Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

martedì 14 luglio 2020

Il fallimento epocale della medicina moderna

Basterà questo sfacelo a permettere finalmente un radicale cambiamento di paradigma?




Nel mio articolo precedente mi ero fermato prospettando un bivio: una via che va verso l'autodistruzione della razza umana che consiste nel proseguire lo stesso andamento adottato finora oppure andare verso una rivoluzione radicale del concetto stesso di 'cura' che tiene conto di tutto ciò che può conseguire il traguardo di una buona salute duratura.
Oggi sempre più persone si starebbero 'svegliando' ad una nuova concezione della vita intesa come modo più corretto di stare al mondo. Molte sono le teorie ed i consigli in tal senso ma tutti più o meno concordano su un paio di punti basilari: Il primo è l'attenzione verso ciò che si mangia secondo il detto Ippocratico: "Fai del cibo la tua medicina" il secondo è di natura prettamente spirituale, quasi una logica conseguenza del primo e da qui il detto: "Mens sana in corpore sano" (Mente sana in un corpo sano), mente che dovrebbe tendere al riconoscimento e alla liberazione da un parassita chiamato ego.
Durante questa cosiddetta 'pandemia' non ho potuto fare a meno di notare che nessuno tra i 'liberi pensatori' considerate guide spirituali, ovvero persone dotate di un certo livello di consapevolezza, e non solo medici o esperti di medicina, nessuno di questi dico ha accettato acriticamente quello che era il dogma della scienza ufficiale.
Per contro, ho invece visto alcuni amici o conoscenti che già avevano la loro brava posizione pro-psichiatrica ed hanno mantenuto tale posizione in difesa di questa 'falsa scienza' anche contro le più schiaccianti evidenze. Casualmente sono comunque persone che non hanno avuto alcun danno da questa tragedia.
Chi invece viene danneggiato difficilmente accetta acriticamente  una certa narrazione della realtà quanto da più parti si levano voci contrastanti. E' naturale che si cercherà di comprendere più a fondo la questione.  Chi ha fatto questo avrà avuto l'occasione di compiere un ulteriore  passo in avanti, magari ribaltando completamente il proprio paradigma, e queste io credo che siano le persone più fortunate.  
Come diceva qualcuno, ricevere solo conferme sul proprio pensiero non è di alcuna utilità rispetto invece a qualcosa che ha la potenzialità di ribaltare completamente la propria concezione della questione. Certo che diventa una cosa dolorosa, perchè perdere una certezza può fare anche molto male. Ma una volta superato  il trauma iniziale ci si accorge di essere cresciuti un bel po'.
A me è capitato,  raramente ma è capitato , penso che a tanti non capiti mai, ma non perchè  non hanno occasione di guardare 'fuori dalla loro caverna' , piuttosto perché hanno paura del dolore dovuto alla perdita delle loro certezze. Eppure la vita stessa è dominata dall'incertezza e dalla impermanenza di tutti i fenomeni.

Ma anche sul tema del 'risveglio' vi sono più tendenze. Ci sono quelli più moderati che si mantengono cauti davanti alle teorie più azzardate complottiste, tra presunti illuminati , rettiliani alieni, demoni e angeli in lotta per la supremazia, falsi filantropi, persone assai danarose diventate mostri assetati di sangue e chi più ne ha più ne metta. Io cerco di mantenere verso  queste teorie una certa distanza e non do mai nulla per completamente campato in aria o assolutamente vero. In effetti se non ho modo di valutare la veridicità di una teoria, qualunque essa sia, semplicemente la ignoro, non sto a prenderla come oro colato ne a denigrarla.
Faccio un piccolo esempio relativamente  a questa situazione pandemica.
Dicono che le migliaia di persone che sono morte intubate non avrebbero necessitato di questo trattamento estremo, come abbiamo scoperto più avanti ma bensì di ben altro trattamento a base di farmaci specifici contro la cosiddetta  'tromboembolia polmonare' ; sono allora morte per caso o per un preciso disegno?  
Io sarei propenso a credere che i medici in buona fede hanno applicato quel protocollo pensando ad una situazione ben differente, ovvero un trattamento di routine davanti a dei sintomi che potevano ricondurre alla polmonite interstiziale. Ma io adesso faccio una semplice constatazione: possibile che dopo mesi di studio su questo problema in cina non sia arrivato niente  a noi?
A quel tempo  mi ero documentato su siti cinesi trovando un protocollo che guarda caso rispecchiava la giusta cura o una cura senz'altro migliore di quella praticata qui da noi. Cosa significa tutto ciò?
Nemmeno prendersi la briga di parlarsi fra persone di scienza? Di scambiarsi le proprie esperienze in una situazione così drammatica? Per quale motivo?
E questa è solo una cosa, purtroppo ci sono tante cose di questa faccenda destinate a rimanere senza una risposta chiara.
Perchè vietare (sconsigliare) le autopsie quando è risaputo che un virus non può sopravvivere su un'ospite morto? Eccesso di prudenza o cosa altro?  
Perchè incenerire subito i corpi?
Perchè nessun capoccione della task force governativa ha mai accettato un confronto serio con colleghi molto più preparati ma con pareri discordanti?  
Ci sarebbero altre questioni ma mi fermo qui, veniamo al punto di questo articolo.

