Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

venerdì 21 marzo 2014

Emergenza spirituale

Riporto questa esperienza  perché  è straordinario  quanto ci ritrovi in molti aspetti quello che è accaduto a me durante quelle che vengono chiamate in gergo psichiatrico 'crisi maniacali'. 
Lui preferisce chiamare questi episodi 'emergenze spirituali' ed in effetti così verrebbero considerati e trattati nelle civiltà indigene, quelle del passato che non avevano mai conosciuto la psichiatria con tutto il suo corollario di malattie mentali.  
"Ciò che stava accadendo nel mondo apparentemente esterno era magicamente in relazione con quello che stava succedendo dentro di me". Questa è una frase che ho sentito dire da molti amici con diagnosi psichiatriche e viene liquidata con 'delirio' cioè un'anomalia del pensiero che a sua volta dipende dal un'anomalia nel cervello. Tuttavia dal punto di vista spirituale assume un significato di tutt'altro valore. Indica infatti il profondo legame tra noi e il nostro ambiente, un principio che appartiene per esempio anche alla millenaria cultura orientale.  
Un'altra cosa che mi ha colpito in questo racconto è la sensazione che lui ha ad un certo punto di avere poteri di guarigione (taumaturgici) esattamente la stessa sensazione che ho sperimentato anche io durante questi periodi 'mistici'. 
Penso che sia troppo sbrigativo liquidare queste esperienze, qualunque tipo di esperienza spirituale come patologiche, frutto di una 'psicosi' che occorre solo spegnere al più presto per via del tremendo pericolo a cui va incontro il malcapitato. 
A sentire i racconti delle persone, la maggioranza di queste esperienze sono relativamente innocue , semmai il danno vene fatto dalla necessità di rinchiudere, sedare, umiliare la persona in crisi con il trattamento standard che viene usato in questi casi. Risposte violente con esplosioni di rabbia sono sempre una conseguenza diretta del 'trattamento', mai avvengono spontaneamente.   Questo è dovuto fondamentalmente alla paura degli stati estremi del  pensiero, bollati come negativi e pericolosi. 
Paul  qui è stato  fortunato ad incontrare uno psichiatra che ha capito ciò che stava attraversando evitando così, la solita trafila senza fine di stigma, imposizione di cure chimiche e ricoveri. 

Va comunque anche detto che, proprio come in quelli che in gergo vengono chiamati 'bad trip' la consapevolezza di chi attraversa una crisi di questo tipo è importante, perché secondo l'indole individuale si può anche incorrere in situazioni di estremo pericolo. Per questo motivo, come una persona che assume un allucinogeno dovrà essere seguito da qualcuno 'sobrio' per evitare pericoli, così chi subisce una emergenza spirituale se non preparato a sufficienza dovrà essere costantemente seguito onde evitare che commetta qualche sciocchezza. Lo so che così è molto più impegnativo , pertanto si preferisce sedare, rinchiudere, umiliare l'individuo aggiungendo ulteriore trauma. 

Prima grande crisi del 1986  


EMERGENZA SPIRITUALE

di PAUL LEVY


Nella primavera del 1981 ero seduto in meditazione, quando, solo per un istante, un lampo balenò nella mia mente. Anche se non me ne resi conto, al momento, questo è stato l'inizio di un risveglio spirituale che ha cambiato la mia vita per sempre. Avevo fatto un passo attraverso lo specchio, non potevo tornare mai più alla vita che ero stato abituato a vivere.

Nel giro di un paio di giorni fui portato in ambulanza in un ospedale. Avevo incominciato a comportarmi così diversamente dall'ordinario, senza auto condizionamenti e repressioni che un caro amico pensava che fossi  impazzito. Mi sentivo totalmente inconsapevole e incredibilmente libero. Sentivo l'energia creativa dell'universo scorrere attraverso di me, come se vivessi in prima linea nel Big Bang. Era come se la mia mente si fosse rovesciata dall'interno del cranio  e si esprimesse attraverso gli eventi dell'ambiente esterno. Ciò che stava accadendo nel mondo apparentemente esterno era magicamente in relazione con quello che stava succedendo dentro di me. Il confine tra il sogno e la veglia, tra interno ed esterno, si stava dissolvendo. Era come se mi fossi svegliato dentro un sogno. Sapevo senza ombra di dubbio che stavo attraversando una profonda esperienza spirituale. L'esperienza fu così travolgente che non avevo altra scelta che arrendermi e lasciarmi andare.

E 'stata così travolgente, infatti, che venni ricoverato un certo numero di volte durante il primo anno. Mi fu diagnosticata  una grave rottura psicotica e mi dissero che ero maniaco-depressivo. Mi fu prescritto il  litio, e, a volte, l'Haldol. Mi dissero che avrei dovuto convivere con la malattia per il resto della mia vita. 
Poco a poco i medici si resero conto che stavo prendendo parte a una sorta di emergenza spirituale / processo di iniziazione sciamanica, che a volte imitava una psicosi, ma in realtà era un'esperienza di un ordine molto diverso.


