Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

venerdì 21 marzo 2014

Emergenza spirituale

Riporto questa esperienza  perché  è straordinario  quanto ci ritrovi in molti aspetti quello che è accaduto a me durante quelle che vengono chiamate in gergo psichiatrico 'crisi maniacali'. 
Lui preferisce chiamare questi episodi 'emergenze spirituali' ed in effetti così verrebbero considerati e trattati nelle civiltà indigene, quelle del passato che non avevano mai conosciuto la psichiatria con tutto il suo corollario di malattie mentali.  
"Ciò che stava accadendo nel mondo apparentemente esterno era magicamente in relazione con quello che stava succedendo dentro di me". Questa è una frase che ho sentito dire da molti amici con diagnosi psichiatriche e viene liquidata con 'delirio' cioè un'anomalia del pensiero che a sua volta dipende dal un'anomalia nel cervello. Tuttavia dal punto di vista spirituale assume un significato di tutt'altro valore. Indica infatti il profondo legame tra noi e il nostro ambiente, un principio che appartiene per esempio anche alla millenaria cultura orientale.  
Un'altra cosa che mi ha colpito in questo racconto è la sensazione che lui ha ad un certo punto di avere poteri di guarigione (taumaturgici) esattamente la stessa sensazione che ho sperimentato anche io durante questi periodi 'mistici'. 
Penso che sia troppo sbrigativo liquidare queste esperienze, qualunque tipo di esperienza spirituale come patologiche, frutto di una 'psicosi' che occorre solo spegnere al più presto per via del tremendo pericolo a cui va incontro il malcapitato. 
A sentire i racconti delle persone, la maggioranza di queste esperienze sono relativamente innocue , semmai il danno vene fatto dalla necessità di rinchiudere, sedare, umiliare la persona in crisi con il trattamento standard che viene usato in questi casi. Risposte violente con esplosioni di rabbia sono sempre una conseguenza diretta del 'trattamento', mai avvengono spontaneamente.   Questo è dovuto fondamentalmente alla paura degli stati estremi del  pensiero, bollati come negativi e pericolosi. 
Paul  qui è stato  fortunato ad incontrare uno psichiatra che ha capito ciò che stava attraversando evitando così, la solita trafila senza fine di stigma, imposizione di cure chimiche e ricoveri. 

Va comunque anche detto che, proprio come in quelli che in gergo vengono chiamati 'bad trip' la consapevolezza di chi attraversa una crisi di questo tipo è importante, perché secondo l'indole individuale si può anche incorrere in situazioni di estremo pericolo. Per questo motivo, come una persona che assume un allucinogeno dovrà essere seguito da qualcuno 'sobrio' per evitare pericoli, così chi subisce una emergenza spirituale se non preparato a sufficienza dovrà essere costantemente seguito onde evitare che commetta qualche sciocchezza. Lo so che così è molto più impegnativo , pertanto si preferisce sedare, rinchiudere, umiliare l'individuo aggiungendo ulteriore trauma. 

Prima grande crisi del 1986  


EMERGENZA SPIRITUALE

di PAUL LEVY


Nella primavera del 1981 ero seduto in meditazione, quando, solo per un istante, un lampo balenò nella mia mente. Anche se non me ne resi conto, al momento, questo è stato l'inizio di un risveglio spirituale che ha cambiato la mia vita per sempre. Avevo fatto un passo attraverso lo specchio, non potevo tornare mai più alla vita che ero stato abituato a vivere.

Nel giro di un paio di giorni fui portato in ambulanza in un ospedale. Avevo incominciato a comportarmi così diversamente dall'ordinario, senza auto condizionamenti e repressioni che un caro amico pensava che fossi  impazzito. Mi sentivo totalmente inconsapevole e incredibilmente libero. Sentivo l'energia creativa dell'universo scorrere attraverso di me, come se vivessi in prima linea nel Big Bang. Era come se la mia mente si fosse rovesciata dall'interno del cranio  e si esprimesse attraverso gli eventi dell'ambiente esterno. Ciò che stava accadendo nel mondo apparentemente esterno era magicamente in relazione con quello che stava succedendo dentro di me. Il confine tra il sogno e la veglia, tra interno ed esterno, si stava dissolvendo. Era come se mi fossi svegliato dentro un sogno. Sapevo senza ombra di dubbio che stavo attraversando una profonda esperienza spirituale. L'esperienza fu così travolgente che non avevo altra scelta che arrendermi e lasciarmi andare.

