Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

giovedì 24 ottobre 2013

L'illusione della genetica.


E' risaputo che ormai gli psichiatri danno per certo che le loro cosiddette malattie mentali hanno un'origine genetica, o meglio le cause sarebbero multifattoriali (organiche, ambientali, psicologiche) ma alla base di tutto ciò esiste sicuramente una predisposizione genetica. 
Dopo 50 anni di ricerca e fiumi di denaro buttati al vento, ogni volta "siamo veramente vicini a scoprire il gene o i geni preposti per disturbi tipo ADHD, schizofrenia, disturbo bipolare ecc." tanto che possiamo ormai agire come se fosse una dato accertato, così come ormai è accertato il famoso squilibrio chimico  dove sono coinvolti per esempio la Dopamina nella schizofrenia e la Serotonina nella depressione. 

Nonostante che anche prestigiosi studiosi e psichiatri onesti hanno negato che ci siano prove certe a sostegno di queste teorie, la maggioranza degli operatori del settore salute mentale è convinto e lavora come se queste fondamenta fossero solide. Un dogma che non viene mai messo in discussione e anzi, viene puntualmente spiegato ad ogni paziente per convincerlo che ha una malattia con decorso cronico ed inguaribile, come il diabete. E proprio come il diabete vi è una predisposizione genetica, perciò è perfettamente inutile dare la colpa magari a comportamenti alimentari insensati e dannosi oppure a cause ambientali, intossicazione ecc, o ancora a traumi irrisolti. Come per il cancro sei destinato ad ammalarti soltanto ed esclusivamente per colpa del tuo Karma scritto nei geni. 

L'idea brillante dei filo-genetici è naturalmente l'eugenetica, ovvero riuscire a scoprire le possibili malattie mentali già prima della nascita in modo da dare la possibilità alle donne di abortire per tempo, quindi evitare di far nascere dei futuri 'disgraziati mentali'.
Quante volte qualcuno in preda alla disperazione ha pronunciato le fatidiche parole: "Accidenti vorrei non essere mai nato!". Ecco, questo desiderio potrebbe in un prossimo futuro venire esaudito senza nemmeno accorgersene. 
Ma anche senza andare troppo lontano nel futuro basta guardare al passato, quando grazie a queste teorie eugenetiche migliaia e migliaia di persone 'malate di mente' sono state sterilizzate in tutto il mondo.  

Jay Joseph , è uno studioso che si impegna a fornire una voce critica alle pretese dei media e della letteratura scientifica che vi siano importanti fattori genetici alla base dei disturbi psichiatrici. 
Tra i titoli dei suoi articoli si trovano: 

5 decenni di fallimenti in Psichiatria  nella ricerca genetica. 

I problemi con gli studi sui gemelli.

Nessuna influenza genetica sui problemi di comportamento nell'infanzia. 

Anche senza scendere in dettaglio, chi vuole può cercarsi tutte le referenze, le analisi degli studi fatti che dimostrano puntualmente l'inattendibilità di ogni nuova scoperta genetica che riguarda la salute mentale. Ma gli psichiatri, proprio come gli ecclesiastici di un tempo davanti alle evidenze schiaccianti di Galileo, si rifiutano di guardare a queste revisioni critiche e danno solo credito a quello che viene pubblicato nelle riviste di settore, dove compaiono studi falsificati o pilotati esclusivamente per promuovere certi tipi di farmaci.  
Se poi qualche studioso critico si sveglia un giorno e prende in mano tali studi con pazienza e meticolosamente   li sbugiarda uno per uno, tale notizia non fa testo perché viene schiacciata dalla 'monnezza' a favore, la quale dispone di canali molto più ampi, come tutti i media e soprattutto la televisione. 

In America recentemente un noto psichiatra è comparso in un programma televisivo molto popolare, dicendo che il problema della violenza dei 'pazzi' (in merito alle tristi vicende delle sparatorie multiple) dipende dalla malattia mentale non curata. Queste affermazioni hanno sollevato un vespaio di polemiche tra i riformatori e le organizzazioni di sopravvissuti psichiatrici, i quali hanno cercato di confutarle intasando di messaggi i blog e i siti dell'emittente televisiva, dicendo che semmai sono state proprio le cure psichiatriche, a cui ciascun sparatore seriale era sottoposto,  a scatenare questi raptus di violenza. Ma nonostante questo, la grande massa di telespettatori rimarrà convinta delle affermazioni di questo famoso psichiatra, di indiscussa autorità. 