Nella stanza dell'ospedale, una sorta di salotto per i pazienti psichiatrici, c'era una donna cieca. Subito dopo averla vista, senza alcun pensiero da parte mia, d'istinto mi avvicinai e mi ritrovai a guardarla negli occhi dicendo più volte le seguenti parole: "Tutto quello che dovete fare per vedere è aprire gli occhi e guardare." Queste parole mi uscirono di bocca senza pensare. Mi avvicinavo sempre più a lei e ogni volta ripetevo queste parole, fissando i suoi occhi senza distogliere il mio sguardo. I suoi occhi erano ciechi, opachi, senza colore o luminosità.

Che cosa è successo dopo che non lo dimenticherò mai. I suoi occhi cominciarono a riconquistare il loro colore e la luminosità, passando da morti, occhi malati di una persona non vedente a normali, sani, occhi di un vedente. Aveva riacquistato la vista. In quel momento un medico mi  portò in un'altra stanza legandomi su un tavolo. E lì ho passato la notte.

La mattina dopo fui portato in una stanza e l'unica altra persona lì, seduta su un tavolo con me, era, guarda caso, la ex cieca. Lei mi guardò sorridendo da un orecchio all'altro,  ancora non aveva detto una parola per me. Tutto ad un tratto fu come un pugno chiuso nel mio cuore che sia apriva completamente. Era perfettamente chiaro che questa era la fioritura del mio chakra del cuore. E'descritta come l'apertura di un fiore di loto dai mille petali, e anche se non avevo mai avuto prima questa esperienza l'ho subito riconosciuta.

Ho poi avuto la realizzazione spontanea che ha spiegato quello che era successo il giorno prima con questa donna. Ho intuito che i suoi occhi erano fisicamente a posto,  solo che non si era lasciata andare per aprire gli occhi interamente e guardare. In qualche modo questo si era manifestato in una percezione di cecità.

E ieri ho "visto" questo. Non solo ho visto questo, ma in qualche modo sapevo che cosa dire e cosa fare. Era come se fossi diventato un tramite per forze di quarigione più profonde. Era anche chiaro che  il nostro incontro non era stato casuale. Era chiaramente un incontro sincronico, quello in cui entrambi i ruoli giocano un dramma più profondo. A un certo punto mi disse: "Non hai intenzione di rispondere alla telefonata di Roy (mio padre)?" Queste sono state, letteralmente, le prime parole che mi ha detto. Pochi istanti dopo, l'infermiera entrò nella stanza e disse che mio padre era al telefono.

Sono stato in quel particolare ospedale per tre giorni. Il secondo giorno ero nell' ufficio del medico incaricato di me, il dottor Lantz, e stava guardando una stampa di un quadro di Van Gogh che aveva sulla sua parete. Mi ricordo  una corrente elettrica che usciva dai miei occhi e che circolava intorno alla stampa per poi tornare ai miei occhi. Era chiaro che si trattava di una sorta di fenomeno "kundalini", ma a questo punto non c'era niente che potessi fare, solo testimoniare la mia meraviglia.

Avevo bisogno di convincere il dottor Lantz che non ero pazzo, perché rischiavo di essere trattenuto li per un tempo molto lungo. Decisi che non volevo rimanere in un ospedale molto più a lungo, quindi mi sono letteralmente costretto a 'scendere' e cominciare a parlare dei miei problemi, la mia nevrosi, il mio senso di colpa, e la mia sensazione di "sdoppiamento" Dopo un po' di tempo, disse: " Bene, sei normale ... sei libero di andare. "

La settimana successiva mi sono incontrato ancora  con il Dr. Lantz durante il pranzo. Mi ha spiegato che il mio essere in grado di entrare pienamente nel mio stato "normale" della mente su richiesta era la prova per lui che non ero pazzo, invece le persone che si trovano in "veri" episodi psicotici non sono in grado di fare ciò.

Noi, come società, abbiamo bisogno di riconoscere l'esistenza di vere e proprie emergenze spirituali. E 'di fondamentale importanza per noi, per coloro che passano attraverso questo processo con successo e diventano sciamani, guaritori  e insegnanti, hanno doni enormi e benedizioni da condividere che andranno a beneficio di tutti noi. Avevo fatto la meditazione buddista per un anno intero prima che il fulmine mi attraversasse la mente.

Sono stato uno dei fortunati, sono stato in grado di districarmi dalla struttura medica psichiatrica, che è molto ignorante di fenomeni come questi. Dopo anni di sofferenze incredibili dove ho faticato a contenere le esperienze, sento che li ho integrati al punto in cui ho qualcosa di molto prezioso da offrire. Di recente ho iniziato a parlare apertamente delle mie esperienze, dando la mia prima conferenza pubblica a Portland, Oregon nel 1993, che ho chiamato "Risveglio o follia?" Sono diventato un insegnante, assisto le persone attraverso il loro proprio processo di risveglio spirituale, e ho sviluppato uno straordinario veicolo per il risveglio che io chiamo "il processo del sogno: Un percorso di risveglio" Questo strumento si basa sulla constatazione che la mente stessa che produce i nostri sogni durante la notte in realtà sta 'sognando' la nostra vita.

Mi chiedo quanti casi di malattie mentali sono in realtà emergenze spirituali andate male. Potrebbe essere che siamo tutti nelle diverse fasi di un processo di emergenza spirituale?


Nota dell'editore: Paul è profondamente spirituale, guaritore e mistico estremamente penetrante. Egli è la prova vivente che ciò che la società dominante concepisce attualmente come "malattia", può infatti avere una base religiosa o spirituale.

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