Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

mercoledì 24 settembre 2014

Dismissione psicofarmaci: come fare?

ATTENZIONE 
Smettere di prendere psicofarmaci di botto può essere molto pericoloso. Inoltre sconsiglio vivamente la dismissione fai da te, senza un controllo costante di un medico di fiducia che appoggi il vostro desiderio di liberarvi da queste sostanze. 


Dismissione perché

Sembra superflua questa domanda, ma purtroppo molti psichiatri non capiscono questa eventualità, perché ci dicono che i farmaci vanno presi vita natural durante, proprio come l'insulina per i diabetici o le pillole per l'ipertensione. 
Non capiscono che assumere a vita farmaci normalmente  tossici per il corpo non può che peggiorare le condizioni di salute sia fisica che mentale, o se lo capiscono credono che sia sempre un male minore rispetto alla terribile malattia mentale che affligge il loro paziente. Come ho già scritto in precedenza, è stato dimostrato, cifre alla mano, che un  trattamento psico-farmacologico a vita è in grado di accorciare di circa 25 anni l'aspettativa di vita media.

Mi si stringe il cuore quando vedo persone nel fiore degli anni 20-30 già sottoposte a pesanti coktails di quasi tutti i principi attivi usati in psichiatria. Alcuni sono anche contenti dei risultati che hanno avuto e benedicono queste sostanze e gli psichiatri che gliel'hanno prescritte; salvo poi attendere qualche mese o qualche anno se si è molto fortunati prima di cascare dentro un'inferno inimmaginabile, peggiore della stessa presunta malattia che si voleva curare. E allora i medici diranno furbescamente che la malattia si è aggravata perché  è il suo normale decorso anche se magari prima dicevano che è sempre meglio  intervenire precocemente onde evitare peggioramenti. Quindi si cambia terapia bruscamente senza scalare quella vecchia o si aggiungono altre sostanze al cocktail in un'escalation senza fine di sofferenza e invalidità. 

Allora io sono solito dire a queste persone: avete presente, avete mai visto o sentito di qualcuno che assume diligentemente questi vostri miscugli tutti i giorni da 20 - 30 - 40 anni? No? Probabilmente perché è già morta prima o non è più in condizioni tali di fare alcunché. Avete mai letto esperienze di persone felicemente appagate e contente di assumere psicofarmaci da decenni senza accusare alcun problema? 
E' facile mostrare entusiasmo , perfino arroganza quando si è giovani, nel pieno delle forze che però saranno presto minate pesantemente da una terapia farmacologica continuativa. 
Non occorre leggere siti anti-psichiatrici per conoscere i danni degli psicofarmaci, gli anti-psichiatri si sa, sono infarciti di ideologia e non propongono niente di veramente terapeutico, fissati come sono sulla libertà individuale, anche quella di stare male quanto ci pare e piace. (sto scherzando non me ne vogliano gli antipsichiatri) 

Leggiamo piuttosto i siti medici con occhio critico, quelli dove gli utenti possono fare domande agli psichiatri, c'è veramente da rabbrividire, a vedere con quanta naturalezza e superficialità liquidano qualunque problema derivante dai farmaci anche palese spacciandolo per 'malattia'. Ci sono alcuni thread che durano anni degni di essere inseriti in un libro. Non capisco con che faccia  li tengono aperti al pubblico. 
Ogni tanto qualcuno gli chiede consiglio per  scalare un farmaco, l'avessero mai fatto! Giammai, non esiste proprio semmai si cambia dosaggio o si cambia farmaco, figuriamoci. Questi 'dottori' non hanno generalmente la più pallida idea di cosa significhi dismissione da psicofarmaci e l'inferno che può significare intraprendere questa strada senza cognizione di causa. Sono sicuro che se lo sapessero veramente starebbero più attenti a prescrivere simili molecole fin dall'inizio. 

