio punitivo dello psichiatra, che crede che la paziente sia “manipolativa e in cerca  di attenzioni”, e perciò giustifica l'esperienza traumatizzante e degradante  di essere interrogata e rimproverata in mezzo a una stanza piena di professionisti.

Decido di rischiare e parlarci subito prima che esca di li perché sono preoccupata per il suo benessere immediato. Il suo benessere diventa ora più importante per me della mia rabbia. Mi sto sforzando di sostenere un approccio più compassionevole, rispettoso e solidale verso di lei. Sono molto preoccupata che se non faccio questo, allora la paziente uscirà con uno stato vitale troppo basso, considerandosi talmente inutile e senza valore (già si sente così, con i sentimenti che sono collegati agli abusi e ai suoi comportamenti autolesionisti in primo luogo), in modo che sia pronta a danneggiare seriamente sé stessa, eventualmente, fino al punto di morire, o prendere un sovradosaggio letale di farmaci.

Le spiego che senza dubbio non si auto-danneggia di proposito, che è alle prese con sentimenti difficili legati a esperienze di traumi. Potremmo aiutarla lavorando con lei per capire i suoi sentimenti, le difficoltà e le sue esigenze, la sua disponibilità a prendere in considerazione la possibilità di altre strategie di coping (modi adatti per far fronte alle crisi ndt).

Riesco a sentire come si sente la paziente in questa situazione, ma lo psichiatra è ignaro di tutto ciò. Mi viene in mente la citazione di CS Lewis: “Di tutte le tirannie una tirannia sinceramente esercitata per il bene delle sue vittime può essere la più oppressiva.”

Sono anche consapevole di ciò che il dottor Z. sta pensando in questa situazione e come sia suscettibile di reagire a quello che sarà percepito come una vera e propria sfida, a farsi beffe della sua autorità assoluta come capo della squadra.

Più tardi, inevitabilmente, vengo presa da parte e rimproverata molto duramente  nello studio dello psichiatra, per avere “messo in discussione la perizia del medico di fronte al paziente e a tutta la squadra.” Non mi pento di aver parlato e di essermi resa impopolare con il medico. Mi sarebbe dispiaciuto solo che  la paziente avesse lasciato la stanza senza aver sentito minimamente comprensione e sostegno - procedendo a farsi del male ulteriormente a causa di questo, o a togliersi la vita.

Purtroppo, questo è esattamente ciò che è accaduto ad un altro paziente qualche mese dopo, quando io non stavo lavorando in ospedale con questo psichiatra. Il paziente, un altro sopravvissuto di abusi sui minori, lascia la riunione e va a casa ad uccidersi. Più tardi, alcuni dei pazienti presso l'ospedale mi avvicinano dicendomi che avrebbero desiderato che fossi stata presente al momento, in quanto ritengono che sarei stata in grado di prevenire la morte di questa persona.

Sono fermamente rimessa al mio posto ... il dottore conosce meglio di me e sa cosa è meglio per me, allora io non mancherò di tenere la bocca ben chiusa! 
Questo per quanto riguarda il team multi-disciplinare. Vorrei sapere ora, dopo tutti questi anni, che la sigla MDT non sta proprio per team multi-disciplinare, bensì 'vista medica dominata dalla squadra.' E 'stato lo psichiatra RD Laing che una volta ha esclamato: “Sono più spaventato dal potere senza paura negli occhi dei miei colleghi psichiatri che dalla paura impotente negli occhi dei loro pazienti”.

Dopo tutti questi anni, questi incontri in cui i pazienti sono presumibilmente curati in modo spesso degradante, con esperienze umilianti e dannose per le persone coinvolte, sono anche molto dolorosi e difficili per me. Il regolare abuso implacabile da parte del sistema è estremamente doloroso da guardare, soprattutto quando c'è poco che si possa fare al riguardo.