E 'stata così travolgente, infatti, che venni ricoverato un certo numero di volte durante il primo anno. Mi fu diagnosticata  una grave rottura psicotica e mi dissero che ero maniaco-depressivo. Mi fu prescritto il  litio, e, a volte, l'Haldol. Mi dissero che avrei dovuto convivere con la malattia per il resto della mia vita. 
Poco a poco i medici si resero conto che stavo prendendo parte a una sorta di emergenza spirituale / processo di iniziazione sciamanica, che a volte imitava una psicosi, ma in realtà era un'esperienza di un ordine molto diverso.


Nella stanza dell'ospedale, una sorta di salotto per i pazienti psichiatrici, c'era una donna cieca. Subito dopo averla vista, senza alcun pensiero da parte mia, d'istinto mi avvicinai e mi ritrovai a guardarla negli occhi dicendo più volte le seguenti parole: "Tutto quello che dovete fare per vedere è aprire gli occhi e guardare." Queste parole mi uscirono di bocca senza pensare. Mi avvicinavo sempre più a lei e ogni volta ripetevo queste parole, fissando i suoi occhi senza distogliere il mio sguardo. I suoi occhi erano ciechi, opachi, senza colore o luminosità.

Che cosa è successo dopo che non lo dimenticherò mai. I suoi occhi cominciarono a riconquistare il loro colore e la luminosità, passando da morti, occhi malati di una persona non vedente a normali, sani, occhi di un vedente. Aveva riacquistato la vista. In quel momento un medico mi  portò in un'altra stanza legandomi su un tavolo. E lì ho passato la notte.

La mattina dopo fui portato in una stanza e l'unica altra persona lì, seduta su un tavolo con me, era, guarda caso, la ex cieca. Lei mi guardò sorridendo da un orecchio all'altro,  ancora non aveva detto una parola per me. Tutto ad un tratto fu come un pugno chiuso nel mio cuore che sia apriva completamente. Era perfettamente chiaro che questa era la fioritura del mio chakra del cuore. E'descritta come l'apertura di un fiore di loto dai mille petali, e anche se non avevo mai avuto prima questa esperienza l'ho subito riconosciuta.

Ho poi avuto la realizzazione spontanea che ha spiegato quello che era successo il giorno prima con questa donna. Ho intuito che i suoi occhi erano fisicamente a posto,  solo che non si era lasciata andare per aprire gli occhi interamente e guardare. In qualche modo questo si era manifestato in una percezione di cecità.

E ieri ho "visto" questo. Non solo ho visto questo, ma in qualche modo sapevo che cosa dire e cosa fare. Era come se fossi diventato un tramite per forze di quarigione più profonde. Era anche chiaro che  il nostro incontro non era stato casuale. Era chiaramente un incontro sincronico, quello in cui entrambi i ruoli giocano un dramma più profondo. A un certo punto mi disse: "Non hai intenzione di rispondere alla telefonata di Roy (mio padre)?" Queste sono state, letteralmente, le prime parole che mi ha detto. Pochi istanti dopo, l'infermiera entrò nella stanza e disse che mio padre era al telefono.

Sono stato in quel particolare ospedale per tre giorni. Il secondo giorno ero nell' ufficio del medico incaricato di me, il dottor Lantz, e stava guardando una stampa di un quadro di Van Gogh che aveva sulla sua parete. Mi ricordo  una corrente elettrica che usciva dai miei occhi e che circolava intorno alla stampa per poi tornare ai miei occhi. Era chiaro che si trattava di una sorta di fenomeno "kundalini", ma a questo punto non c'era niente che potessi fare, solo testimoniare la mia meraviglia.

Avevo bisogno di convincere il dottor Lantz che non ero pazzo, perché rischiavo di essere trattenuto li per un tempo molto lungo. Decisi che non volevo rimanere in un ospedale molto più a lungo, quindi mi sono letteralmente costretto a 'scendere' e cominciare a parlare dei miei problemi, la mia nevrosi, il mio senso di colpa, e la mia sensazione di "sdoppiamento" Dopo un po' di tempo, disse: " Bene, sei normale ... sei libero di andare. "

La settimana successiva mi sono incontrato ancora  con il Dr. Lantz durante il pranzo. Mi ha spiegato che il mio essere in grado di entrare pienamente nel mio stato "normale" della mente su richiesta era la prova per lui che non ero pazzo, invece le persone che si trovano in "veri" episodi psicotici non sono in grado di fare ciò.

