Recupero

Guarire dalla malattia mentale si può? Come si può 'guarire' da se stessi?

Ma la malattia mentale esiste? Si può definire malattia un carattere, una diversa attitudine, un'emozione intensa? Purtroppo secondo la psichiatria organicista, la malattia mentale esiste ed è inguaribile, tuttavia curabile necessariamente con i farmaci, anche se non è mai stato dimostrato alcuno squilibrio chimico alla fonte né che gli psicofarmaci curino qualcosa. Numerose esperienze di 'sopravvissuti' e indagini indipendenti dimostrano invece l'esistenza di una 'trappola farmacologica' molto subdola che, lungi dal 'guarire', favorisce il mantenimento o la cronicizzazione della supposta malattia.
Questo spazio vuole dare la possibilità ai cosiddetti malati mentali di conoscere le reali implicazioni dei farmaci , di cui spesso ne abusano, di riflettere sulla propria condizione, di acquisire nuove conoscenze diventando capaci di riprendersi il controllo della propria vita e delle proprie emozioni.
Si potrà 'guarire' soltanto quando ci allontaneremo dal nostro punto di vista limitato per abbracciare il problema nella sua globalità, con un approccio di tipo olistico.

Attenzione: È potenzialmente pericoloso dismettere psicofarmaci senza un'attenta pianificazione. È importante essere bene istruiti prima di intraprendere qualsiasi tipo di interruzione di farmaci. Se il vostro psichiatra accetta di aiutarvi a farlo, non date per scontato che sappia come farlo al meglio, anche se dice di avere esperienza. Gli psichiatri non sono generalmente addestrati sulla sospensione e non possono sapere come riconoscere i problemi di astinenza. Numerosi problemi di astinenza sono mal diagnosticati come problemi psichiatrici. Questo è il motivo per cui è bene educare se stessi e trovare un medico che sia disposto ad imparare con voi. In realtà tutti i medici dovrebbero essere sempre disposti a fare questo ai loro pazienti che lo desiderano.

martedì 27 gennaio 2015

L'olocausto psicopatico psichiatrico

Tutti sappiamo degli orrori dell'olocausto; fin da piccoli, la nostra memoria viene continuamente rinfrescata 
Mio nonno
dalle istituzioni scolastiche, dai media finanche dalla famiglia quando come nel mio caso c'è stato una vittima, nella fattispecie mio nonno che fu internato prima a Dakau e poi nel lager di Majdanek ove morì, perché antifascista perciò ritenuto 'sovversivo'.
Mantenere questa memoria storica è un bene affinché tragedie del genere non si ripetano mai più. Ma quello  che ci viene tramandato, ovvero il massacro di 6 milioni di ebrei, che già di per sè fu un'enormità non è tutto. Quello che sovente non ci viene detto è che in quei tempi maledetti furono messi a morte anche circa 200  mila 'mangiatori inutili' ovvero gli invalidi fisici e mentali gravi quindi anche i 'malati di mente' in Germania con l'approvazione della coscienza di tutti gli operatori sanitari coinvolti.  

Action T4

Il primo sterminio di massa ad opera dei nazisti fu organizzato a partire dal 1940 circa in questo luogo, Tiergartenstrasse 4, e proprio da questo indirizzo venne chiamato Aktion T4. Dal 1939 al 1945 circa 200.000 persone inermi furono uccise. Le loro vite erano state definite "indegne di essere vissute". I loro omicidi furono chiamati "eutanasia".

Morirono nelle camere a gas di Grafeneck, Brandenburg, Hartheim, Pirna, Bernburg e Hadamar, morirono in esecuzioni di massa, morirono perché programmaticamente avvelenati e lasciati morire di fame. I colpevoli furono studiosi, medici, infermieri, funzionari di giustizia, la polizia e i servizi sanitari. Le vittime erano poveri, disperati, ribelli, o persone in cerca di aiuto. Venivano da cliniche psichiatriche e ospedali per bambini, da case di riposo per anziani, da istituti di assistenza sociale, da ospedali militari e dai campi di concentramento. Il numero delle vittime è enorme, il numero dei colpevoli che furono condannati, piccolo.

(dalla targa commemorativa posta a Tiergartenstrasse 4, Berlino)

Nel 1920 in Germania, apparve un libro di un esimio professore, tale Hoche il quale accarezzava l'idea dello sterminio di massa dei pazienti mentali chiamati con disprezzo 'mangiatori inutili' , perciò soltanto un costo per lo stato. Bastarono una ventina d'anni affinchè queste idee maturassero  e entrassero con sufficente considerazione nella testa di altri esimi professori psichiatri i quali organizzarono lo sterminio di massa, mettendo così le basi per il futuro olocausto ebraico. Cosa interessante, a questo punto Hitler non c'entrava nulla era tutta farina del sacco di questi dotti personaggi. 

