domenica 14 aprile 2019

Argomenti e prove a favore del modello psicologico

Ecco un articolo scritto molo bene, dove spiega con efficaci analogie i limiti dell'attuale paradigma di trattamento delle cosiddette 'malattie mentali'. Avevo scritto in precedenza che per quanto ne possa capire, io propendo per una ipotesi dove un insieme di cause concorrono a formare un certo tipo di sintomatologia che viene poi interpretata come un disturbo mentale, tra le quali non disdegno quelle organiche. Questo si può facilmente evincere dalla mia simpatia per spiegazioni biochimiche  non ortodosse quali principalmente tutto il lavoro di pionieri come Hoffer, Pauling, Osmond, Pfeiffer e compagnia. In effetti per esempio una ipotesi basata sullo stress ossidativo mi sembra più plausibile e più facile da comprendere rispetto alle teorie psicologiche sui traumi. Tuttavia mi devo un po' ricredere , visto la mole di prove empiriche a sostegno di questo approccio psichico, che purtroppo è stato messo in disparte a favore dei trattamenti prettamente farmacologici. Chiaramente l'autore essendo psicologo cerca di tirare l'acqua al suo mulino come si suol dire.

Alla fine purtroppo i sostenitori dell'una o dell'altra ipotesi tendono a rimanere sulle loro convinzioni, non riuscendo ad ammettere che ci potrebbe essere una terza via,  un'altro approccio che considera valide entrambe le ipotesi e applica un trattamento che tiene conto di questo assunto. 

Comunque quello che conta è il risultato che si ottiene. Sappiamo ormai abbastanza bene che con i farmaci a lungo andare non si ottiene alcun tipo di recupero spesso nemmeno quando siamo di fronte ad una vera e propria malattia organica. Al contrario il recupero che si ottiene con l'approccio psicologico sembra duraturo. Se ammettiamo che la mente è in grado di influenzare il corpo e viceversa, a prescindere dalle vere cause potrebbe essere ragionevole considerare utile sia l'uno che l'altro approccio, ammesso che entrambi vadano a incidere sulle cause primarie anziché limitarsi a attenuare i sintomi. 

Faccio un esempio per chiarire: supponiamo che una persona abbia delle paranoie sugli alieni che gli stanno violando i pensieri. 

Somministrare un antipsicotico non fa sparire tali paranoie ma diminuisce solo la preoccupazione per tale evento (la persona diventa indifferente al problema), per cui, sta buono durante il trattamento ma è pronto a ritornare in paranoia, una volta che il trattamento cessa. Parlarci, spiegando che può ricorrere a dei 'trucchi' per proteggersi da tali invasioni, come adoperare delle schermature potrebbe tranquillizzarlo ma anche in questo caso il problema di base non si risolverebbe. Occorre quindi agire sulle cause scatenanti il problema andando alla ricerca delle origini. L'approccio psicologico potrebbe allora scoprire un particolare trauma  all'origine di questi sintomi mentre l'approccio ortomolecolare potrebbe 'ripulire' il terreno organico da eventuali tossine, responsabili di una certa predisposizione alle paranoie. Entrambi gli approcci otterrebbero così lo stesso risultato, con la differenza che il trattamento chimico andrà fatto a vita. In entrambi i casi la persona non subirà i deleteri effetti di uno o più farmaci neurotossici. 

L'ostacolo che io vedo riguarda la bravura del psicoterapeuta. Se il problema non viene risolto, sarà a causa dell'incompetenza dell'operatore oppure a causa di una disfunzione , o vera malattia organica? 

Per questo motivo secondo me, di fronte a sintomi psichiatrici avrebbe senso indagare comunque a 360 gradi, non tralasciando alcuna ipotesi. 

Oggi la prima e spesso unica cosa che si fa è fornire un trattamento basato esclusivamente sulla somministrazione anche coatta di neurotossine. Questo è il modo migliore non solo per non risolvere niente, ma per rendere cronico il problema e peggiorare così la condizione psicofisica del malcapitato.



Perché il "Modello del trauma psicologico" alla fine trionferà 

Di Eric Kuelker, PhD

31 gennaio 2019

George Washington venne ucciso dai suoi stessi medici. Questo in realtà non era il risultato che speravano. Agivano per il suo bene bene e avrebbero voluto salvare la vita del primo presidente degli Stati Uniti. Lavorarono sodo per cercare di aiutarlo.

