Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

mercoledì 13 settembre 2017

Chi crede agli psicofarmaci crede nelle favole


Salve, ho una brutta notizia da darvi: Babbo Natale e la Befana non esistono,  le favole sono invenzioni frutto della fantasia, vi hanno imbrogliato. Lo so che per voi era bello, piacevole, confortante credere alle favole e a Babbo Natale ma vi posso garantire che vi sbagliavate. Come dite? Che sono crudele a dirvi ciò? Che in fondo avevate qualche piccolissimo sospetto dentro di voi, ma non ci pensavate?  
Già.. secondo il vostro pensiero positivo, questo è il mondo migliore possibile non è vero? Non siamo mai stati nella storia così buoni e bravi.
Tutta la scienza medica, gli psicofarmaci, gli psichiatri  esistono  esclusivamente per il bene dei pazienti, le case farmaceutiche preferirebbero fallire piuttosto che vendere prodotti dannosi, gli psichiatri si taglierebbero una mano prima di disattendere il loro giuramento di 'primo non nuocere', giusto? 

Leggo spesso, non solo nei blog dedicati e nei gruppi pro-psichiatria della feroci critiche a chi osa andare contro corrente, a chi osa affermare ad esempio che gli psicofarmaci possono portare a commettere atti violenti, come omicidio e suicidio. 
Vediamo come potrebbe andare un possibile dialogo: 

"Ma via, ora prendere un antidepressivo ti espone a tali rischi? Io l'ho preso in un periodo in cui stavo male, sono stato subito bene quindi l'ho mollato e adesso sono anni che non prendo più nemmeno un'aspirina. E' così che dovrebbero funzionare i medicinali." 

Si , nelle favole però. Nella realtà cosa succede? Se per caso si viene diagnosticati con una delle malattie psichiatriche riconosciute, lo psicofarmaco sarà imposto con le buone o con le cattive vita natural durante. Tu che sei tra coloro che credono nelle favole della psichiatria non capisci una cosa talmente banale che la capirebbe perfino il mio cane: tutto quello che è scritto nel foglietto illustrativo o bugiardino non sono accadimenti altamente improbabili se il farmaco viene preso a vita, tutti i santi giorni, anno dopo anno. Anzi vi sarà una probabilità maggiore, in relazione al tempo di assunzione. Tale probabilità aumenterà con gli effetti sinergici dei cocktails, tanto amati dagli psichiatri i quali spesso e volentieri non stanno nemmeno a informarsi su eventuali incompatibilità tra le loro sostanze, tutte allegramente prescritte a piene mani con estrema disinvoltura. 

"Si dai però ora stai esagerando, non credo proprio che questi professionisti laureati a pieni voti, che si sono fatti un mazzo così, studiando per anni interi medicina, farmacologia, tossicologia, ecc ecc si permettono di assegnare un medicinale a caso, ascoltando  i sintomi per 5 minuti e consultando il loro manuale infallibile." 

Forse esistono tra questi, alcuni più prudenti ma non sono la norma. Purtroppo quello che succede normalmente è proprio un modo di lavorare standardizzato: ad ogni tipologia di sintomo specifico corrisponde un farmaco (falsamente) specifico. Hai mai passato del tempo in un reparto ospedaliero chiuso? O in una casa di cura? Vedrai gente con diagnosi differenti prendere tutti lo stesso farmaco, generalmente antipsicotici atipici  che vengono distribuiti come caramelle un po a tutti: maniacali, depressi, nevrotici, ossessivi, ecc ecc. sempre a dosaggi elevati e sempre affiancati ad altri farmaci come gli stabilizzatori dell'umore, (litio,  antiepilettici , acido valproico) e gli immancabili tranquillanti minori (benzodiazepine) tra i quali sicuramente i più gettonati sono le flebo di EN.
Sei mai entrato in un gruppo di 'pazienti' psichiatrici su Facebook o su un forum? Ci fosse qualcuno che non si lamenta. Tutti a lamentarsi, a dare la colpa di tutto alle proprie malattie ipotetiche. Ma guai a parlare male dei loro psichiatri e delle loro cure! Solo questi medici sanno cosa fare, sanno come curarti al meglio con i loro intrugli alchemici, nessuno deve osare criticare diagnosi e cure.     

