Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

venerdì 3 luglio 2015

Io non credo in Dio ma credevo nel Litio

L'autrice di questo articolo è una psichiatra anglosassone, ricercatrice indipendente che  ha un atteggiamento piuttosto critico verso gli psicofarmaci e in generale tutto l'operato psichiatrico. Prima di leggere i suoi scritti sul litio io era abbastanza convinto che questa sostanza (in effetti una cosa naturale, un sale metallico) fosse da considerarsi più come un integratore che un farmaco e inoltre , da bravo 'maniaco-depresso',  che fra tutto l'armamentario psichiatrico fosse la sostanza più mirata per la cura della cosiddetta  sindrome maniaco-depressiva o il termine più fuorviante moderno 'disturbo bipolare di tipo I'. Insomma credevo che il litio fosse davvero una soluzione azzeccata, forse l'unica opera buona della psichiatria. Ma adesso vedo che mi sbagliavo. 

In realtà il litio è una sostanza veramente tossica, che si trova in piccola parte in natura e come diceva ad esempio il doppio premio nobel Linus Pauling, il litio non può considerarsi una sostanza ortomolecolare ovvero essenziale per il funzionamento del corpo umano. Rame, Ferro, Zinco ad esempio sono anch'essi metalli ma hanno un ruolo importante in alcune funzioni biologiche mentre il mercurio  è tossico a tutti i livelli, cosi anche l'alluminio oppure il piombo. E' curioso ricordare che proprio il mercurio fosse usato dai medici dell'antichità come medicinale, prima di venire messo in bocca con le otturazioni dentali e nei vaccini anche oggi. 
Il 'magico litio' cura la cosiddetta mania esattamente come farebbe qualunque veleno. Perché come sappiamo dalla storia della psichiatria, la gioia , l'esaltazione troppo grande, la rabbia incontrollata o l'agitazione  psicotica può essere opportunamente trattata con successo tramite  uno shock negativo altrettanto grande quale una bella doccia ghiacciata, un coma insulinico oppure  un bello shock elettrico con convulsioni indotte che va tanto di moda anche oggi. 

Tuttavia gli psichiatri con il litio si sono sbizzarriti somministrando da oltre 60 anni questa sostanza a vita  e a dosaggi molto vicini alla tossicità, coerentemente col detto anti-ippocratico più male fai al paziente meglio riesce la cura. Tali dosaggi tossici richiedono un continuo monitoraggio, pertanto pure la continua seccatura di ricorrere a frequentissimi prelievi di sangue. 
La psichiatra Joanna nell'articolo che segue dimostra come in realtà questo litio non sia poi quella sostanza miracolosa che si crede, anzi che i danni superano di gran lunga l'eventuale beneficio ammesso che ci sia. 

E adesso come faccio a dire ai miei colleghi di sventura, gli amici che prendono diligentemente il litio da anni che potevano risparmiarsi tranquillamente la fatica ottenendo gli stessi risultati senza queste magiche pillole blu? 



Ragioni per non credere nel litio

Di  JOANNA MONCRIEFF, MD


'Io non credo in Dio, ma credo nel litio' è il titolo di un articolo apparso sul New York Times di Jamie Lowe sulla sua depressione maniacale (ora solitamente chiamata disturbo bipolare I). Il pezzo ci ricorda quanto questa condizione può essere devastante e terrificante , quindi è comprensibile che l'autrice si sia fidata ciecamente  della miracolosa cura psichiatrica che gli hanno raccomandato, in auge fin dal 1950: sali di litio.

Lowe ha cominciato ad assumere litio a partire dall'età di 17 anni per 20 anni, fino all'età di 37 o giù di lì quando gli è stata diagnosticata un'insufficienza renale grave, un risultato diretto di questo trattamento. Lei avrà bisogno di dialisi, e un trapianto di rene - un prezzo alto da pagare per un trattamento davvero efficace. 
La cosa triste è che abbiamo poche prove che il litio è un trattamento davvero efficace, o addirittura che sia efficace in generale.

