Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

martedì 11 aprile 2017

Viaggio infernale nella psichiatria

Vorrei dedicare questa storia a tutti quelli che credono che i farmaci psichiatrici siano 'medicine' appropriate per i 'malati di mente', anziché quello che in realtà sono: potenti droghe psicotrope, altamente pericolose per la salute fisica e mentale. 
Per quello che ne so io, anche se non  sono un medico, una medicina, prodotta per una specifica malattia se presa da una persona 'sana'  dovrebbe al massimo non avere alcun effetto, giusto? 
Si d'accordo, escludiamo gli effetti collaterali che come sappiamo (cioè come ci viene detto) sono eventi rarissimi e sporadici. 
Quindi una persona 'sana di mente' al di la di cosa significhi in realtà questo termine, non dovrebbe avere problemi di sorta anche se per sbaglio gli viene prescritto uno psicofarmaco. 
Invece, gli psicofarmaci hanno questa singolare caratteristica: rendono 'malate' le persone sane che li prendono e guarda caso, i sintomi sono gli stessi della presunta malattia che dovrebbero curare! 

Questo fatto ormai quasi onnipresente, viene sistematicamente negato dai medici i quali agendo in conformità alle loro criminali direttive (cioè contravvenendo al loro giuramento primario di non nuocere) rendono le loro vittime ignare dei malati cronici e bisognosi dei loro trattamenti per tutta la vita.  
Perché, mi chiedo, ci si indigna tanto e giustamente degli attentati alla vita di un gruppo di ignare persone comuni per mano dei famigerati terroristi, chiamandoli con gli appropriati epiteti di 'assassini, criminali, bestie immonde, ecc', mentre ci è completamente indifferente che allo stesso tempo migliaia e migliaia di persone innocenti muoiono o vengono gravemente danneggiati per mano dei loro medici ?
Semplice: perché della medicina nessuno deve dubitare, è una scienza, mica una religione assolutista e intollerante! 

Meditiamoci, intanto vediamo come la scienza psichiatrica riduce a brandelli una vita, per capire in che mondo di m*** siamo capitati.  



Eterno dolore: la mia discesa imprevista nel sistema di salute mentale

Non ho avuto a che fare con il  sistema di salute mentale nel modo in cui normalmente capita ai sopravvissuti psichiatrici. Tuttavia, una volta che mi ci sono trovato dentro, ha finito per ferirmi e rendermi disabile. Ho la sindrome di Tourette (TS), una malattia neurologica che provoca movimenti involontari e suoni chiamati “tic”. Nel 2010, all'età di 17 anni, quando i miei tic sono diventati improvvisamente debilitanti, la mia famiglia ha iniziato a portarmi da uno specialista all'altro. Nessuno poteva spiegare la causa dell'aumento della gravità dei miei tic. Abbiamo contattato l'Associazione Tourette d'America e ci hanno dato una lista di medici consigliati per farmi curare. Il neurologo che mi ha trattato era considerato il top nel suo campo e un prestigioso ricercatore, così dopo mesi di attesa e di sofferenza, abbiamo pensato che stavo finalmente per ottenere l'aiuto di cui avevo bisogno.

Al mio primo appuntamento, il neurologo mi prescrisse Abilify off-label (fuori etichetta, cioè non approvato per quel tipo di problema ndt)  per aiutarmi a gestire i miei tic. La mia famiglia ed io eravamo nuovi al “mondo del farmaco” e così ci siamo fidati la sua conoscenza. Non ci è mai stato spiegato però che l'Abilify è un antipsicotico, né ci saremmo aspettati di vederlo prescrivere per il trattamento dei tic. Non avremmo potuto mai immaginare che un medico stava per darmi dei farmaci che alterano la mente così potenti come le droghe di strada allucinogene, e che qualcosa di così scandaloso fosse completamente legale! Non siamo mai stati adeguatamente informati dei rischi connessi o del fatto che i farmaci erano così coinvolgenti che avrei potuto essere bloccato  per il resto della mia vita.

Inutile dire che questa terapia farmacologica è andata terribilmente storta. Ho subito cominciato a sperimentare effetti collaterali orribili che  sono diventati così gravi che non ero in grado di lasciare la mia casa. Dopo la seconda settimana di  Abilify, ho avuto tutti gli effetti collaterali tipici di un antipsicotico. Sono rimasto scioccato da quanto velocemente aveva completamente deteriorato la mia salute. Ero in giro in una nebbia neurolettica, vagavo come uno zombie. Ho iniziato a sperimentare estrema irrequietezza, non mi ero reso conto  conto che ero già nelle prime fasi dell' acatisia (estrema irrequietezza interiore e/o esteriore ndt). Persi la mia capacità di provare alcun piacere dalle attività che normalmente mi piacevano. Ora mi rendo conto che ero anche nelle prime fasi della discinesia tardiva, perché avevo sviluppato tremori e movimenti ipercinetici. Anche dopo aver riferito questi movimenti al medico, non  riusciva a capire che stavo sviluppando la discinesia tardiva.

Quasi ogni notte, avevo un incubo, così orribile che non avrei mai potuto immaginare che fosse anche umanamente possibile avere sogni talmente intensi. Tutto il giorno nella veglia, ero costretto a pensare costantemente al mio respiro. Era come se i miei polmoni non fossero più automatici ed erano diventati “manuali.” Ho perso anche la mia capacità di comunicare in modo efficace a quelli intorno a me che erano a conoscenza di questo inferno farmaco-indotto che si stava svolgendo.

Da un punto di vista esterno, i miei genitori erano sotto l'illusione che i miei tic venissero soppressi, quando in realtà, stavo semplicemente soffrendo in silenzio con la maggioranza dei miei effetti collaterali. Anche se i miei genitori sapevano che il farmaco non stava migliorando la mia qualità di vita, non avrebbero potuto mai immaginare quanto erano veramente dannosi questi effetti collaterali!