Dagli atti del convegno S.Servolo del 1998, di Ernst Klee : 
Ho studiato molto questo argomento per vent'anni e c'è una cosa che ho capito solo ora. Credetemi, la sterilizzazione di massa di persone considerate 'inferiori' e la loro uccisione non ha niente a che fare con il nazismo; è un'idea più remota. La psichiatria non è stata costretta a fare alcunché dai nazisti. Essa ha utilizzato Adolf Hitler e il nazismo, se posso dirlo in termini estremi, per poter realizzare il suo programma omicida e continuare la distruzione della persone inutilizzabili; essa distingueva fra i pazienti che riteneva inutilizzabili e quelli che essa credeva di poter curare per renderli nuovamente utilizzabili. Per il programma di distruzione di questi ultimi la psichiatria usò il nazismo. Nessuno venne costretto a fare alcunché; gli psichiatri lo facevano di propria iniziativa e volontà.
Infatti quando i tedeschi iniziarono a protestare perchè migliaia di famiglie vedevano scomparire i loro cari, Hitler disse di non aver niente a che fare con questi programmi. Allora per mettere a tacere le dicerie della gente su questi 'luoghi di sterminio'  l'uccisione sistematica dei pazienti continuò negli stessi ospedali ove venivano ricoverati. Mi immagino così gli psichiatri responsabili di tali eccidi informare le famiglie che nonostante le 'cure' tra cui vi era la famigerata dieta E (priva di grassi, di proteine di tutto praticamente si moriva di fame) comunicare alla famiglia l'ennesima morte causata della loro malattia.
Hitler, tuttavia usò l'esperienza degli psichiatri per addestrare le sue SS al successivo sterminio degli ebrei.

Per diverso tempo, fin da quando ho scoperto l'esistenza dell'Action T4, badare bene, ancora sconosciuto a molte persone, mi sono chiesto cosa avesse spinto questi eruditi professori , questi 'uomini di scienza (sic)' ad architettare una cosa talmente atroce verso i propri simili. La risposta sta nelle ultime due parole. L'unico modo per giustificare una cosa del genere era considerare gli invalidi gravi e i malati di mente degli esseri non umani, inferiori perfino a certi animali. Questo è il nocciolo della questione, l'archetipo tra i fondamenti della scienza psichiatrica che ancora sopravvive nel subconscio degli psichiatri moderni. Altrimenti non si sarebbe potuto giustificare (sempre ammesso che possa esistere giustificazione) l'operato di queste persone, come  si potrebbe riuscire a capire ad esempio il mito della razza perfetta e il pretesto per la  conseguente distruzione di 6 milioni di ebrei.  
Nel caso degli psichiatri, questi erano convinti, così come riuscirono a convincere i medici generici, gli operatori sociali e tutto il personale medico e paramedico che stavano facendo una  cosa giusta e compassionevole verso questi poveri, sfortunati esseri inumani, suscettibili di essere annientati con la stessa facilità e leggerezza con cui si schiaccia una zanzara che ti  punge. Anche con una certa sadica soddisfazione, senza  alcun senso di colpa o rimorso etico e morale.

Sempre dal convegno di S.Servolo Michael Von Cranach disse:
"Cosa successe con queste persone che poi divennero assassini? Klaus Dorner, uno psichiatra di Gutersloch, che si è occupato molto intensamente di questo tema, è dell'opinione che gli psichiatri hanno inteso l'uccisione, l'omicidio, come atto terapeutico. Erano disposti a difendere e intercedere per i pazienti che ritenevano guaribili ed uccidevano quelli ritenuti inguaribili, per evitare di essere confrontati con i loro insuccessi."
Mi chiedo perciò quanti di questi pazienti psichiatrici fossero da ritenersi guaribili e che criterio venisse adottato. Per assurdo andava allora già meglio di oggi in quanto nessuna malattia mentale del DSM oggigiorno viene ritenuta 'guaribile'.

Il  dottor Ivy, presidente dell'associazione medica americana disse:
"Se la psichiatria avesse preso una posizione di netta opposizione all'uccisione di massa dei pazienti tedeschi prima della guerra, c'è da pensare che l'intera idea e la tecnica dei centri di sterminio per il genocidio non si sarebbero materializzati". 
E nel nuovo mondo, come furono accolte queste  idee?
Mentre l'omicidio di pazienti mentali era in pieno svolgimento in Germania, neurologi e psichiatri americani non volevano saperne di esserne tagliati fuori. Nel 1942, l'American Psychiatric Association tenne un dibattito su "sterilizzare o uccidere i bambini considerati "ritardati" perché avevano un basso QI una volta raggiunta l'età di cinque anni". Quelle erano le sole due scelte nel dibattito: sterilizzazione o morte.
Dopo il dibattito, la Gazzetta ufficiale dell'Associazione psichiatrica americana pubblicò un editoriale in cui dichiarava di aver scelto a favore dell'omicidio ("eutanasia" nell'American Journal of Psychiatry, 1942, volume 99, pp. 141-143). Dice che gli psichiatri dovrebbero fare appello a tutte le loro abilità psicologiche per mantenere i genitori lontani dal sentimento di colpevolezza per aver accettato di avere fatto uccidere i loro figli.

