Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

domenica 1 gennaio 2017

L'inferno della benzo dipendenza

Le 'Benzo', diminutivo usato per indicare una classe di psicofarmaci che si chiamano Benzodiazepine, sono  anche descritti come tranquillanti minori. 
L'esigenza che ha portato alla loro scoperta e successivo utilizzo è stata principalmente quella di trovare una sostanza che avesse il potere 'anestetico' e sedativo dei barbiturici ma senza i grossi problemi di questi vecchi farmaci, i quali come si saprà avevano fra gli altri effetti la particolarità di essere letali ad un dosaggio  superiore al consentito. Quindi altamente efficaci per farsi fuori dato che oltretutto si moriva nel sonno senza forse rendersene nemmeno conto. 
Con le Benzo il sovradosaggio non dovrebbe dare grossi problemi, nel senso che per togliersi di mezzo non basta farne fuori una boccetta o una scatola tutta in una volta, ma ne dovrebbe servire una dose molto, molto più grande. 
Si può quindi immaginare la gioia degli psichiatri e delle compagnie farmaceutiche quando si era finalmente trovato il sedativo perfetto per l'ansia che affliggeva e affligge tutt'ora forse la maggioranza delle persone, vuoi per cause organiche dovute anche ad uno stile alimentare malsano, vuoi per altre cause sempre relative alla vita stressante che molti fanno oggi, sempre di fretta e in continua tensione.
L'ansia portata ai massimi livelli sfocia nella crisi di panico, a quanto dicono una delle cose più terribili che possono capitare ad un essere umano. Fortunatamente non ho mai avuto la sventura di subirne una, se non forse qualche timido accenno in situazioni particolari della mia vita. D'altra parte l'ansia sembra una costante tra quelli che hanno una diagnosi come la mia, mentre io non ho quasi idea di cosa significa. Questo dimostra in primis che il valore delle diagnosi è molto relativo, e secondariamente che ciascuno di noi ha una sua personale risposta ad una condizione chiamiamola di 'disagio mentale'. 
Quindi abbiamo sotto mano a disposizione il farmaco perfetto per gestire comodamente l'ansia, per aiutare il sonno, insomma per vivere meglio? 
Toppo bello per essere vero. 
In effetti le benzo hanno raggiunto in poco tempo una vastissima popolarità, ci manca solo che vengano vendute al bar tra un martini e un campari soda, magari insieme al caffè tanto per dare una colpo di eccitante e uno di tranquillante tutto insieme allegramente. Una bella ginnastica per il nostro organismo così come lo è ad esempio fumare e bere alcool in contemporanea: uno è vaso costrittore, l'altro vaso dilatatore. 

Insomma vengono prescritte da chiunque a piene mani, da medici distratti che forse solo per pigrizia non hanno letto le avvertenze importanti che accompagnano tali psicofarmaci : sono suscettibili di provocare dipendenza, proprio come ad esempio l'alcool, la nicotina e altre simili droghe, e pertanto non potrebbero venire assunte per un periodo maggiore di due - quattro settimane.  
Lungi da rispettare queste direttive quasi tutti i medici, anche quelli generici, non solo gli psichiatri lasciano che i loro clienti le prendano vita natural durante, anche perché da un certo punto in poi non potranno più smettere.

Ma siamo sicuri che queste sostanze sono davvero così innocue come vengono dipinte? O forse la realtà è che grazie a queste innocue benzodiazepine è in atto una pandemia di propozioni enormi? 
Quello che non ci viene detto, che i medici non sanno o fingono di non sapere  è l'enorme danno iatrogeno che queste sostanze provocano allorquando si tenti di farne a meno. Si dice che smettere di prendere benzo sia peggio che smettere di farsi di eroina. Si incorre in una crisi che per chi la vive è un vero e proprio inferno. Non solo, quando per esempio nel caso dell'eroina tutto passa in capo a una settimana o due, la crisi da dismissione di benzo può durare mesi, anni e dulcis in fundo può anche essere irreversibile nel senso che tali danni o parte dei danni subiti ci si dovranno portare addosso per il resto della vita. Niente male vero? Che bella invenzione eh?

