Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

domenica 13 marzo 2016

Omaggio a Catherine

Chi sono i veri eroi del nostro tempo? 
Penso che siano le persone comuni che dietro le quinte, senza esporsi e senza strombazzamenti si adoperano senza sosta per il bene degli altri. Quella di Catherine è stata la sua missione negli ultimi 25 anni di vita: salvare più persone possibili dalle grinfie della psichiatria. Io in confronto a lei sono soltanto un piccolo uomo troppo preso dai propri problemi personali, dalla crisi del lavoro, dai clienti che scarseggiano e dai balzelli troppo esosi che il governo italiano ci richiede. 

Dicevo di Catherine, purtroppo questa grande donna ci ha lasciato troppo presto. Giungo adesso a leggere della sua scomparsa appena dopo avere raggiunto e superato la sessantina. Ricordo una persona degna di grande rispetto affermare : "Dopo i 60, gli anni sono tutti omaggio!" anche per me è così. Io ho sempre creduto che quella cifra fosse il mio limite massimo e adesso che ci sono molto vicino mi accorgo che la vita è volata con la triste sensazione di non aver combinato nulla di buono, insomma di veramente degno. Mi accorgo adesso di non avere onorato i miei sogni.

Catherine ha fondato uno dei gruppi più importanti per la dismissione degli psicofarmaci. E' a lei che ho 'rubato' il suo metodo con il quale ho scritto il mio articolo apposito sulla dismissione da psicofarmaci tempo fa. Centinaia di persone in 25 anni di attività sono state da lei 'istruite' e seguite passo passo nella loro scelta di togliersi per sempre di torno questi veleni e salvate da una sicura vita di sofferenza e di malattia iatrogena. 
Catherine,era diventata una vera esperta nel campo, sopravvissuta lei stessa, faceva questo lavoro per professione e con un discreto successo. Tuttavia nel suo gruppo aveva messo a disposizione  tutte le sue risorse liberamente accessibili ai membri. Nel tempo, come succede di solito, il gruppo ha perso la sua vitalità e gli interventi si sono ridotti di molto, forse perché altre risorse si sono aggiunte in rete, penso ad esempio a Facebook, diventato il passatempo principale di molte persone. 
Voglio ricordare Catherine riportando un suo intervento del 2011 dove si evince quale fosse il suo pensiero e al sua opera, ma prima una citazione: 

"Tutti hanno uno scopo nella vita.... un dono unico o un talento speciale da dare agli altri. E quando usiamo questo talento unico per aiutare gli altri, giungiamo all' estasi e all' esultanza del nostro spirito, che e l' obiettivo per eccellenza di tutti gli obiettivi."


Quello che segue è un commento di Catherine su un blog di un medico  critico verso la psichiatria.


Catherine Creel: 2011


"Ho passato gli ultimi 20 anni ad assistere le persone che la  psichiatria ha posto su questi farmaci. Questi medici in lungo e in largo non credono alle persone quando parlano di come i farmaci li fanno sentire. Peggio ancora, la maggior parte sono ignorati o accusati di simulazione di malattia. O quando hanno cercato di interromperli utilizzando il programma ambizioso del medico che ha giurato che fosse efficace  perché lo ha detto l'azienda produttrice,  arrivano a stare così male da riuscire a malapena a funzionare. Per molti, un ritiro rapido e brusco è stato l'inizio della strada per la disabilità.

I primi dieci anni ho cercato di parlare con i medici sulla vera natura di questi farmaci. Posso letteralmente contare su una sola mano il numero di quelli che hanno controllato ulteriormente, che hanno chiamato le aziende farmaceutiche e fatto domande specifiche sulla sindrome di astinenza solo per sentirsi dire che non ci sono mai stati rapporti che indicano che loro farmaci possono causare questo (mi chiedo se questi medici hanno mai sentito parlare di come le aziende farmaceutiche non hanno bisogno di documentare il feedback che ricevono e se  "credono" che il loro farmaco non sia responsabile). Ma sto divagando.

Ecco il mio punto - la tua voce conta. La voce di ognuno conta. Non pensare per un attimo che la tua voce  non sarebbe stata di alcun aiuto in tutti questi anni passati. Ma la strada alla risoluzione di questo problema è ancora da venire.
Ma si può ancora aiutare. Le possibilità sono infinite. Diventa un leader di pensiero per gli altri che si perdono nel 'deserto'. Utilizza il tuo blog per fare sentire la tua voce. Scrivi ai colleghi, incontrati con loro, fornisci informazioni a quei politici che hanno lavorato per anni per esporre la vera natura dell'industria farmaceutica.
Ma per favore, smetti di cercare di convincerci che la tua voce e le azioni sono state prive di significato. Questo è esattamente ciò che è mancato - il numero di medici che ha rifiutato di comprare le bugie. Se lo si fa per nessun altro motivo, ti prego almeno di farlo per tutte le persone che hanno sofferto (e sono morti) a causa di questi farmaci.

A chi sostiene che a volte i farmci sono indispensabili:
Ci sono alternative ai farmaci per le persone. Ho lavorato con la gente in questo modo per oltre 20 anni. La maggior parte non avrebbe potuto immaginarsi in precedenza di  sopravvivere senza psicofarmaci. Ma lo hanno fatto e continuano a farlo. Per una migliore comprensione circa la mancanza di efficacia di questi farmaci vi consiglio di leggere 'Il mito della cura chimica' di Joanna Moncrieff."


Grazie Catherine, buon riposo.

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