Noi, come società, abbiamo bisogno di riconoscere l'esistenza di vere e proprie emergenze spirituali. E 'di fondamentale importanza per noi, per coloro che passano attraverso questo processo con successo e diventano sciamani, guaritori  e insegnanti, hanno doni enormi e benedizioni da condividere che andranno a beneficio di tutti noi. Avevo fatto la meditazione buddista per un anno intero prima che il fulmine mi attraversasse la mente.

Sono stato uno dei fortunati, sono stato in grado di districarmi dalla struttura medica psichiatrica, che è molto ignorante di fenomeni come questi. Dopo anni di sofferenze incredibili dove ho faticato a contenere le esperienze, sento che li ho integrati al punto in cui ho qualcosa di molto prezioso da offrire. Di recente ho iniziato a parlare apertamente delle mie esperienze, dando la mia prima conferenza pubblica a Portland, Oregon nel 1993, che ho chiamato "Risveglio o follia?" Sono diventato un insegnante, assisto le persone attraverso il loro proprio processo di risveglio spirituale, e ho sviluppato uno straordinario veicolo per il risveglio che io chiamo "il processo del sogno: Un percorso di risveglio" Questo strumento si basa sulla constatazione che la mente stessa che produce i nostri sogni durante la notte in realtà sta 'sognando' la nostra vita.

Mi chiedo quanti casi di malattie mentali sono in realtà emergenze spirituali andate male. Potrebbe essere che siamo tutti nelle diverse fasi di un processo di emergenza spirituale?


Nota dell'editore: Paul è profondamente spirituale, guaritore e mistico estremamente penetrante. Egli è la prova vivente che ciò che la società dominante concepisce attualmente come "malattia", può infatti avere una base religiosa o spirituale.

mercoledì 19 marzo 2014

Storie di recupero: bipolar story

Questa volta riporto una storia di una donna con diagnosi di disturbo bipolare di tipo I, secondo la psichiatria quello più grave dei 3 tipi. La sua diagnosi è la stessa della mia, e anche lei come me ha deciso di non assumere farmaci con il risultato simile al mio, di beneficiare di lunghi periodi di stabilità.  
Come lei stessa afferma, senza farmaci (MED-free) non significa trascurare ogni tipo di cura. Lei si cura tramite la medicina ortomolecolare, ovvero attenzione alla dieta e integrazione di micronutrienti. 
Ciò significa che senza l'assunzione costante di queste sostanze starebbe ancora male. Tuttavia nel mio caso per essere stabile non ho avuto bisogno di integratori, ma piuttosto di una maggiore attenzione verso le sostanze di 'trigger', confermando ciò che si diceva una volta della cosiddetta sindrome maniaco-depressiva, cioè che è un disturbo che ha generalmente una ciclicità molto lunga tra gli episodi (10-20 anni). 
Il problema è che oggi grazie ai farmaci e all'ampio uso di sostanze psicoattive che abbiamo a disposizione la frequenza delle crisi e la loro gravità è aumentata a dismisura, rendendo il disturbo cronico e invalidante.  



UNA STORIA BIPOLARE MED-FREE
  

Ho intenzione di scrivere la mia storia, anche se è un viaggio che mi spaventa a morte. Ho paura di tante cose che non so nemmeno da dove cominciare, ma è ora che più gente parli dello stigma bipolare, di cosa vuol dire vivere con questa diagnosi, e come ho fatto io,  stare senza farmaci per oltre dieci anni. Il termine, per vostra informazione, è "MED-free bipolare", NON "non-medicato bipolare", c'è una differenza enorme. Ci sono un sacco di bipolari non-medicati là fuori che dovrebbero avere sempre bisogno di aiuto, ma ce ne sono altri, come me, che scelgono di non prendere i farmaci. La maggior parte delle persone potrebbe pensare che sono l'eccezione alla regola. Invece no, ce ne sono migliaia come me, che vivono liberi dai farmaci. Hai solo bisogno di sapere come, e perché.