Ma c'era un problema profondo: la loro teoria di ciò che causava la malattia era sbagliata. Credevano nella teoria umorale, che la malattia fosse dovuta a un eccesso di umori o fluidi nel corpo (bile, catarro, sangue, ecc.). Pertanto, pensavano che la soluzione alla sua infezione alla gola fosse quella del salasso, per ridurre gli umori in eccesso. Tolsero così il 40% del suo sangue in 12 ore, e quindi lo uccisero. Il che dimostra che le buone intenzioni e il duro lavoro, unite alla comprensione sbagliata di ciò che causa la malattia, portano al disastro.

Profondi difetti nel modello di 'squilibrio chimico'

Per evitare questo tipo di danni e morti inutili, dobbiamo essere molto sicuri che la nostra teoria di ciò che causa la malattia sia corretta. In termini di malattia mentale, il modello dominante è la teoria dello "squilibrio chimico", ovvero che la depressione e altri disturbi sono dovuti a bassi livelli di serotonina o livelli anormali di dopamina o altri squilibri di sostanze chimiche nel cervello. Tuttavia, quando guardiamo da vicino, emergono tre problemi in questo modello di squilibrio chimico.

Il primo difetto è che semplicemente non c'è modo di misurare i livelli di sostanze neurochimiche in un cervello vivente. Pertanto, non possiamo sapere quale sia il corretto equilibrio di sostanze neurochimiche o quale sia un equilibrio scorretto. L'affermazione che c'è uno squilibrio chimico non ha dati per supportarlo. La successiva pecca è che la teoria non spiega come mai le sostanze chimiche diventano squilibrate in primo luogo.  Afferma che la depressione è dovuta a bassi livelli di serotonina o che la schizofrenia è dovuta a livelli anormali di dopamina. Non spiega però perché i livelli di serotonina si siano presumibilmente ridotti in primo luogo. È dovuto a una fluttuazione casuale? Troppe radiografie? Non abbastanza vitamina D? Questa incapacità di spiegare l'origine dello squilibrio significa che la teoria è incompleta. Se ci fosse qualcosa a monte che fa cadere i livelli di serotonina, allora questa sarebbe la vera causa della depressione.

Il terzo difetto è il più serio. Quando i ricercatori cercano di misurare i livelli di serotonina nel cervello (livelli di plasma sanguigno, autopsie, ecc.) Non trovano semplicemente evidenza di uno squilibrio chimico.  Nessuno. Non trovano che le persone depresse abbiano livelli più bassi di serotonina nel cervello rispetto alle persone non depresse.  Questa conclusione può essere difficile da riconoscere, poiché la credenza in uno squilibrio chimico è estremamente diffusa nella nostra cultura e viene ripetuta sui principali media quasi ogni settimana. Tuttavia, nelle parole di Lacasse e Leo, " non esiste un solo articolo revisionato da colleghi che possa essere citato con precisione per supportare direttamente le affermazioni di carenza di serotonina in qualsiasi disturbo mentale, mentre ci sono molti articoli che presentano contro-prove " .

Ciò ha implicazioni colossali per l'intero campo della salute mentale. La teoria dominante non ha un modo diretto di misurare l'equilibrio delle sostanze chimiche nel cervello vivente, non può spiegare come apparentemente le sostanze chimiche diventano squilibrate, e non vi è alcuna prova scientifica di uno squilibrio chimico che provochi disturbi mentali. In breve, non ha più credibilità intellettuale della teoria umorale, secondo la quale un eccesso di bile gialla causava una malattia, o che affermava che il salasso era il trattamento corretto per un'infezione alla gola.

Perché preoccuparsi delle cause dei problemi?

Quindi, in che modo una teoria che ha supporto scientifico zero diventa il modello dominante per  le persone che diventano depresse, ansiose o hanno problemi con i loro pensieri? La ragione è semplice. La teoria della causalità  è estremamente potente. Una volta definito ciò che pensi sia la causa di un problema, la soluzione segue immediatamente. In realtà, è necessario utilizzare la soluzione. E poiché i medici nel 1799 credevano che un eccesso di umori (certi fluidi nel corpo) causassero una malattia, George Washington fu dissanguato quattro volte nelle ultime ore della sua vita. La causa determina la soluzione, anche se la soluzione è talvolta letale.

