Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

lunedì 1 gennaio 2018

Tre cose da sapere sui quei veleni chiamati psicofarmaci

Come è stato dimostrato per esempio da Robert Whitaker, Peter Breggin, Peter Gøtzsche e altri ricercatori indipendenti, esiste un problema grave che riguarda i farmaci psichiatrici. Come dice Gøtzsche era  meglio se non fossero mai stati inventati in primo luogo. Purtroppo non solo vengono usati e prescritti in quantitativi impressionanti, ma oramai si è formata una cultura medica che coinvolge i professionisti della salute mentale per primi, i quali  considerano queste tossine come la cosa più ovvia e indispensabile da usare anche con la forza se necessario per combattere e debellare i sintomi della temibile malattia mentale.  Così si perde di vista, relegandolo come secondario (integrativo) o perfino  obsoleto tutto un patrimonio di approcci olistici che contrariamente ai farmaci puntano alla ricerca e la cura delle vere cause, che siano psicologiche, organiche, relazionali o un mix di queste. La psichiatria, anche se ammette la propria completa ignoranza sulle vere cause delle 'malattie' inserite nel suo DSM (Manuale Statistico Diagnostico dei disturbi mentali) non esita a proporre soluzioni chimiche come se tutto il processo che porta alla fantomatica 'malattia' fosse ormai ben noto. 

Quindi se si ipotizza che ad esempio la depressione organica dipende da una carenza di uno tra i tanti neurotrasmettitori come la serotonina, qualunque stato depressivo è soggetto ad essere 'curato' con farmaci che in teoria dovrebbero  agire sul meccanismo di gestione della serotonina per averne di più in circolo. Ovvero producono un'anomalia chimica rispetto al funzionamento 'normale' del cervello.

Ne consegue che se sono triste per i fatti miei, perché mi è morto il gatto o cose più gravi non importa, posso sempre ristabilire artificialmente la mia felicità senza bisogno di sforzarmi per capire o chiedermi cosa faccio di sbagliato nella mia vita.

Ma questo a mio modesto parere non è  curarsi questo è drogarsi! Con la sola differenza che questa droga è legale e la compro in farmacia anziché da un pusher per la strada. Anzi forse una droga di strada la si conosce meglio per sapere come uscire dalla dipendenza o mitigare le crisi di astinenza rispetto agli psicofarmaci che come si diceva sono neurotossine a tutti gli effetti. 

Con questo non voglio dire che è consigliabile assumere sostanze illecite  per 'guarire' da un disagio mentale, anzi, direi che alla fine è la stessa cosa. 

Semmai la domanda che ci dovrebbe fare prima di tutto è perché così tante persone oggi devono ricorrere alle sostanze lecite o illecite per mitigare, occultare o tacitare il proprio disagio esistenziale. Perchè vi è la necessità di sballarsi per evadere da una realtà che opprime, piuttosto che chiedersi come si potrebbe migliorare questa realtà. Non so se è soltanto una mia sensazione ma sembra che più la scienza e la tecnologia progrediscono, più ci si allontana  dalla salute psicofisica.

Le nostre difese biologiche frutto di millenni di lento adattamento non riescono a tenere il passo allo scempio ambientale, all'avvelenamento sistematico dei cibi industriali, dall'aria che respiriamo e dell'acqua che beviamo. Pertanto, dopo questa continua esposizione a tossine, non soddisfatti ci intossichiamo ulteriormente quando si sta male, tramite farmaci che lungi dal combattere la vera causa del malessere, tolgono la connessione utile con il nostro corpo per guarire veramente. 

Molta gente sente sempre di più il bisogno di trovare un modo di curarsi che sia veramente efficace, ma spesso si sente dire che la tale disciplina, stile di vita, approccio non farmacologico  non funziona: "ho provato tutti i rimedi alternativi ma nessuna cosa ha funzionato per me". Questo è ovvio perché ci si aspetta quel risultato immediato che solo i farmaci (le droghe) possono dare, sempre quando va bene, quindi si tende a smettere molto presto. 

Chi desidera intraprendere un percorso olistico verso la guarigione deve necessariamente tenere conto di questo. Senza impegno e senza metterci il tempo che ci vuole non si può guarire; gli psicofarmaci hanno successo proprio perché ingoiare delle pillole non richiede alcuno sforzo, ma alla lunga il conto da pagare è salatissimo.