Quindi abbiamo appurato che anche il fiore all'occhiello della scienza medica, la medicina di urgenza e salvavita, l'unica cosa che forse si poteva salvare dell'attuale paradigma medico ha fallito miseramente davanti ad un virus letale quanto un'influenza o un raffreddore o poco più. Anzi la cura è diventata la condanna a morte dei malcapitati, partiti da questo mondo infame senza nemmeno un saluto e un'abbraccio dei propri cari. Si dirà che tanto erano vecchi , tanto erano malati.. in effetti la maggioranza erano anziani e malati in modo grave ma anche in quelle condizioni potevano 'godere' della loro vita ancora per un po di tempo proprio grazie ai loro farmaci 'salvavita' tra i quali ACE inibitori guarda un po' favorenti il disordine da COVID.  
Dunque siamo sempre convinti che la cosa migliore per gestire malattie croniche sia il farmaco salvavita vita natural durante?  Siamo davvero convinti che non ci siano valide alternative?
Non sono della stessa opinione centinaia di medici olistici, naturopati, fisioterapisti , igienisti ecc.  
Il farmaco, i vaccini e il metodo allopatico sembrano funzionali solo agli interessi economici di chi li produce, non certo alla buona salute dei pazienti.
Spero che sempre più persone si rendano conto di questo inganno e considerino prioritaria la prevenzione essenzialmente tramite una corretta educazione alimentare, il miglioramento dello stile di vita che non favorisca lo stress, la messa in sicurezza fin quanto e possibile degli ambienti ma non tramite disinfestazione inutili e dannose, piuttosto con l'abbattimento delle fonti inquinanti dell'aria e delle acque. Limitare i trasporti inquinanti favorire mezzi di trasporto puliti specialmente nelle città e per i piccoli spostamenti.  
Nonostante i disagi , si è visto che una drastica riduzione delle attività industriali e gli spostamenti hanno fatto soltanto del bene al nostro ambiente. La strada è tracciata, lavoriamo per una cambiamento possibile finché siamo in tempo ad invertire questa tendenza maligna.
L'alternativa quale sarebbe? Lasciare tutto come sta, tornare ai tempi precedenti il problema, affidare la salvezza del genere umano ai fabbricanti di vaccini e aspettare il prossimo turno con una vera ecatombe che decimerà questa volta davvero la popolazione mondiale. Una ecatombe secondo alcuni complottisti ben programmata e realizzata proprio tramite i vaccini. 
Ma davvero siamo intellettualmente così limitati?
Mi ritorna in mente un commento che scrissi in un gruppo di discussione tanti anni fa, credo oltre 20 anni or sono: in breve predissi che con lo sviluppo del web sarebbe sparito o comunque messo fortemente in crisi il concetto di privacy. "Se accettiamo che internet sia un'estensione della nostra mente" dissi, "si arriverà ad un punto che ricalca ciò che Asimov descrisse così brillantemente nella sua trilogia, quando si sarebbe andati verso la condivisione dei pensieri di tutti tramite telepatia". Quello che infatti è accaduto finora è che la nostra privacy è diventata sempre più preda dei grandi network  del web, e nonostante timidi tentativi di limitare il loro strapotere, siamo arrivati al punto di accettare che i nostri gusti e abitudini siano acquisiti e usati per 'guidarci' nelle nostre scelte nell'acquisto di prodotti, ma niente vieta a questi signori di carpire informazioni ben più sensibili, cose che per esempio riguardano la nostra salute o la nostra disponibilità economica.  
Il bivio odierno credo sia quello di dover arrivare ad accettare che anche questi 'padroni' sconosciuti sono o saranno soggetti ad uscire allo scoperto proprio grazie ai loro stessi strumenti con i quali stanno tenendo sotto controllo le masse. Ne consegue che arriverà il momento in cui 'ogni giustizia sarà provata' ed ogni crimine punito, senza necessariamente mettere in ballo la legge del  karma o per chi ci crede, alla resa dei conti finale nel giorno del giudizio.  
Sarebbe auspicabile allora tornare o incominciare a considerare la dignità della vita al centro della scala dei valori, spodestando il profitto e la ricerca del potere. Non una rivoluzione nel senso canonico del termine perché sarebbe soltanto un ennesimo passaggio dei poteri da un gruppo ad un'altro. Piuttosto auspico una sorta di rivoluzione umana che nasce dall'interno, dal cuore di ogni singolo individuo. I poteri oscuri tendono a dividere le persone, a metterle l'una contro l'altra e questo lo stiamo vedendo sempre più accentuato. Ma la salvezza rimane nel reciproco aiuto, dopo tutto siamo animali sociali come diceva qualcuno.
C'è una metafora molto bella che mi ha sempre colpito la illustro brevemente per chi non la conosce:
Un tizio visita l'inferno accompagnato da una guida. Ad un grande tavolo rotondo pieno di ogni prelibatezza siedono i dannati, tristi e dall'aspetto scarno perchè nonostante avessero tutto quel ben di dio davanti a loro non riuscivano a portarselo alla bocca a causa di lunghe bacchette legate agli avambracci.  
Il tizio esclama: "cavolo che terribile punizione è questa qui!".
"Andiamo a vedere il paradiso" disse la guida. Stessa scena , stesso tavolo , stesse bacchette , ma la gente mangiava allegramente. Beh cosa era cambiato? Semplicemente ciascuno imboccava la persona che aveva davanti.
La soluzione per vivere tutti meglio forse esiste e sarebbe anche semplice come un piccolo, ma profondo cambiamento nella visione del mondo.

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