"Si vede che questi pazienti hanno una malattia tale per cui devono assumere questi farmaci a vita, un po come succede col diabete, con l'asma o la pressione alta. D'altra parte sappiamo tutti che non esistono alternative in questi casi." 

La sola differenza tra te e questi pazienti è che questa gente non è stata altrettanto fortunata. La loro presunta malattia è iniziata più o meno come è successo a te: un pochino giù di corda, un periodo di forte stress per tutta una serie di  motivi, una piccola prescrizione di antidepressivo o ansiolitico. 
Non tutti hanno la stessa capacità di assimilare queste sostanze tossiche in modo indolore e senza conseguenze. Questi sono stati così sfortunati che le loro condizioni sono col tempo peggiorate (anche forse dopo un miglioramento iniziale) ed è infine subentrata la diagnosi che corrisponde ad una condanna a vita. Da quel momento la trappola si è chiusa intorno al malcapitato. 
Le alternative ci sono eccome! Anche se si volesse seguire la strada biochimica esiste il modo sano di riequilibrare i neurotrasmettitori. Ma i nostri professionisti sono succubi della loro supponenza e troppo pigri per cominciare solo a pensare di poter cambiare paradigma. E poi ci sono i protocolli standardizzati da seguire, ma scherziamo?

"Mah, ammettiamo anche che possa andare così ma sarà un caso su mille. Si può accettare che uno su mille non ce la fa se agli altri 999 guariscono."  

E' proprio qui che casca l'asino! 
Innanzitutto tu parli di 'guarigione'; tale terminologia non è ammessa  né contemplata in psichiatria, la malattia mentale si può solo tenere a bada con gli psicofarmaci.
Se si va a vedere gli studi fatti, tutte le revisioni dei test sugli antidepressivi, solo una piccola percentuale 'migliora' grazie probabilmente più all'effetto placebo che al farmaco, tutti gli altri vengono danneggiati, ovvero peggiorano a altri ancora  rimangono malati come prima. 
Una qualunque altra specialità medica che avesse un tale risultato sconfortante sarebbe subito messa al bando. Non capisci che la psichiatria è l'unica specialità medica che non vuole che i suoi  "pazienti"  stiano bene? Che è l'unica specialità in medicina, dove il loro "trattamento" crea un problema peggiore della "malattia" originale?
Prima del 1960 le altre specialità mediche ridevano della psichiatria e addirittura dichiaravano  che questi ciarlatani non erano veri e propri medici. Ora hanno paura di dire qualcosa a causa del potere immenso che la psichiatria ha ottenuto oggi. Come abbiamo potuto  entrare in questo pasticcio, in primo luogo? Come abbiamo potuto essere così ingenui?

Tu ora sei giovane, pieno di vita e di speranze. Pensi positivo ed è giusto così, sei ottimista, vedi sempre il bicchiere mezzo pieno, hai completa fiducia nella scienza e nella capacità innata della compassione dell'essere umano verso i suoi simili. 
Ti fidi del  tuo medico di famiglia quando ti prescrive un ansiolitico, un tranquillante o lo sciroppino di Risperidione per la nonna agitata che non dorme. 
Sai perfettamente chi sono i 'cattivi' e perché lo sono diventati, (in fondo sono malati anche loro) ma non fanno sicuramente parte della classe medica né dei dirigenti delle compagnie farmaceutiche, nemmeno chi pianifica azioni di marketing e falsifica test e  analisi di laboratorio per ottenere l'approvazione delle loro sostanze tossiche.
I cattivi uccidono decine di persone senza un motivo, ma vengono a loro volta uccisi o messi in galera per il resto dei loro giorni come in effetti si meritano. Questi qui invece, con i loro veleni spacciati per cure  uccidono milioni di persone e non si fanno un solo giorno di carcere.
Ora tu sei convinto che il mondo della psichiatria non sia diverso dal resto della medicina, che un farmaco svolge la sua funzione al bisogno e successivamente viene meno. Che tuttavia per le malattie croniche ci sia bisogno di farmaci per sempre fino all fine. Che una cura deve essere somministrata anche contro la volontà del paziente, naturalmente solo per il suo bene.
Ma aspetta, io non ho fretta, lascia passare un po' d'acqua sotto i ponti e risentiamoci più in la nel futuro. Buona fortuna!

