9 - Gli psicofarmaci riducono il rischio di suicidio e atti violenti
Questo è il cavallo di battaglia, la scusa maestra
che la psichiatria organicista usa per giustificare l'utilizzo degli
psicofarmaci. Il suicidio è il più grande spauracchio messo in
campo che legalizza e giustifica ogni violenza e coercizione verso i
pazienti, in nome della cosiddetta pericolosità per gli altri fino
al caso estremo (omicidio) e per sé stessi (suicidio).
Peccato che le statistiche non mentono. In primo
luogo non vi è nessuna evidenza di un numero maggiore di crimini
commessi dai cosiddetti 'malati di mente' rispetto alla popolazione
considerata sana. La presunta pericolosità è una scusa fomentata
dai luoghi comuni , dall'enfasi con cui i media si accaniscono sui
casi di cronaca nera in cui sono coinvolti i presunti 'malati di
mente'.
E a tale proposito, quasi sempre si sente dire che
tali persone erano malate e perciò 'seguite' e 'curate' dal locale
centro di igiene mentale. In altre parole stavano assumendo
psicofarmaci.
Il sito ssristories.com sta raccogliendo storie di
violenza scaturita in seguito all'uso di antidepressivi SSRI. Al
momento sono state raccolte circa 5000 testimonianze di fatti
violenti collegabili all'uso di tali antidepressivi. Le case
farmaceutiche produttrici di questi farmaci sono state costrette ad
includere il suicidio tra gli effetti indesiderati dei loro prodotti,
dopo che sono fioccate azioni legali contro di esse, relative a casi
molto espliciti di rapporto causa-effetto.
Se veramente questi farmaci fossero in grado di
evitare i suicidi, si dovrebbe notare una netta diminuzione di questi
atti che attualmente ammontano a circa 10 milioni ogni anno nel
mondo, tra tentativi con circa un milione di 'successi'. I farmaci
antidepressivi sono tra quelli più comunemente prescritti anche con
estrema disinvoltura da qualunque medico non necessariamente
psichiatra.
Statisticamente i suicidi sono in aumento,
contrariamente a quello che ci si dovrebbe aspettare.
Ma non sono in causa solo gli antidepressivi,
leggiamo cosa scrive il dott. Healy, noto psichiatra molto critico
verso gli psicofarmaci:
I pazienti con schizofrenia
hanno 10 volte più probabilità di essere morti alla fine del primo
anno di trattamento rispetto a 100 anni fa. Non vi è alcuna altra
malattia in medicina, dove una tale affermazione potrebbe essere
fatta.
La morte nei primi anni di
schizofrenia non viene da attacchi di cuore o ictus - proviene da
suicidio. Nel loro primo anno di trattamento, i pazienti con
schizofrenia hanno oltre un centinaio di volte più
probabilità di commettere suicidio rispetto al resto della
popolazione.
La schizofrenia ha provocato
il suicidio?
No, non è così. I dati
storici mostrano che i suicidi non provengono dalla malattia. I
pazienti che 100 anni fa non si erano suicidati - non sembra essere
un rischio significativo inerente alla malattia.
Che cosa provoca i suicidi?
L'evidenza indica gli antipsicotici. In studi clinici controllati con
placebo in doppio cieco, questi farmaci presentano un eccesso di
suicidi e atti suicidari con i farmaci come Zyprexa con il più
alto tasso di suicidi e di atti suicidari nella storia della
sperimentazione clinica.
Quindi anche gli antipsicotici presentano questo
rischio maggiore di suicidio.
In sostanza allora quasi tutti i farmaci
psichiatrici anziché contrastare ed evitare il suicidio e i
tentativi suicidari lo promuovono! Questo è veramente sorprendente,
ed è una cosa che viene puntualmente ignorata dai professionisti
della salute mentale.
Cosa bisogna aspettarsi nel futuro?
Io spero solo che la gente si svegli e metta fine a
questo scempio: 25 sono gli anni di aspettativa di vita in meno per
chi viene medicalizzato a vita. Innumerevoli sono le morti dovute a
problemi fisici, agli effetti iatrogeni di queste sostanze. A queste
dobbiamo aggiungere anche una parte di suicidi.
Auspico che le vittime e le famiglie si riuniscono
in class actions e a colpi di risarcimenti miliardari mettano fine a
questo crimine legalizzato..
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