Che cosa significa veramente VIVERE senza farmaci? Vuol dire alti e bassi pazzeschi sicuri, una personalità lunatica che distrugge tutti intorno a te? NO! Inoltre, non significa vivere fuori controllo, in balia dei stati d'animo, o gravare gli altri in modo da poter avere i vostri euforici 'alti'. Significa vivere una vita in cui, se non si è scelto di condividere la diagnosi, nessuno avrebbe saputo. Significa vivere in un modo che si può godere della personalità che hai senza sentirsi attutiti, fuori controllo, o senza speranza, in altre parole, "normale", ma in un certo senso anche meglio. Perché credo di essere una bipolare fai da te un po 'eccezionale' (se non siete d'accordo, questo è un altro argomento). Riuscite a immaginare? Nessuna vergogna, nessun medico, nessuna gestione delle medicine, esami del sangue, né ospedali, nessun sintomo fuori controllo, e senza effetti collaterali!

Quando dico che sono stata "med-free" per dieci anni, non significa che io sono al 100% libera da sintomi tutto il tempo, oppure che posso ignorare il mio disturbo. Né significa che ero in qualche modo "mal diagnosticata", come tante persone mi hanno detto. Sono stata diagnosticata come Bipolare I (Il più grave dei tre tipi) nel 1999, dopo un soggiorno involontario di due settimane  in una casa-vacanza breve come qualcuno potrebbe chiamare il reparto psichiatrico.  Credetemi, mi è stato diagnosticato correttamente. Ho anche provato un paio di volte  a fermare i miei trattamenti naturali quando ho pensato che ero guarita, solo per andare così vicino al crash che quando sono andata da uno psichiatra (due volte in 10 anni), mi ha dato la versione più recente dei farmaci sul mercato rispetto al mio ultimo episodio. Tutti mi hanno fatto peggio, ma quando i miei integratori hanno funzionato nella via del ritorno nel mio sistema mi sono trovata bene. Quello che intendo dire come  bipolare libero  da farmaci è quello che mi accompagnerà nei prossimi mesi.

Questi cocktail di farmaci e gli effetti collaterali sono peggiori del male, almeno per me. Alcuni di voi sanno di cosa sto parlando. Questi sono solo alcuni dei farmaci che ho preso, alcuni solo per giorni, erano così terribili: Depakote (oltre un anno), Seroquel, Abilify, Lamictal, Litio, Paxil, e Zyprexa. Dunque perché sono determinata ad essere e rimanere una  bipolare senza farmaci? Perché una vita noiosa con una litania di effetti collaterali non è un'opzione per me. Con i farmaci ero senza gioia, senza speranza, priva di personalità e  uno zombie. Era così vivido ogni effetto collaterale di ciascun faramco, e io ero ancora più sorpresa quando ho saputo quanti bipolari hanno ancora un sacco di sintomi, episodi, e ricoveri anche sui farmaci giusti! La maggior parte delle persone stanno meglio senza farmaci piutosto che con essi! E a quanto pare questo non dovrebbe accadere per una grave sindrome bipolare di tipo I. Allora, come faccio io senza farmaci? Penso che sto facendo meravigliosamente bene. (Ma io ancora scrivo su i miei giorni bui e le mie giorante maniacali, quando li ho). E il mio scopo qui è quello di condividere e magari ispirare speranza in altri che c'è un altro modo.

Dodici anni dopo la mia diagnosi: Sono una mamma di tre bambini  incredibili, sono una imprenditrice di successo che mostra anche un profitto sulle mie dichiarazioni dei redditi, sono sposata con un marito meraviglioso da dieci anni, e non ho visto una camicia di forza dal 1999. Perché sono così speciale? Perché a qualcuno dovrebbe importare? "Che importa se sei una mamma, sposata, bla bla bla, tutti lo sono". (Mi dispiace, queste sono solo le voci nella mia testa). Perché sono orgogliosa dei miei risultati e voglio aiutare gli altri con gli stessi trattamenti che ho trovato? Perché. Per un sacco di motivi. Ma eccone uno grande: il mio psichiatra la prima volta quando sono uscita dall'ospedale mi ha dato gli scenari migliori e i peggiori come bipolare:


Scenario Caso migliore :

Dovrò prendere farmaci (legali droghe di strada) per il resto della mia vita.
Avrò difficoltà a mantenere un lavoro stabile (un 'lavoro' come ho sempre voluto  in ogni caso).
Non saro mai senza sintomi nonostante i farmaci.
Probabilmente soffrò di depressione post-partum grave se deciderò di avere figli (che implica che forse non è una buona idea farne).
Oh, a proposito, alcune persone possono vivere una vita normale , purché rimangono con i loro farmaci. 


