Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

sabato 12 aprile 2014

Bipolare ovunque

Prendete un depresso occasionale, (la depressione in effetti una volta era considerata occasionale) dategli antidepressivi e dopo un po di tempo se tutto va bene diventerà un depresso cronico, altrimenti un 'bipolare' che sperimenterà ipomania. 
Questo è il tipico percorso di tanti bipolari "fasulli" , i quali non sono affatto paragonabili a coloro che presentano le caratteristiche tipiche del temperamento maniaco-depressivo. Tuttavia bipolare è fico, va di moda, perché è anche sinonimo di genio e sregolatezza. Volete mettere? Un monodepresso è uno sfigato, anche se non al livello di uno schizofrenico che rappresenta la diagnosi più infausta. Ironia della sorte però tale terribile diagnosi è anche quella con maggiore tasso di recupero naturale ma allo stesso tempo con il trattamento più debilitante e distruttivo. Secondo solo al trattamento del bipolare, ormai composto dagli immancabili neurolettici, sostanze note per essere  neurotossiche e neuro-degenerative. 
In questo breve articolo viene spiegato come la diagnosi di Bipolare II sia in effetti illegittima (non è che le altre lo siano di più eh), con i risultato di ottenere..


Una epidemia  bipolare

28 Gennaio 2012 
di Jill Littrell, Ph.D.RSS



E' stato documentato un recente aumento drammatico nelle diagnosi di disturbo bipolare (Moreno, Laje et al., 2007). Il disturbo bipolare (o sindrome maniaco-depressiva ndt) era in passato un evento relativamente raro. Quando lavoravo in ospedale statale  negli anni 1970, nel corso di un periodo di 7 anni, ricordo solo 4 o 5 pazienti con una diagnosi di disturbo bipolare. La maggior parte dei pazienti presso l'ospedale statale venivano etichettati come schizofrenici. Adesso, quando io insegno ai miei corsi in materia di tossicodipendenza o di Psicopatologia, almeno due o tre studenti della classe ogni semestre annunciano, con entusiasmo, che sono stati diagnosticati col disturbo bipolare.

Perché questo drammatico aumento? Ebbene, nel 1994 con la pubblicazione del DSM-IV, il disturbo Bipolare II è stato aggiunto alla lista delle diagnosi dello spettro bipolare. Se si leggono le motivazioni ufficiali per la nuova diagnosi (vedi Dunner che ha guidato il comitato), vi diranno che tali criteri per Bipolare II sono  una via di mezzo tra quelli con depressione maggiore e quelli con diagnosi di bipolare I che hanno parenti con diagnosi di bipolare I. Così, anche se gli altri (Kupfer et al.)  sostengono che quelli col disturbo Bipolare II sono probabilmente solo depressi, la nuova diagnosi di bipolare II è diventata legittima.

Mentre non ho letto nessuna spiegazione ufficiale sul motivo per cui una nuova diagnosi (Bipolare II) doveva essere formulata, posso offrire una certa speculazione riguardo a ciò che era cambiato in psichiatria che avrebbe potuto essere la spinta per la nuova diagnosi. Durante il 1980, le prescrizioni di antidepressivi vennero ridotte. L'emergere della mania in persone trattate con antidepressivi fu ampiamente osservata. C'era la speculazione che solo in coloro che erano predisposti verso la mania l'avrebbero  innescata con gli antidepressivi. Forse, la diagnosi fu un nuovo tentativo di identificare persone che soddisfano i criteri per la depressione, ma che non devono essere trattati con antidepressivi. L'aggiunta di Bipolare II alla pubblicazione del 1994 del DSM-IV ha coinciso con notizie di mania emergente con farmaci antidepressivi. Così, la nuova diagnosi può essere emersa non perché vi era una popolazione  problematica e sofferente, ma piuttosto perché i trattamenti stabiliti hanno causato dei disordini.

Quindi, come si fa a soddisfare i criteri per essere bipolare II? In primo luogo, ad un certo punto della propria vita, si dovevano soddisfare i criteri per la depressione maggiore. Nessun problema, dal momento che attraverso studi di comunità si scopre che il 24% della popolazione, ad un certo punto della loro vita, ha incontrato i criteri per la depressione maggiore e altri studi condotti in Australia scoprono che la percentuale di persone che sta vivendo un attacco di depressione può arrivare anche al 40%. Per una diagnosi di Bipolare II, si deve rispondere a criteri di "ipomania". Per soddisfare i criteri per un episodio di ipomania, ci deve essere un periodo di quattro giorni durante il quale la persona è irritabile o ottimista, parla rapidamente, ha pensieri rapidi, problemi di sonno, mostra un'elevata stima di sé, si distrae facilmente, e si impegna in piacevoli comportamenti a rischio. 
Naturalmente, se uno sperimenta "significativi"  problemi a casa o al lavoro durante questo periodo di quattro giorni, poi l'episodio viene etichettato come mania, non più ipomania. Non sorprende che degli studi indicano che alte percentuali di popolazione generale hanno incontrato i criteri per l'ipomania (Udachina & Mansell, 2007).

Con l'aggiunta di Bipolare II al manuale, Akiskal, un esperto di disturbo Bipolare, prevede l'aumento della diagnosi. Egli ha suggerito che la metà di coloro che sono stati diagnosticati con criteri per la depressione saranno rietichettati come bipolari. Le sue predizioni sembrano essere corrette. La diagnosi è ormai diventata un'epidemia.

Il problema con il termine Bipolare II è che esso implica che Bipolare II e bipolare I condividono una eziologia comune. In realtà, Coryell e colleghi hanno seguito persone che soddisfano i criteri per Bipolare II. Quelli con Bipolare II non avevano più probabilità di provare mania di chiunque altro. Esperti in materia bipolare (Vieta & Suppes, 2008; Judd et al 2003) riconoscono che la ricerca sui geni suggerisce che Bipolare II e bipolare I non condividono comuni varianti dei geni predisponenti. Infine, la ricerca di Judd e colleghi suggerisce che monitorati nel tempo, le traiettorie per bipolare Bipolare I e II sembrano variare. Così, in termini di causalità sottostanti, Bipolare I e Disturbo Bipolare II hanno poco in comune. perciò, l'etichetta comune è fuorviante.

[..]

Naturalmente, le conseguenze nello sbagliare una diagnosi di disturbo bipolare sono gravi. I farmaci per Bipolari hanno gravi effetti collaterali. E' stato stimato che il Litio distrugge i reni a circa il 12% delle persone in un periodo di 20 anni (Presne et al., 2003). Gli antipsicotici atipici ridurranno il volume della corteccia cerebrale nel corso di un biennio (Ho et al., 2011). Gli anti-convulsivanti possono causare danni al fegato e pancreas e indurre depressione (PDR). Poi c'è la questione di sintomi di astinenza quando si avrebbe il potenziale di interrompere i farmaci. Questi pericoli non sono banali. La pratica della diagnosi di disturbo bipolare è ormai un'epidemia. L'etichetta  probabilmente abbrevierà la vita di molte persone che altrimenti avrebbero resistito di fronte alle avversità.

Fonte: madinamerica.com

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