Ecco perché le aziende farmaceutiche hanno speso miliardi di dollari per promuovere la teoria dello "squilibrio chimico" della depressione, della schizofrenia e di altre condizioni mentali. Non appena qualcuno accetta il concetto che le loro difficoltà o esperienze emozionali sono dovute a uno squilibrio chimico, allora credono di dover prendere una pillola per correggere questo squilibrio. Nient'altro funzionerà. Non avranno motivo di credere che la psicoterapia o altri interventi correggeranno lo squilibrio, quindi devono solo iniziare a prendere le pillole. E una volta che lo fanno, devono continuare a prenderle. Se si fermano, lo "squilibrio chimico" si riaffermerà, causando di nuovo il problema.

E fintanto che la causa viene creduta, vengono esclusi approcci alternativi. Anche se sono molto più efficaci. Ad esempio, Ignaz Semmelweiss scoprì che se i medici si lavavano le mani prima di far nascere un bambino, allora il tasso di mortalità per le madri a causa di un'infezione era inferiore all'1%.  Tuttavia, se i medici non si lavavano le mani, il tasso di mortalità era del 10%. Era così noto che le donne pregavano di essere ammesse alle cliniche dove gli operatori  si lavavano le mani. In effetti, era più sicuro per una donna partorire per strada piuttosto che partorire quando un medico l'assisteva. Il tasso di mortalità materna era del 4% quando  dava alla luce il bambino nella fogna all'esterno della clinica.

Ma anche se Semmelweis produsse dei dati (e delle madri riconoscenti) che dimostrano che lavandosi le mani si salvavano molte vite, è stato ignorato perché "non poteva offrire una spiegazione scientifica accettabile per le sue scoperte". Non aveva alcuna teoria della causalità. Fu solo dopo la sua morte, quando Louis Pasteur confermò la teoria che i germi causavano la malattia, che i medici iniziarono a lavarsi le mani regolarmente. Una nuova causa per la malattia era stata scoperta, che era un germe. Questo ha spodestato la vecchia causa, la teoria umorale. Di conseguenza, si è smesso di fare salassi, il lavaggio delle mani si è diffuso e molte vite sono state salvate.

Diverse lezioni chiave possono essere disegnate finora. Non è sufficiente dire che la soluzione attuale è inefficace. Il salasso era dannoso ma è resistito  per due millenni. Non è sufficiente dire che il nuovo trattamento è molto più efficace. Semmelweis ridusse il tasso di mortalità del 90% e venne ancora ignorato. Se vuoi cambiare la pratica sanitaria, devi proporre una causa alternativa. Solo allora si possono fermare le soluzioni inutili o dannose e le persone ricevono un aiuto concreto.

Ecco perché nel panorama dei problemi di salute mentale c'è così poco cambiamento. "Gli squilibri chimici" sono visti come la vera causa dalla maggioranza e le soluzioni alternative si sono allineate di conseguenza. Non è sufficiente dire che le pillole psicoattive sono inefficaci a lungo termine. I tassi di prescrizione stanno ancora salendo. Non è sufficiente dire che la psicoterapia ha migliori risultati a lungo termine e nessun effetto collaterale. È ancora affiancata all'uso delle pillole (quando c'è ndt). Non è sufficiente dire che non esiste una ricerca che supporti l'idea che gli squilibri chimici causino depressione o altri problemi. L'approccio farmacologico conserva un enorme potere e il numero di persone che assumono pillole aumenta ogni anno, perché la teoria causale non è stata sostituita con una nuova. Non c'era nessuna ricerca che dimostrasse che uno squilibrio di umori causasse la malattia mentale.

C'è un nuovo modello di malattia mentale

Ora esiste un modello alternativo per ciò che causa problemi di salute mentale. A differenza della teoria dello squilibrio chimico, ha il sostegno di migliaia di studi di ricerca. Può anche spiegare alcune delle contraddittorie vessazioni nella ricerca psichiatrica. Propone un modo completamente nuovo di valutare le persone e i loro problemi di salute emotiva, che sostituisce fondamentalmente il DSM e altri modelli di cluster di sintomi. Ancora più importante, porta a interventi più sicuri e più efficaci per le persone che soffrono di gravi problemi emotivi. Mette al centro le loro esperienze e le loro scelte sul trattamento, invece di colpirli con una diagnosi e usare il potere per imporre loro un intervento che spesso non vogliono o non capiscono.

