6 - Gli psicofarmaci non danneggiano le funzioni
cognitive.
Conosco persone che non sono in grado di studiare,
perfino di leggere cose banali. Alcuni con problemi di memoria, altri
con grosse difficoltà a svolgere azioni automatiche come guidare
un'auto . Infatti nell'esame del rinnovo della patente di guida, non
a caso deve essere espressamente indicato l'eventuale uso di
psicofarmaci.
La cura incombe su tutto l'aspetto cognitivo, fino a
raggiungere aspetti drammatici da cui si capisce l'appellativo
'zombies' dato per spregio a questi malcapitati.
Osserviamo i cosiddetti schizofrenici gravi:
devastati fisicamente da movimenti incontrollati, pelle orribile con
pus, alitosi, alopecia, intestino marcio, posture inumane deformanti,
obesità.. annullati mentalmente poiché incapaci di pensare in modo
razionale. Anni e anni di neurolettici hanno prodotto tutto quello
che vediamo. Senza questi veleni in corpo, non saremmo capaci di
distinguerli a prima vista dalle persone considerate sane.
Spesso un recupero non è più possibile nemmeno con
le migliori intenzioni, queste persone saranno condannate ad una
misera fine prematura dopo una vita di stenti, si parla di un
accorciamento di 20-25 anni dell'aspettativa di vita media. Una volta
almeno un 50% si salvava, adesso ad essere molto ottimisti forse il
5% comunque con seri problemi aggiunti, di natura diversa dalla
presunta malattia. Una siffatta diagnosi è la cosa peggiore che può
capitare ad un essere umano.
Beh, direte voi, ma questi sono casi limite,
giustamente.
E' vero. C'è una notevole differenza sia
nell'immaginario comune e in letteratura per esempio tra schizofrenia
e depressione. Se un depresso grave arriva per esempio a 'sentire le
voci' è molto probabile che gli venga appioppata una diagnosi di
schizofrenia, la sentenza più terribile, il mostro sacro della
psichiatria. Questo implica una cura prevalentemente costituita da
neurolettici, i farmaci di elezione per questa patologia, le più
potenti e cerebro-devastanti molecole che siano state inventate.
L'unico effetto 'benefico' che hanno è quello di
calmare il paziente il quale smette di sentire le voci (non sempre)
al prezzo però di subire delle gravi menomazioni a livello
intellettivo e fisico, proprio come succedeva con la vecchia pratica
della lobotomia, tanto osannata in passato da fruttare il premio
Nobel al suo inventore. Non a caso questi farmaci sono definiti dai
critici con il triste appellativo di lobotomia chimica.
In letteratura possiamo vedere casi di personaggi
ritenuti schizofrenici dotati di un grande talento. Per dire solo un
paio di nomi si pensi al matematico e premio Nobel John Forbes Nash
la cui storia è raccontata nel film “A beautiful mind” dove
erroneamente si lascia intendere che si ristabilì grazie ai
farmaci. Oppure si pensi al pittore Ligabue e altri personaggi di
alto livello.
Non voglio dimostrare un nesso tra schizofrenia e
talento, tuttavia è concepibile che l'estrema sensibilità e
immaginazione di questi individui sia un tratto distintivo rispetto
alle persone ordinarie.
Tutti questi 'grandi' del passato hanno avuto la
fortuna di non incontrare i neurolettici nel loro cammino (o solo in
parte come Nash), per cui non hanno sperimentato il drammatico
declino cognitivo causato da queste sostanze.
A titolo di esempio, vediamo come anche una caso
'leggero' di assunzione minima però costante di Haldol (Serenase),
un neurolettico di prima generazione, può essere significativo:
"Sono un paziente psichiatrico
e l'anno scorso dopo 10 anni mi hanno sospeso la terapia con haldol
intramuscolo 50 mg ogni 28 gg, la realta è che ho avuto ancora delle
ricadute, ma dovute piu' agli eventi della vita piuttosto che ad un
peggioramento, ma questo è solo il mio punto di vista, ieri mi hanno
rifatto la terapia con l haldol oggi sto dormendo quasi sempre e
sento un piccolissimo dolore al cuore, in poche parole ieri mi
hanno condannato a dormire ad ergastolo, in questi mesi senza
psicofarmaci sono rinato guidavo lo scooter senza rischiare di
ammazzarmi, ero lucido, reattivo, io lavoro come libero
professionista consulente per la qualità e sicurezza ed realizzo
anche semplici siti internet, nel periodo senza farmaci ero in grado
di lavorare instancabilmente per ore, il mio lavoro piace e dopo anni
di dipendente mi sentivo realizzato, forse non lo sa ma i
diversamente abili nelle aziende fanno un po di tutto ed il mio
orgoglio ne risentiva, al CPS dove sono in cura mi hanno detto che
sono fortunato e che altri pazienti con la mia patologia non
riescono neanche a lavorare, io Le chiedo esiste una terapia
alternativa a questo farmaco o devo rassegnarmi a vivere rallentato
per sempre, un ultima cosa per lavoro e per interesse privato ho
fatto corsi di inglese e ho letto molti libri sulle tecniche di
memorizzazione,senza nessun risultato ad agosto dopo 10 mesi senza
farmaci ho iniziato a ascoltare e con molto stupore a comprendere i
notiziari della CNN"
“mi
hanno condannato a dormire ad ergastolo” pure scritto in questi
termini rende perfettamente l'idea. E' è uno dei pochi fortunati a
cui piace il proprio lavoro.