Molto tempo dopo... 

"Ho appurato che Babbo Natale non esiste, che il mondo reale non è l'immagine utopica che avevo in mente quando ero giovane.  Il mondo è assolutamente ingiusto, dove il posto, la famiglia di nascita determina il tuo futuro, ecc ... Ma niente, assolutamente niente, ti prepara a vedere tolta la tua libertà senza aver commesso alcun reato attraverso un processo "legale", avviato da persone di cui credevi di fidarti e di essere stigmatizzato per il resto della tua vita. Niente ti prepara a vedere i tuoi aguzzini "lodati" sulla TV nazionale per aver rovinato la tua vita "per il tuo bene". A tal proposito, siamo su un terreno molto peggiore rispetto alle vittime di stupro. Almeno le  vittime di stupro hanno i loro stupratori svergognati in pubblico. Abbiamo bisogno di imparare a vivere in una società che glorifica i nostri carnefici? Non ho altro che disprezzo per la psichiatria ed i suoi praticanti."

Ma le favole hanno sempre un lieto fine. Ecco io vorrei tanto che tra non molto si scrivesse una storia vera che comincia così: "C'era una volta la psichiatria e gli psicofarmaci.. è difficile spiegare cosa fossero e a che servissero.."

Buona vita

Recuperamente

giovedì 7 settembre 2017

La mia beata ignoranza mi ha salvato

   Quando dico che le cosiddette malattie mentali sono per la maggior parte profezie auto-realizzanti cosa intendo? 
Intendo semplicemente dire che viene messo in atto tutto un insieme di cose per cui il problema che in origine poteva essere circoscritto e soprattutto a carattere episodico, diventa una vera e propria malattia che ti starà attaccata addosso per tutta la vita, senza possibilità di scampo.
Qui non nego affatto che vi sia in atto un problema concreto, piuttosto vi è un modo di vedere detto problema che rispecchia l'abitudine acquisita dei medici psichiatri di considerare ogni problema del sentire, pensare, agire una vera e propria malattia biologica. Inoltre il trattamento di elezione per questo tipo di problemi, lungi dal correggerli alla radice come in effetti dovrebbe essere, tende a prorogare all'infinito lo stato di cronicità del disagio. 
Quindi si cerca di risolvere o meglio, tamponare i sintomi di un problema iniziale ad esempio di insonnia o di ansia con delle sostanze che quando va molto bene hanno un effetto benefico iniziale, seguito poi a lungo andare da effetti nocivi che vengono prontamente interpretati come sintomi di aggravamento del problema iniziale, o di ulteriori malattie che si aggiungono dall'oggi al domani, così dal nulla senza minimamente metterle in relazione agli insulti chimici che si stanno attuando, si insiste fornendo altri insulti chimici nella cosiddetta 'cascata da prescrizione', il circolo vizioso infernale del trattamento psichiatrico. 

Come è possibile allora uscire da questa trappola? 
Un modo è quello che questa breve esperienza racconta: il problema non è tanto uscire quanto 'riuscire' a non entrare. O comunque se siamo già dentro, riuscire a sgattaiolare fuori dalle maglie di una istituzione, quella della moderna salute mentale, allorquando vengono allentate. 
Facile a dirsi ma credo molto difficile a farsi secondo le situazioni,e sopratutto si si è già schedati e immessi nel circuito psichiatrico. 
A questa persona capitò quello che capitava almeno al 50% delle persone con una simile diagnosi prima dell'introduzione dei farmaci psichiatrici, cioè che la cosiddetta condizione di schizofrenia si risolvesse da sola una volta elaborata in condizioni di vita tranquilla e protetta. In questo caso specifico gli è andata assai bene perché gli furono somministrati subito i peggiori insulti possibili. 

Io stesso posso confermare la validità del non sapere. Quando tanti anni fa venni diagnosticato per la prima volta con l'etichetta 'maniaco depressivo' ora chiamata "disturbo bipolare di tipo I", non sapevo che era una condizione cronica, il neurologo che me la diagnosticò, non mi disse nulla sul fatto che avrei dovuto prendere litio e/o altri farmaci per il resto della mia vita. Dopo un paio di mesi di litio smisi qualunque farmaco e successivamente sono stato senza crisi, senza farmaci e asintomatico per oltre 13 anni. Se al contrario avessi seguito fin da allora i consigli di uno psichiatra, o peggio se fossi stato fin da allora schedato e monitorato come paziente psichiatrico, molto probabilmente la mia vita avrebbe preso una strada diversa e ora non sarei qui a scrivere su questo blog.