Il litio è una neurotossina; inibisce il funzionamento del sistema nervoso in modo che la gente di solito prova sonnolenza, letargia e un rallentamento generale. Questi effetti sono stati osservati inizialmente in cavie, e poi nelle persone con mania dal medico australiano, John Cade, che per primo propose che il litio poteva essere un trattamento utile per la depressione maniacale. Nel 19 ° secolo il litio veniva usato per il trattamento della gotta, poi è diventato un ingrediente popolare di bibite toniche (ad esempio il nome 7-up della famosa bibita deriva dal numero atomico del litio ndt) e perfino della birra, fino a quando venne dimostrato che non scioglieva i cristalli di acido urico che provocano la gotta, come invece era stato richiesto.

Gli effetti sedativi e di rallentamento del litio, anche se di solito descritti come effetti collaterali, rappresentano il motivo per cui il  litio può contribuire a ridurre i livelli di eccitazione e di attività in persone con sintomi maniacali acuti. Quindi non vi è nulla di magico o specifico sulle azioni del litio nella depressione maniacale. Il Litio eserciterà i suoi effetti caratteristici in chiunque, anche se non hanno la mania o depressione maniacale. In teoria, questi effetti possono sopprimere la comparsa di un episodio maniacale, nonché ridurre la gravità dei sintomi dopo che un episodio è iniziato. Tuttavia l'evidenza che il trattamento  di lunga durata con il litio riduce il verificarsi di episodi maniacali o depressivi è in realtà molto debole.

Il problema principale è che non esiste uno studio in cui le persone che sono state iniziate al litio sono stati confrontati con le persone che non lo sono state. Ogni studio randomizzato di litio verso placebo inizia con le persone che sono già in trattamento farmacologico di un tipo o di un altro, spesso litio da solo. Ora, ci sono prove - accettate dai maggiori sostenitori del litio -  che togliere il litio può precipitare una ricaduta di depressione maniacale, in particolare di un episodio maniacale. Tre studi hanno dimostrato, per esempio, che le persone hanno maggiori probabilità di avere una ricaduta dopo l'interruzione del litio di quanto non fossero prima di cominciare a prenderlo.  Nessuno conosce il meccanismo per questo fatto, ma è come se la rimozione della soppressione neurologica prodotta da litio facesse sì che il sistema nervoso di una persona suscettibile di andare in over-drive, precipiti in una ricaduta maniacale.

[...]

(Evito qui di tradurre un resoconto di studi citati per dimostrare la scarsità delle prove sull'efficacia del litio.) 


A mio avviso, la prova che il litio aiuta a prevenire episodi di depressione maniacale è troppo debole per superare i danni che può causare (che comunemente includono danni alla tiroide, danni ai reni, e la tossicità neurologica acuta a dosi molto vicine a quelle utilizzate nella pratica, da qui il necessità di un monitoraggio del sangue). La Depressione Maniacale è una condizione molto variabile. Alcune persone hanno molti episodi, alcuni pochi, e il modello di episodi varia nel corso della vita. 

Lunghi periodi di stabilità  non sono necessariamente la prova di efficacia di un trattamento. Per dimostrare l'efficacia e il valore del litio quello che ci vorrebbe è uno studio prospettico randomizzato in cui le persone che prima non erano in trattamento farmacologico a lungo termine sono stati assegnati in modo casuale a iniziare il litio o un placebo. Allo stato attuale, la mia opinione è che la prova che il litio possa essere efficace non è abbastanza forte da giustificare un tale processo, tenuto conto dei rischi per la salute connessi con questa sostanza.

Come Jamie Lowe esprime in modo eloquente, la depressione maniacale può essere una condizione terribile, e so che la gente dirà: " se non va bene  il litio, cosa si fa?" Ma l'evidenza che qualsiasi trattamento farmacologico a lungo termine è meglio di niente non è forte. 

Molti medici e pazienti sono molto a disagio con questa conclusione, e sentono che ci deve essere qualcosa che funzioni. E se la gente vuole provare una sorta di trattamento farmacologico, come antipsicotici o anticonvulsivanti, poi sente che i medici dovrebbero aiutarli a scegliere il più sicuro possibile, a partire dalla dose minima possibile. Ma i medici dovrebbero essere onesti circa lo stato delle prove per il litio, non sono convinta che ci siano circostanze che giustificano i rischi che esso comporta.

Nel 1957 un farmacologo si lamentò della  moda del trattamento 'per avvelenamento da litio'. 
Un giorno, credo, ci sveglieremo e realizzeremo che la  sua preoccupazione era fondata!

Fonte: madinamerica.com

Nessun commento:

Posta un commento