Sentiamo cosa scrive un attivista americano Stephen Gilbert:
"E devo nuovamente sottolineare che Hitler non fu il creatore delle camere a gas e dei forni. Egli semplicemente adottò il metodo dalla psichiatria tedesca che aveva gasato pazienti psichiatrici per anni, con la benedizione e l'approvazione del governo tedesco. Siamo stati etichettati come "mangiatori inutili" e assassinati impunemente. Ed ecco un altro piccolo bocconcino da rosicchiare e far pensare: Il programma psichiatrico tedesco di "eutanasia" praticato contro i cosiddetti "malati di mente" è stato approvato da molti qui negli Stati Uniti. L'oratore principale alla riunione annuale della American Psychiatric Association nel 1941 sostenne  questo tipo di distruzione di massa del "malato di mente" qui in questo paese. Egli lo affermò molto chiaramente nel suo discorso. Anche un editoriale anonimo nella pubblicazione di questo gruppo  sostenne tale omicidio di massa. Solo uno psichiatra parlò contro, ma il suo ragionamento era che saremmo arrivati a raccogliere la spazzatura e fare tutti i lavori umili se avessimo ucciso i 'deficienti' nel nostro paese. Alcuni di noi sono stati considerati preziosi almeno in questi tipi di mansioni manuali.
[Pertanto questo unico pensiero contrario non era per motivi etici o morali, piuttosto per motivi strettamente pratici.Questo significa ancora una volta che i 'deficienti' erano considerati meno che umani  ndt]"

Oggi cosa è cambiato? 

In tempi moderni non conviene più uccidere i malati per aiutare l'economia. Essi sono diventati un'esercito enorme , sempre in crescita, capace di foraggiare direttamente o indirettamente l'industria farmaceutica con miliardi e miliardi di eurodollari. E' cambiato qualcosa nel cuore degli psichiatri? Adesso sono più rispettosi dei diritti umani quando ad esempio avvelenano lentamente (ricordiamoci che anche l'avvelenamento lento è un atto terapeutico) tramite iniezione forzata di neurolettici ?
Oppure quando predispongono un elettroshock, magari col paziente non consenziente o costretto con la forza della persuasione o dalla forza bruta? 

Anche se la psichiatria insieme alla medicina produce nel mondo tante morti riconducibili ad effetti collaterali dei farmaci quante ve ne furono negli anni bui del nazismo con l'operazione T4. Anche se grazie alle 'cure' senza fine, l'aspettativa media di vita degli psichiatrizzati si riduce di 20-25 anni, questo è ancora poco rispetto ai  milioni di individui costretti dalla psichiatria a vivere una vita d'inferno, di sofferenza e di disabilità permanente, e quando va meglio di completa apatia e indifferenza ai margini della società.  

Psicopatici e sociopatici.

E quando leggo che lo stesso numero di vittime (oltre 200 mila ricordiamolo) dell'action T4 è stato prodotto nel silenzio e l'approvazione generale da un singolo antipsicotico atipico dalla sua comparsa, mi viene da pensare molto male di queste persone, mi sale una tale rabbia che mi viene da etichettare queste persone con un termine a loro congeniale: psicopatici, sociopatici, persone senza alcuna remora morale o etica, senza cuore. Tanto che mi sento in sintonia e desidero  sottoscrivere questo  pensiero molto forte di un anonimo collega sopravvissuto psichiatrico: 
"I produttori dei farmaci, tutto l'estabilishment psichiatrico fino ai medici prescrittori hanno un'enorme responsabilità sulla vita delle persone. Quando il  profitto proviene dalla corruzione e dalle tangenti è deprecabile anche se in tal caso non  è solitamente a rischio la salute della popolazione. Ma se invece il profitto deriva dall'avvelenare centinaia di migliaia di persone e condannarle ad una vita miserabile non c'è cosa più odiosa. Chi guida tali menti criminali non può che essere un dèmone che non ha alcuna considerazione dell'umana pietà e del rispetto per la vita, proprio come chi usa e sperimenta gli ordigni nucleari,o gli arsenali chimici e batteriologici. Sono anche peggio delle narcomafie che tuttavia almeno rispondono ad una precisa domanda dei consumatori.
Non sto parlando di quelli che, pur facendo parte della psichiatria, con umiltà, pazienza e dedizione si dedicano agli altri con la profonda convinzione di fare del bene, ma a veri e propri dèmoni, criminali psico-sociopatici che andrebbero  messi in condizione di non nuocere per il bene dell'intera umanità e delle generazioni future."
  Proprio in questi giorni leggo da uno dei gruppi facebook di una paziente, felice di intraprendere quella tortura indolore chiamata con un eufemismo 'terapia elettroconvulsiva' e con il seguito di alcuni pazienti amici a parlare bene di questa pratica barbara e inumana. Ebbene, Il virus dell'archetipo malvagio adesso ha contagiato anche i pazienti. Che tristezza. 

Recuperamente

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