Il medico gli risponde che :
"L'haldol
è un farmaco magnifico e oltre tutto lei lo ha assunto fin'ora senza
grossi problemi, ha fatto male a smettere."
Certo: meglio l'ergastolo a vita che la follia!
Da un po di tempo in psichiatria vanno di moda i
neurolettici anche per altre patologie, ad esempio il disturbo
bipolare. Si usano quelli atipici ovvero di seconda generazione,
molto apprezzati dagli psichiatri perché dicono che hanno minori
effetti collaterali rispetto ai primi, tra cui il più importante è
sicuramente la “sindrome maligna da neurolettici” che è mortale.
Un altro minore effetto di queste nuove molecole è la discinesia
tardiva, cioè movimenti fisici involontari, provocati puntualmente
da quelli di prima generazione.
Il problema è che pure questi ultimi si è visto
che non sono esenti da tali effetti nel lungo periodo, inoltre vi è
una forte prevalenza di effetti spiacevoli tra cui disfunzioni
cardiovascolari e il più noto aumento ponderale. Insomma , se
osservate chi assume costantemente questi farmaci, noterete una
schiacciante maggioranza di persone ingrassate di 10, 20, 30 kg in
brevissimo tempo, con tutti i problemi collegati ,diabete in testa.
Ecco un episodio che fa parte del mio passato, circa
10 anni or sono:
Mentre mi portavano via in ambulanza, dopo un primo momento di riluttanza, alla fine accettai di buon grado anche l'iniezione di Haldol, d'altronde non potevo fare niente per sottrarmici. Quello che provai fu una sensazione bruttissima, come se mi stessero chiudendo dentro ad una camicia di forza. Con la differenza che sentivo anche la mia energia affievolirsi bruscamente, non riuscivo nemmeno a parlare correttamente, la bocca impastata riusciva a malapena a formulare parole prima, poi nemmeno più voglia di rispondere alle loro domande. Riuscii soltanto a balbettare: “ma cosa mi avete fatto?”
Non ho quasi più memoria di cosa accadde nei successivi 15 giorni. Le persone che sono state a trovarmi in quel periodo dicono che sembravo uno zombie. Io non ricordo affatto di averle incontrate in quel frangente.
In quel periodo avrebbero potuto farmi tutto quello che volevano, tanto, io non me lo sarei mai più ricordato. E questa cosa con altre, mi ha portato a considerare un simile trattamento come una grande violazione dei diritti umani: distruggere la memoria altrui, iniettare con la forza sostanze di cui non si conoscono gli effetti deleteri se non quelli immediati a breve termine.
Non ho quasi più memoria di cosa accadde nei successivi 15 giorni. Le persone che sono state a trovarmi in quel periodo dicono che sembravo uno zombie. Io non ricordo affatto di averle incontrate in quel frangente.
In quel periodo avrebbero potuto farmi tutto quello che volevano, tanto, io non me lo sarei mai più ricordato. E questa cosa con altre, mi ha portato a considerare un simile trattamento come una grande violazione dei diritti umani: distruggere la memoria altrui, iniettare con la forza sostanze di cui non si conoscono gli effetti deleteri se non quelli immediati a breve termine.
Purtroppo gli effetti visibili sono solo la punta
dell'iceberg. Molto più subdoli sono gli effetti cognitivi. Le
persone tendono diventare l'ombra di sé stessi, con gravi problemi
relazionali, mnemonici e comportamentali. Test dimostrano una
sensibile diminuzione del QI il quoziente intellettivo e la cosa più
terribile è che quasi nessuno se ne accorge, a parte disturbi fisici
evidenti, tutti questi individui diranno che non si sentono
mentalmente compromessi anche di fronte all'evidenza più
schiacciante. Beata stupidità !
Sarebbe già bello se questo tipo di problemi
fossero limitati ai neurolettici. Invece trovo problemi di questo
tipo, in tante persone che assumono altre sostanze.
Si odono storie frequenti di studi compromessi
quando la malattia viene 'curata' nell'età scolare, con la frequente
incapacità di concentrarsi nello studio. Situazioni molto più
drammatiche nel mondo del lavoro, dove spesso si è costretti a
chiedere quel misero indennizzo che è la pensione di invalidità ,
appena sufficiente a pagarsi le sigarette per chi fuma (chissà
perché poi, vi è una maggioranza di fumatori incalliti tra i
pazienti psichiatrici) o una visita specialistica a pagamento da un
luminare.
Insomma questi problemi sono purtroppo molto
frequenti, ma tanto lo sappiamo: la colpa è esclusivamente da
imputare alla malattia, mai alla cura. La presunta malattia diventa
il capro espiatorio perfetto per giustificare qualsiasi anomalia.
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