Si ma qualcuno potrebbe  obbiettare che almeno si conosce l'efficacia di questi farmaci e forse il danno è il male minore rispetto al loro beneficio nel breve periodo. 
Certo, ci mancherebbe solo che non producessero alcun beneficio per chi le assume, allora non sarebbero più benzo bensì neurolettici...
L'ansia viene ridotta, ma al prezzo di vedere la propia sensibilità all'ansia aumentata di parecchio. Il farmaco aiuta il sonno ma al prezzo di un tipo di sonno innaturale, e con ridotta capacità di ritornare ad un sonno naturale, alias capacità di addormentarsi. Senza poi considerare altri problemi più o meno gravi che possono insorgere: problemi cognitivi, grave compromissione della memoria, demenza, e altri eventuali problemi fisici legati al loro utilizzo continuativo.  Insomma sembrano fatti appositamente per incatenere le persone vita natural durante. Fra l'altro non vengono solitamente passati dalla mutua e uno se li deve pagare per intero. 
Conosco una persona a me vicina diventata ormai schiava di questa droga legalizzata. Se capita che in farmacia non sia disponibile entra nel panico finchè non trova il prodotto specifico, non va bene nemmeno la versione generica. 
Ha nel tempo sviluppato problemi organici e cognitivi che tuttavia non si sogna lontanamente di mettere in relazione a questa sostanza. E,cosa ancora più sorprendente, il suo medico continua tranquillamente a firmargli le ricette che gli servono, mese dopo mese, anno dopo anno. 

Un altro grosso problema oggi sottovalutato è dato dai risultati di mescolare tipi diversi di 'farmaci' o droghe. Mentre i risultati di assumere un solo tipo di farmaco sono relativi e circoscritti agli effetti del singolo tipo, un risultato assai diverso si ottiene grazie alla 'sinergia' cioè l'apporto reciproco di tipi differenti di farmaci o droghe. Ad esempio si è visto come sia deleterio l'accostamento benzodiazepine e oppiacei. Generalmente l'effetto sinergico provoca una sorta di effetto amplificato che può coincidere come pericolosità al sovradosaggio del componente mescolato alle benzo. Quindi si assume un antidolorifico con noncuranza insieme ad una benzodiazepina e come risultato si ottiene la morte per blocco respiratorio. 
Non ci è purtroppo ancora dato sapere quanta gente è già morta così, alcune stime prudenti parlano di un'ecatombe. Probabilmente anche gente famosa è morta in tal modo.  

In modo simile l'accostamento tipico benzo e alcool potenzia gli effetti reciprocamente con il risultato di avere veri e propri 'black out' in cui non si è coscienti del tempo e dello spazio. Ci si trova in un posto ad un certo punto senza sapere come ci si è arrivati.  Lascio immaginare se un tale evento si verifica alla guida.. quanti incidenti saranno accaduti così e si da subito (giustamente) la colpa all'alcool? 
Per fare un incidente grave ci vuole molto, molto alcool in corpo, ma se si è già preso una benzo ne basta moolto meno.

Dopo tutto questo vale ancora la pena prendere queste schifezze? 
  
Sentiamo cosa dice il Prof. Ashton, un vero esperto di benzo. 
Seguiranno altre citazioni di medici e studiosi. 

Questi farmaci deteriorano in modo specifico la capacità d'apprendimento di nuove abilità, comprese le strategie per gestire lo stress. Normalmente, tali abilità vengono acquisite in modo continuativo mano a mano che si accumulano esperienze di vita in un processo che va dall'infanzia fino alla mezz'età ed anche più tardi. Lo sviluppo di questo apprendimento può rimanere bloccato per alcuni anni a causa dell'assunzione di benzodiazepine. Dopo la sospensione del farmaco, invece, la persona viene lasciata in uno stato di vulnerabilità e con una ridotta capacità di affrontare situazioni stressanti. La completa guarigione può impiegare molti mesi, mesi in cui si imparano nuove tecniche per gestire lo stress e che servono a sostituire l'apprendimento che non ha avuto luogo durante gli anni in cui queste abilità erano coperte dalle pillole.
In secondo luogo, la sospensione delle benzodiazepine può lasciare scoperti alcuni problemi esistenziali che non sono mai stati risolti in modo soddisfacente. Ad esempio, il deterioramento della memoria provocato dalle benzodiazepine può impedire la normale risoluzione di problemi personali come, ad esempio, la perdita di un caro od un incidente stradale. E' possibile che queste esperienze dimenticate a metà o sepolte nella memoria debbano essere nuovamente affrontate dopo la sospensione del farmaco e questo può prolungare sia lo stato d'ansia che la depressione. Non è poco frequente che una vedova o un vedovo ai quali sono state prescritte benzodiazepine dopo la perdita del coniuge, debba attraversare il doloroso processo di lutto per la prima volta dopo la sospensione della droga, sebbene il vero lutto si sia verificato molti anni prima.
[..]
Sebbene sia un fatto arcisaputo che le benzodiazepine danneggiano la memoria ed alcune funzioni cognitive, in particolare la capacità di mantenere l'attenzione, alcuni consumatori cronici di benzodiazepine lamentano una costante perdita delle capacità intellettive che persiste anche dopo la sospensione del farmaco. Alcuni studi svedesi hanno trovato che il deterioramento cognitivo, seppure fosse migliorato, si manifestava anche dopo 4 - 6 anni dopo la sospensione totale delle benzodiazepine.