Scenario peggiore:

Potrei essere ricoverata in ospedale un sacco di volte.
Non sarò in grado di funzionare normalmente.
Candidato ad alto rischio di psicosi post-partum (sì, il bambino-annegamento-tipo).
Rovina finanziaria a causa di  folli spese maniacali.
Potrò prendere la disabilità permanente per garantirmi un trattamento e medicine gratis.
Non sarò mai in grado di riconquistare la salute, la vita o l'assicurazione di invalidità.
La maggior parte dei matrimoni finisce con un divorzio.
E l'elenco potrebbe continuare.


Mi prendi in giro? Avevo solo 22 anni, in procinto di laurearmi all'università, e questa è la vita, che è mi stata prospettata ? Dove è la mia speranza e i miei scopi? E i miei sogni, le aspirazioni, i 3,5 anni trascorsi e le decine di migliaia di dollari che avevo speso cercando di ottenere la laurea? Ora so che questo ragazzo stava sbagliava  cercando di prepararmi per quello che mi aspettava, e che per fortuna non tutti i medici dicono queste cose ai nuovi pazienti, ma ho davvero sentito che alla gente viene detto molto di peggio (come una madre che dice alla figlia che i bipolari finiscono nelle strade, che dormono con i senza tetto perché non possono controllare i loro sintomi! Mi prendi in giro? La mamma in realtà mi ha detto che personalmente non immaginava che io fossi bipolare!) Sono contenta di non averci creduto (ma l'ho fatto per più di un anno).

Ecco il mio scenario che ho scelto, invece:

Nessun ricovero dal 1999
Solo tre mesi di psicoterapia in dodici anni.
Ho trovato un grande piano di trattamento naturale che funziona quando lo prendo, ho sintomi o episodi, quando non lo faccio.
Tre bambini, niente depressione post-partum o anche "baby blues".
Sono tra i migliori del mio campo al lvoro: un business (anche donna d'affari dell'anno scorso)
Un grande matrimonio.
Solo  sintomi occasionali, che non interferiscono con la mia vita.
Io vivo una vita piena di speranza, opportunità, e l'abbondanza
Nessuno sa dall'esterno che sono bipolare a meno che io non scelga di condividere.
Allora perché sono così spaventata? Perché ho così tanto da perdere, ed è difficile parlarne. Quando ho detto alla gente in passato sulla mia condizione di bipolare, ho perso amicizie, relazioni, opportunità di lavoro e altro ancora. La gente mi ha detto cose brutte e dolorose, e mi ha trattato in modo diverso quando lo hanno scoperto. Allora perché sto ancora scegliendo di condividere la mia storia adesso?

Perché le persone stanno aspettando di mostrarsi e parlare
Perché la gente ha bisogno di sentire il mio messaggio
Perché voglio solo attirare le persone che mi vogliono bene e mi accettano.
Perché nessuno nella mia vita mi giudichi.
Perché io sono forte e sto abbastanza bene per parlarne e cambiare lo stigma
Perché io sono una ribelle e odio lo status quo
Perché le persone sono alla ricerca di risposte al loro dolore
Perché ho così tanto da dare
Perché io posso.

Se io ho così paura, qualcuno che vuole fare outing, senza peli sulla lingua, chiacchierone, e non ha paura di parlare a migliaia di persone in un momento di qualsiasi altra cosa, chi altro lo farà? Chi parlerà dello stigma e gli stereotipi, le false informazioni, le diagnosi errate, i maltrattamenti e tutto il resto? Lo farò. Ma  preferisco parlare della brillantezza, dei contributi che questa 'malattia' ha dato alla società, e io posso dare speranza al fatto che vi è una causa comune di base e che possiamo curarci in modo naturale ed efficace.
C'è una speranza.