Tornando alla genetica, io stesso sono la dimostrazione vivente della sua fallibilità, in quanto non ho notizie di alcun progenitore o parente con problemi di salute mentale come me, e inoltre ho un gemello che perciò condivide gran parte del mio DNA, che non ha mai dato segno di suqilibrio. 

E così ci si potrebbe umilmente chiedere quando saremo finalmente sicuri di qualcosa in psichiatria; io credo con ragionevole certezza che non lo saremo mai, perché fondamentalmente gran parte dei disturbi del DSM non sono malattie genetiche bensì malattie iatrogene, ovvero farmaco prodotte. Ed è importante che chiunque abbia subito una diagnosi con conseguente terapia appropriata, si chieda se effettivamente i propri problemi possono derivare dalla cura, specialmente se abbiamo un quadro disastroso di anni di sofferenza dove le cose si mettono sempre peggio col passare del tempo. 
Come diceva l'attivista Judi Chamberlin : bisogna arrivare a capire se i farmaci sono la soluzione o piuttosto parte integrante del problema. 

giovedì 10 ottobre 2013

Modelli a confronto

Ecco due punti di vista a confronto sui disturbi mentali.  Il primo  basato sulla possibilità di recupero, ovvero la riconquista della 'salute mentale'.  L'altro è il modello 'medico',  centrato invece sulla gestione della supposta malattia. La domanda è : in quale modello vi riconoscete secondo la vostra esperienza?      




I - Importanza personale

    Ia .- Una cultura basata sul recupero crede nell'individuo.  Nessun grado di compromissione o di difficoltà lo rende meno importante.

    Ib .- Una cultura basata sulla malattia ritiene che la malattia o l'etichetta diagnostica sia la cosa più importante.


II - Sentimenti aspirazioni, speranze.

    IIa .- Una cultura basata sul recupero è convinta che se un individuo è importante allora i suoi pensieri, sentimenti, obiettivi, aspirazioni, interessi, speranze e sogni sono cose importanti.  Nessuna perdita di valore o difficoltà lo rende meno vero.

    IIb .- Una cultura basata sulla malattia è convinta che molte caratteristiche individuali sono una creazione o il risultato della malattia stessa.  Di consequenza queste cose non hanno la stessa validità nelle persone senza una diagnosi.  Si crede che la cosa più importante sia la gestione dei sintomi.  La cosa più importante non è che le persone sono persone, ma che sono "malati".


III - Capacità di scelta 

  IIIa .- Una cultura basata sul recupero crede che se un individuo è importante allora la cosa più importante è quello che sceglie per sé e non ciò che gli altri scelgono per lui.

  IIIb .-Una cultura basata sulla malattia ritiene che la malattia distrugge la capacità dell'individuo di decidere cosa è meglio per lui e che queste scelte devono essere attentamente valutate.


IV - Autodeterminazione

    IVa .- Una cultura basata sul recupero crede che la cosa primaria sia recuperare il controllo sulla propria vita attraverso l'acquisizione di conoscenze, lo sviluppo di strumenti che ci permettono, con l'appoggio e l'incoraggiamento degli altri di iniziare a costruire il tipo di vita che ci consente di essere la versione migliore possibile di se stessi.  Il recupero implica il coinvolgimento attività di successo, il collegamento con altre persone, il contesto di una vita sigificativa con scopi importanti che coinvolgono  pensieri, sentimenti, obiettivi, aspirazioni e interessi. 

    IVb .- I modelli di gestione della malattia affermano che la gestione dei sintomi è la cosa migliore che ci può essere.  E la maggior parte ritiene che i sintomi saranno cronici, sempre in agguato per ripresentarsi.  Ritiengono che i farmaci in gran parte saranno necessari per lungo tempo o per sempre.
    I professionisti della salute mentale impostano direttamente la direzione e il tono per il recupero.  L'importante è il giudizio medico, tutte le opinioni non sono viste come ugualmente valide.  L'autorità ultima è il medico.  Più di ogni altra questione probabilmente questo separa i due approcci.


VI - Speranza

    VIa .- Il modello di Recupero presuppone che la speranza sia una cosa reale.  La vita può e deve essere un movimento verso un miglioramento.  La procedura può essere lenta e richiedere molto in termini di pazienza, ma non importa quanto lenti o piccoli siano i miglioramenti, essi sono reali e devono essere valutati e custoditi.