Il nuovo modello è il modello di lesione psicologica (PI). Afferma che la causa principale dei problemi di salute mentale è quando una persona subisce un danno psicologico. Questi si verificano quando la persona è soggetta a marcata negligenza, abuso, mancanza di rispetto o caos nel loro ambiente sociale. Possono anche verificarsi quando la persona sperimenta un evento traumatico. Ci sono almeno quattro gruppi di lesioni psicologiche: il primo è un trauma durante l'infanzia, il secondo è un evento di vita molto stressante, il terzo è avere problemi al lavoro a causa di un superiore abusivo, e l'ultimo è un trauma in età adulta. Il modello PI riconosce che i problemi di salute mentale possono verificarsi anche per altri motivi (ad es. Fluttuazioni ormonali che portano alla depressione postpartum), ma ritiene che la causa principale sia la lesione psicologica.

Trauma infantile come lesione psicologica

La ricerca pionieristica nell'area del trauma infantile è stata effettuata dai Dr. Fellitti e Anda, del Centers for Disease Control. Hanno chiesto a 17.000 residenti a San Diego se avessero sperimentato diversi tipi di abuso e negligenza, oltre a cinque tipi di disfunzione coi genitori. Inizialmente, non si aspettavano molto. Tre quarti del campione erano stati al college e avevano un buon lavoro, una buona assistenza sanitaria e vivevano in una delle città più belle e ricche degli Stati Uniti. Ma il dolore era proprio sotto la superficie. Due terzi del campione avevano avuto una qualche forma di abuso o disfunzione dei genitori. La maggior parte aveva avuto più traumi. Anche i bambini con genitori alcolizzati avevano subito abusi emotivi e visto il loro papà che picchiava la mamma.

L'effetto di questo dolore infantile ha continuato per decenni. Se una donna è stata abbastanza fortunata da crescere in una casa emotivamente sana, aveva il 18% di possibilità di sviluppare depressione  nella mezza età. Ma avere una sola esperienza infantile avversa (ACE) aumenta il rischio del 50%.  Due ACE  aumentano il rischio dell'84%. E le povere anime che avevano cinque o più ACE avevano un rischio maggiore del 340% di sviluppare la depressione rispetto a qualcuno che era cresciuto in un ambiente emotivamente sano.

I tentativi di suicidio seguono da vicino i casi di depressione grave. Chi non aveva avuto traumi infantili, aveva l'1% di possibilità di tentare il suicidio.  Ma il loro rischio aumentava con ogni trauma aggiuntivo, fino a quando le persone che avevano sette o più traumi avevano una probabilità 36 volte maggiore di tentare il suicidio rispetto a quelli che non ne avevano. Snocciolare i numeri ha mostrato che in 2/3 di tutti i tentativi di suicidio erano presenti traumi durante l'infanzia.

Questi risultati sono stati replicati più e più volte. I ricercatori canadesi hanno avuto accesso a un campione ancora più ampio, in cui ogni persona nel paese aveva le stesse possibilità di essere studiata. Hanno chiesto a 24.300 persone  tre tipi di traumi infantili (abusi fisici e sessuali, violenza domestica). Se le persone erano cresciute con tutti e tre questi traumi, avevano 26 volte più probabilità di tentare il suicidio rispetto a quelli che non ne soffrivano. Questa è quasi una fotocopia dei risultati dei Dr. Felitti e Anda. Lo studio canadese è andato oltre la replica dei risultati di San Diego. Ha valutato quasi tutti i principali disturbi mentali, sia attraverso l'autovalutazione e l'intervista strutturata. Sommando i disturbi mentali, il rischio era 2,5 volte maggiore se la persona aveva un solo trauma, 4 volte maggiore se ne aveva due, e 8 volte maggiore se avevano tutti e tre i traumi.

Questo è il modello per il disturbo bipolare:  le persone avevano 8 volte più probabilità di sviluppare il disturbo bipolare se sono presenti tutti e tre i traumi. Sebbene sia largamente concepito come uno squilibrio chimico, la ricerca dipinge un'immagine completamente diversa della causa primaria. È una significativa disregolazione emotiva a seguito di un trauma infantile. La stessa cosa per la schizofrenia. Un riassunto della ricerca ha rilevato che le persone con trauma infantile avevano una probabilità 3 volte maggiore di sviluppare la schizofrenia rispetto a quelle che non ne avevano.  Studi importanti negli Stati Uniti e in Gran Bretagna hanno rilevato che avere cinque traumi aumenta il rischio di avere sintomi di schizofrenia tra 53 e 160 volte. 