Il trattamento di questo dottore letteralmente mi face così male che non ero più in grado di andare agli appuntamenti, così accettò di trattarmi via e-mail. Il medico regolarmente minimizzava i miei debilitanti effetti collaterali e quando gli dicevo che era troppo da sopportare, la sua unica soluzione era quella di aggiungere ancora farmaci, compreso lo  Zoloft, un antidepressivo SSRI. Una volta aggiunto lo SSRI, non ero ancora in grado di  contrastare gli effetti collaterali dell'antipsicotico,  la mia situazione si complicò ulteriormente con l'aggiunta di effetti collaterali ancora più strazianti. Ogni pomeriggio la mia ansia era così intensa che i miei denti battevano costantemente e tutto quello che potevo fare era sedermi sul pavimento e rabbrividire convulsamente. Il medico poi mi suggerì di alzare la dose di SSRI ancora più, ma io e i miei genitori pensammo che questa fosse una pessima idea  in quanto stavo sperimentando mal di testa lancinanti tali, come se la mia testa fosse in procinto di rompersi e aprirsi.

Dopo oltre un anno di vivere in questo modo, io e i miei genitori decidemmo che avrei dovuto scalare e quindi smettere tutti i farmaci. Ne discutemmo con il medico, e dato che sono stato costretto a casa a causa dei farmaci e la qualità della mia vita era in realtà peggiorata, accettò. L'unica guida che il medico ci dette sul “processo di ritiro” era che avevamo bisogno di “farlo lentamente,” e che “potrebbe essere un po 'irregolare.”

Per essere onesti, nulla avrebbe potuto preparare io e i miei genitori all'inferno in cui siamo stati costretti a vivere in per i successivi sei mesi. Il primo mese di recesso,  ero fondamentalmente in uno stato comatoso. Mi sedevo per terra nella stessa posizione, senza rispondere a nessuno per ore. La mia mente era diventata un buco nero, completamente vuota di pensieri, avevo perso la mia capacità di pensare. Era come se la mia vita si fosse fermata e vivevo in un costante “nulla”. Durante i periodi in cui i miei pensieri riprendevano, ero depresso suicida. Tutto quello che potevo fare era sedermi sul pavimento e pensare costantemente a che persona inutile ero diventato grazie ai farmaci. Sviluppai problemi di percezione della mia immagine corporea estremamente distorta e di auto-disgusto, dove i sintomi si manifestavano semplicemente guardandomi allo specchio.

Col passare del tempo e avendo sempre meno farmaci nel mio sistema, l'ideazione suicidaria  aumentò. Mia mamma riconobbe che stavo attraversando sintomi di DT (delirium tremens). Mi sedevo sul pavimento in agonia, perché credevo di avere migliaia di insetti che circolavano su tutto il corpo e scavavano nella mia pelle. Mi grattavo la pelle fino a quando non era irritata e, a volte sanguinante nel tentativo di fermare tali sensazioni. Alla fine, sono anche diventato omicida ed estremamente violento. Per la nostra sicurezza, i miei genitori hanno dovuto rimuovere tutti gli oggetti appuntiti dalla nostra casa: forchette, coltelli e forbici. Avevo bisogno di essere monitorato 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

A causa della mancanza di risorse, i miei genitori sono stati costretti a chiudere la loro attività in proprio in modo che potessero starmi sempre accanto. Ho avuto cambiamenti di personalità talmente gravi che sono diventato completamente irriconoscibile ai miei genitori. A quel punto, quando mia mamma mi guardava negli occhi vedeva un perfetto sconosciuto. Passavo improvvisamente da una  calma totale ad una furia maniacale dove potevo urlare per ore fino a consumarmi i polmoni. Durante queste infuriate volevo gettare via le cose e farmi del male, come  strapparmi i capelli e sbattere con forza la testa sulle pareti e le finestre.

Ero diventato così paranoico, che avevo paura ad uscire di casa. Pensavo che se qualcuno mi avesse visto mi avrebbe ucciso, perché il farmaco mi faceva pensare che ero orrendo. I miei genitori erano costantemente sul chi va la perché non sapevano mai esattamente cosa mi sarebbe accaduto. Quando i miei genitori chiesero una mano alla comunità medica per aiutarli, gli fu detto di ricoverarmi in un ospedale psichiatrico, dove sarei stato ulteriormente medicato. Questo non aveva assolutamente alcun senso per i miei genitori, perché io stavo cercando di smettere  i farmaci, ed è stato quello il motivo per cui ero stato ridotto in questo modo. Così hanno deciso che: “I panni sporchi si lavano in famiglia" con la speranza che tutto sarebbe passato in fretta.

Purtroppo, la durata del mio  ritiro dai farmaci è stata di quasi sei mesi! Al culmine della crisi, uno dei miei peggiori episodi di rabbia ha avuto luogo la vigilia di Natale. E 'durato oltre 36 ore e sono stato vicino alla morte per via della completa disidratazione e spossatezza. Il mio corpo era in costante movimento durante questo periodo e non sono riuscito a dormire, mangiare, o addirittura bere un sorso d'acqua! Come assistenti, i miei genitori sono stati messi nella stessa situazione disastrosa. Stavo urlando in piena angoscia,  disperazione e sconforto con un incredibile forte bisogno di uccidere me e gli altri. Ero totalmente sopraffatto da un sentimento che le parole non possono descrivere. Mi sentivo come se stessi sperimentando un tormento così folle che non sapevo cosa fare; non c'era un posto per sfuggire alla follia. Ero isterico, paranoico e delirante. I farmaci mi hanno costretto a provare un odio intenso verso l'umanità, ma in particolare, verso tutti coloro che mi avevano reso vittima di atti di bullismo negli anni scolastici precedenti, questo ricorda la tragedia di Columbine (massacro di studenti in una scuola americana ndt) .