Le Benzodiazepine e i sonniferi agiscono sul GABA (acido gamma-aminobutryic), il recettore più diffuso nel sistema nervoso centrale. GABA è il grande filtro del corpo umano, agisce come calmante e controlla l'azione di adrenalina, noradrenalina e dopamina, impedendo ai messaggi correlati allo stress di raggiungere il cervello. Le Benzodiazepine inizialmente migliorano il  GABA, creando un senso di calma, ma con l'uso continuato (anche a breve termine) l'effetto calmante del GABA diminuisce e l'attività dei neurotrasmettitori  eccitatori aumenta. Le benzodiazepine aumentano il dolore, l'ansia, la depressione, l'insonnia, la rigidità muscolare, e alterano il modo in cui consideriamo e siamo coinvolti nel mondo. L'effetto sistemico di dipendenza da benzodiazepine colpisce ogni sistema del corpo e può interferire con le attività della vita quotidiana.

"La vita moderna offre comfort e le comodità senza precedenti, ma, in cambio, esige un tributo enorme in termini di tensione e di ansia. La nozione di dissipare tali preoccupazioni con sostanze stupefacenti neurotossiche non è solo mal concepita, pericolosa, e diseducativa; è di una oscenità disumanizzante."


aDal 1990 1l 1996 nel regno unito, il numero di morti da benzodiazepine ha superato quello dei deceduti a cusa di droghe pesanti.
La storia delle benzodiazepine è di proporzioni impressionanti ed è stato descritta come uno scandalo nazionale. L'impatto è troppo grande da affrontare per i governi, le autorità di regolamentazione e l'industria farmaceutica, così lo scandalo è stato spazzato sotto il tappeto. 

Dopo questa lunga premessa veniamo al nocciolo dell'articolo. Una fra le inummerevoli esperienze di astinenza da benzo vista dall'interno. A chi potrebbe obbiettare che questo è un caso raro consiglierei di dare uno sguardo ai vari siti tematici che trattano problemi di dismissione da benzo, giusto per vedere quanta gente sta ancora soffrendo in modo atroce a causa di queste 'innocue' diaboliche sostanze. 



La prescrizione che ha cambiato la mia vita
Danielle S.
13 Dicembre 2016 


Sono una tossicodipendente accidentale. Sono anche una psicoterapeuta. Ho praticato privatamente fino a un mese fa, quando ho bruscamente mandato una lettera a tutti i miei pazienti per informarli del mio  congedo medico.

E' stato inaspettato per me come lo era per loro. Stavo  micro assottigliando una benzodiazepina, dopo un ritiro accidentale 'tacchino freddo' (dismissione totale di botto ndt)  una ignorante, riduzione veloce disinformata che mi ha lasciato su tutto il corpo lividi con grave acatisia e vampate di calore. E' stato a dir poco orribile. L'unico modo che posso descrivere quelle settimane è la sensazione di essere sotto acido e meth allo stesso tempo. Ma io ho rispolverato una vecchia amicizia di uno sponsor del recupero che mi ha detto: "Non sei una farfalla unica, le persone cercano di scalare le benzodiazepine continuamente."

Ma io credo che in un certo modo le mie reazioni sono estreme e diverse. Chi è che rimane dipendente dall'Ativan dopo averlo preso solo tre volte a settimana per quattro mesi, dopo una brutta reazione a degli steroidi? Io l'ho fatto. Molte, molte, molte persone lo fanno. Stavo pensando "positivamente" su questo 'cono' (riduzione ndt)  più lento, stavo meditando, sono andata alle riunioni di recupero basate sulla filosofia buddista. E' stata dura, ma alla fine ho sentito che potevo farcela. E poi un giorno mi sono ritrovata a sentire come micropunture su tutto il corpo, rannicchiata in posizione fetale con dolori lancinanti, acatisia e irrequietezza. In pochi secondi, la positività se nè andata fuori dalla finestra.  Da allora, sto ancora  cercando di ritrovare la stabilità e la mia sanità mentale.