Questi numeri sono così sconcertanti che vale la pena  tornare indietro per capire cosa significano. Dimostrano che la schizofrenia non è fondamentalmente una malattia del cervello e neanche uno squilibrio chimico. No. Nella maggior parte dei casi, ciò che chiamiamo schizofrenia sono in realtà persone con traumi che hanno notevoli difficoltà a regolare le emozioni, a organizzare i loro pensieri ea connettersi con la realtà.

A questo punto, alcuni protesteranno vigorosamente. Faranno notare che le persone che riferiscono di aver sentito voci o hanno strane esperienze hanno problemi nella struttura e nel funzionamento del cervello. Citeranno il danno all'ippocampo nel cervello, l'atrofia cerebrale e altri problemi strutturali. Diranno che l'asse HPA (ippocampo-pituitario-surrenale) è iperattivo nel cervello e che ci sono anomalie in alcuni sistemi di neurotrasmettitori. Questo è vero. Tuttavia, come ha sottolineato il Dr. John Read, quelli sono esattamente gli stessi cambiamenti che si verificano nel cervello dei bambini che sono stati traumatizzati. Quando un bambino di 7 anni è terrorizzato e imbarazzato mentre sua madre lo schiaffeggia e gli grida che è un fallito tanto quanto suo padre, il suo cervello è inondato. L'amigdala si accende con la risposta di lotta-fuga-volo. La paura fa scatenare l' adrenalina e il cortisolo nel suo sangue. Se ciò accade giorno dopo giorno, mese dopo mese, il suo cervello cambierà sicuramente. E se il bambino ha cinque o più traumi diversi, allora il rischio del bambino di avere difficoltà a regolare le proprie emozioni, organizzare i propri pensieri e connettersi alla realtà sale da 53 a 160 volte nell'età adulta. È la varietà e la frequenza dei traumi che alterano il cervello aumenta enormemente il rischio di problemi più avanti nella vita.

Eventi di vita stressanti come lesioni psicologiche

Questi eventi altamente stressanti possono verificarsi anche nell'età adulta. Uno studio ha seguito 2000 gemelli per oltre un decennio. Ciò ha permesso ai ricercatori di separare i fattori genetici da quelli ambientali. Quando la vita era calma, quelle persone con il più alto rischio genetico avevano il doppio delle probabilità di sviluppare la depressione come il gruppo a minor rischio. Ma quando la vita è diventata molto stressante, come essere improvvisamente licenziati, o un figlio adolescente che inizia a usare pesantemente la droga, allora avevano 14 volte più probabilità di sviluppare depressione. Sebbene la genetica possa aver avuto un ruolo nell'insorgenza della depressione, le lesioni psicologiche sono state un fattore molto più potente nel far cadere qualcuno nella depressione. Questo ha scatenato una raffica di ricerche. Il riassunto di tutti questi articoli era che il gene del trasportatore della serotonina non aveva alcuna influenza sul fatto che qualcuno diventasse depresso o meno. Sono stati eventi di vita stressanti come scoprire che il  coniuge ha tradito, o un grave conflitto con la madre, che ha predetto la depressione. Anche quando le persone sono state seguite fino a 12 anni, l'88% degli episodi di depressione sono stati attivati da eventi stressanti della vita. Questo risultato contraddice la teoria dello squilibrio chimico, che assumerebbe che la depressione si verifica su base casuale, estranea a eventi nella vita di una persona. Ma quando l'88% delle depressioni può essere ricondotto a un evento di vita stressante, allora il modello di lesione psicologica ha un solido supporto.

Il lavoro come ferita psicologica

Il terzo gruppo di lesioni psicologiche (dopo i traumi dell'infanzia e gli eventi della vita altamente stressanti in età adulta) non è nella nostra vita personale, ma nella nostra vita lavorativa. Ogni settimana, nel mio studio privato di psicologo, arriva un cliente nuovo di zecca. Dicono di essere così depressi che vogliono morire o che si svegliano alle tre del mattino tremando di paura. E quando chiedo perché stanno così tanto male, dicono: "Penso che sia il mio capo". Descrivono i manager che dicono loro che il loro lavoro vale 2 su 10, ma non danno consigli su come migliorarlo. Parlano di capi che sostengono che la loro collega di lavoro Kelly non li gradisce, ma quando la persona si incontra con Kelly, dice onestamente che tutto va bene. Mentre mi raccontano queste storie di abusi e manipolazioni, iniziano a singhiozzare nel mio ufficio. Una persona, che era stato nominato dipendente dell'anno per una società da molti miliardi di dollari, tornò dalle vacanze e fu assegnato a un capo prepotente. In poche settimane di rapporti con il nuovo responsabile, mi disse che stava andando nei boschi con un'arma appresso.