Una volta che io e la mia famiglia abbiamo attraversato  l'orrore dei sintomi da dismissione, i miei genitori pensavano che fosse davvero passato il peggio e si aspettavano che iniziassi a migliorare. Ma con passare del tempo, ci siamo resi conto che i farmaci avevano danneggiato in modo permanente la mia mente e il corpo. Quando iniziai il trattamento, il medico ci aveva dato l'impressione di non essere per niente preoccupato degli effetti collaterali. Ci disse tutto quello che volevamo sentire ritraendo il farmaco come un certo tipo di miracolo, dandoci una falsa speranza che sarei tornato alla mia vita di sempre. Dal momento che ho smesso i farmaci, ora vivo con tante nuove malattie che non ho mai avuto prima di assumerli. Alcune di queste sono: problemi respiratori, acatisia, discinesia tardiva, disturbo ossessivo compulsivo, psicosi, disturbi del sonno, disturbi del linguaggio e reflusso acido. Inoltre, la sindrome di Tourette originale è progredita fino a diventare  bizzarra e complessa.

Anche dopo che io ero fuori dai farmaci, il medico ci ha assicurato che tutti gli effetti collaterali sarebbero poi andati via dopo due anni. Salvo poi scoprire (quando ormai era troppo tardi) che questo non era semplicemente falso; era, forse, un po' truccato  da parte dell'industria farmaceutica.

Ora passo le mie giornate in isolamento, non sono in grado di sedermi su delle sedie o dormire in un letto. Mi tocca mangiare in piedi e dormire sul pavimento senza il lusso di un cuscino o una coperta. I miei sintomi indotti da farmaci mi costringono a vivere in questo modo.

Ogni volta che proviamo a cercare un nuovo aiuto per me, i medici alzano le mani e dicono che non c'è niente che io possa fare. Ho provato una grande varietà di trattamenti, tra cui quelli alternativi e la medicina naturale. E 'difficile contrastare i danni dei farmaci una volta che sono stati fatti.  Spesso, quando cerco di spiegare i miei nuovi sintomi ai medici, li perdo completamente di vista.

Avevo tutta la vita davanti a me, ma ora sono diventato disabile e costretto a casa. Ero fra i migliori  studenti nel paese secondo i test  standard del mio liceo, ero stato premiato con una prestigiosa borsa di studio per partecipare a  quattro anni di lezioni gratuite al college. A causa degli effetti collaterali dei farmaci, sono diventato troppo disabile per frequentare, così sono stato costretto a prendere un congedo medico di assenza fino a perdere completamente la borsa di studio. Allo stato attuale, vivo con i miei genitori sotto la loro cura completa. Io non potrò mai essere in grado di vivere da solo, di lavorare o avere una carriera, o la possibilità di avere una relazione. Sono passati quattro anni da quando ho preso la mia ultima pillola, e sto ancora vivendo i disabilitanti effetti collaterali.

Nella ricerca di risposte a quanto e a che cosa è andato storto con il mio trattamento, io e la mia famiglia abbiamo scoperto che ci sono già molte prove scientifiche che dimostrano i pericoli di questi farmaci e il motivo per cui non dovrebbero essere utilizzati per il trattamento di malattie come il TS. Gli antipsicotici sono noti per causare disordini e  tic, denominati “Tourettismo tardivo.” Mentre la discinesia tardiva diventa più riconosciuta come un effetto collaterale dei farmaci antipsicotici, occorre anche capire che i sintomi della sindrome di Tourette sono parte della discinesia tardiva quando sono causati dai farmaci. Il fatto che i medici, compreso il mio, in realtà credono che questi farmaci possono aiutare ulteriormente i pazienti con TS sottolinea come siano disinformati  sulla discinesia tardiva.

Da quando mi è  accaduto questo, io la mia famiglia abbiamo parlato per impedire che questo tipo di tragedie continuassero ad accadere. Siamo rimasti sconcertati nello scoprire che il produttore di Abilify, Otsuka, stava cercando l'approvazione della FDA per i bambini con TS. Abbiamo iniziato il nostro lavoro di avvocatura scrivendo una lettera di 16 pagine alla FDA per raccontare la mia storia e anche delineare tutti i motivi per cui questo farmaco non avrebbe dovuto essere approvato. Da allora abbiamo capito che trattare direttamente con la FDA è inefficace, così abbiamo cambiato direzione e ora ci stiamo concentrando sull'educare i medici e il pubblico sui pericoli degli antipsicotici. A causa del potere delle aziende farmaceutiche, è stato molto difficile divulgare la mia storia. Abbiamo sentito storie di tante famiglie all'interno della comunità TS i cui figli hanno manifestato sintomi molto simili ai miei, ma i genitori e i medici non riescono a riconoscere che questi sono gli effetti collaterali dei farmaci.

Per raccontare la mia storia attraverso la musica, ho scritto un concerto per violoncello dal titolo “ The Eternal Sorrow ”. E 'scritto in onore di tutti i feriti dalla psichiatria e dai farmaci psichiatrici - non solo coloro le cui vite sono state perse, ma anche coloro che vivono e continuano a soffrire per il danno iatrogeno provocato. Il titolo della canzone si riferisce al danno permanente che i farmaci psichiatrici possono causare alle persone rendendole disabili per il resto della loro vita. Attraverso la musica, il mio obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza sui gravi rischi associati ai farmaci psichiatrici, e usarlo come uno strumento per connettermi con altri membri della comunità superstite psichiatrica. Sullo sfondo della canzone, il gonfiore delle corde in onde ricordano il tormento di cui ho avuto esperienza quotidianamente. I miei sintomi mi hanno colpito come una tonnellata di mattoni.  Poi si attenuano un po solo per darmi un falso senso di sicurezza perché saranno prossimi a ritornare di nuovo come una vendetta.