giovedì 6 marzo 2014

Storie di recupero: non si può tornare indietro

Ho già scritto in passato di Monica, per l'esattezza ho tradotto un suo articolo intitolato "Se fossi rimasta conforme".
Oggi ho tradotto invece parte della sua storia così come è stata pubblicata nel sito rxisk.org.
Mi è sembrata molto emblematica della triste abitudine degli psichiatri di adoperare i farmaci in modo sconsiderato, con questo vizio deleterio della polifarmacia. 
Praticamente lei ha assunto per parecchi anni una combinazione di tutte le principali classi di farmaci che si  usano in psichiatria: stabilizzatori dell'umore, antidepressivi, benzodiazepine, antipsicotici. Tutti insieme allegramente in dosi da cavallo. 
Fortunatamente si è accorta del danno che gli stavano causando anche se non subito, ma dopo anni e anni di 'nebbia' farmacologica. Purtroppo ancora dopo 2 anni e mezzo dalla loro dismissione (che è durata 6 anni!) continua a portare addosso i danni iatrogeni di queste sostanze , infatti parla di sé stessa come ancora molto 'malata' ma è da intendere malata di iatrogenia non di una sorta di malattia mentale. La sua presenta malattia mentale ora non è più da lei riconosciuta.  Monica si occupa attivamente del suo blog il quale ha attirato migliaia di persone che come lo è stata lei, stanno adesso nel mezzo del loro difficile cammino della dismissione di queste sostanze tutt'altro che innocue.   

NOTA BENE: Dismettere di colpo gli psicofarmaci può essere molto pericoloso. Prima di intraprendere qualunque azione in merito consultare un medico che appoggi il vostro desiderio e sia in grado di seguirvi in un percorso di dismissione molto graduale.  



La grave disabilità della sindrome da astinenza: storia di Monica

fonte: rxisk.org 2012

Recentemente ho contattato il medico che è stato responsabile della mia iatrogenesi - il medico che mi ha grossolanamente sovra-medicata e mi ha fatto del male. Sono stata  in corrispondenza con lui per diversi anni,  ma questa era la prima conversazione telefonica che ho avuto con lui da quando gli ho detto che cosa il suo cocktail di droga ha fatto per me. Raramente risponde alle mie e-mail dove linko gli articoli che ho scritto sul "trattamento" che mi ha dato. Così l'ho chiamato lasciando un messaggio vocale dicendogli di voler parlare con lui.

Quando pochi giorni dopo ha risposto alla mia chiamata, abbiamo parlato forse per una mezz'ora. Mi è sempre piaciuto questo uomo quando ero sua paziente e ora che ho superato la maggior parte della rabbia di essere stata danneggiata dal suo trattamento,  ancora mi piace. Le sue intenzioni erano buone, questo è chiaro per me.  Ma non credo che questo lo sollevi dalle sue responsabilità, tuttavia non mi sentirei più sollevata odiandolo, semplicemente non sarebbe un bene per la mia anima. Eppure, allo stesso tempo lo apprezzo. L'intuizione di David Healy sui pazienti che soccombono alla  sindrome di Stoccolma  e hanno fatto la stessa osservazione su di me. Non è per niente facile  elaborare emotivamente quello che è successo a me e quello che continua ad accadere a tanti altri.

Quindi la mia conversazione con l'uomo che ha praticato una selvagga e non testata multiterapia su di me è stata in realtà abbastanza civile e ho sentito che era pure produttiva. Ha ascoltato e condiviso il mio punto di vista. Non sempre è stato  d'accordo, ma stava chiaramente ascoltando.

Lui ha difficoltà a credere che quello che è successo a me è di routine, che succede a molti pazienti. Lui capisce la mia esperienza, però, come un buon strizzacervelli. Lui mi crede quando gli dico sia che la mia mente è chiara adesso e che sono stata gravemente danneggiata dai farmaci. Io non sono sicura che pensi di essere responsabile, ma lui non sfida la mia esperienza. Mi viene in mente la frase dissonante cognitiva: Come fanno a fare questo? Io non pretendo di capire.