Beata ignoranza

Quarant'anni fa, la mia vita stava per essere cancellata perché affetto da schizofrenia cronica. Come molte persone che alla fine ricevono una diagnosi di malattia mentale, avevo avuto anni di abusi prima di entrare nel sistema psichiatrico dove non mi sono più sentito la stessa persona. Venni sottomesso in silenzio, la mia mente intorpidita dall'elettro-shock e pesantemente drogata. Essere etichettato come schizofrenico cronico, soprattutto allora, significava non avere alcuna speranza di vivere una vita piena e produttiva. Significava dover prendere farmaci debilitanti per tutta la vita. Significava dimenticare i sogni e le aspirazioni di un tempo, perdere la mia identità precedente e assumerne una nuova ed estremamente limitante.

Ma forse sono stato fortunato in quanto non conoscevo la mia diagnosi. Non l'ho fatto sapere fino a quando ho letto il mio caso nella mia cartella clinica, molto tempo dopo che ero saltato fuori dalla rete e, dopo molti anni senza farmaci e mantenendo un lavoro di responsabilità.

Durante gli anni di matrimonio felice, e pur condividendo molti momenti preziosi con amici più stretti, non sapevo che avevo una malattia incurabile che provoca isolamento sociale.

Nemmeno quando sono tornato a studiare e ho ottenuto una laurea di prima classe non sapevo che avevo avuto una malattia irreversibile del cervello che porta a grave deterioramento cognitivo.

Non sapevo che non avrei dovuto realizzare tutto quello che ho fatto da allora.

Non sapevo, fino a quando ho guardato in un manuale psichiatrico, che le persone con la rara forma di schizofrenia con cui ero stato diagnosticato, è probabile che finiscono come vagabondi (beh, credo ci sia ancora tempo per questo. Meglio non spingere troppo la mia fortuna!)

Non sapevo che non potevo andare a vivere la piena, felice, vita produttiva che ho vissuto e sto vivendo da allora.

Quindi suppongo che il mio viaggio di 'recupero' (qualunque cosa significa la parola 'recupero') fu un po' come il volo del calabrone in un versetto che ricordo di aver letto una volta (temo che non riesco a riconoscere l'autore o cercare il permesso di copyright per riprodurlo perché non so chi l'ha scritto):

Gli scienziati hanno ampie prove
E nessuno lo può negare
Che dalle teorie fisiche accettate 
Il calabrone non possa volare.
Con la fusoliera grassa e rotonda
Con queste piccole, fragili ali
Non riesce nemmeno a staccarsi da terra
Le api non fanno altro che strisciare sulle cose.
E se questi fatti possono essere tutti veri
E dimostrati da persone sagge
Il calabrone, non conoscendo questa verità
Continua a volare e se ne frega.

domenica 3 settembre 2017

Dissonanza cognitiva e stupidità

Io penso che gli psichiatri e le psichiatre che di fatto danneggiano i loro pazienti tramite la somministrazione, anche coatta dei loro amati veleni, lo fanno perché credono che in ultima analisi sia il male minore rispetto a lasciarli in balia della loro follia, così come ho scritto in un mio articolo precedente. Inoltre, gli è stato insegnato che non esiste altro tipo di 'trattamento' altrettanto valido.  Ne consegue che spesso si inizia con una prescrizione per una cosa da nulla (un po' di ansia , non si dorme bene, un po giù di corda ecc) e si continua con la cosiddetta cascata da prescrizione dove si aggiungono farmaci e diagnosi fino ad arrivare a disabilitare il paziente e rovinargli la vita, i sogni e le speranze. Tutto fatto in modo completamente legale e sopratutto per 'il bene del paziente' con la coscienza a posto e zero sensi di colpa. Eppure sono ben consapevoli del fatto che la maggioranza dei loro pazienti sta sempre peggio mese dopo mese, anno dopo anno, in attesa perenne del classico 'giusto mix di veleni'  come se fosse una magica pozione definitiva o un elisir miracoloso. Purtroppo niente è così aleatorio come giocare con la chimica del cervello in modo così 'settoriale' con una corrispondenza univoca farmaco-sintomo senza affatto considerare 'piccolezze' come effetti imprevisti da sinergia, da sospensione improvvisa (cambio terapia repentino) da sovradosaggio ecc. 
Il non accorgesi del danno inflitto si chiama dissonanza cognitiva. Ovvero anche se ci si può immaginare che le cose possono stare effettivamente così, cioè che si sta facendo del male ai pazienti piuttosto che del bene, questo fatto viene rimosso dalla coscienza. Allora Michael nell'articolo che segue parla di stupidità, valendosi della definizione classica del termine presa dal dizionario: un comportamento che dimostra una mancanza di buon senso o giudizio. 
Questo è il comportamento di persone anche intelligenti ma rese cieche da un sistema di credenze assai radicato e difficile da scalfire. Per questo ci sarà sempre  più bisogno di prove che l'attuale paradigma è fallimentare e che si può fare meglio senza farmaci e senza psichiatria. 