Eppure basterebbe che si facessero un giro nei forum appositi, dove centinaia di persone sono costrette a fare da soli senza l'aiuto di nessuno psichiatra o esperto della salute mentale. Imparano  dalle loro esperienze e dai loro errori, imparano a distinguere  gli effetti della dismissione dai sintomi di una vera malattia. Imparano a riconoscere l'importanza di uno stile di vita sano, cominciando dall'eliminare sostanze problematiche dalla propria dieta, rinunciando a vizi deleteri, come abuso di alcool, caffè, e droghe più meno leggere, di zuccheri raffinati, talvolta di latticini e glutine, di cibi industrializzati o fast-food e via discorrendo.  Tutte cose che mai si sentirebbero dire dal proprio psichiatra, il quale generalmente non è mai stato istruito in merito alla dismissione dei veleni che prescrive.    


Quanto e quando scalare

Ci sono sul web diversi consigli sulla quantità di sostanza da eliminare e sui tempi di scalaggio, tuttavia uno dei metodi più  interessanti e sensati che ho trovato è quello adottato nel gruppo privato yahoo "Withdrawal and Recovery" il quale attualmente conta circa 6200 iscritti. 
Per prima cosa non fissarsi sui tempi, non fare programmi di settimane , giorni o mesi ma concentrarsi esclusivamente sulle risposte del corpo. 
In caso di politerapia, scalare un farmaco per  volta cominciando da quello che presumibilmente causa gli effetti collaterali peggiori. Per capire quale farmaco scalare per primo occorre rifarsi all'esperienza di altri e anche in tal caso non è detto che sia sempre uguale per tutti allo stesso modo. A grandi linee da quello che ho capito io ma non prendetela per buona, si dovrebbe iniziare dagli antidepressivi quindi le benzodiazepine, seguite dai neurolettici,  e infine gli anticolvunsivanti e gli stabilizzatori dell'umore. Il problema è capire quando un farmaco vine dato per coprire l'effetto indesiderato di un'altro. Questo non è un caso raro quando si parla di politerapia. 

La quantità da togliere di volta in volta dal dosaggio varia secondo il tipo di farmaco e secondo il tempo di assunzione: si va da una molto bassa  2-5% per gli antipsicotici fino al 10% nel caso degli stabilizzatori. Togliere il 5% per cominciare potrebbe essere un buon inizio.
Con questo sistema il tempo che intercorre tra uno scalaggio e l'altro dipende dalla risposta del corpo. Se si sta molto peggio di prima allora conviene tornare al dosaggio precedente lo scalaggio fintanto che non si sta meglio. Si effettuerà la diminuzione del dosaggio soltanto quando si starà meglio rispetto all'ultima riduzione. 
Per fare ciò occorre imparare bene ad ascoltare le risposte del nostro corpo e posso capire però che in diverse situazioni non sia cosa facile. Ecco perché è sempre consigliabile farsi seguire da una persona esperta, meglio un medico consenziente.
Così, occorre chiedersi: "Mi sento bene come o meglio di quanto mi sentivo prima di iniziare questa riduzione ?" 
Se sì, allora possiamo andare avanti e fare un'altra riduzione, altrimenti, è necessario attendere più a lungo. Non importa se passa una settimana o un mese. Fino a quando non saremo in crisi, va benissimo. Se saremo in crisi, significa che la riduzione è stata troppo grande.

Si vedrà così che in certi momenti possono passare anche mesi prima di effettuare un ulteriore step di diminuzione. NON BISOGNA AVERE FRETTA questo è tassativo, non farsi prendere dalla frenesia e dalla voglia di tornare puliti anche se ciò è molto comprensibile. 
Ignorare quelli che  dicono di andare avanti sulla riduzione anche se siamo ancora in astinenza dalla riduzione precedente. Non c'è alcun motivo di fare qualcosa che il corpo non è ancora pronto a fare. Sarebbe come nel caso di un'ingessatura, togliere il gesso prima del tempo senza dare modo alle ossa di risaldarsi. 