La mia storia enfatizza ulteriormente i pericoli e la futilità dei farmaci psichiatrici. Nel mio caso, sono stati utilizzati per il trattamento di una malattia fisica invece degli usi tipici nella salute mentale. Nel tentativo di cercare di “riparare” il mio cervello, hanno finito per distruggerlo. Come i sopravvissuti psichiatrici sono ben consapevoli, le ferite di questi farmaci non si rimarginano, e nella migliore delle ipotesi, semplicemente sopprimono i sintomi.

Il farmaco mi è stato dato al di fuori del regno della psichiatria in quanto mi venne prescritto da un neurologo. La psichiatria non danneggia solo i pazienti dentro il sistema di salute mentale, ma anche i pazienti che non dovrebbero essere mai entrati nel sistema fin dall'inizio. Ogni singolo farmaco che il neurologo mi prescrisse era psichiatrico;  non mi ha mai prescritto niente di quelli neurologici. Perciò, sento che il mio trattamento non era niente di più che il male della psichiatria travestito da neurologia.

Fonte: madinamerica.com

mercoledì 5 aprile 2017

Collaborare con la follia

Parlando di recupero da stati di 'follia' si può intendere tante cose. Tra le numerose possibilità vi sono gli estremi di essere assoggettati dalla follia, di controllarla e ancora di collaborare con la propria parte folle. Questa che segue è  la traduzione di un breve articolo che parla di 'collaborazione'. 
Quello che la psichiatria organicista e farmaco-centrica attua normalmente con i suoi trattamenti è lo spegnimento , o ottundimento dei sintomi della follia, spesso con il risultato di fare emergere altri sintomi altrettanto se non ancora più invalidanti di quelli della follia stessa. E così la psicosi diventa 'psicosi tranquillizzata' dove l'individuo rimane per così dire sospeso senza sapere cosa prova, senza essere né carne né pesce. Se va bene vive, o meglio , sopravvive vegetando in un limbo formato da nuvole neurolettiche  senza la possibilità di pensare o di provare qualcosa a livello emotivo, sia nel male che nel bene. Tale sensazione può avere anch'essa tutta una gamma di influenza dal leggero intorpidimento quando si è molto fortunati, fino alla semi-incoscienza con molte  abilità compromesse. 
Perciò, posso capire molto bene il pensiero di Will, che rifiutando questi trattamenti preferisce venire a patti con quella parte oscura di sé, anche se forse a mio parere potrebbe esistere una terza possibilità che magari per lui è più difficile da mantenere. 
Io per esempio sono consapevole dei 'doni maledetti' che costituiscono la mia parte folle, tuttavia non ho più il desiderio di ritrovarli, perché so che in tal caso dovrei pagare un prezzo troppo alto in termini di stabilità emotiva. Quello che ho fatto per gran parte del tempo nella vita è stato anelare e desiderare di ritrovare tali doni, come chi è dipendente da qualcosa che lo fa stare molto bene. (e chi non lo sarebbe dico io?) Ma arriva prima o poi il momento di mettere un freno, non sono più un giovincello desideroso di nuove scoperte. Con questo non intendo dire che non ci sarebbe più nulla da cercare e scoprire, piuttosto è possibile riservare tali ricerche e scoperte in un momento più opportuno, fosse anche la prossima vita, sempre ammesso che vi sarà.  
Quindi anche se con Will ho in comune la considerazione positiva e la consapevolezza di poter accedere a doni piuttosto che maledizioni, non ho il suo stesso desiderio di conviverci e venire a patti con essi. Questo non implica che devo necessariamente 'curarmi' per impedire alla mia parte folle di emergere, in quanto so che queste mie cosiddette 'crisi' hanno un trigger ben noto e determinate condizioni da rispettare. Quindi dovrei poter rimanerne fuori a meno che il desiderio , le sete dell'ignoto non ritorni prepotente e richieda un ultimo sacrificio. 



Collaborando con la follia - Will Hall

Come la maggior parte dei miti greci, la storia di Cassandra verte sull'arroganza. Cassandra era dotata di tanta bellezza che il dio Apollo, voleva giacere con lei, e così  le offri il potere della profezia. Cassandra  accettò la proposta di Apollo, e così lui le concesse la possibilità di vedere il futuro. Ma quando arrivò il momento di onorare  la sua parte del contratto, Cassandra rifiutò le avances di Apollo. Apollo era così infuriato da questo tradimento che per vendetta maledì Cassandra: cosi lei avrebbe avuto il potere di vedere il futuro, ma nessuno avrebbe mai creduto alle sue previsioni. In conseguenza di questo terribile destino, Cassandra impazzì.

I greci amavano avvertirci che dobbiamo sempre capire il nostro ruolo nel rapporto con gli dèi. Il mito di Cassandra parla della mia stessa esperienza di essere etichettato con la schizofrenia, e di come mi ha insegnato a trovare l'atteggiamento giusto verso la follia.

Anche adesso,  a volte, mi capitano  stati estremidi coscienza  terrificanti e travolgenti: voci e visioni, la paura degli altri, il collasso e il ritiro dal mondo. Allo scopo di aiutarmi, sono stato consegnato per un anno nelle mani del sistema pubblico di salute mentale di San Francisco , con i suoi reparti chiusi, le droghe psichiatriche  e gli abusi.