Gli Psichiatri danneggiano i loro pazienti per stupidità?


Di Michael Cornwall, PhD
25 giugno 2017

Gli psichiatri che credono al modello medico della cosiddetta malattia mentale e lo praticano a scapito dei loro pazienti stanno mostrando, a mio parere, una caratteristica che l'Oxford Dictionary descrive come “stupidità” - vale a dire: “un comportamento che dimostra una mancanza di buon senso o giudizio.”

A poco a poco sono arrivato a questa convinzione sulla maggior parte degli psichiatri perché ho lavorato a loro fianco ogni giorno per 28 anni nel sistema di salute mentale pubblica, qui nella Bay Area a S. Francisco. Probabilmente ho conosciuto professionalmente 40 o 50 psichiatri nel corso degli ultimi 40 anni. Molti di loro personalmente li considero miei amici. Sono tutti brillanti, medici affermati molto dediti a praticare la loro specialità della medicina a beneficio della salute dei loro pazienti, in quanto sono stati addestrati a fare come gli viene suggerito dall'APA e dal NIMH (agenzia del farmaco e sistema di salute mentale USA ndt).

Nessuno di loro soffre di una mancanza di intelligenza. Ma solo sei di loro tra quelli che ho conosciuto hanno praticato da una prospettiva che mostra  buon senso e giudizio, e questo perché non erano devoti al modello medico di malattia mentale. Quei sei medici, come Loren Mosher di Soteria House e il mio amico e mentore John Weir Perry di Diabasis, sono stati fautori di un approccio  non-patologizzante,  umanistico e centrato sul cuore per aiutare le persone in stati estremi e altre esperienze di sofferenza emotiva.

Ho già scritto su l'enorme mancanza di immaginazione della maggior parte degli psichiatri che è insita nella loro formulazione e lo zelo nella difesa del modello di malattia. Esploro tale mancanza di immaginazione nel mio articolo intitolato “ Se la follia non è quello che dice la psichiatria, allora che cos'è? ” Nella rivista ISPS psicosi. I vincoli stretti della teoria e della pratica basate modello di malattia creano un sistema chiuso di pensiero in cui esiste una sorta di conformità acritica - quello che manca è il permesso per una più ampia esplorazione immaginativa, così come lo era ad esempio la scintilla e la genesi per la potente opera di RD Laing. La ribellione eretica di Laing ha ampliato la portata della nostra comprensione. La sua immaginazione e la sua brutale onestà gli hanno permesso di vedere la foresta per gli alberi. Poteva vedere il quadro più ampio dei fattori sociali ed economici tossici della moderna società industriale che allontanano e traumatizzano tutti noi e le nostre famiglie.

La visione innovativa di Carl Jung (che disse: “Gli dei sono diventati malattie ... curiosi esemplari nella stanza di consultazione del medico.”) Mostra anche come una prospettiva più ampia può contribuire a incoraggiare l'esplorazione del nostro diritto di nascita come esseri umani. Noi non siamo automi, esseri difettosi che hanno bisogno di tecnici per gestirci e modulare una gamma arbitrariamente definita di esperienze emotive e di espressione, come gli psichiatri sembrano fare nella loro catena di montaggio,  dove in fretta vengono scanditi e regolati i dosaggi dei farmaci di quattro o cinque pazienti ogni ora. Al contrario, Jung, Perry e altri leader umanistici del transpersonale quali Maslow hanno visto che il nostro diritto di nascita  includeva l'aspetto spirituale, l'anima, psichica, l'archetipo, la dimensione mistica, le dimensioni sciamaniche e mitiche le quali hanno bisogno di essere onorate per essere delle manifestazioni sacre.