Se i manager tossici possono cambiare le persone da dipendente dell'anno a un suicida in soli tre mesi, immagina quanto sia profondo il pregiudizio psicologico. Trascorriamo la maggior parte delle ore di veglia al lavoro, in balia di un manager che ha il potere di promuoverci o licenziarci. Le persone sono anche psicologicamente molto investite nel loro lavoro, poiché valutiamo lo status nella nostra società dal prestigio che deriva dalla nostra occupazione. Durante le riunioni sociali, alcune persone annunceranno che sono "solo una casalinga", indicando che sono vicini al fondo della scala dello status. Se qualcun altro dice di essere un neurochirurgo, riceve automaticamente uno status elevato. E i nostri manager non solo influenzano il nostro status, ma essere licenziati da loro può rovinarci finanziariamente. Invia anche un messaggio che la persona è un cattivo dipendente, e dovrebbe essere evitato dai futuri datori di lavoro.

Questa non è solo osservazione clinica. In uno studio di 4234 dipendenti in Danimarca si è chiesto loro quanto si fidassero del loro manager e quanto fossero corrette le politiche sul loro posto di lavoro. Hanno anche valutato i dipendenti su 13 altre variabili, che vanno dalla personalità alla storia al fumo e altro ancora. I ricercatori hanno seguito le persone per due anni. Anche dopo aver controllato le altre 13 variabili, hanno scoperto che le persone che avevano bassi livelli di fiducia nel loro capo, o sentivano che le politiche sul posto di lavoro erano ingiuste, avevano tre volte il rischio di sviluppare depressione rispetto a quelli che avevano buoni dirigenti e datori di lavoro corretti. Questo dimostra che i boss 'tossici' causano la depressione, nello stesso modo in cui il fumo provoca il cancro ai polmoni.

Traumi nell'età adulta come lesione psicologica

L'ultimo gruppo di lesioni psicologiche in età adulta è costituito da eventi traumatici. Essere coinvolti in un incidente stradale, in un disastro naturale o in un combattimento può portare a disturbi da stress post-traumatico e / o depressione. Lo stress cumulativo può essere insopportabile per molte persone. In effetti, le lesioni psicologiche sono più pericolose dei criminali o dei terroristi. Anche se è compito della polizia catturare i criminali (molti dei quali sono drogati e / o armati) e spingerli dentro le macchine della polizia per portarli in prigione, questa è la parte più sicura del loro lavoro. La parte più pericolosa è quando vanno a casa e devono affrontare il dolore e il trauma di quello che vedono ad ogni turno. Nel 2017 gli agenti di polizia si sono suicidati con il triplo della frequenza rispetto  a morire in servizio. Esattamente gli stessi risultati sono stati trovati nei veterani militari: soldati canadesi che muoiono di suicidio tre volte quelli morti in servizio in Afghanistan. Quando è più sicuro avere i talebani a lanciare granate contro di te che affrontare i flashback del combattimento, la gravità delle lesioni psicologiche è chiara.

Questi quattro gruppi di lesioni psicologiche si presentano ogni giorno nel mio ufficio. Le persone con traumi durante l'infanzia, eventi di vita molto stressanti, manager tossici o traumi in età adulta siedono sul mio divano. Ho fatto 24.000 ore di terapia nel mio studio privato, e c'è solo una piccola percentuale di persone che non hanno avuto uno di questi infortuni psicologici che hanno causato il loro umore negativo. Esistono, ma molteplici linee di ricerca e decine di migliaia di ore di esperienza clinica affermano che la principale causa di problemi di salute emotiva deriva da infortuni psicologici.

Un nuovo modello ha bisogno di una nuova misura

Ora che vediamo il ruolo degli infortuni psicologici, il passo successivo è la valutazione, al fine di comprendere la portata dei problemi di salute mentale. Sfortunatamente, l'approccio alla valutazione più diffuso manca il punto. Il Manuale Diagnostico e Statistico non chiede informazioni sulle lesioni psicologiche in modo sistematico. Il DSM si preoccupa di quale sintomo si adatta a quale cluster. Non inizia chiedendo: "Qual è la tua storia di vita? Quali sono le lesioni psicologiche del passato che provocano tale dolore e confusione per te oggi? "Invece, è impostato per dire:" Hai avuto questo gruppo di sintomi per l'ultimo mese. Quindi hai questa diagnosi. " Perciò è facile dire: "Prendi questa pillola per intorpidire quei sintomi".