Forse adesso non è il momento migliore per scrivere queste cose. Sto scrivendo mentre sono nel bel mezzo del caos. Allo stesso tempo però, questo mi dà la possibilità di accedere a ciò che significa a livello psicologico dismettere gli psicofarmaci, come ci si sente in questo momento, mentre sta accadendo in tempo reale. Quando il dolore diventa troppo grande, il nostro cervello ci protegge da esso. Ora non vi è alcuna protezione da questa profonda ferita cavernosa. Per 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana  prego che io possa sopravvivere.

Quest'ultimo mese mi è sembrato un decennio. Lo vedo grigio e smunto. Sto sprofondando in una profonda agonia e terrore chimico giorno dopo giorno. Sento questa lotta implacabile e ingestibile. Diverse settimane fa, quando mi sono svegliata col dolore, terrorizzata con i nervi scoperti in tutto il corpo e riuscivo a malapena ad andare in bagno, ho avuto un pensiero molto grave: non so se posso farlo. So che altri lo hanno fatto, ma non so se io posso. Sto ancora lasciando in sospeso questa domanda.

Devo sopravvivere a questo.

Forse questo non è il tipo di racconto che state cercando. Forse questo doveva essere scritto dopo che io sono diventata una "storia di successo", quando avrò trovato lo scopo e il significato di questa sofferenza oscura. Forse questo ha bisogno di essere salvato fino quando la polvere avrà coperto tutto e io sarò tornata indietro nella mia vita. Non so quando sarà. Ho perso così tanto negli ultimi mesi: la mia attività e la mia passione, la capacità di essere moglie, madre amica, e le mie finanze (io non sono ammessa per ottenere la sovvenzione per diabilità perché ho lavorato per conto mio). Ho perso un senso di sicurezza nel mondo e nei medici professionisti di cui mi fidavo che non avrebbero potuto nuocere.

Vedete, sono stata spinta a prendere Ativan. Non voglio sembrare  una vittima, ma semplicemente lo sono stata. Sono andata da un medico olistico ben intenzionato, dopo una reazione scioccante agli steroidi e antibiotici. Non riuscivo a dormire. Questo è tutto quello che volevo: dormire tutta la notte. Ha preso in mano due ricette: .5 di Ativan e .5 di Klonopin - e in modo convincente, mi ha detto, "Tu non sei una drogata, hai bisogno di dormire; quindi, prendi questi.". Gli Ho detto che avevo paura di prenderli, ma ha nuovamente respinto le mie preoccupazioni e mi ha detto di non preoccuparmi, che non era un grosso problema.

Voglio dire, .5 mg sembra così piccolo non è vero? Come una dose da bambino? Non sapevo come poteva essere ingannevole che .5 è  l'equivalente di 5-10 mg di Valium !!! 
Quando l'ho mollato di botto  (non ero stata istruita che avrei avuto bisogno di diminuire gradualmente e non mi è mai venuto in mente da quando ho smesso di prenderlo) sono arrivata nel suo ufficio tremante con un livello di magnesio di 0,2, il dottore ha respinto ancora una volta come un "errore di laboratorio" e mi ha detto " si sentirebbe troppo in ansia se non avesse dormito per diversi giorni."

Per diverse settimane, nel bel mezzo di questo recesso 'tacchino freddo', sono andata da endocrinologi, neurologi, agopuntori, cardiologi e psichiatri. Tutti pensavano che fossi un ipocondriaca, o peggio, un'avvelenata.  Ho fatto gli esami del sangue, MRI, test delle feci. Poi mi sono resa conto: ero in grave sindrome da sospensione. Oh. Mio. Dio.

Questa non è stata la mia prima introduzione alla benzodiazepine, ed è per questo che sto avendo probabilmente la reazione estrema che attualmente sto avendo. Mi venne dato il Valium intorno ai venti anni per una condizione della vescica chiamata cistite interstiziale. Si tratta di una terapia standard,  l'unica cosa che ho pensato mi avesse aiutato, ma come rifletto indietro mi rendo conto che ho avuto molti mini ritiri in passato. Potevo andare on / off con queste piccole pillole 2mg con apparentemente nessun problema. Non li ho mai prese ogni giorno e non ho mai avuto un problema di arresto, probabilmente perché la mia dose era così bassa, fino ad ora.

