Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

lunedì 20 novembre 2017

La maledizione della diagnosi psichiatrica

Una delle cose più difficili da capire, e non mi stancherò mai di ripeterlo, è la faccenda della 'profezia che si autoavvera' riguardo alle diagnosi psichiatriche. 
Difficile perché è una cosa talmente sottile e ben architettata che gli stessi artefici delle diagnosi non ne sono consapevoli e spesso agiscono credendo di fare la cosa giusta e per 'il bene del paziente'. 
Quindi sono contento che nel mondo qualcuno ne parla e prontamente io traduco il seguente articolo, scritto da uno psicologo con una lunga esperienza dal 'fronte' come attivista dissidente. 
Il temine 'maledizione' di per sé ha ben poco di scientifico, evoca oscure pratiche, la supertizione, la credulità popolare ma in questo contesto sembra il più appropriato. 
Ricordo che venne usato, forse per la prima volta da Thomas Szatz nella sua celebre frase: 

"Quando un prete benedice l'acqua, la fa diventare santa, e,in tal modo, portatrice dei più benefici poteri. In modo analogo, quando uno psichiatra maledice un essere umano, esso diventa uno schizofrenico, e, in tal modo, portatore dei più malefici poteri.
Come "divino" e "demoniaco", "schizofrenico" è un concetto meravigliosamente vago nel suo contenuto e terribilmente spaventoso nelle sue implicazioni"

Se posso immaginare quello che state pensando a questo punto, sarà qualcosa tipo: "si d'accordo ma.. nel mio caso è diverso" bla bla ecc, è naturale, d'altronde è quello che ho sempre pensato anche io. E' difficile da capire anche perché somiglia molto a quelle 'baggianate' sulla legge di attrazione dove  all'inizio magari uno pensa che, ok potrebbe essere così , poi prova a mettere in pratica quello che dicono e non succede proprio un bel nulla, oppure  le cose vanno ancora a peggiorare. 
Beh, in effetti io credo che la legge di attrazione funzioni, ma funziona ancora meglio in negativo perché non è necessario alcuno sforzo perché le cose vadano a ramengo. Mentre al contrario può essere necessario un grande sforzo per trasformare una tendenza vitale da negativa in positiva. 

Il mio umile consiglio è quello di riflettere bene sulle parole che seguono, chissà , magari si accende una piccola lampadina e vi viene la voglia di fare qualcosa per cambiare in meglio una situazione dolorosa e pesante che vi trascinate dietro da anni, una volta per tutte. 




La diagnosi psichiatrica ha l'impatto di una maledizione medica?

Di Michael Cornwall, PhD
24 settembre 2017


Negli ultimi 40 anni come terapeuta e attivista dissidente, ho conosciuto molte persone che sono state talmente influenzate negativamente dalla loro esperienza soggettiva di ricevere e indefinitamente sopportare una diagnosi psichiatrica, che sono propenso a considerare tale etichettatura disumanizzante come un qualcosa che equivale ad una maledizione medica.

Una maledizione è definita come: "Una solenne affermazione per invocare un potere soprannaturale per infliggere danni o punizioni a qualcuno". Naturalmente, i professionisti della salute mentale non intendono danneggiare nessuno quando solennemente proclamano dalla loro posizione di autorità medica che una persona ha un disordine o una malattia psichiatrica permanente, come definito nel modello di malattia psichiatrica e codificato nel DSM. Ma più e più volte ho visto le conseguenze di quel potente rituale di ricezione e di internalizzazione di una diagnosi permanente e patologica. Queste etichette del modello di malattia non considerano le perdite personali, le esigenze non soddisfatte, l'isolamento, i traumi e la tossicità sociale che influenzano le nostre vite in modo doloroso.

Molte persone lottano per decenni o  effettivamente soccombono e perdono la loro vita a causa del dolore emotivo e del peso corrosivo della loro esperienza di essere così inequivocabilmente etichettati. La loro etichetta psichiatrica è oggettivamente e fortemente rafforzata dai trattamenti psichiatrici pregiudizievoli che accompagnano e seguono sempre l'etichetta dichiarata ufficialmente.

Inoltre, anche se i trattamenti dannosi vengono sempre forniti con  intenzioni benevole, se non benigne,  ogni ospedalizzazione,  appuntamento clinico e prescrizione scritta e consegnata di farmaci psichiatrici è un verificatore oggettivo e in tempo reale a rinforzo del "fatto" indelebile della validità dell'etichetta diagnostica, che dovrà essere mantenuta per il necessario "trattamento" medico continuativo.

Nel mio articolo precedente "Il processo della diagnosi psichiatrica si qualifica come una cerimonia di degradazione?" Illustro le dinamiche sociali che consentono agli specialisti di condurre rituali medici nella nostra società e di essere investiti con il potere di ridefinire definitivamente la persona del "paziente mentale": identificare valutare, diagnosticare e trattare.