L'approccio PI prende invece la strada opposta. Chiede delle varietà di lesioni psicologiche che la persona ha vissuto. Quando queste vengono mappate, altri possono iniziare un dialogo con la persona su come hanno affrontato tali lesioni. Possono discutere di come le lesioni si riferiscono al disagio emotivo e ai pensieri strani che hanno ora. La traiettoria della vita della persona è ora davanti e al centro. L'attenzione non è su quale gruppo di sintomi hanno avuto negli ultimi 30 giorni. Si tratta del percorso della loro vita. E quando le persone possono parlare di ciò che ha causato loro dolore, come hanno affrontato il problema, come quei metodi funzionano (o meno) e cosa vogliono cambiare nella loro vita per raggiungere un benessere maggiore, allora hanno molte più probabilità di crescere.


Se vuoi la psicoterapia, perché prendi le pillole?

Quindi possono scegliere come raggiungere la loro guarigione. E in modo schiacciante, vogliono parlare con qualcuno . Tre volte di più delle persone che vogliono la terapia con pillole, in diversi paesi, fasce di età e tipi di problemi. Anche quando agli psichiatri viene chiesto di trattare se stessi, il triplo di loro sceglie la terapia per sé. Non importa chi sei, vuoi parlare con qualcuno della tua vita e del tuo dolore.

Ma ciò che le persone vogliono non è quello che ottengono. Vogliono una psicoterapia, ma ottengono delle pillole. Gli psichiatri invierebbero solo l'1% dei loro pazienti alla psicoterapia. All'altro 99% prescrivono pillole e farebbero 1/3 di terapia in combinazione con le pillole. Il riflesso per dare alle persone pillole è così forte che in Canada, un paese di 35 milioni di persone, ci sono stati 50 milioni di prescrizioni per antidepressivi compilate nel 2015 . Questo è abbastanza per ogni uomo, donna e bambino nel paese. E ne rimane abbastanza per ogni cane, gatto e cavallo.

E queste pillole non sono particolarmente sicure. Se le persone le prendono per un po ', hanno alti tassi di ricaduta in depressione. Gli antidepressivi, e in particolare gli antipsicotici, possono causare un notevole aumento di peso. Ciò aumenta il rischio di diabete dal 30% al 258%, rispettivamente. Le pillole possono innescare il pensiero suicida nei giovani. Gli antidepressivi aumentano il rischio di morte cardiaca improvvisa del 33%, mentre gli antipsicotici raggiungono il 226%. Non c'è da stupirsi che le persone siano riluttanti a prendere queste pillole.

Questa tendenza di dare alle persone interventi che non vogliono ha implicazioni enormi. Quando le persone si riferiscono a un trattamento che non vogliono, un numero significativo non compare nemmeno per la prima sessione, mentre tutti si presentano per il trattamento che vogliono.  Una volta iniziato, le persone che ricevono un trattamento che non vogliono hanno fino a 7 volte più probabilità di abbandonarlo presto (sempre se glielo permettono ndt). Se completano il trattamento, è meno probabile che migliorino se non ricevono il trattamento che desiderano. Uno studio ha rilevato che solo l'8% delle persone che preferivano la psicoterapia, con le pillole sono migliorate. Il 50% delle persone che hanno preferito la psicoterapia  sono migliorate. 

Facendo un passo indietro, possiamo vedere perché dare pillole alle persone, quando vogliono veramente la psicoterapia, visto che porta a risultati di abbandono e risultati scarsi. Perché imporre qualcosa di indesiderato e che  spesso riecheggia la lesione psicologica che ha causato la depressione in primo luogo? L'allenatore di nuoto pervertito, il capo prepotente, hanno imposto la loro volontà alla persona nel passato. Il cliente non voleva quello che gli facevano, ma era impotente per  resistere. E quando una dinamica simile accade nel presente (prendi questa pillola per prima, anche se vuoi la psicoterapia), allora il cliente non si presenta mai per un trattamento, o abbandona presto o fa meno progressi. Ma se chiedi alle persone quale trattamento desiderano, questo è un approccio cooperativo. Hanno voce in capitolo. Non sono spinti verso qualcosa, stanno scegliendo. E tre volte più spesso, vogliono la psicoterapia.


Che cosa guarisce le lesioni psicologiche?

Questa forte preferenza per la psicoterapia è perché a un livello profondo, conosciamo il metodo più potente per la guarigione delle lesioni psicologiche. È questo: Le persone guariscono le persone. Questo risuona proprio nel nostro nucleo. Le persone guariscono le persone. 