Durante la fase di dismissione (ma anche dopo) è molto importante seguire una dieta più 'pulita' possibile, con alimenti freschi e biologici. Da evitare cibo spazzatura, e sostanze problematiche quali caffè, the, eccitanti , sostanze psicotrope ecc.
Ricordarsi che durante la fase di dismissione si può diventare estremamente sensibili anche a cose che prima non ci davano fastidio.

Riduzione in pratica

Una domanda a questo punto sorge spontanea: come è possibile fare riduzioni sui farmaci di una così piccola entità? 
Supponendo di prendere 10 mg di un medicinale, la prima riduzione del 5 % corrisponderebbe a 0,5 mg, una quantità infinitesima da togliere.  Come fare? 
La cosa migliore sarebbe quella di avere il medicinale nella forma liquida, allora disponendo di un misurino graduato supponiamo da 100 ml  mescoliamo le gocce in acqua e successivamente togliamo 5 ml dai 100 totali, alla riduzione  successiva toglieremo 10 ml dal totale e così via. La stessa cosa si può fare con una siringa orale nelle rispettive proporzioni. Per togliere con precisione l'acqua dal misurino ci si può avvalere di una siringa o di una pipetta.

Se il medicinale è una compressa divisibile e riducibile in polvere si può provare prima a diluirla intera. Se non si scioglie  allora si può ridurre in polvere con un piccolo mortaio o con il bordo rotondo di un cucchiaio su carta oleata. Se la sostanza non è idrosolubile occorrerà agitare bene il contenuto in modo da avere una distribuzione uniforme delle particelle di polvere.
Se il farmaco è una capsula (es. litio), prendere  delicatamente la capsula alle estremità, torcendola si dovrebbe rompere a metà o aprire. Fare questa operazione sopra un contenitore per evitare dispersioni della sostanza. 

Attenzione che il sapore del liquido ottenuto può risultare molto sgradevole, perciò in tal caso sarebbe consigliabile mescolare con succo di frutta o meglio ancora spremuta di frutta fresca.

Logicamente nel caso di farmaci a lento rilascio o quelli gastro-resistenti non è possibile affusolarli e meno che mai se assumiamo il farmaco nella forma iniettabile depot. In questi casi occorrerà cercare da ottenere la stessa sostanza in un'altra forma. 
Consiglio tuttavia di cercare su google se esistono suggerimenti per una specifica medicina scrivendo il nome del farmaco, la forma e il termine 'tapering'. Esistono anche video 'didattici' su youtube. 


Cose da non fare mai

  1. - Smettere di botto di prendere farmaci. Specialmente se si stanno assumendo da lungo tempo è la cosa peggiore da fare. Raramente può capitare che vada bene ma generalmente si ricade in una crisi peggiore spesso scambiata per il ritorno della presunta malattia mentale.
  2. - Credere che si possa scalare un farmaco prendendolo una volta ogni 2 giorni, ogni 3 ecc. Ciò equivale a giocare a ping-pong col proprio cervello. Assolutamente da evitare!
  3. - Dividere o ridurre in polvere un farmaco con il rivestimento gastro-resistente. In tal modo si annullerebbero le ragioni della gastro resistenza e la sostanza attiva verrebbe compromessa dagli acidi gastrici.
  4. - Continuare a scalare un farmaco mentre si è in crisi di astinenza o comunque mentre si sta male. Come abbiamo visto, si procede con il cono solo quando sentiamo di essere pronti e a volte è necessario riprendere la dose precedente se il passo di scalaggio è stato troppo ripido. 


RISORSE SU INTERNET


Siti web generici

beyondmeds.com : uno dei blog più popolari gestito da una sopravvissuta alla psichiatria.

madinamerica.com : la più autorevole voce critica della psichiatria

rxisk.org : un enorme database sulle caratteristiche e sugli effetti avversi dei medicinali comunicati anche dagli stessi utilizzatori. Per sapere veramente cosa si riskia..