Il sistema mi ha insegnato a vedere queste esperienze dolorose e misteriose che stavo avendo come negative, ma non c'è riuscito, il problema erano le parti di me che avrei dovuto cercare di eliminare, o almeno di controllare. Anche la promessa di un 'recupero', che è una alternativa più promettente rispetto alla prognosi di malattia cronica permanente, presumibilmente significa tornare a una normalità perduta  e  superare la rottura e la malattia. La domanda che vorrei porre è invece: chi siamo noi esseri umani per rivendicare una tale conoscenza di qualcosa di misterioso e potente come la follia? Chi siamo noi per imporre i nostri standard di funzionamento e di salute, per definire disabile qualcuno come me e, nel recupero,  dividere la mia esperienza tra normalità e 'sintomi'?

Per quanto mi riguarda, la sintomatologia dolorosa di quella che viene chiamata "schizofrenia" non sono semplicemente difetti negativi: io li vedo come doni complessi che compongono quello che sono. La mia creatività, la sensibilità, l'ispirazione e la spiritualità vanno di pari passo  con le cose che il sistema di salute mentale vorrebbe eliminare: la paranoia, l'isolamento, le voci, le "associazioni libere" e le "idee di riferimento." Mi hanno detto che gli orrori dei farmaci e le umiliazioni della psicoterapia sono molto meglio dei miei  'sintomi', ma sono i miei sintomi che fanno di me quello che sono.

Il mito di Cassandra offre un indizio importante su ciò che possono significare questi "maledetti regali"  e le mie esperienze:  non voltate le spalle alla divinità che ha fatto questo per voi. Non ho la pretesa di prendere qualcosa di vostro, non nego la parte di essa che è al di là di te stesso. La follia di Cassandra e la maledizione non provengono dal dono della profezia stessa, ma dal suo atteggiamento egoista verso di esso. E non è questo che il sistema di salute mentale, con i clienti che produce cerca di fare con i poteri sconosciuti della follia? Egoisticamente li definiscono in base alle norme vigenti e agli standard, allo scopo di possederli alle loro condizioni. Possiamo invece imparare a collaborare con la follia alla pari, piuttosto che  controllare e diagnosticare, in modo che ciò che sembrano essere maledizioni possono diventare quei doni che sono realmente?

Qualcuno, forse l'autore di fantascienza Philip K. Dick, ha scritto, "La realtà è ciò che si rifiuta di andarsene quando io smetterò di credere in essa". Per anni ho cercato di smettere di credere nella realtà folle che ho sperimentato di cui nessun altro sembrava avere esperienza.Tutti dicevano che vi era qualcosa di sbagliato in me, e credevano che avessi avuto bisogno di 'recuperare' da questo. Invece, la realtà si è rifiutata di andare via, e sono contento di questo. Non mi piace essere normale. Mi piace sentire i pensieri delle persone, fare sogni premonitori, il fantasma del vento alle 4 del mattino e  vedere le macchinazioni del potere diabolico codificate nelle cospirazioni di estranei. Mi piace essere spazzato via dalle grandi visioni creative e guidato da un'ispirazione ardente. Mi piace essere così sensibile che posso a malapena a volte resistere nella società umana. Ma la cosa più pericolosa che potrei fare sarebbe quella di presumere di possedere questi doni come se fossero miei.

Per me vivere la mia vita, oggi, significa trovare un accordo con la mia pazzia, per onorare un rapporto con essa come qualcosa al di là di me stesso. Naturalmente mi concentro sul benessere e faccio quello che posso per prendermi cura di me e prevenire le mie crisi. Ma, come Cassandra, che avrebbe dovuto mantenere la sua promessa di Apollo in modo che le sue profezie venissero ascoltate, ho un rapporto di collaborazione e di reciprocità con la mia follia e la più profonda, misteriosa forza dentro di me che si rifiuta di andare via.

Non dico: questa è la mia parte sana e questa è la parte malata, ho bisogno di fare una pausa. Non dico: come faccio a guarire dai miei sintomi? Io dico invece: questa è una parte di me che è più saggia e più forte di me. Questa è una parte di me che offre un grande dono. Questa è una parte di me,  non capisco ancora come relazionarmici, ma ho intenzione di imparare. Ho bisogno di fare modifiche per rispondere a questa parte di me, a volte grandi cambiamenti e non è facile. Ma questa non è una parte di me che voglio ripudiare. Né una parte che voglio controllare. Questa è una parte di me con cui voglio collaborare.

È arroganza  cercare di curare la follia o far ritorno alla realtà ordinaria, sebbene la realtà ordinaria sia un luogo utile da visitare di tanto in tanto. E arroganza, se offendi gli dei, rischi sempre effetti catastrofici, anche se è solo la catastrofe di voltare le spalle ai doni e alle potenzialità, in nome della sicurezza e della familiarità. Possiamo invece collaborare con la follia, chiederci perché le sue possibilità sono pregne di maledizioni, e imparare quali promesse devono essere mantenute.


