martedì 6 dicembre 2011

Luoghi comuni in psichiatria - II

2 :  La malattia mentale non trattata (con psicofarmaci) provoca danni al cervello


Esistono le malattie del cervello: si pensi ad esempio al morbo di Alzheimer, al Parkinson all'encefalite ecc. Come qualsiasi altro organo,anche il cervello è soggetto ad ammalarsi. Ma questo interessa la neurologia e i neurologi.
Non esistono prove certe, di danni al cervello provocati dalla cosiddetta malattia mentale. Esistono però numerose prove dei danni al cervello provocati dagli psicofarmaci, in particolare i neurolettici e recentemente gli antidepressivi ssri. I primi visibilmente provocano un restringimento dell'area cerebrale: dunque il termine 'lobotomia chimica' si rivela  molto appropriato.
I secondi modificano, non si sa ancora se in modo permanente, le cellule reputate all'assimilazione della serotonina. Ne consegue che disturbi mentali possono venire indotti da una terapia protratta nel tempo. A questo purtroppo dobbiamo aggiungere numerosi disturbi secondari che spesso diventano altre malattie fisiche e mentali. Una depressione dovuta ad un lutto per esempio, una separazione, oppure provocata da una condizione di disagio fisico, viene oggi facilmente trattata con psicofarmaci.
Se il trattamento si protrae abbastanza a lungo, e anche una sola pillola può essere fatale per persone estremamente sensibili, la serotonina non verrà più gestita come prima, anche se si smette la terapia. Ne consegue che la depressione da sporadica diventerà cronica. Questo lo si può osservare continuamente nelle esperienze di 'malati mentali' e di persone ordinarie che per qualche motivo, ne fanno uso occasionale.

Moderni studi di neuroimmagine basati cioè su tecniche in grado di fotografare il cervello in sezione , riportarlo in 3d e discriminare i singoli componenti con l'uso di marcatori specifici, dimostrerebbero piccole variazioni in determinate aree nei soggetti ritenuti malati rispetto a altri soggetti sani.

Solitamente simili studi vengono puntualmente smentiti da quelli successivi, tuttavia anche se così fosse cosa ci direbbero?
Che esiste una predisposizione anatomica, ovvero una particolare 'carattere' che può, ma non sempre, sfociare in disturbi mentali.Si scopre cioè che caratteri anatomici differenti possono influire sul corso dell'esistenza.
Bella scoperta!
Nell'affannosa ricerca di una conferma che probabilmente non si troverà mai, si continua a guardare dalla parte sbagliata. Si spendono soldi ed energie per avvallare una ipotesi costruita sul nulla, che non porterà alcun beneficio reale alle persone sofferenti.

Gli amici convinti della bontà di questa pseudoscienza sono fiduciosi nel futuro. Ogni volta che viene annunciata una nuova scoperta si sente dire che siamo ad un passo dalla soluzione, salvo poco dopo accorgersi che ci stiamo inesorabilmente allontanando.
Tutto questo castello di carta costruito su ipotesi non dimostrabili è in procinto di crollare miseramente. L'euforia iniziale degli anni 80 e 90 ha lasciato il posto ad uno scetticismo dilagante e i soli a non accorgesi di questo sono i professionisti ancora convinti dell'esistenza della malattia mentale di origine organica. Individui che senza nessuno scrupolo contribuiscono ad alimentare uno stillicidio di vite umane di proporzioni inaudite, in nome di una scienza medica fallimentare votata al profitto.

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