Altri siti più specifici

http://recovery-road.org

http://www.comingoff.com/


Forum di auto-aiuto per dismissione psicofarmaci

survivingantidepressant.org

paxilprogress.org

benzobuddies.org

benzowithdrawal.org



Libri ebook gratuiti in italiano:

Icarus project: Manuale riduzione del danno

Le benzodiazepine: come agiscono e come sospenderne l’assunzione



Se qualcuno fosse a conoscenza di altre risorse utili, si prega di comunicarmelo tramite commento o messaggio di contatto.

38 commenti:

  1. Buonasera. Volevo sapere una cosa. La mia sorella e' stata ricoverata per 19 giorni per la prima volta nel reparto psichiatrico di un ospedale. Può smettere di colpo a prendere gli psicofarmaci?

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  2. Salve Lucia, se il periodo di assunzione è così breve non credo ci siano grossi problemi. Buona fortuna per sua sorella.

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  3. vorrei sapere ,sono da un psichiatra da 15 anni ,perche' io avevo fatto condannare ,un mafioso,lui mi ha messo la donna che dovevo sposare sulla strada a battere ,ora si trova nella setta satanica .il mio avocato ,mi ha fatto passare x pazzo ,(cosi il mio avvocato x ,1 denuncia che mi davano 6 mesi ,e non sarei stato condannato )mi sono trovato in opg .ora sono 15 anni che non succede ,piu' niente ma vogiono che vada li ,ogni tanto . la mia domanda come faccio ad essere dimesso definitivamente senza dover piu' frequentare,x legge,basta che non ci vado piu' ,oppure ci sono delle normative ,visto che mi volevo candidare ,è in contrasto con il fatto che ,devo andare da un psichiatra ,anche se molto raramente . grazie

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  4. dimenticavo il mio avvocato x 1 denuncia si prendeva 800 mila lire .e lavorava 2 anni.facendomi passare x pazzo(non intendo e volere)ha lavorato 1 anno .e alla fine mi è costata 35 mila euro.in nero ovviamente.al look ci tengono

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  5. Buonasera volevo chiederti quanto tempo devo passare ancora a stare male ho preso per quattro anni xanax 1 mg rilascio prolungato e paroxetina 20 mg non li prendo più da sei mesi ma ancora sto male. Purtroppo o dovuto scoprire io cosa sono solo per un po d ansia il medico mi a dato xanax e dopo mesi cominciavo a stare male ma non capivo il perché non attribuivo il malessere al farmaco è quindi facendo presente questo mi da daparox e da allora andava sempre peggio appena o scoperto che erano proprio questi maledetti farmaci a farmi stare così li o mollati gradualmente ma a distanza di 6 mesi ancora sto male quanto tempo ancora devo passare così per vedere risplendere il sole tu puoi darmi qualche consiglio?

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    1. Ciao Christian, purtroppo non ci è dato sapere quanto tempo durano gli effetti da dismissione. Dipende anche molto dalla risposta individuale ai farmaci. E poi, lo svezzamento è stato fatto in modo rigoroso o troppo breve?
      Potrei consigliarti di seguire, anche con l'aiuto del traduttore se sei poco pratico con l'inglese quei forum di cui ho messo i link nell'articolo. Anche aiutarsi con i supplementi (micronutrienti, vitamine ) può essere di aiuto. Fare particolare attenzione alla dieta, pure. Infine cercare un po di conforto in pratiche meditative, anche se capisco possa essere difficile. Buona fortuna.