Su questo blog (madinamerica.com ndt) ho anche scritto un articolo sfidando l'arroganza degli psichiatri come Jung affermò. Si intitola: “ Alcuni psichiatri sono dipendenti dalla deferenza? ” Anche questo si concentra su quello che ho immaginato porta gli psichiatri a credere a quello che fanno e agiscono con il loro modo di fare nei confronti di coloro che cercano di servire. Il loro status elevato come medici autorizzati dà loro un potere enorme,  dominante nella gerarchia della salute mentale in cui si sentono di essere in cima alla catena alimentare. La maggior parte degli psichiatri con i quali ho lavorato a fianco si aspettano arrogantemente   deferenza dai loro pazienti e colleghi di lavoro. La prendono come impertinenza se le loro idee e la loro autorità vengono messi in dubbio o in discussione.

Anche se ho scritto qui fin dal 2012 contro l'egemonia della struttura di potere psichiatrico e il suo sistema di credenze di base, ho ancora voglia di tentare di demistificare ulteriormente l'aura di legittimità self-serving in cui la maggior parte degli psichiatri si avvolge per proteggersi. Ho voglia di farlo a causa del coro di angoscia da parte delle persone che vedo ogni settimana che sono stati feriti dalla psichiatria. Decine di persone nel corso di decenni mi hanno sostanzialmente fatto lo stesso tipo di domanda angosciante: “Come può una persona molto intelligente come il mio psichiatra, una persona con una laurea in medicina, che si è seduto vicino a me per anni, continuare a  mancare totalmente  quello che mi serve e persistere nel trattamento  come se fossi invisibile?”

Così oggi, con tutte quelle persone che soffrono nei miei pensieri e le  domande schiaccianti che bruciano dentro di me, ho deciso di scrivere questo articolo sulla stupidità intrinseca di aderire ciecamente alla teoria e alla pratica fallimentare della psichiatria.

Il fatto più eclatante e tragico che risulta da questa cieca fedeltà al modello fallimentare di malattia è il track record nel mondo reale di questo modello. Lì, la psichiatria si trova sola, tra tutte le altre specialità mediche con un tasso di mortalità dei pazienti psichiatrici di 25 anni prima di quanto sarebbe l'aspettativa di vita media. E questo tasso di mortalità osceno è per le cosiddette malattie - come ad esempio quella che erroneamente viene chiamata schizofrenia - che avrebbero invece zero rischio letale, fisico o biologico. Il modello di malattia della psichiatria è anche usato come giustificazione per i veri abusi dei diritti umani, quali il trattamento forzato, il trattamento dei bambini e degli adolescenti,  gli anziani vulnerabili, l' ECT (Elettroshock), la  psicochirurgia e altro ancora.

Quindi penso che sia giusto dire che molti psichiatri mostrano un enorme mancanza di buon senso e giudizio - che la mia definizione di stupidità che gli sto affibbiando è forse meritata.

Ho visto questa stupidità manifestarsi molto chiaramente quando uno psichiatra che è stato in presenza di persone in difficoltà emotiva innumerevoli volte, risponde in modo coerente con l'importo più parsimonioso possibile di empatia e compassione. A causa della loro ideologia nella quale sono stati indottrinati alla facoltà di medicina, poi rafforzata dall'appartenenza alla corporazione, la maggior parte degli psichiatri percepisce la persona sofferente seduta a pochi passi da loro attraverso l'apertura della patologia. E da quel punto di osservazione clinicamente indipendente, diagnosi-centrico, si mantengono emotivamente a distanza e colpiscono alla cieca con interventi medici che spesso danneggiano piuttosto che aiutare la persona in difficoltà. Essi proclamano anche che tale malattia rimane per tutta la vita, diagnosticando le persone con etichette in una cerimonia rituale del degrado dell'identità e dell'uccisione della speranza.