La psicologa Dorothy Rowe una volta ha commentato, riferendosi alle conferenze di psichiatria e dei casi clinici: “Sapete cosa c'è di così spaventosamente crudele? (e perché ne scrivo tanto) che troviamo molto difficile vedere la crudeltà che si trova proprio sotto i nostri occhi. Gli infermieri e gli amministratori che sarebbero inorriditi da un'immagine televisiva di soldati che picchiano un civile inerme non vedono niente di crudele in uno psichiatra che umilia e punisce un paziente, come accade ogni giorno nelle istituzioni. Non per nulla Goffman nel suo studio sui manicomi chiama questi incontri 'cerimonie di degradazione.”

***

Sono seduta in una riunione di squadra, quando a una paziente di cui ho valutato  le difficoltà come collegate ai gravi abusi di cui ha sofferto da piccola, viene diagnosticato un 'disturbo di personalità.' La mia opinione è completamente scontata, la storia di abuso  respinta, e a questa paziente il team dice che  in realtà è una persona “difficile”, che “ricerca attenzione ed è estremamente manipolativa.”

Questa donna ha gravi comportamenti autolesionisti in relazione al grave abuso di cui ha sofferto per mano di suo padre e di altri membri della sua famiglia quando era bambina. Ha difficoltà relative agli attaccamenti, l'autostima, i confini, le relazioni e la vittimizzazione. Ha sviluppato modelli di comportamento 'lasciandosi' essere abusata sessualmente da uomini (per molti versi una rievocazione degli abusi di cui ha sofferto, durante i quali avrebbe sperimentato l'unica 'vicinanza,' 'calore' e 'affetto', che ha ricevuto da piccola), e poi frequentando il pronto soccorso dell'ospedale locale, dopo aver preso una dose eccessiva di farmaci o avere danneggiato sé stessa  tagliandosi le braccia, mentre in seguito si sente disgustata  per essere stata utilizzata da questi uomini, sia ora che in passato. Ha un senso estremamente fragile di sé, è confusa e dissociata, ed è stato abusata nei modi più orrendi, la natura dei quali la maggior parte di noi non sarebbe nemmeno in grado  di pensare, per non parlare di sperimentare noi stessi.

Naturalmente lo psichiatra non ha indagato la storia di questa paziente e non è a conoscenza che lei ha una storia di gravi abusi. Egli non è a conoscenza dei fattori motivanti alla base delle sue difficoltà e comportamenti. Come la stragrande maggioranza degli psichiatri, non ha nemmeno pensato di indagare e considerare questi aspetti come essere in alcun modo rilevanti per le sue difficoltà.

Nel corso degli anni ho visto molte persone, sia maschi che femmine, impropriamente etichettati con 'disturbo di personalità.' Questo può accadere quando gli psichiatri non riescono a capire l'impatto e i postumi di una storia di traumi gravi. Può anche essere applicato come 'categoria' punitiva per i pazienti che non piacciono, per punire i pazienti che non obbediscono, che si lamentano, che fanno domande o mettono in discussione la loro autorità. L'applicazione inadeguata della diagnosi per i sopravvissuti e le persone in generale, è stata discussa (Lewis e Appleby, 1988 13 ; Shaw e Proctor 2005 14 ; RITB 2016 15 ), e molte persone si sentono profondamente infelici con l'etichetta.

Quando scrivo un rapporto dettagliato per spiegare allo psichiatra e alla squadra che questo paziente ha una storia di gravi abusi da piccolo, insieme con la mia formulazione psicologica delle sue difficoltà e le esigenze di trattamento, queste informazioni e il mio ingresso come psicologo sono completamente respinte, ci passano sopra come al solito in favore di un contesto psichiatrico  delle sue difficoltà.

Lo Psichiatra, che si fa chiamare un “Responsable Medical Officer”, scrive lettere e telefona a quelli che potrebbero cadere nell'errore” di offrire a questa paziente comprensione, sostegno e  cura al pronto soccorso dell'ospedale. Lei dovrebbe continuare ad esercitare comportamenti auto-lesivi o prendere dosi eccessive di farmaci e tornare lì per un nuovo trattamento. 