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  6. ciao ho smesso gli psicofarmaci di botto dopo 2 anni un (antidepressivo ) fevarin questo mi ha mandato in crisi poi appena ho smesso lo psicofarmaco mi sono allontanato da casa e sn andato in un altra citta e ho passato un esperienza dolorosa e stressante da li sono andato in crisi
    la domanda e smesso l antidepressivo sono stato malissimo ritorno dei pensieri umore ecc si puo andare quindi in depressione quindi ammalarsi con la dismissione di colpo e essere necessaria un altra cura cantidepressivi?io so che psicofarmaci fanno male quindi nn vorrei piu prenderli ma cosa e successo smettendoli di colpo?

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    1. Ciao Andrea, smettere di colpo come dicono gli americani 'tacchino freddo' il più delle volte è deleterio. Immagina una molla caricata lentamente fino ad una forte tensione quando ad un tratto perde i suoi sostegni: diventa esplosiva.
      Non si può sapere cosa ci si deve aspettare con esattezza in quanto non sappiamo cosa stavano facendo realmente questi farmaci al nostro cervello. Né possiamo sapere se il danno potrà guarire completamente oppure rimanere per tutta la vita. Riprendere l'antidepressivo e poi un corretto scalaggio forse può essere una via ma andrebbe fatto nell'immediato, ai primi accenni di malessere secondo me. D'altra parte servirà tanta pazienza e attenzione estrema allo stile di vita, all'alimentazione per tentare di riequilibrare il corpo. Infine da non dimenticare, indagare sulle cause prime che ti hanno fatto assumere questi veleni all'inizio.

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  7. Ciao Recuperaremente,quando si dismettono i farmaci ci sono dei rimedi naturali da assumere per arginare la stanchezza ed i tremori, oltre ad un corretto stile di vita ed a una sana alimentazione? Grazie.

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    1. Ciao Nick, se segui forum specifici come ad es, survivingantidepressant o simili, si legge che non esistono rimedi unici che possono andare bene per tutti. intendo nel campo degli integratori alimentari con sostanze come ad esempio vitamine, omega3 , minerali, probiotici ecc. Ciascuno deve trovare la cosa che funziona purtroppo anche per tentativi. Diversamente una dieta mirata (vedi ad esempi GAPS,Paleo, ehret) può essere una scelta migliore. Ma comunque mantenendo un passaggio graduale. Ciao

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  8. Buonasera sono un ragazzo di 28 anni a cui 4 anni fa e stato diagnosticato il doc. Ho quindi iniziato subito a prendere citalopram cui è seguito poi l abilify.Ora io ho preso per 4 anni (2 per l abilify ) questi farmaci. Ho smesso di prenderli circa 3 settimane fa ma purtroppo mi sento tutt ora cm se non li avessi mai smessi. Ora la mia domanda era:si può tornare indietro,si può stare come stavo prima, oppure ci possono essere cambiamenti permanenti nel mio cervello. Infatti mi preoccupo del fatto che da quando ho iniziato questa terapia non riesco più a fare niente con continuità... Grazie in anticipo per il suo parere...

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    1. Ciao é curioso che tu ti senta 'disabilitato' da un farmaco il cui nome evoca il significato opposto. Purtroppo non ci é dato sapere cosa sia accaduto al nostro organo più delicato dopo questi insulti chimici. Si può solo invocare la sua plasticità e sperare in meglio. Credo che l'atteggiamento mentale sia importante, cioè evitare di pensare sempre al peggio per quanto possibile anche se si hanno dei sintomi spiacevoli. Per il resto come ho detto ad altri attenzione particolare alla dieta, consultare forum specifici prendersi tutto il tempo che ci vuole. Buona fortuna.

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  9. Buongiorno, volevo sapere se qualcuno può aiutarmi nella dismissione di serenase: persone con esperienza, gruppi mutuo aiuto, psichiatri. grazie soprattutto volevo informazioni se appaiono durante la dismissione segni di tic e discinesia tardiva, il mio psichiatra al primo segnale mi ha rincarato la dose di farmaco, grazie

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  10. Salve sono di catanzaro,vorrei sapere se conosci un esperto per lo scalaffio e dismissione da psicofarmaci,grazie

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  11. Buongiorno
    Per una grande firma di osteoporosi mi hanno detto di sospendere la CARBAMAZEPINA CHE prendere come prevenzionealle crisi epiletticheche non ho mai avuto dopo un intervento di Meningioma dlnel 2006
    (200 mg. 1 v. al dì)
    Come devo scalare la dose e ogni quanto diminuisco la successiva.