I tre fatti più importanti sui farmaci psichiatrici

Di Peter Breggin, MD

14 dicembre 2017

Qualche giorno fa, lo psicologo ed educatore Michael Corrigan è stato ospite al mio programma radiofonico e ha sollevato alcune domande su come comunicare con le persone riguardo agli psicofarmaci. In particolare, ha chiesto, "Quali sono le tre cose più importanti per chiunque da sapere sulle droghe psichiatriche?" Ecco la mia risposta:

1 - I farmaci psichiatrici sono neurotossine . Avvelenano il cervello, danneggiano le cellule cerebrali, causando gravi squilibri biochimici e potenziale caos biologico. Poiché le case farmaceutiche le progettano per attraversare la barriera emato-encefalica e per danneggiare specifici sistemi di neurotrasmettitori, ogni farmaco psichiatrico è una potente neurotossina. Non possono "aggiustare" gli squilibri biochimici perché non ci sono squilibri biochimici nel cervello di persone in difficoltà e sofferenti; e più specificamente perché sono fatti su misura in laboratorio per interrompere la funzione cerebrale e non per risolverla. Come neurotossine, sono dannose per il cervello con la prima dose. Possono causare danni tragici, come il suicidio e la violenza all'inizio del trattamento, e tendono a causare danni al cervello e apatia dopo un'esposizione più lunga.

2 - I farmaci psichiatrici “lavorano” per danneggiare il vostro cervello e la mente (principio cerebrale invalidante). Come ogni forma di lesione cerebrale, alcuni psicofarmaci possono causare temporanea euforia; ma tutti causano smarrimento emotivo e perdita di contatto con se stessi e gli altri. Fanno in modo che le persone si preoccupino meno delle loro vite e degli altri. Causano questi effetti infiltrandosi nell'intero cervello, diminuendo la funzione complessiva, inclusi i gangli super-sensibili della base, il sistema limbico, il lobo temporale e il lobo frontale.


3 - Le droghe psichiatriche nascondono i loro effetti dannosi (farmaci che affascinano). La maggior parte delle persone che usano alcol, marijuana, cocaina o narcotici sono gli ultimi a sapere quanto vengono danneggiati o danneggiano gli altri mentre sono "sotto la loro influenza". Alcune persone insistono che queste neurotossine sono utili quando il principale effetto a lungo termine consiste in una diminuzione della consapevolezza, sensibilità o sentimento. Lo stesso vale in particolare per i farmaci psichiatrici, perché le case farmaceutiche li adattano per colpire e interrompere i principali sistemi di neurotrasmettitori come la dopamina e la serotonina. Le persone che assumono psicofarmaci spesso sottovalutano il danno e sovrastimano qualsiasi effetto positivo. Questo è "incantesimo dei farmaci".

Questi tre principi di neurofarmacologia:  neurotossicità, effetti disabilitanti del cervello e incantesimo dei farmaci - sono il punto di partenza per capire come gli psicofarmaci influenzano effettivamente il cervello e la mente, e perché dovrebbero essere evitati, quando possibile.

A peggiorare il problema dell'esposizione agli psicofarmaci, tutti possono causare sintomi da astinenza. Alcuni sono palesamente avvincenti, come gli stimolanti dati ai bambini per "ADHD" e i tranquillanti dati per l'ansia e l'insonnia negli adulti. Altri farmaci che non creano dipendenza, come gli antidepressivi e i farmaci antipsicotici, possono causare tanta devastazione emotiva e sofferenza durante il ritiro, che le persone soffrono molto quando cercano di smettere di prenderli. Ridurre o arrestare i farmaci psichiatrici al di fuori di un ospedale deve essere fatto con cautela e attenzione con una supervisione clinica esperta e un buon sistema di supporto .

Molti studi confermano che i farmaci psichiatrici fanno più male che bene e dovrebbero essere semplicemente evitati. Cosa possono fare le persone al posto di prendere  farmaci psichiatrici?

La ricerca mostra anche che molti approcci non farmacologici sono efficaci, compresa la psicoterapia , oltre a migliorare la salute generale attraverso credenze positive, esercizio fisico e nutrizione. È nel tuo migliore interesse trovare un terapeuta o un consulente che ti tratti come qualcuno da apprezzare e potenziare. 

fonte: madinamerica.com

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