Pensiamo ai tempi in cui le parole premurose di un'altra persona attenuavano il nostro dolore, e lo vorremmo quando il dolore ritorna. Certo, alcune persone feriscono la gente, e questa è la causa della maggior parte delle lesioni psicologiche, ma il vero cambiamento e la guarigione arriva quando qualcuno ascolta profondamente e con rispetto. Il modo migliore per guarire un danno psicologico è con la psicoterapia.

E quando il terapeuta cammina con loro, usando un approccio che ha senso per loro, la fiducia si costruisce di nuovo. Quando il cliente vede che il terapeuta si concentra su come aiutarli a raggiungere i loro obiettivi, e non a manipolarli per i propri scopi, la guarigione continua. La maggior parte delle lesioni psicologiche sono inflitte da un perpetratore che non si è preoccupato dei sentimenti della vittima, a cui importava solo il proprio programma, indipendentemente da ciò che la vittima pensava o voleva. Ma quando il terapeuta fa il contrario, ascoltando rispettosamente, aiutando il cliente con i suoi obiettivi, lavorando con il cliente, poi una persona guarisce un'altra.

E la guarigione dura veramente. Diversi studi hanno esaminato le persone che assumono pillole o la psicoterapia per la depressione e poi interrompono ogni trattamento. Dopo un anno o due di follow-up, le persone che hanno ricevuto la terapia hanno il 260% di probabilità in più di star bene, rispetto a chi ha assunto le pillole. Le persone guariscono davvero le persone. Ingoiare le pillole può intorpidire il dolore per un po'. Ma quando la persona arresta le pillole, probabilmente tornerà con la massima forza. Solo la terapia può guarire il danno psicologico. Ecco perché è il 260% più efficace nel lungo periodo.

L'importanza della connessione umana spiega uno dei grandi enigmi della psichiatria. Un fatto che è abbastanza scomodo per gli psichiatri biologici da ammettere o discutere. Perché in realtà chi prescrive la pillola è più importante di cosa prescrive. In uno studio molto sofisticato sulla depressione del NIMH, hanno chiesto ai pazienti come si sentivano riguardo al loro psichiatra. Se i pazienti pensavano che lo psichiatra fosse freddo o arrogante, il loro miglioramento era piccolo quando avevano preso una pillola attiva. Ma se il paziente  percepiva il loro psichiatra come premuroso e utile, avevano un maggiore recupero. Anche quando  ricevevano un placebo! Questo dimostra ancora una volta che le persone guariscono le persone. Uno psichiatra empatico che dà un placebo inutile ai propri pazienti ottiene risultati migliori di uno che distribuisce pillole attive. È la cura che guarisce, non i prodotti chimici. Questa verità fondamentale, che le persone guariscono le persone, incrina il fondamento intellettuale della psicofarmacologia. La psicofarmacologia cerca di trovare la sostanza chimica giusta per trattare specifici problemi emotivi. Ma è più importante trovare la persona giusta.

Perché è l'interazione tra una persona e l'altra che alla fine conta. Ecco perché il modello di Lesione Psicologica alla fine trionferà. Non perché ci sono letteralmente migliaia di studi che mostrano come il trauma infantile, eventi di vita stressanti, superiori tossici o traumi da adulti comportano problemi di salute mentale. Non perché non ci sia alcuna ricerca a supporto del mito delle compagnie farmaceutiche secondo cui gli squilibri chimici causano problemi di salute mentale. Tra 50 anni, guarderemo indietro e ci meraviglieremo che una nozione senza supporto scientifico abbia ottenuto un così ampio consenso, semplicemente spendendo dollari pubblicitari e pagando molti psichiatri con grandi spese di consulenza. Il modello di Lesione Psicologica trionferà perché nel nostro nucleo, sappiamo che è vero. Ogni ragazzo che è stato molestato dal suo allenatore di hockey sa nel profondo che è così depresso e arrabbiato a causa di quella ferita psichica. E quando chiediamo "Cosa ti è successo?" E chiedi informazioni su ogni tipo di danno psicologico, allora può raccontare la sua storia.  E poi scegliere la guarigione che vuole. Invece di ricevere opuscoli scritti da venditori di droga e confusi con i miti, la sua scelta sarà rispettata. E poiché le persone guariscono le persone, può guarire e stare bene per tutta la vita.


fonte: madinamerica.com

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