Così ha detto qualcosa che  suggerisce che  quello che è successo a me non è la norma. Che vede continuamente le meraviglie dei farmaci.  L'ho sfidato in questo modo: "Dott. M, quando mi stava trattando pensava che io fossi uno dei vostri successi, vero? "Egli disse:" Sì. "E io ho risposto:" Beh, si  sbagliava. La mia vita era miserabile. Ho vissuto in una foschia drogata. Ho dormito e lavorato perché questo è tutto quello che ho avuto il tempo di fare. Non avevo passione per quello facevo e ho vissuto passando attraverso ai movimenti, piatti e vuoti. La mia vita era un inferno. Le è piaciuto e aveva bisogno di credere che stavo bene ... Ho provato a farle piacere come un "buon paziente." Comunque se avesse prestato attenzione sa che mi ha sempre chiesto di prendere la pensione di disabilità. Ecco perché era folle per me lavorare 8 ore al giorno, quando richiedevo 12 ore di sonno a causa della pesante sedazione.  Era anche pericoloso per me guidare in quel cocktail farmaceutico ma  avevo bisogno di guidare per mantenere il mio lavoro.  Se avesse veramente prestato attenzione avrebbe capito che la mia vita era miserabile. E io le prometto, avete altri pazienti proprio come me. "

Sto condividendo questa introduzione, perché credo che la maggior parte dei medici sentono storie come la mia e pensano che essi non sono gli autori di tale pregiudizio. Il mio medico è uno psichiatra con una  reputazione  molto buona nella mia zona. E' ben noto e ben considerato. Lui è uno psichiatra tipico e gli psichiatri tipici stanno causando un grave danno ogni giorno in tutto il paese e in tutta una buona parte del mondo. Egli sembra ancora credere che io sono un'anomalia e che in qualche modo io non sono il suo problema. Sì, dissonanza cognitiva.

Quindi stavo assumendo una combinazione di sei sostanze compresa ogni classe di psicofarmaci a dosi elevate che hanno richiesto più di sei anni per il loro ritiro. Questi farmaci mi hanno lasciata gravemente malata, afflitta da una grave malattia iatrogena:   "Sindrome di astinenza" per mancanza di un nome migliore. Dal nome sembrerebbe  qualcosa che può durare giorni o settimane ma in realtà ha paralizzato la mia vita per anni. Quelli di noi che diventano così (ho contatti in rete con migliaia di persone in ritiro adesso) sono   soggetti a cure pericolose  e al rifiuto della nostra esperienza da parte di medici e dell'istituzione medica in generale.

Cosa spinge un medico a prescrivere un tale cocktail? Non credo che riuscirò mai a saperlo, ma posso dirvi come sia successo a me.

I farmaci su di me non hanno mai "funzionato"  e in retrospettiva mi hanno fatto molto peggio ... in effetti hanno causato la malattia cronica con la quale adesso sto convivendo. E 'diventato chiaro per me quando  dopo circa quindici anni pesantemente drogata, non ero in grado di continuare a lavorare, e la mia mente e il corpo semplicemente hanno smesso di cooperare sotto una nebbia di prodotti chimici neurotossici. Sapevo che dovevo cercare di liberarmi di loro.

Come è cominciato tutto questo? Dopo una mania indotta da sostanza stupefacente che si è innescata al college, la psichiatria ha ottenuto la mia sospensione. Mi dissero che ero bipolare e sarei stata male per il resto della mia vita. Un medico, infatti, mi disse  che sarei morta se non avessi preso farmaci per il resto della mia vita.  Dopo aver subito traumi ripetuti nella mia vita il trauma supplementare a cui sono stata sottoposta al reparto psichiatrico ha preteso il suo pedaggio. Ho dato retta a ciò che mi hanno detto, mi hanno spaventato per bene comprese le minacce di mandarmi in un ospedale statale per risiedervi in modo permanente. E 'chiaro per me ora che questo è stato utilizzato solo per terrorizzarmi, per accettare il trattamento farmacologico, non era una minaccia che sarebbe stata effettuata, ma questo l'ho saputo solo dopo.