In questo scenario rituale di diagnosi / degradazione, credo che si verifichi un'antica esperienza soggettiva umana nella persona diagnosticata, il quale ha tutti gli elementi per diventare il destinatario di ciò che può essere descritto solo come una maledizione.

Qualche anno fa, un mio buon amico, ora ottantenne,  stava lottando per realizzare un libro sulla sua vita che aveva voluto scrivere per decenni. Mi raccontò che quando era un giovane paziente in un ospedale psichiatrico,  disse al suo psichiatra che voleva scrivere un libro sulla sua vita. Il suo psichiatra rispose: "L'idea che stai per scrivere un libro è una grande illusione, è un sintomo della tua malattia mentale!"

Il mio amico mi chiese: "Pensi che ciò che lui disse molto tempo fa abbia ancora l'effetto di trattenermi, Michael? Mi ricordo che la sensazione terribile di affondare, di sentirmi dire che è stata solo una grande illusione della mia malattia, ogni volta che ho iniziato a scrivere il mio libro non ci sono riuscito,  sembra che in qualche modo mi faccia smettere di cercare di scrivere ".

Gli risposi: "Tu sei stato  maledetto".

Gli occhi del mio amico  si spalancarono e la mascella cadde mentre disse: "Cosa hai detto?"

"Ho detto che ti hanno maledetto. Credo che lui ti abbia dato una maledizione medica dalla sua posizione di alto potere su di te, e dalla sua totale convinzione che solo lui conosce la verità sulle tue capacità. Lui credeva che tu avessi manie di  grandezza, dato che ti ha visto come sempre come una persona  compromessa e malata mentale a causa della diagnosi che ti aveva dato. "

Il mio amico poi pianse dolcemente mentre scuotendo la testa  disse ripetutamente: "Mi ha maledetto. Mi ha veramente maledetto ".

E finalmente disse: "Scriverò quel dannato libro, fosse l'ultima cosa che faccio!"

Non credo che possiamo sottovalutare il potere spaventoso di ricevere tali proclamai sulla nostra personalità da parte delle persone deputate dalla nostra cultura a servire come arbitri di verità, come il potere sacerdotale dei loro predecessori che maledicevano chi credevano che  meritassero tali conseguenze.

E' una parte della distorsione, della confusione e della mistificazione dell'esperienza che RD Laing ha descritto, che accade quando siamo catturati in un legame ricevendo due messaggi contraddittori di noi stessi da altri, che aiuta a creare l'aura torbida di una maledizione medica quando siamo etichettati.

Questo doppio legame insostenibile avviene quando in sostanza ci viene detto con gentilezza: "Sono un medico che ha a cuore solo il tuo interesse, proprio come tutti i numerosi medici, infermieri e personale sanitario che ti hanno aiutato sin da quando eri un bambino piccolo e fragile. Sulla base della mia formazione e della migliore scienza medica di oggi, è necessario riconoscere che adesso ti viene diagnosticata una grave malattia mentale o un disturbo psichiatrico con cause principalmente genetiche, biologiche e neurologiche. Quando ti riceviamo in ospedale contro la tua volontà e ti diamo forti iniezioni di droga psichiatrica nel tuo corpo contro la tua volontà, mentre sei immobilizzato con diverse legacci sulla pelle, ma è sempre per il tuo bene. La tua rabbia, paura e tristezza che esprimi in risposta a questo nostro trattamento  necessario sono sintomatici della tua malattia mentale."

In altre parole, il messaggio dice: " A noi ci interessi anche quando ti sezioniamo e tu non puoi accettarlo, sempre  per la tua malattia che ci impone di continuare a farti del male a tempo indefinito".

Penso che la natura umana regredisca e si senta molto vulnerabile quando siamo spaventati e isolati, e che le figure quasi parentali di medici, infermieri e altri addetti ai servizi sanitari diventano per noi così importanti nei nostri momenti di necessità che le loro parole ci arrivano dritte al cuore.

Ma questo processo di internalizzazione può distruggerci. Perché sbagliano su ciò che sta causando e ha causato la nostra sofferenza emotiva.

Non sanno che sbagliano, quindi lavorano come  operatori professionali che vogliono solo il meglio per noi, perché credono effettivamente di sapere cosa è meglio per noi. Tragicamente, le loro opinioni grossolanamente false su di noi, che ci impongono, possono diventare così distruttivamente potenti come se ci avessero maledetto.

Sarebbe molto meglio, perché allora potremmo capirlo, se tale maledizione medica venisse da loro data, urlando furiosi di condanna, piuttosto che dai loro volti placidi e professionali - volti che spesso, senza conoscenza di sé stessi e di solito sconosciuti, stanno esprimendo un amichevole fascismo.

In memoria del celebre Matt Stevenson, blogger MIA e compagno pieno di cuore.

fonte: madinamerica.com

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