Fonte: madinamerica.com

sabato 1 aprile 2017

Ah che bell'o café

Si prega di prendere le seguenti affermazioni con le dovute cautele (non è un pesce d'Aprile). Per principio io non sono contro alcuna sostanza quando viene assunta con piena consapevolezza e la conoscenza dei possibili inconvenienti, tuttavia chi ha dei problemi gravi e non sa dove sbattere la testa dovrebbe secondo me, fare tutti i possibili tentativi anche i meno ortodossi  per cercare una via di uscita dalla propria sofferenza. Dichiarare a priori l'inutilità di un metodo semplice, senza nemmeno provarlo su se stessi è indice a mio parere di una certa dose di arroganza. Il metodo di cui parlo è la cosa più semplice da mettere in atto e richiede solo un piccolo sforzo di volontà. Anche se vi fosse una piccolissima probabilità di successo, niente dovrebbe rimanere intentato quando la posta in gioco è così alta come la fine dello status di 'malato mentale' e di tutta la sofferenza che ne deriva.
Su internet si trova veramente di tutto, cose che i media tradizionali mai si sognerebbero di dire o scrivere. Si legge per esempio, che alimenti normalmente ritenuti innocui, risultano nascondere delle insidie anche molto gravi. Non sto parlando di quelle sostanze che da un certo momento in poi vengono dichiarate malsane (l'ultimo grido è ad esempio il famigerato olio di palma) con grande preoccupazione dei consumatori che fino ad oggi sono stati tenuti all'oscuro, ignari di avere ingerito per tutta la vita delle sostanze tossiche contenute nei cibi industriali.
Sto parlando di sostanze che sono parte integrante e direi fondamentale del nostro stile di vita, della nostra dieta mediterranea.
Tra queste sostanze posso citare ad esempio lo zucchero, il glutine, il latte  e latticini e .. il caffè!!
Ebbene, tali innocue sostanze possono nascondere delle grandi insidie specialmente quando si è intolleranti, cioè il nostro organismo non riesce a metabolizzarle in modo corretto.
Oggi vorrei soffermarmi sulla bevanda  più comunemente ingurgitata dalla maggioranza delle persone: il caffè.
Forse pochi sanno che il caffè contiene circa 200 differenti tossine, sostanze non proprio salutari e questo basterebbe a considerare la possibilità di farne a meno, tuttavia questo articolo che vi propongo parla di uno specifico problema di allergia alla caffeina.
Chissà se questa è una condizione rarissima o forse si scopre che una moltitudine di 'schizofrenici' potrebbero 'guarire' all'istante se smettessero di prendere il caffè?
Sia come sia, chiunque dotato di un minimo di acume dovrebbe considerare  tutte le possibilità prima di decretare con certezza di avere una fantomatica malattia del cervello mai dimostrata. E non c'è nulla di più semplice della 'dieta a eliminazione' per testare una eventuale responsabilità di queste sostanze 'a rischio'. In fondo si tratta di provare per un po' a stare senza le tanto amate sostanze così piacevoli. Tanto piacevoli che alcuni preferiscono morire piuttosto che rinunciarvi.

I bravi medici di famiglia di una volta davano anche consigli sulla dieta. Probabilmente tanti anche oggi lo faranno ma per la maggior parte temo che rimangono inascoltati. Dagli psichiatri poi, non ci si può aspettare nulla del genere, occupati come sono tutto il giorno a prescrivere e dispensare i loro veleni  a piene mani.
Naturalmente nei reparti psichiatrici, ospedalieri, nelle case di cura, comunità ecc. non  mancherà mai la macchinetta del caffè...



ALLERGIA DA CAFFEINA: Disturbo del passato o epidemia del presente? 
di Ruth Whalen, Tecnico di Laboratorio Medico 
Cape Cod, Massachusetts USA.

 Con l'aumento di disturbi dovuti a  "squilibrio chimico" in questi ultimi anni del ventesimo secolo, molti ricercatori cercano freneticamente di svelare la complessa orologeria del cervello. (anche ora agli inizi del 21 esimo ndt).  A sua volta, mentre il numero di persone che soffrono di problemi mentali aumenta, sembra che i medici con poco tempo a disposizione, sono pronti a indirizzare i loro pazienti dagli psichiatri, anzichè  richiedere una visita medica o un esame specifico fisiologico. Al contrario invece, molti psichiatri prescrivono  farmaci, mascherando così il problema fisico sottostante.
La gente ha trascurato due fattori semplici ma deleteri: 1,3,7 trimetilxantina e le allergie. In poche parole: allergia alla caffeina.  Si tratta di conoscenze mediche basilari:  più una persona è esposta ad una sostanza, maggiore è la probabilità di sviluppare un'intolleranza e un'allergia. Una volta che questo accade, le persone allergiche non riescono a metabolizzare correttamente la caffeina, che viene rapidamente assorbita da tutti gli organi, e distribuita nei compartimenti intracellulari, e nell'acqua extracellulare.
In un articolo del 1936 del Drs. McManamy e Schube, viene citata una giovane donna, allergica alla caffeina, che presentava stati alterni di delirio e follia, simili ai sintomi della schizofrenia (1). Dopo questo caso registrato, la documentazione su questa allergia è diventa molto rara. E ciò non sorprende.

Le Proprietà stimolanti della caffeina mascherano i sintomi allergici. La circolazione di adrenalina (epinefrina) aumenta in persone che consumano caffeina (2,3). Nella sua forma sintetica, l'adrenalina è il farmaco di scelta per reazioni anafilattiche, cioè in grado di arrestare le reazioni allergiche. Ma  aggiungendo una reazione stimolante, l'adrenalina in eccesso può indurre allucinazioni. E la ripartizione di alcuni sottoprodotti dell'adrenalina imita i sintomi della schizofrenia (4) (si veda ad esempio l'ipotesi stress ossidativo di Hoffer ndt).
Il livello cerebrale aumenta proporzionalmente con la dose (5). Nelle persone allergiche, ogni tazza di caffè, coca-cola, thè, ogni pezzo di cioccolato, e tutti i prodotti contenenti caffeina,  intensificano la psicosi tossica. Dosi successive, tra cui piccole quantità, agiscono come un impasto. Le cellule sono avvelenate, compresi i neuroni.
I sintomi dell'allergia cerebrale possono variare da reazioni minime, come la mancanza di comprensione e incapacità di concentrarsi, a stati psicotici gravi, come  paranoia e allucinazioni (6). E' noto ad esempio che la psicosi da anfetamine non può essere distinta dalla schizofrenia (7,8). Con l'incapacità di eliminazione della caffeina di una persona allergica, ingerendo continuamente la caffeina, i livelli di neurotrasmettitori, tra cui la dopamina e adrenalina, aumentano rapidamente. Le cellule assorbono rapidamente la droga.
La dopamina aumenta proporzionalmente alla quantità di stress (9). Più alto è il livello di adrenalina, maggiore è l'aumento della dopamina. La serotonina aumenta. Durante l'astinenza i livelli di dopamina e serotonina diminuiscono  parzialmente. Ma fintanto che la caffeina rimane nel corpo, i neurotrasmettitori non riescono ad adattarsi allo stato naturale della vittima.
La tossicità è nota per provocare eccitazione, agitazione, irrequietezza, stati di cambiamento della coscienza, e psicosi tossica (10), imitando la psicosi da anfetamine. I soggetti allergici possono essere erroneamente diagnosticati, medicati, e persi nel loro disturbo, fino alla morte.
I recettori possono venire bloccati dalla caffeina (11,16), mantenendo l'attività neuronale. Le persone si sentono entusiasti e spesso euforici.