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  12. Per tutti gli interessati segnalo l'uscita del libro di Peter Breggin "La sospensione degli psicofarmaci" fioritieditore.com. Consiglio sempre comunque di trovare un medico competente e disponibile che vi segua in questo processo.

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  13. Salve io assumo invega6mg e mezza compressa di en da 2 da un anno
    Il mio pschiatra mi ha scalato la mezza compressa e ora mi sento un po intondito.. puo essere stata la dismissione della mezza compressa ad avvertire questi sintomi

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  14. Salve.mio figlio prende prendeva closapina da100mg una pasthilia e meza e depachin da500mg alla sera.da un mese e meza a smeso la terapia.ora lo vedo piu attivo piu oserva le cose maoni tanto ride quando non e concentrato motivando che li vene un pensiero e lui lo transforma in qualche cosa da ridere.medico dice che dopo andra in depresione e sara da recuverare.sono la mamma e sono multo preocupata.

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  15. Prendeva la terapia da7ani ma non stava bene.molto nervoso.

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  16. Buonasera, sono quasi tre mesi che prendo mirtazapina 30mg mezza tutte le sere. Il mio Psichiatra mi ha detto di sospenderla ad aprile... Come devo fare per scaldarla nel modo più corretto? Ora oltre la mirtazapina... da una settimana prendo anche 10 gocce di dropaxin fino al prossimo autunno. Grazie

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  17. Ma questo sito è gestito da medici? Perché il mio medico sta per scalarmi un antipsicotico facendomene prendere due giorni si e uno no. E io posso solo affidarmi a luiperche la mia psichiatra vuole tenermi in cura aktri due anni dopo che aveva detto un anno. Quindi io voglio smettere. Ma la compressa è da 25 mg e non esistono gocce o dosi minori per scalare.

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    1. Non sono medico, solo uno studioso dell'argomento. Detto ciò non mi sembra quello un buon metodo. Considera anche il libro di Breggin uscito da poco su questo tema .

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  18. Salve, da 6 mesi prendo Resilent rp 85, compresa e mezza, come stabilizzatore dell'umore. Un mese fa ho diminuito a una compresa, posso dire che mi sento anche meglio, tre giorni fa ho diminuito un'altra volta a mezza compressa (non sento nessun cambiamento d'umore) penso di prendere questa mezza compressa ancora per un mese. La psichiatra che controlla il mio caso mi aveva detto che devo prenderlo da per vita, nonostante le abbia detto che non lo voglio più,
    (mi aumenta il valore della tiroide come cosa più importante di dire, ritenzione idrica, tremore ) oltre che la depressione è stata per cause ben determinate. Gli altri medici dicono che deve essere la psichiatra a darmi come fare.. Allora non mi resta che fare da sola, credo che sto andando bene, sarebbe molto grata di un'opinione. Grazie

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  19. Ciao 6 mesi è un periodo relativamente breve, non dovresti avere problemi. Anche io ho dismesso il litio anni fa ed ho impiegato un paio di anni, cioè più o meno lo stesso tempo di assunzione. Se al momento dell'azzeramento totale dovessi avere problemi puoi considerare di assumerlo ancora per un po' in forma non tossica es. come oligoelemento o meglio ancora orotato.
    Devi tuttavia considerare di affrontare i problemi che in primo luogo te l'hanno fatto prendere. Buona fortuna!