Il personale dell'ospedale viene istruito dallo psichiatra: gli viene detto che in nessun caso a questa paziente va offerto qualsiasi tipo di supporto o di cura. E ' “un paziente estremamente difficile e manipolatore che sta facendo di proposito  per attirare l'attenzione.” Lei è quindi da trattare nel modo più duro possibile, in modo che  “uscirà fuori” da questi “ridicoli comportamenti“.

Ridicolo dal punto di vista di questo psichiatra, forse, ma non così ridicolo per  quelli di noi che sono stati sul lato sbagliato per gravi abusi sui minori.

Fortunatamente, nonostante l'ampio abuso che ha sperimentato nel corso del tempo nelle mani del sistema, questa paziente è ancora viva e fa progressi. Purtroppo, molti altri non sono stati così fortunati.

***

Ancora una volta, sto assistendo a uno scenario pericoloso, durante il quale il benessere di un compagno sopravvissuto è messo in pericolo da un approccio complessivo della psichiatria e del sistema di salute mentale, e ancora una volta mi trovo in una posizione in cui sono impotente per fare di più.
Quella sera, non è la prima o l'ultima volta che vado a casa con una profonda angoscia, mi sdraio sul pavimento e piango. Un amico cerca di consolarmi, suggerendo che anche se posso aiutare alcune persone un po' di tempo, sarà comunque valsa la pena. Tuttavia, rimango convinta che aiutare  poche persone solo qualche volta non sembra abbastanza buono. Mi sento appesantita dalla enormità del problema, per l'enormità della crudeltà, disumanità e abuso a cui sto assistendo in maniera regolare, e che si sta ripetendo regolarmente nelle strutture di salute mentale, non solo nel Regno Unito, ma in molti altri parti del mondo. In profonda angoscia, prendo il mio libro di preghiere e ne leggo alcune. Il giorno dopo, torno a lavorare.

Mi è stato chiesto di valutare un paziente che ha una storia di gravi abusi e traumi infantili, e che ha alcune idee insolite, che lo psichiatra ha definito “delirante”. Nella mia relazione di valutazione, con il consenso del paziente, descrivo la natura del la grave abuso che ha sofferto da bambino per mano dei diversi membri della sua famiglia. Descrivo anche  gli effetti postumi di questo sulla sua salute mentale. Sente voci che sono correlate all'abuso, così come esperienze e visioni, e ha creato un mondo di fantasia per se stessa da piccola, come un modo di far fronte alla dolorosa realtà della sua vita. Lo psichiatra respinge la storia di abuso, descrivendo il mondo di fantasia come “delirante” e sta usando questo come prova per la diagnosi di 'schizofrenia.' Io, d'altra parte, so dalla mia esperienza personale, così come quella di molti altri, come e perché tale pensiero insolito si può sviluppare. Sto descrivendo le credenze come una strategia di coping di protezione che è stato utile e adattiva per questo paziente. l'hanno aiutato a sollevare il suo stato d'animo, a sopravvivere all'impensabile e gli hanno impedito di uccidersi. Sono consapevole di come tale cosiddetto “pensiero delirante” può essere protettivo e anche salva-vita. Ma il sistema non la vede in questo modo.

Nonostante il mio rapporto chiaro, specificando la portata degli abusi di cui ha sofferto e l'associazione  postuma, tra cui la natura, lo sviluppo e la funzione del mondo di fantasia, alla squadra e al paziente viene detto dallo psichiatra che ho torto. Il paziente è affetto da 'schizofrenia' e 'disturbo di personalità' e sarà trattato come tale.

Il paziente  è traumatizzato da queste diagnosi, per il licenziamento delle sue esperienze di abusi, così come la descrizione del suo mondo di fantasia come “delirante”. Dopo aver trascorso un po 'di tempo a costruire un buon rapporto di lavoro con lui, come al solito io sono rimasta a combattere con il danno che gli è stato fatto nel nome della 'cura della salute mentale.'

