Non solo
psicofarmaci, la maggior parte dei farmaci per curare anche le
malattie fisiche come cancro, asma, allergie, problemi vascolari,
artrite, reflusso acido, ecc ecc sono tossici.
Gli effetti
collaterali della banale aspirina mietono più vittime della droga
illegale.
Rimango sempre
stupito dalla semplicità con cui tutti assumiamo farmaci comuni per
ogni piccolo disturbo, ignorando che proprio queste sostanze alla
lunga o a breve possono scatenare altri disturbi fisici e
psicologici. Sono convinto che l'abuso di sostanze tossiche sia una
delle principali concause dello sviluppo della malattia mentale, come
lo era lo scienziato e doppio premio Nobel Linus Pauling.
Giorgio Antonucci,
antipsichiatra, collaboratore di Basaglia noto per avere aiutato
migliaia di persone ad uscire dalla trappola psichiatrica afferma:
"Direi
che un primo punto comprensibile a tutti è che gli psicofarmaci sono
sostanze chimiche dello stesso tipo delle droghe, anche se in
generale si dà il nome di droga alle sostanze proibite e non agli
psicofarmaci. Si tratta di sostanze che si dicono "neurotrope",
cioè che agiscono elettivamente sulle cellule nervose e sulle
cellule cerebrali; sia gli psicofarmaci che le droghe proibite hanno
le stesse caratteristiche di "neurotropismo".
La chimica cerebrale è così complessa e fine che qualsiasi intervento grossolano, che venga definito droga o psicofarmaco, comporta delle conseguenze negative anche se certi effetti iniziali, sia delle droghe che degli psicofarmaci, possano sembrare favorevoli. A lungo andare si costituisce la tossicodipendenza, che significa che le cellule nervose e le altre cellule che si sono difese dalla sostanza tossica, ad un certo punto hanno elaborato delle situazioni chimiche per cui cercano di inglobare la sostanza estranea e allora poi, quando questa sostanza viene sospesa, avviene la dipendenza farmacologica, che è un fatto anche questo biochimico. Se giustamente si fa la campagna contro le droghe in quanto danneggiano il sistema nervoso, si dovrebbe fare anche la campagna contro gli psicofarmaci.
Il guaio più grosso è che le persone prendono queste sostanze su consiglio dei medici o su influenza della cultura medica, pensando che migliorino il funzionamento del sistema nervoso centrale. Se qualcuno si vuole avvelenare, ha il diritto di farlo, ma il brutto è se uno si avvelena pensando di farsi del bene perchè il medico gli ha dato dei consigli sbagliati: questo è grave. Un medico che consiglia delle sostanze dannose per il cervello e per l'organismo fa il contrario di quello che dovrebbe fare."
La chimica cerebrale è così complessa e fine che qualsiasi intervento grossolano, che venga definito droga o psicofarmaco, comporta delle conseguenze negative anche se certi effetti iniziali, sia delle droghe che degli psicofarmaci, possano sembrare favorevoli. A lungo andare si costituisce la tossicodipendenza, che significa che le cellule nervose e le altre cellule che si sono difese dalla sostanza tossica, ad un certo punto hanno elaborato delle situazioni chimiche per cui cercano di inglobare la sostanza estranea e allora poi, quando questa sostanza viene sospesa, avviene la dipendenza farmacologica, che è un fatto anche questo biochimico. Se giustamente si fa la campagna contro le droghe in quanto danneggiano il sistema nervoso, si dovrebbe fare anche la campagna contro gli psicofarmaci.
Il guaio più grosso è che le persone prendono queste sostanze su consiglio dei medici o su influenza della cultura medica, pensando che migliorino il funzionamento del sistema nervoso centrale. Se qualcuno si vuole avvelenare, ha il diritto di farlo, ma il brutto è se uno si avvelena pensando di farsi del bene perchè il medico gli ha dato dei consigli sbagliati: questo è grave. Un medico che consiglia delle sostanze dannose per il cervello e per l'organismo fa il contrario di quello che dovrebbe fare."
Robert Whitaker,
giornalista pluripremiato ha fatto indagini sul dubbio che gli
psicofarmaci in realtà promuovono la malattia mentale con risultati
sorprendenti:
Prima della diffusione degi
antidepressivi, l'Istituto Nazionale di Salute Mentale (NIMH) diceva
al pubblico che le persone regolarmente recuperavano da un episodio
depressivo, e spesso mai sperimentavano un secondo episodio.
Jonathan Cole del NIMH scriveva nel 1964: “ La depressione è, nel
complesso, una delle patologie psichiatriche con la migliore prognosi
per il recupero, con o senza trattamento" Tenuto conto di questa
comprensione del corso naturale della depressione, gli esperti del
NIMH credevano che gli antidepressivi potessero accorciare i tempi
di recupero, ma non sarebbero stati in grado di aumentarli a lungo
termine. La ragione, ha spiegato Dean Schuyler, capo della sezione
depressione al NIMH, nel 1974, era che la maggior parte degli episodi
depressivi "faranno il loro corso e fino ad un recupero
praticamente completo senza intervento specifico.
Abram Hoffer,
psichiatra ortomolecolare afferma:
La
schizofrenia ha un tasso di recupero naturale è del 50%. Con la
medicina ortomolecolare, il tasso di recupero è del 90%. Con i
farmaci, è del 10%. Se si utilizzano solo farmaci, non sarà
possibile ottenere miglioramenti.
Se
la schizofrenia colpisce una persona a 25 anni, se prende solo
farmaci è finita. Oggi ai pazienti vengono somministrati farmaci e
poi rilasciati a sè stessi.
Quindi la malattia
mentale sta diventando un'epidemia creata a arte e la responsabilità
di tutto questo sta nell'ingordigia innata dell'uomo e
nell'ignoranza. Il dio denaro e la logica di profitto imperversano
nel mondo di oggi. Hoffer conclude:
Il
denaro, come l'acqua, si infila in ogni possibile crepaccio. Siamo
letteralmente sommersi da questa acqua velenosa che viene dalla
medicina moderna. Per troppo tempo Big Pharma sta dettando
legge.
Una cosa che posso
augurare a tutti è quella di comprendere bene questo punto:
L'approccio
allopatico della medicina moderna è fallimentare.
Prima si riesce a
capirlo e meglio è. Occorre cambiare paradigma, liberare noi stessi
da questo concetto sbagliato: chidetevi profondamente perchè dovete
avvelenarvi per guarire da un sintomo.
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