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  20. Buongiorno
    Mio figlio ha avuto un episodio psicotico 2 anni fa dovuto all'abuso di cannabis e da allora non se ne esce.Vari ricoveri, psicofarmaci , e canne.Per ennesima volta ha smesso con le canne (ormai è un mese, poco x dire che ne è uscito) ma c'è questo Abilify che lo rende svogliato, pigro, si annoia, è stanchissimo.Cerca di fare tante cose,è bravo, creativo, intelligente ma dopo poco crolla.Abbiamo chiesto il medico di toglierlo con calma, siamo riusciti solo a farlo passare da iniezione (ultima volta 400mg ,depot,roba devastante) a compresse, 10mg, una al giorno.Mangia sempre di più e male, ingoia cibo come se avesse fame da tre giorni.Cosa propone x scalare, naturalmente è richiesta di consiglio e un confronto.Anche xké il medico ci ha detto di aspettare altri 9 forse 6 mesi prima di provare a toglierlo e sono tanti.Sopratutto xké mio figlio dopo un po' non regge e lo toglie di colpo (cosa fatta più volte) e poi o riprende farsi le canne o torna in ospedale.Questa volta vogliamo fare le cose con calma e in modo intelligente.Anche xké non hanno mai curato le cause ne fatto una diagnosi, tra ne psicosi NAS ormai passata da tempo.Grazie e saluti da una mamma
    Sandra

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    1. Salve, suo figlio deve prima di tutto capire a sue spese che la cannabis è i suoi derivati non miglioreranno i suoi problemi e saranno sempre parte di questi. Dovrebbe chiedersi cosa cerca in queste sostanze, e se tale condizione indubbiamente piacevole si può raggiungere per altre vie più salutari.
      Non importa se milioni di persone si fanno le canne senza problemi, per suo figlio le canne sono il problema.
      Se non arriva a capire ciò sarà sempre soggetto a crisi e conseguenti neurotossine imposte. Mi scriva in privato

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  21. Buongiorno!Solo adesso sono riuscita a trovare la sua risposta, intanto abbiamo fatto un po' di cose, alti e bassi, ma mio figlio ancora non sta bene.So che ci vuole tempo e percorso giusto.Dove posso scriverle in pvt?Grazie mille

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    1. Nella versione web del blog c'è un modulo di contatto. La versione web è quella che si vede dal pc ma col telefono o tablet si può raggiungere anche da un apposito collegamento a fondo pagina.

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  22. Mio figlio ha 24 anni gli hanno diagnosticato il doc ...all eta di 18 anni ha iniziato ad autolesionarsi da qui curato con serenase e EN per un ansia generalizzata eccessiva ...miglioramento poco ..distacco assoluto dal sociale e un continuo dormire ....dal 2015 prende abylife( neurolettico)maveral (antidepressivo)xnax(ansia)...miglioramento scarso ...decide di lasciare le medicine con mio grande stupore all inizio senza effetti collateral(gravi) ma con alti e bassi stati di agitazioni e calmezza dopo un anno piu o meno arriva il vero effetto collaterale (allucinazioni delirio confusione una persona irriconoscibile niente ansia ma azioni senza un senso logico cosi anche in parole in poche parole PAZZO)....Sono ritornata dalla pschiatra e con grande fatica e prendendo nuovamente i farmaci gia descritti sopra gli effetti devastanti sono spariti e lui e ritornato nella sua letargia quotidiana ...abbiamo intrapreso da pochissimo una terapia pscologica cognitiva comportamentale dove entrambi ci siamo aggrappati per arrivare almeno ad una sufficienza di una vita quotidiana da vivere ...nel frattempo lui passa le giornate o a dormire e quel poco che nn lo fa a ripetere se avra mai LA SUA VITA ...da mamma e struggente vedere un figlio soffrire ed essere inerme aspettando un miracolo

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  23. Salve.sono molti anni che sono psichiatrizzato ed ho perso tutti i denti ho problemi al sangue e sono obeso grave di conseguenza all assunzione dei farmaci.volevo chiedere a chi posso chiedere tutela legale per sospendere il depot che mi obbligano a fare al csm.io vivo a Modena ho poco denaro più vicino è chi può darmi aiuto meglio è.grazie.