Moltiplicate questo esempio molti molti altri - è molto doloroso e demoralizzante  lavorare in un ruolo che, in larga misura, coinvolge l'aiutare le persone a guarire dai danni che vengono costantemente fatti dal sistema stesso al quale si rivolgono per chiedere aiuto.

Ho perso il conto del numero di volte in cui sono stata testimone di psichiatri  miscredenti che  respingono le segnalazioni di abusi sui minori, da parte dei pazienti, da me e dagli gli altri, che li attribuiscono alla malattia mentale, e non riescono a capire il legame tra problemi di traumi e di salute mentale. I pericoli e danni potenziali associati a una tale posizione non possono essere sottovalutati.

***

Sono seduta in un incontro con uno psichiatra e altri professionisti che stanno discutendo su un paziente che è stato diagnosticato dallo psichiatra con 'schizofrenia paranoide.' Si tratta di una donna che sente le voci e, talvolta, allucinazioni. Io so, perché l'ho valutata in passato, che le voci che sente sono quelle dei membri adulti della sua famiglia che hanno abusato di lei per tutta la sua infanzia. So anche che le visioni, le cosiddette allucinazioni da lei  sperimentate, sono flashback degli abusi sofferti. Tendono a manifestarsi più spesso di notte e comprendono figure oscure intorno al suo letto. La discussione del team è incentrata su dove questa signora dovrà essere ospitata, dal momento che il suo matrimonio è fallito in seguito alla violenza domestica. Lei ha chiesto di non tornare nella sua famiglia d'origine, in quanto i membri della sua famiglia sono stati coinvolti negli abusi originali. Quando discuto i miei risultati con la squadra, sono licenziati dallo psichiatra come “irrilevante e inaffidabile” dal momento che “lei soffre di schizofrenia e non può essere attendibile per fornire informazioni affidabili sulla sua vita.”

Imperterrita, chiedo che venga collocata in un  alloggio sicuro, lontana dalla sua famiglia, fino a quando più opzioni di alloggi permanenti diventeranno disponibili. Tuttavia, è costretta a tornare all'ambiente di casa abusivo  su insistenza dello psichiatra, il quale dichiara che questo sarebbe “il più favorevole al suo benessere nelle attuali circostanze”. 
Non sorprende che diventa rapidamente anche più in difficoltà e tenta il suicidio. Per fortuna lei sopravvive, e su mia insistenza viene ri-ospitata.
Come al solito, la mia opinione professionale è scontata, e come al solito, si tratta di testimoniare una situazione estremamente dolorosa e angosciante.

***

Sto leggendo la cartella clinica di una paziente che ha una storia di abusi da piccola e le cui difficoltà che so essere correlate a questo, solo per scoprire che lei, come tante altre persone, ha ricevuto numerose diagnosi e cocktail di farmaci dannosi per diversi gli anni. Le diagnosi includono: schizofrenia, disturbo schizoaffettivo, disturbo di depressione maniacale / Bipolare, Disturbo di Personalità da Dipendenza, Paranoia, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo borderline di personalità, ansia grave, grave depressione, depressione psicotica e disturbo di personalità masochista. Tutti questi cosiddetti 'disturbi'  riguardano gli effetti del dopo-abuso.

La valutazione rivela che non ho portato mai nulla di positivo il risultato di una qualsiasi di queste diverse diagnosi e farmaci nel corso degli anni. Non sorprende che, dopo più di 15 anni, lei sta ancora, come tanti altri, girando in tondo al sistema, non meglio di quanto lo fosse quando in primo luogo vi entrò - in realtà molto peggio di allora. Non viene fatta menzione nel fascicolo del fatto che ha avuto un'infanzia estremamente violenta e traumatica, durante la quale ha subito gravi torture, crudeltà e abbandono che in confronto la maggior parte di noi non poteva nemmeno sopportare di immaginare.