La verità, tuttavia, è che ho avuto una  storia di trauma che aveva bisogno di essere risolto, non qualsiasi tipo di malattia del cervello come la malattia mentale è comunemente intesa. Gli anni di pesanti psicofarmaci, alla fine, sono l'unica cosa che mi hanno fatto veramente male. Cioè, i sintomi psichiatrici e fisici causati dai farmaci che mi hanno dato come "trattamento". La mia diagnosi originale, disturbo bipolare, datami come una condanna a vita  non ha mai avuto molta credibilità.  La tragedia è che in tutti questi anni di psicofarmaci durante il primo periodo della mia vita, mi sentivo senza scopo, piatta, poco viva e senza sesso. Ero un'atleta in forma e tonica e sono diventata 30 kg di sovrappeso, incapace di esercitarmi a causa della sedazione e della nausea. Sì, ho avuto nausea cronica a lungo termine, un effetto negativo del Lamictal. 

Ora, senza psicofarmaci, sto spesso troppo male per lasciare la mia casa, ma la mia mente è cristallina. Sono motivata e produttiva, sono l'autrice ed editrice di un popolare blog di salute mentale che offre alternative alla psichiatria.  Essendo stata sia un  professionista nel sistema della salute mentale e vittima dello stesso sistema, ho alcuni spunti interessanti e scomodi nell'attuale paradigma di cura. Sono appassionata del mio lavoro.  Ho un'esperienza di vita sugli psicofarmaci, anche se ora la mia vita è dolorosamente limitata in modi che è difficile trasmettere a coloro che non hanno mai sperimentato tale malattia e l'isolamento.

Col senno di poi vedo ora come ogni farmaco ha portato al successivo. Gli "stabilizzatori dell'umore", che mi hanno reso depressa hanno portato ad antidepressivi che mi hanno lasciato con l'insonnia e agitazione che ha portato alle benzodiazepine per il sonno. Ancora l'agitazione  mi ha portato agli antipsicotici che hanno reso tutto peggiore e infatti il mio doc aggiungeva milligrammo  per milligrammo di Risperdal fino a quando ero a 11 mg per la mia acatisia che ora so che era causata dal Risperdal. Egli stava trattando un sintomo con il farmaco stesso che stava causando il sintomo! la mia acatisia cessò quando finalmente sono uscita fuori dal Risperdal. L'abbiamo sempre chiamata "ansia", ma era  acatisia.

Quel grande cocktail di farmaci mi ha lasciato sedata e letargica. Nessuna sorpresa. Il passo successivo è stato stimolante. Dipendenza e dipendenza da benzodiazepine porta anche al bisogno di sempre più farmaco per ottenere lo stesso "effetto terapeutico". E così la mia dose è continuata ad aumentare. Purtroppo ho imparato che questo accade a troppe persone, alcune delle quali mai realizzano il problema. Farmaci che portano a più farmaci che portano a più farmaci. E una volta in trappola è quasi impossibile vedere chiaramente. Capire cosa sta succedendo è difficile e forse a volte impossibile.

Sono stata libera da questo massiccio cocktail di farmaci per oltre due anni e mezzo ormai [oggi 4 e mezzo ndt]. La parte triste è che la maggior quantità di sofferenza che io abbia mai sopportato in vita mia è stata il risultato dell'adattamento del mio corpo a non avere più farmaci neurotossici in circolo. Un danno medicalmente causato e un termine che spesso suona orwelliano a quelli di noi che sperimentano la versione lunga:  sindrome di astinenza  non riesce a catturare in pieno l'esperienza, la tomba di disabilità in cui cadono alcuni di noi.

Eppure, non ho un momento di rammarico per essermi liberata da questi farmaci perché ora la mia mente è chiara! Ho una chiarezza di mente così bella che mi viene da piangere se spendo tempo a pensarci. La mia chiarezza è stata portata via da me per quasi la metà della mia vita. Anche se ancora compromessa come lo sono io, incapace di uscire di casa la maggior parte del tempo, ne sono grata.

Una volta ho fatto una lista delle miriadi di insulti che il  mio corpo e la mente hanno sopportato. Esso ne comprendeva oltre 50, per lo più sintomi invalidanti.  Ciò che è più sorprendente è che io sto esponenzialmente meglio adesso che non sperimento  più la maggior parte di questi sintomi, ma io sono ancora molto molto malata. Questo, ancora una volta, è qualcosa che poche persone possono concepire. E 'da capogiro anche per me che l'ho sperimentato.

Il fatto è che i nostri corpi e le nostre menti sono intrinsecamente spinti a cercare il benessere e il mio non fa eccezione. Io sono su un percorso verso la completezza. Non credo che si fermerà adesso. Non si può tornare indietro.