E' una testimonianza del potere del lavaggio del cervello che è stato fatto agli psichiatri  una tale credenza rigida, non scientifica e quasi religiosamente zelante della cosiddetta malattia mentale, segno distintivo di questi professionisti. Gli psichiatri sono saldamente aggrappati a un campo di forza collettiva di un sistema di credenze quasi fondamentalista che li acceca sui  danni che involontariamente infliggono e sulle violazioni dei diritti umani che commettono. NAMI, big pharma, la maggiore ricerca universitaria, un enorme finanziamento del programma federale e le leggi di trattamento forzato draconiane si combinano per rafforzare, promuovere e sostenere finanziariamente questo sistema di credenze. Dall'interno della cassa di risonanza cultuale della convenzione e l'ortodossia delle scuole mediche, rinforzate dal costante martellamento della APA e il NIMH, v'è un'enorme pressione esercitata sui 25.000 psichiatri negli Stati Uniti per non deviare dalla linea di partito del modello di malattia.

Gli psichiatri dissidenti molto coraggiosi che ho conosciuto personalmente, come Loren Mosher, Peter Breggin, Daniel Fisher e John Weir Perry hanno tutti pagato a caro prezzo la rottura con i loro colleghi psichiatri. Essi sono stati ostracizzati come traditori della classe, sono stati emarginati e derisi per i loro approcci umani per aiutare le persone.

Mi piace come il profeta sociale George Orwell senza mezzi termini mette in guardia sulla propensione umana ad abbracciare ciecamente la stupidità: “Vedere cosa si trova di fronte al proprio naso richiede una lotta costante. ” leggendo il saggio che Orwell pubblicò nel 1946  ho cominciato ad avere alcuni indizi sull'enigma del perché gli psichiatri possono comportarsi con una tale mancanza di buon senso e di giudizio, aggrapparsi ciecamente a un paradigma che sfida i fatti, non importa quanto intelligenti siano. Penso che il vecchio Orwell ha contribuito con qualcosa di più di ciò che ha rivelato attraverso la teoria della dissonanza cognitiva, che racconta di come possiamo ingannare noi stessi e creare narrazioni self-serving che alleviano il nostro disagio emotivo, anche se chiaramente non sono oggettivamente vere.

Orwell ha scritto, “Siamo tutti capaci di credere a cose che sappiamo essere false, e poi, quando siamo finalmente smentiti, sfacciatamente distorciamo i fatti in modo tale da dimostrare che avevamo ragione. Intellettualmente, è possibile portare avanti questo processo per un tempo indefinito: l'unico controllo di questo è che prima o poi una falsa credenza urti contro una realtà solida, di solito su un campo di battaglia “.

Vediamo questa dinamica anche nella storia iconica di Anderson “ I vestiti nuovi dell'imperatore ”, che è diventato un idioma classico sulle fallacie logiche - errori di ragionamento che invalidano l'argomento. In questa storia la vista ingenua ma onesta e chiara del bambino è stata in grado di vedere oltre la bufala alla quale gli altri credevano, e ben presto cominciarono a vedere tutti in questo modo:

“Ma lui non ha nulla addosso!” Tutta la città gridò alla fine.

L'Imperatore rabbrividì, perché sospettava che avessero ragione. Ma pensò: “Questa processione deve andare avanti.” Così camminò più orgoglioso che mai, con i suoi nobili a tenere alto un strascico che non c'era affatto.

A ormai 71 anni, soffermandomi su queste riflessioni, mi sembra che il flusso della storia ha spesso il modo di renderci ciechi su ciò che è venuto prima e ciò che può emergere dopo. Questo capitolo del nostro modo di capire e rispondere alla sofferenza emotiva degli altri è chiaramente dominato dal modello di malattia psichiatrica della cosiddetta malattia mentale. Ma io credo che un capitolo successivo si sta affacciando grazie al nostro vivace movimento mondiale di protesta, umano e di cuore che sta aprendo la strada in questo momento.

Ogni giorno un crescente coro di voci proclama la nuda verità sul modello di malattia della psichiatria. Non è una questione di chiederci se crollerà, ma piuttosto quando. La psichiatria si basa su un errore logico:   l'idea che la sofferenza emotiva deve essere causata da un malattia fisica. E per questo motivo non si può più sopportare.

Fonte: madinamerica.com