    VIb .-  La gestione della malattia è convinta che la speranza sia limitata alla gestione dei sintomi.  Si presuppone che le persone hanno bisogno di cure continue e che la vita tenderà sempre ad essere interrotta dal "decorso della malattia."  La vita non sarà mai realmente migliore, la speranza è quella di stare meno peggio.


VII - Umanità

    VIIa .- Il modello di Recupero presuppone che la 'malattia mentale' non possa causare la perdita di qualcosa di essenziale per un essere umano.  La malattia mentale ci può bloccare,  disturbare, danneggiare, ci può deviare.  Ma non diminuisce cosa significa per noi essere un essere umano.

    VIIb .- Il modello di malattia ritiene che la gran parte di quello che facciamo, molto di quello che pensiamo, molto di ciò che sentiamo, e anche molto di quello che crediamo sia un sintomo della patologia o una reazione ad un sintomo della malattia.


VIII - Responsabilità

    VIIIa .- Il Modello di Recupero implica la responsabilità personale.  Non è qualcosa che ci è stato fatto.  Non è qualcosa che ci siamo inflitti quanto è qualcosa che si ottiene.

    VIIIb .- La gestione della malattia identifica le responsabilità, su come stiamo seguendo le indicazioni fornite dal personale medico.  Si tratta di accettare la responsabilità di altri.


IX - Rapporto con gli altri

    IXa .- Il modello di Recupero presuppone che si possono sviluppare e mantenere i rapporti con gli altri.  Che si può amare e siamo degni di essere amati.

    IXb .- La gestione della malattia crede che la capacità di relazione è influenzata dalla "malattia".  Avrai sempre problemi ad andare d'accordo con gli altri e gli altri devono adeguare le proprie aspettative su di te.


X - Aiutare

    Xa .- Il modello di Recupero presuppone che siamo in grado di supportare e aiutare gli altri e che spesso, il più grande aiuto che si ottiene è nel dare aiuto agli altri.

    Xb .- La gestione della malattia è convinta che la capacità di aiutare gli altri non è pari a quella di persone che non sono "malati mentali".  Non crede che si possa essere utili quanto un medico.


XI - Aspettative

    XIa .- Il modello di Recupero presuppone che la 'malattia mentale' non impedisca di vevere felicemente.

    XIb .- La visione della malattia mette in guardia contro le vostre aspettative troppo alte.  Se siete "malati mentali" non potrete ottenere tanto quanto fanno gli altri.


XII - Approccio globale

    XIIa.-Il recupero presume che le persone sono esseri biologici, sociali, emotivi, cognitivi e spirituali, nel recupero per essere reale e significativo potrebbe essere necessario affrontare ciascuna di queste dimensioni.

    XIIb .- La gestione della malattia è convinta che alla fine gli aspetti fisici, biologici sono più reali e siano la vera fonte della causalità.


XIII - Impegno vs obbedienza

    XIIIa .- Il modello di Recupero implica impegno.  Non è un dato di fatto, un diritto o un dovere.  E' assumere l'impegno di coloro che lo cercano e la loro determinazione a fare tutto ciò che serve per raggiungerlo.

    XIIIb .- La gestione della malattia presuppone che il recupero comporta l'obbedienza, cioè seguire senza discussione le prescrizioni e indicazioni dell'autorità medica.


XIV - Etichette

    XIVa .- Il modello di Recupero presuppone che tutti noi siamo molto di più dei nomi o etichette. Ridurci a questi nomi o etichette è intrinsecamente ingiusto, sbagliato e ci fa dimenticare la realtà di ciò che siamo.

    XIVb .- Il modello di gestione della malattia crede che le etichette diagnostiche siano la migliore indicazione di chi siamo veramente.


XV - Diversità

    XVa .- Il modello di Recupero presuppone che siamo individui diversi e ciascuno di noi ha fardelli che varieranno per ogni persona in termini di velocità, distanza e tipo.

    XVb .- La gestione della malattia presuppone che il recupero è sostanzialmente lo stesso processo per tutti e le differenze nel tasso o grado hanno a che fare con persone più o meno compatibili con il trattamento corretto.


XVI - Modo di affrontare i problemi

    XVIa .-Il mdello di Recupero presuppone che mentre alcuni problemi possono essere superati, altri devono essere vissuti e che la ripresa ci aiuta a capire la differenza e sviluppare le capacità di affrontarli.

    XVIb .- La gestione della malattia implica che nulla può essere superato e tutto deve essere subìto sperando che i farmaci facciano effetto.