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    1. Grazie per la tua testimonianza. Dovrebbe essere di monito per tutti quanti considerano utili e innoque queste sostanze 'diaboliche' chiamati psicofarmaci (meglio chiamati neurotossine). Purtroppo non ho notizie di precedenti casi di successo per quello che chiedi. Ti consiglio però di provare a rivolgerti : 1 - gruppo facebook 'mat in italy' fai attenzione che è un gruppo aperto. 2 - L'ex maresciallo Pietro Bisanti, sensibile a queste problematiche. 3 - Documentati nel sito nopazzia.com fonte incredibile di risorse.
      Buona fortuna!

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    2. Buongiorno,
      se vuole uscire nettamente dalle solite cose, le suggerisco questo indirizzo, mail in Canada: ffuller@islandnet.com
      Mrs Frances Fuller, President & CEO
      Orthomolecular Vitamin Information Centre Inc
      È un centro ortomolecolare fondato dal Dr. Hoffer (ora defunto. Ne continua l’attività la sig.ra Frances Fuller). Vi partecipò, a suo tempo, il Dr. Linus Pauling. La signora Fuller è persona molto umana e disponibile.
      L’ascolterà e le darà i suggerimenti del caso.
      Le faccio tanti auguri e la saluto /Colombo

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  24. Sono ormai 20 anni che assumo psicofarmaci in seguito soprattutto a problemi di tossicodipendenze di sostanze come cannabis, eroina e cocaina, in questo 20 anni ho preso di tutto di piu, farmaci di ogni tipo (antidepressivi,benzodiazepine, stabilizzatori dell'umore e da una decina d'anni anche subutex) in tutti questi anni la mia psichiatra ha continuamente cambiato terapie perché dopo un po' i vari farmaci che assumevo non facevano quasi più effetto e mi peovocavano effetti collaterali di ogni tipo)dopo tanti cambiamenti oggi la mia terapia giornaliera è la seguente: 100 mg di Lamictal al mattino, 1200mg di Gabapentin/Neurontin suddivisi in dosi da 300mg(2pastiglie da 300mg al mattino+ 2 past da 300mg alla sera, Seroquel(quietapina)100mg al mattino+ 100mg alla sera e Subutex 8mg al mattino, in più 1 compressa di Delorazepam da 2mg al bisogno, quando mi sento troppo agitato.
    Vorrei smettere con tutto, non ne posso più, sono sempre molto instabile, sento che dopo 20 anni di assunzioni di psicofarmaci di ogni tipo, presi per un po', poi sospesi, poi sostituiti con altri fino ad arrivare all'attuale "pacchetto farmacologico" i problemi e le ricadute persistono, un po' sto bene, poi di colpo ricomincio a stare male ma male di brutto, depresso da morire, nonostante si continui a variare, ad aumentare, a sospendere e poi riprendere, a diminuire questo o quell'altro farmaco senza dei veri risultati positivi definitivi.
    Cosa posso fare?? Aiutatemi per favore

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  25. Concludo dicendo che con le droghe ho smesso ormai da anni e anni..

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  26. Cerco materiale su come scalare Depakin Chrono senza incorrere negli effetti collaterali dovuti alla sospensione del farmaco. Grazie

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    1. Ciao potresti considerare il libro di Breggin di cui ho accennato qui, potresti anche porre il quesito nel gruppo FB "auto aiuto sospensione benzodiazepine e altri psicofarmaci."
      Buona fortuna!

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  27. Salve, è quasi un mese che ho deciso di scalare l antidepressivo da subito ho avvertito sbandamenti accompagnate da scosse elettriche dalla testa al collo oppure salgono dai piedi mani e sento scosse al petto ho molta paura ke potrebbe trattarsi d altro, qualcuno ha mai avuto queste scosse??

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