Mentre  sto spettando il prossimo paziente, nella sala di attesa trovo un'altra paziente, con cui  ho lavorato per alcuni mesi, accovacciata sul pavimento, estremamente angosciata che piange in maniera incontrollata. Naturalmente sono molto preoccupata. E 'un altra sopravvissuta di abusi da piccola, per mano di suo padre. Le chiedo di entrare nella mia stanza. Una volta dentro, lei mi dice che ha appena avuto un incontro con lo psichiatra, il quale le ha detto che ha la  'schizofrenia' e che non v'è alcuna possibilità per lei di  fare mai alcun  progresso o recupero. Lei mi chiede se penso anche io che sia 'pazza' (le dico che non lo so). Poi mi dice che a seguito di questo incontro con lo psichiatra, è andata nel bagno dell'ospedale e si è  auto-danneggiata, facendosi dei tagli sul suo corpo. Esamino le sue ferite. Mi spiega che ormai ha perso ogni speranza e sta progettando di andare dritta a casa per uccidersi. Per fortuna, dopo aver trascorso qualche tempo con lei, riesco a convincerla a uscire da questo stato e continuiamo a lavorare insieme.

Ancora una volta mi trovo nella posizione dolorosa, ridicola e scomoda di dover cercare di fare del mio meglio per riparare i gravi danni che sono  stati fatti ai sopravvissuti vulnerabili di abusi sui minori da parte del sistema.

***

Una paziente che è stato abusata a casa da suo padre e, a scuola da alcuni  docenti è stata diagnosticata con 'schizofrenia paranoide.' Lei è alle prese con i postumi dell'abuso, tra cui udire voci, depressione, ansia, ansia sociale, sentimenti e comportamento suicida. Ha commesso un certo numero di tentativi di suicidio nel corso degli anni, nessuno dei quali ha avuto 'successo.' Sorprendentemente, le viene detto dallo psichiatra che è inevitabile che alla fine finirà per uccidersi. Mi rifiuto di credere o di avallare questa previsione scandalosa e inutile e lavorare con lei sugli effetti postumi dell'abuso con cui è alle prese (che includono suicidalità e autolesionismo). Sono lieta di riferire che la sua vita e la sua salute mentale sono migliorate e che ora lavora nella comunità. Lei non ha fatto alcun tentativo di suicidio per molti anni, e giura di non farlo di nuovo. Tuttavia, come molti altri, il suo progresso è, nonostante piuttosto che grazie alla psichiatria e al sistema.

Nel corso degli anni ho lavorato con molte persone che hanno trascorso del tempo in reparti psichiatrici come pazienti ricoverati. Molti sono sopravvissuti a traumi durante l'infanzia e / o in età adulta. Tuttavia, a loro  non viene quasi mai chiesto se hanno avuto storie di abusi e traumi. Se non vengono divulgate, allora queste esperienze sono considerate irrilevanti e / o deliri. Il riduzionismo biologico che pervade il sistema attribuisce tutto  a 'malattie mentali' biologiche e patologia endogena. L'attenzione si concentra sulle pillole, invece che sulle persone, sulla stigmatizzazione  e sulle etichette che incolpano le vittime  piuttosto che la compassione e il sostegno.