La tossicità della caffeina può essere scambiata per disturbo bipolare (1,12). I sintomi includono: loquacità, pensieri e azioni ripetitive (simile al disturbo ossessivo compulsivo), irrequietezza, agitazione psicomotoria, stati d'animo alternati, rabbia, impulsività, aggressività, onnipotenza, delirio,  spese folli,  mancanza di inibizione sessuale, perdita di valori.
L'allergia può imitare l'Attention Deficit Disorder (ADD) (13). Già nel 1902, TD Crothers notò una certa "precocità" ed  "esaltazione funzionale" in molti bambini che consumavano caffeina  (14).
L'avvelenamento da caffeina può anche assomigliare alla schizofrenia. Gli argomenti di conversazione di una donna vagavano da soggetto a soggetto. Urlava, e credette di essere in prigione. Il giudizio naturale era alterato (1). Nel 1931, un camionista portato in ospedale in una condizione confusa e irritabile, lamentava di essere attaccato dalle mosche. Le mosche non erano mai state presenti. L'esame ha rivelato che aveva consumato grandi quantità di coca-cola (15). Un signore concluse il suo discorso politico con delle previsioni e  minacce fuori dal comune per la sua personalità, sorprendendo il pubblico (14). Un altro caso descrive un uomo che si immaginava molto ricco, e riteneva che il suo stato mentale fosse del tutto normale (14).

La Tossicità da caffeina può anche mascherarsi da depressione e ansia. Nel 1925, Powers descrisse nervosismo, disturbi visivi e vertigini in pazienti che soffrivano di tossicità da caffeina (16). Nel 1974, altri pazienti intossicati dalla caffeina che presentavano gli stessi sintomi, vennero erroneamente ricoverati in un ospedale psichiatrico per il trattamento dell'ansia (16,17). In altri studi, la depressione e l'ansia sono correlati con l'assunzione di caffeina (18,19,20,21).
In diverse relazioni,  pazienti con diagnosi di disturbo d'ansia hanno sperimentato attacchi di panico con l'ingestione di caffeina (18-19-20). Uno studio rivela che sei persone sono migliorate smettendo di assumere caffeina e sono rimaste in tali condizioni per almeno sei mesi (21). Altri rapporti rivelano che alcune persone non affette da disturbo di panico, hanno sperimentato attacchi di panico dalla caffeina somministrata per via  endovenosa (22, 23).

La documentazione sui sintomi del disturbo di panico e i sintomi di reazioni anafilattiche non offre una chiara distinzione tra i due. la parestesia (formicolio e sensazioni di punture di aghi), sensazione di soffocamento, sintomi di iperattività, dolori al petto, e iperventilazione, tra gli altri sintomi, sono comuni in entrambe le condizioni. Sono comuni anche in molte persone che consumano caffeina.
Ciò suggerisce che l'allergia alla caffeina possa essere responsabile di molti casi di attacchi di panico. In questo caso, sono assenti le reazioni anafilattiche - simil ADHD, e il disturbo di panico. "Devo alzarmi e correre" e "penso che sto perdendo la mia mente" simili sentimenti, sono determinati da un aumento dei livelli dei neurotrasmettitori, associato alla sindrome della  "lotta o fuga".
Il dottor William Walsh ha collegato l'ansia con gravi reazioni allergiche. Egli sostiene che l'ansia allergica nasce da un senso di soffocamento e  perdita di aria, non un deficit psicologico (24).
La caffeina viene convertita in sottoprodotti, tra cui la teofillina, la quale mantiene i bronchi aperti. I soggetti allergici hanno meno probabilità di soffrire di collasso respiratorio, nel corso di una reazione anafilattica.

Un neurologo esperto di Boston menziona il fatto che il 66 per cento di livelli elevati di CPK MM (creatina fosfochinasi del muscolo),  sono di "origine sconosciuta" (25). Innumerevoli studi fatti tra la metà e la fine del XX secolo  rivelano che un numero elevato di persone con diagnosi di disturbi mentali, tra cui disturbi della personalità, manie, disturbo borderline, depressione, catatonia, e  schizofrenia, presentavano elevati livelli di CPK MM (26,27,28-38,39, 40-50).
La maggior parte di questi studi, ed altri, attribuiscono elevati livelli di CPK a una comunanza tra i pazienti con disturbi mentali. Non ci si concentra sulle allergie da caffeina come fattore causale.
Il CPK MM, un enzima muscolare, aumenta con traumi muscolari gravi, ustioni, stati infiammatori, e avvelenamento. Ciò può derivare da droghe (36,37,38,39), tra cui cocaina, alcol, anfetamine, eroina e stimolanti (37,40). Antistaminici, salicilati, antidepressivi ciclici, teofillina, ed altre sostanze possono causare questo disturbo (37).