So che la resistenza a "ciò che è" provoca sofferenza. So tutto questo. Ma ancora non voglio essere in ora. Dal momento in cui mi sveglio, nonostante le risatine dei miei bambini e il calore di mio marito, io voglio tornare a dormire fino a quando tutto questo va via. Tutto quello che sento è il terrore chimico dalla mattina alla sera. Prego per avere giorni migliori e mi aggrappo a quello che dicono i veterani: "Noi tutti possiamo guarire" e "C'è di meglio." Prego che anche io possa raggiungere l'altro lato e aiutare ad educare e guarire gli altri.

Quello che ho imparato è che le benzodiazepine non discriminano. A loro non importa che si disponga di una laurea o che sei una brava persona nella Comunità o che stavi solo facendo quello che i medici ti hanno detto di fare, tristemente ignoranti e disinformati dei loro pericoli. No. Le benzodiazepine  sono viziose e crudeli. Loro verranno a prendervi per il bavero, per strangolarvi e farvi sputare per tutta la stanza, e proprio quando si pensa di poter respirare di nuovo faranno ripetere questo fino a quando ci avranno lasciati frementi in una pozza di terrore. Giorno dopo giorno. E peggio. Fino a quando non si ferma. So che avverrà, un giorno miracoloso.

Mi sento abbastanza stupida per essere  entrata in questo pasticcio e me ne assumo la piena responsabilità. Dopo tutto, ho lavorato con persone in recupero, persone con disturbi d'ansia, insonnia e traumi. Ho guidato, ascoltato e aiutato gli altri per 16 anni. Mi manca sentire le loro storie e seguire i loro drammi. Alcuni clienti si sono sentiti abbandonati per quello che era sbagliato in me. Non mi sono resa conto dell'impatto che ho avuto nella loro vita e anelo di tornare  al lavoro, anche con un carico di lavoro ridotto, nel più breve tempo possibile.

Per lo più, mi manca di essere in grado di sedermi e leggere un libro per i miei figli. Mi manca prendere i miei figli a scuola o portarli al parco o a prendere un gelato. Non sto bene. Per tutto l'anno non sono stata bene e ora sto molto, molto peggio e ad un punto morto. Cosa faccio? In quale direzione devo andare? Un medico mi ha detto che resterò così  per tutta la vita a causa della mia akathesia, e un altro vuole mandarmi in un ospedale. Non riesco a pensare chiaramente, si vede. Non ho mai sentito tanta confusione nella mia vita. Come diavolo sono arrivata fin qui, e soprattutto come faccio a uscire fuori da tutto questo? 
I medici che mi hanno assicurato che le benzodiazepine non sono state "un grosso problema" che le ho usate per il trattamento di un disturbo della vescica e un problemadi sonno minore erano solo in errore. Quindi molto male informati e scorretti.

Una cosa che ho capito è che finora avevo ignorato molti dei problemi dei miei pazienti che prendevano benzodiazepine. Quando hanno lamentato  stanchezza cronica, fibromialgia, tentato suicidio inaspettato, e avevano grave sofferenza gastrointestinale. Non ho mai fatto il collegamento con ciò che tutti avevano in comune: l'uso delle benzo. Ho avuto un paziente il cui padre è stato drogato in politerapia e dopo un colpo di steroidi ha appeso se stesso. Sono state le medicine, gente. Sono sempre state le medicine. E ora, orribilmente, io sono su tre farmaci per aiutarmi a finire questo ultimo frammento di Valium. Non mi sono mai mai sentita così lontano da me stesso come ora. Io sono certamente una combattente, ma questa lotta è la più difficile della mia vita.

Mi consolano le storie degli altri sui forum dedicati alle benzo e le splendide amicizie che ho fatto. Sono tata introdotto in un mondo sotterraneo, e i miei occhi sono stati aperti sulla grande tragedia che sta accadendo in psichiatria e in medicina in generale. Non si tratta solo di benzodiazepine, ma le sovra-prescrizioni sconsiderate di farmaci. Farmaci che potrebbero avere sicuramente un tempo e un luogo, ma sarebbe stato molto meglio se mi si fosse offerto un integratore di magnesio piuttosto che un veleno che ha ormai mangiato due anni della mia vita e la vita dei miei figli.

Non so che cosa mi aspetta in futuro. Spero per il meglio, e so che sto dirigendo in battaglia. Una battaglia che molti prima di me hanno subito e ne sono usciti.

Fonte: madinamerica.com

4 commenti:

  1. La prepotenza e la potenza delle case farmaceutiche, con la complicità di molti, troppi psichiatri, stupidi ed ignoranti non sanno gestire una sindrome da dismissione?

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  2. È una dismissione troppo potente e difficile. Le benzo sono potentissime

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