Molte delle pratiche nei reparti replicano le precedenti esperienze di abusi, traumi e violenze, e possono essere profondamente ri-traumatizzanti per le persone: mancanza di compassione e di sostegno, coercizione, costrizione, controllo, contenzione, isolamento, privazione della libertà, imposizione di farmaci con la forza e ECT . Non avendo nessuna considerazione per le loro esperienze di abuso, molti sono in grado di replicare il silenzio e la vergogna che hanno sperimentato in precedenza. Non gli danno il tempo di parlare dei loro problemi, non gli vengono offerti gentilezza, compassione, comprensione e sostegno. Questo può esacerbare sentimenti di disperazione, impotenza, alienazione e disperazione. Ignorando i loro desideri di non voler assumere psicofarmaci, le violenze da parte del personale per iniettare farmaci con la forza  possono rispecchiare e replicare le precedenti esperienze di essere violentate e abusate. Anche essere costretti a prendere farmaci per via orale può  rispecchiare un precedente abuso. Molte persone riferiscono di sentirsi disumanizzate e abusate, descrivendo di sentirsi peggio dopo l'ammissione di quanto non fossero prima di arrivare in ospedale. Tuttavia, il sistema non riesce costantemente a capire e a rispondere a tali preoccupazioni.

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Un paziente di sesso maschile, che era stato fisicamente, sessualmente ed emotivamente abusato dai suoi genitori ha trascorso più di trent'anni nel sistema, in trattamento per 'schizofrenia paranoide.' Egli ha assunto farmaci antipsicotici, forzatamente iniettati nel suo addome, per tutti questi anni. Non ha mai visto uno psicologo o gli è stata offerta una valutazione psicologica. Vedendomi, valuto le sue difficoltà come il risultato degli abusi gravi di cui ha sofferto da bambino. Come al solito, scrivo rapporti e discuto i miei risultati con i colleghi.

Per la prima volta in assoluto, vengo ascoltata da uno psichiatra. Inutile dire che sono stupita! Con il suo aiuto, i farmaci antipsicotici di questo paziente vengono  progressivamente ridotti e infine tolti completamente. Non soffre di una 'ricaduta', come precedentemente previsto, e invece fa buoni progressi. Sente ancora voci e ha  esperienze di altri postumi di abuso. Tuttavia, queste diventano gradualmente meno intense ed è in grado di trovare nuovi modi di affrontarle, con l'aiuto di un gruppo di sopravvissuti, un gruppo di uditori di voci e terapia psicologica.

Mentre il tempo passa, le principali preoccupazioni di questo signore riguardano i benefici (denaro) che ha ricevuto negli ultimi trenta e più anni da parte dello Stato, a causa di essere stato diagnosticato con 'schizofrenia paranoide', gli avevano detto che “non potrà mai recuperare, ”‘non potrà mai smettere il farmaco’e ‘non sarà mai in grado di studiare o lavorare.’

Adesso si domanda: gli sarà consentito chiedere ancora la pensione di invalidità? È troppo tardi per pensare allo  studio o farsi una carriera? Lui è un uomo intelligente, con molto da offrire. Che cosa sta andando a fare, si chiede, col resto della sua vita, dato che si sta avvicinando all'età pensionabile? Si sente arrabbiato per tutto il tempo sprecato e tutti questi anni a credere, come gli era stato detto, che era affetto da “una malattia cerebrale incurabile e invalidante chiamato schizofrenia, da cui non vi è alcun recupero” e  che era “troppo malato per studiare o lavorare.”

Tante vite sprecate e tanto spreco di talento, tante morti sfiorate, tante morti evitabili, tanto è il male che si sta facendo per tante persone vulnerabili in tanti modi diversi. Così poca  compassione, comprensione e umanità. Quando e come il sistema cambierà?

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Gli esempi inclusi qui si riferiscono alle tante persone con cui ho lavorato a fianco e dalle quali ho imparato in contesti diversi nel corso degli anni. Molte persone mi hanno dato il loro consenso per poter utilizzare le loro esperienze ai fini di educare e informare. In alcuni casi, piccoli dettagli sono stati cambiati per proteggere l'identità delle persone.

Il Dott. Z è un termine composito per l'molti psichiatri, maschili, femminili e di diversa estrazione, con i quali ho lavorato nel corso degli anni. La maggior parte di questi medici, per quanto ben intenzionati, hanno praticato in modi nocivi con i pazienti, anche se ci sono state alcune eccezioni di rilievo.

fonte: madinamerica.com