Questa condizione, chiamata rabdomiolisi, sollecita e infiamma i tessuti, comprese le cellule cerebrali, abbatte le fibre muscolari e favorsce lo scarico potenzialmente tossico di materia cellulare nel sangue (37). La caffeina può causare avvelenamento da rabdomiolisi (10,37,41).
La Mioglobinuria è un sintomo della rabdomiolisi, ma spesso la mioglobina nelle urine scompare presto nel corso del disturbo, o è assente del tutto (37). i crampi muscolari generalizzati (associati alla rabdomiolisi) (14,37) possono anche essere assenti, o diminuire velocemente. L'accumulo di caffeina agisce come la morfina, per alleviare il dolore e il disagio, spesso inducendo rigidità muscolare.
Con l'apporto di tossine nel sangue, aumenta il CPK. Pių alto è il CPK, maggiore è il livello di alcuni neurotrasmettitori, e  più profonda la psicosi in una spirale viziosa.
Alla fine degli anni '60, Bengzon et al ipotizzarono  che la fuoriuscita di CPK e aldolasi avrebbe potuto spiegare la schizofrenia (26). Gli studi su pazienti con diete non restrittive, si sono concentrati su diversi fattori, tra cui le droghe, ma non sono riusciti a inserire la caffeina come possibile fattore (26). Studi più recenti hanno anche trascurato l'allergia alla caffeina come fattore causale in ogni tipo di disturbo mentale, inclusa la schizofrenia.

In un altro studio si era ipotizzato  la caffeina come un possibile agente per  indurre psicosi. I ricercatori hanno eliminato la caffeina nei pazienti 'per breve durata. E' stato deciso che la caffeina aggrava i sintomi della psicosi e i disturbi del pensiero (42). La caffeina è stata poi reintrodotta senza  permettere  di avere il tempo  sufficiente per notare miglioramenti significativi.
In proporzione allo stato di tossicità, il ritiro fisico può richiedere fino a 12 mesi o più. I sintomi di astinenza comprendono perdita di memoria, confusione, tremori, stati di agitazione, insonnia o sonnolenza, incubi e sintomi associati alla sospensione di anfetamine. A seguito di un recupero fisico, rimane un residuo di sintomi mentali, soprattutto confusione e alterazioni dell'umore, possono  rimanere per diversi mesi.
L'evidenza suggerisce che la caffeina, può equilibrare  l'alterazione dei neurotrasmettitori dovuta a farmaci sintetici, semplicemente l'equilibrio cessa al momento della cessazione della caffeina, in modo tale che il farmaco non è più necessario. Diversi rapporti indicano che al momento della cessazione della caffeina, i tremori aumentato nei soggetti che  assumono litio (43). In alcuni pazienti, l'astinenza da caffeina comporta un aumento dei livelli di litio (44). Dopo aver vissuto 10 anni con il disturbo bipolare, una donna ha eliminato la caffeina dalla dieta. Non aveva più bisogno di assumere farmaci (45).

La caffeina può competere con i recettori benzodiazepinici (5). In questo caso, le benzodiazepine riducono gli effetti della caffeina e viceversa; bilanciandosi tra di loro.
La tossicità cronica può influenzare gli aspetti funzionali di ogni organo (14). Persone allergiche possono diventare sensibili alla luce brillante, e ricorrere agli occhiali da sole. Non č raro trovare pupille dilatate ma reattive (14). Le persone intossicate di solito presentano  una lingua biancastra o grigiastra patinata (14, 46). Altri risultati implicano che la caffeina inibisce l'anafilassi, sopprimendo il rilascio di istamina (47,48). Grazie alle proprietà antistaminiche della caffeina , un test cutaneo per l'allergia alla caffeina può risultare negativo.
Diversi test di laboratorio possono essere utilizzati come marcatori per la tossicità allergica. Un livello Teofillina rilevabile in un paziente non in terapia con teofillina, e un elevato livello di CPK sono indicativi di tossicità da caffeina. Insieme a questi, un livello di glucosio maggiore (10,49) e un elevato numero di globuli bianchi (1,49) può anche essere significativo di tossicità, in quanto molti pazienti afflitti da disturbi mentali presentano alti livelli di questi (1,50). Un tasso di sedimentazione elevato, indicativo di processi infiammatori, potrebbe significare rabdomiolisi.
E' altamente probabile, che milioni di consumatori abbiano sviluppato un'allergia alla caffeina, soprattutto perché la disponibilità e la produzione è aumentata  rapidamente dalla metà del XX secolo. In questo caso, intuizioni naturali, salute fisica e mentale, sono state sacrificate alla tossicità cronica, con conseguente tossicità organica del cervello, silenziosamente con problemi come ADD, ADHD, ansia, disturbo borderline, depressione, disturbo ossessivo compulsivo, disturbo di panico, e schizofrenia. I malanni fisici assomigliano ad avvelenamento da anfetamine, e comprendono eruzioni cutanee, mascherate da "rosacea".
Già nel 1936, McManamy e Schube sostennero che con ogni probabilità, molte persone di quel periodo sarebbero già state erroneamente diagnosticate con una qualche forma di malattia mentale. Inoltre previsero che in futuro, con la mancanza di tempo, e di una corretta conoscenza medica, molti medici non sarebbero stati in grado di diagnosticare patologie semplici come l'allergia alla caffeina, etichettando le persone con malattie mentali (1).
Bene, eccoci qui. Benvenuti nel futuro.

fonte: doctoryourself.com


Riferimenti

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